EscapeVektor: Chapter 1 è disponibile per il download su WiiWare
Già un team di sviluppo che si chiama "Nnooo" sembra dimostrare una certa genialità, quantomeno nella scelta del nome, ma i sospetti si trasformano in certezze quando ci mettiamo alla guida del vettore di escapeVektor e cominciamo ad avanzare per i 30 livelli del gioco, divisi in 5 mondi. Si tratta di guidare un'entità elettronica rimasta prigioniera all'interno di un mondo informatico, braccata costantemente da una malvagia CPU che ne vuole impedire la fuga. C'è una sintonia che si crea tra il giocatore e questo personaggio virtuale che rafforza un certo gioco di squadra con il protagonista in questione, in quanto non si tratta tanto di entrare nel personaggio stesso, quanto piuttosto aiutarlo nella sua fuga, guidando i suoi movimenti all'interno dei percorsi precostituiti rappresentati dai circuiti.
Vektor non è tuttavia uno sprovveduto: le sue conoscenze informatiche gli consentono di modificare le proprie capacità piegando il mondo informatico grazie all'hacking, ovvero una motivazione alquanto brillante ai vari power-up che avremo a disposizione nel corso del gioco. I livelli sono composti da semplici circuiti composti da linee che si intrecciano geometricamente, lungo le quali ci troviamo a spostarci decidendo la direzione del movimento ma seguendo le rotte prefissate. Su queste linee corrono anche i sistemi di sicurezza della CPU, che si comportano secondo caratteristiche diverse a seconda della loro "classe". Ci sono dunque semplici cursori che corrono lungo i circuiti secondo pattern prestabiliti, i cacciatori che inseguono Vektor e sono in grado di cambiare direzione e gli intercettatori che seguono precisamente le traiettorie del protagonista ma possono eseguire solo una quantità definita di cambi di direzione prima di esplodere, oltre ad ostacoli fissi, interruttori e tante altre presenze problematiche che spuntano via via avanzando tra i livelli. Scorrendo sui circuiti, Vektor colora le linee riempiendo le aree comprese tra queste, in modo da attivare dei campi di forza in grado di far saltare in aria i nemici fino a colorare tutte le linee e far comparire in tal modo l'uscita verso il livello successivo, ovviamente cercando di non farsi toccare dai sistemi di sicurezza, pena l'esplosione immediata del "vettore".
Cosa si cela tra i circuiti
escapeVektor è un gioco che va provato in prima persona per essere apprezzato. Un'asettica descrizione del suo gameplay non rende giustizia all'esperienza diretta, formata da un'armonica composizione di sfida e stimolazione sensoriale. Reminiscenze di Tron aleggiano nella costruzione del mondo informatico e nei movimenti geometrici imposti dalle linee dei circuiti, mentre l'estetica richiama piuttosto da vicino la serie Bit.Trip di Gaijin (da cui sembra trarre anche la struttura seriale, considerando che questo è un "chapter 1"), meno spinta sul fattore spettacolare in questo caso ma controbilanciata da una maggiore profondità della struttura ludica.
Da una prima elementare corsa lungo le linee geometriche il gioco si trasforma in un complesso arcade-puzzle in cui tempismo, velocità di esecuzione e strategia concorrono alla sopravvivenza di Vektor, svelandosi ben presto come una sfida ad alta intensità, tanto da non risultare appagante per tutti. Le variabili aumentano con l'avanzare dei livelli e ad una maggiore complessità degli scenari, abilità dei nemici e quantità di trappole corrisponde l'aumento delle capacità del protagonista, che progressivamente potrà far saltare in aria alcuni settori di scenario, aumentare momentaneamente la sua velocità o ampliare la visuale in modo da tenere meglio sotto controllo la situazione. Insomma, l'idea di base è semplice ma si stratifica in maniera esponenziale diventando sempre più complessa eppure rimanendo compatta e coerente con il design generale anche grazie ad un aspetto estetico ben studiato che richiama l'iconografia classica del mondo informatico (i pixel, le luci e le linee asettiche) sia per quanto riguarda la grafica che nel comparto audio, caratterizzato da musiche in stile "chiptune" veramente notevoli, sebbene non si raggiungano probabilmente i livelli di appagamento audio-visivo caratteristici del collega Bit.Trip. Altro aspetto positivo è la presenza di obiettivi sbloccabili e percorsi alternativi che aprono la strada a livelli segreti, elementi che aumentano la longevità del gioco e stimolano la progressione nonostante la mancanza, anche in questo caso, di riscontri online con altri giocatori come modalità multiplayer e classifiche online.
Conclusioni
Un'idea semplice e ben sviluppata che si rivela un connubio coerente di gameplay e stile. escapeVektor è un gioco che appassiona chi ha una propensione per i giochi senza fronzoli e non si scoraggia di fronte a sfide impegnative, che rischiano di risultare frustranti. Il comparto audio-visivo, certamente stiloso, è molto austero e può non attrarre tutti, o quantomeno non offrire uno stimolo sufficiente ad avanzare per i livelli più difficili ma d'altra parte non ci si deve sbagliare: escapeVektor va vissuto nell'intima esperienza del gameplay immediato tutto stimolo-risposta e strategie a brevissimo termine, come una sorta di azzeccato mix tra puzzle game e arcade. E non bisogna nemmeno scordarsi che si tratta di un prodotto a budget limitato venduto a 500 Wii Points, che pure ha una caterva di livelli e anche diversi segreti da scoprire. Nel suo piccolo, un gioco geniale e completo pur nella sua basilare semplicità.
PRO
- Gameplay immediato e divertente
- 500 Wii Points è un prezzo veramente basso
- Tanti livelli e contenuti da scoprire
CONTRO
- Inadatto a chi cerca orpelli estetici e narrativi
- Il rischio monotonia è sempre in agguato
- Mancanza di multiplayer o classifiche online