Diciamocelo chiaro e tondo: Mario è mancato al 3DS come al deserto manca la pioggia, tanto per citare gli Everything But The Girl. Proprio l'assenza di un titolo dedicato all'idraulico italiano nei primi mesi di vita della piattaforma ha rappresentato per Nintendo uno dei maggiori impedimenti in termini di vendite, con tutte le infauste conseguenze che ciò ha provocato. L'arrivo di Zelda e Starfox ha migliorato la situazione senza tuttavia farla decollare del tutto, fondamentalmente perché si è trattato di due remake che -pure se eccelsi- proprio per questa loro natura non hanno potuto rappresentare delle vere e proprie killer application. Insomma, i possessori di 3DS, i potenziali acquirenti ancora indecisi e la stessa Nintendo si stavano letteralmente consumando nell'attesa di Mario: ed il nostro eroe ha risposto alla chiamata con lo stile che preferisce, ovvero con un titolo capace da solo di giustificare l'acquisto della console.
L'importanza del nome
Super Mario 3D Land non si chiama così per caso: per questo suo debutto su 3DS, il buon vecchio idraulico ha voluto mettere da parte la sperimentazione interplanetaria di Galaxy ed il tono multiplayer di New Super Mario Bros, rifacendosi invece allo stile della serie Super Mario Land nata nel 1989 su Game Boy. Il che significa un ritorno ad una struttura ludica più classica, ma forte delle caratteristiche peculiari del portatile Nintendo e soprattutto impreziosita dall'apparentemente sconfinata creatività degli sviluppatori di EAD. Pochi fronzoli e subito tanta sostanza per Super Mario 3D Land, che delega la narrazione dell'ennesimo rapimento della principessa Peach da parte di Bowser ad una breve cutscene e pone subito l'utente nel familiare scenario della schermata di selezione dei livelli, suddivisi in otto mondi e disposti rigorosamente in fila indiana: e come se le velleità classicistiche del titolo non fossero già abbastanza evidenti, ci pensa il pixelloso sprite del primo Super Mario Bros utilizzato come segnaposto a ribadire il concetto.
La cosa si estende ovviamente anche alla natura stessa degli stage, che in Super Mario 3D Land offrono un'esperienza più concentrata e lineare rispetto a Super Mario 64 e a tutti i suoi seguiti spirituali: l'accento è posto sull'intensità piuttosto che sull'esplorazione, con l'utente che viene guidato verso il traguardo in maniera abbastanza rigida ma facendo in modo che si possa godere ogni singolo attimo di questo percorso. Il risultato è eccellente, e a meno che non si sia fermamente contrari a questo approccio old school, è impossibile non considerare questa nuova avventura di Mario come un vero e proprio gioiello di level design. Stupisce in particolar modo il fatto che ogni singolo scenario di gioco presenti un qualcosa che lo rende diverso dagli altri, che si tratti di una particolare meccanica di gameplay, delle caratteristiche dell'ambientazione, dell'impostazione della telecamera o anche solo di un singolo elemento (un nemico, un oggetto, un power-up) giustapposto però con una tale perfezione da svoltare il significato dell'intero stage.
Un equilibrio pressoché perfetto è anche quello che intercorre tra tradizione ed innovazione, con elementi imprescindibili dei vecchi platform di Mario -come il limite di tempo e la bandierina di fine livello- che si legano senza alcuna stonatura con le tante piccole idee originali sapientemente sparse da EAD nel corso dell'intera avventura. Persino una componente storica come quella dei potenziamenti ha subito qui un impeccabile restyling: si possono usare le fireball del Fiore di Fuoco per fare sponda e la Super Foglia garantisce una migliore planata, mentre nell'ambito delle new entry la tuta Boomerang consente di abbattere nemici e raccogliere oggetti dalla distanza ed il Cubo Elica serve a raggiungere altezze altrimenti inarrivabili. Una piccola ma simpatica nicchia di gameplay è stata riservata anche al giroscopio della console, utilizzato per muovere la visuale quando si usano i cannoni o quando si trovano dei cannocchiali grazie ai quali scandagliare lo scenario circostante alla ricerca di Toad nascosti che ringrazieranno per la considerazione elargendo bonus di vario tipo.
Emozioni fortissime
Come abbiamo illustrato finora, Super Mario 3D Land ha saputo mantenere un occhio di riguardo per i pilastri fondamentali della serie, e la cosa non poteva che coinvolgere anche il discorso legato al sistema di controllo. Che, per inciso, è talmente intuitivo da non necessitare nemmeno di una riga di tutorial: lo stick analogico, i due tasti frontali ed un dorsale sono tutto ciò che serve per comandare il protagonista su schermo, con quell'impareggiabile affidabilità che porta l'utente ad arrabbiarsi solo con sé stesso nel caso di un salto mal calibrato. Il touchscreen inferiore viene invece utilizzato per illustrare alcune informazioni relative allo stage che si sta affrontando, per spostare leggermente la telecamera a destra o a sinistra (una funzione che ha ben poca utilità visto che la visuale è semplicemente impeccabile) e soprattutto per avere accesso al power-up di riserva, azione non necessariamente delegata al mero scopo di salvare la pelle in caso di difficoltà:
in diverse occasioni, infatti, è richiesta un pizzico di pianificazione da parte dell'utente per raggiungere gli obiettivi più ostici, conservando uno specifico potenziamento per le zone più adatte o addirittura alternandone due diversi per massimizzare i risultati. Nonostante questo, va detto che il livello di sfida globale dell'esperienza non è fra i più alti della storia di Mario, anzitutto per ciò che concerne l'ottenimento delle immancabili stelle, qua sotto forma di grosse monete: ogni stage ne contiene tre e, a parte rarissimi casi, bisogna davvero avere i paraocchi per arrivare alla fine della corsa senza essersene portate a casa la stragrande maggioranza. Ma è la difficoltà in generale ad essere (volutamente) tarata verso il basso: le vite extra arrivano a secchiate, i power-up non mancano mai ed i momenti davvero impegnativi si contano sulle dita di una mano, esorcizzati peraltro dal fatto che il gioco regala una Tanooki Suit dorata che garantisce l'invulnerabilità quando registra una rapida sequela di game over. Non si tratta certo di aspetti che rovinano l'esperienza, e che anzi la rendono ancora più godibile e veloce in perfetta armonia con i dettami del gaming portatile, ma qualche integralista di Mario potrebbe storcere il naso di fronte ad una tale delicatezza. Basta però portare un po' di pazienza: completando infatti gli otto mondi che costituiscono l'avventura, se ne sbloccano altrettanti che non solo aumentano la longevità di prodotto altrimenti davvero breve, ma si rivelano finalmente capaci di dare qualche soddisfazione anche agli utenti più hardcore. Si tratta di livelli che in alcuni casi rappresentano dei riuscitissimi remix di stage già affrontati in precedenza (talmente elaborati da risultare quasi del tutto inediti), mentre in altri si dimostrano delle vere e proprie new entry. Tutti sono comunque contraddistinti da nemici più coriacei, ostacoli più difficili da superare, limiti di tempo più stretti, malus vari e via discorrendo, in un ulteriore cornucopia di idee originali che fa quasi commuovere. E a proposito di sentimenti, l'accesso a questi mondi speciali sblocca anche la possibilità di usare Luigi come protagonista: insomma, se Nintendo voleva colpire al cuore i nostalgici, ha fatto pieno centro.
L'effetto 3D
Come abbiamo avuto già modo di affermare nel corpo della recensione, non è esagerato definire Super Mario 3D Land come il primo (e finora unico) titolo per 3DS a sfruttare la peculiarità principale della console per un fine ludico ben preciso e tangibile. La sensazione di profondità aiuta nell'esecuzione dei salti, consente di apprezzare meglio il dislivello tra le varie piattaforme, contribuisce a staccare in maniera molto più marcata gli elementi dello scenario dal fondale ed altro ancora. In più, gli sviluppatori di EAD si sono divertiti ad inserire alcuni riquadri con prospettive volutamente ingannevoli nei quali l'attivazione dell'effetto 3D è fondamentale per raggiungere il traguardo. Il fatto che poi sia anche molto bello e piacevole da vedere è la proverbiale ciliegina sulla torta.
Baffuto e sempre piaciuto
Dal punto di vista tecnico, Super Mario 3D Land è senza dubbio uno dei titoli più belli da vedere su 3DS: non solo per il mero impatto visivo (comunque ottimo), ma soprattutto per un effetto tridimensionale convincente come non mai e che per una volta mantiene la promessa di costituire al tempo stesso un piacere per gli occhi ed una vera e propria parte integrante del gameplay. Il riscontro più immediato si può avere semplicemente osservando come sono strutturati gli stage, in quella che non esiteremmo a definire come la reale evoluzione in tre dimensioni del concetto classico di platform game a scorrimento: anche se la direzione da seguire è quasi sempre una ed una soltanto, il titolo si diverte a giocare con la profondità di campo facendo correre Mario lontano dallo schermo o verso di esso, e spesso e volentieri si lancia in vertiginose impennate verticali, il tutto con una telecamera che inquadra l'azione dalla miglior prospettiva possibile. Il gusto per la sperimentazione di EAD ha coinvolto anche quest'ultimo aspetto, come si evince ad esempio da uno stage ambientato in un dungeon con visuale a volo d'uccello, evidente omaggio agli Zelda pre-Ocarina of Time. Tornando al discorso del 3D, sono numerose le situazioni in cui -grazie ad un particolare utilizzo della prospettiva o ad altri escamotage- Super Mario 3D Land risulta effettivamente più facile, gradevole ed intuitivo da giocare con l'effetto attivato piuttosto che spento: tutto questo, unito a vere e proprie chicche visive come palle di cannone e fireball che sembrano uscire dallo schermo, fa sì che il prodotto Nintendo sia uno dei pochi nei quali non si è mai nemmeno lontanamente sfiorati dall'idea di abbassare lo slider che regola la profondità tridimensionale. Ma come accennavamo in precedenza, non è soltanto il 3D ad eccellere per ciò che concerne la realizzazione cosmetica del titolo:
graficamente, Super Mario 3D Land offre alla vista modelli poligonali morbidi e dettagliati, animazioni da primo della classe, texture definite, colori accesi e tutto ciò che è lecito aspettarsi da un'avventura di Mario in termini di design. Ci sono i "vecchi" Goomba e Koopa assieme a nemici nuovi di zecca, ed un simile dualismo coinvolge anche il look dei livelli, che attingono da scenari tipici della serie (il mondo subacqueo, la casa dei fantasmi, i castelli di Bowser, le navi volanti dei suoi tirapiedi e così via) ma senza lesinare in nuove soluzioni quasi sempre di grande effetto. Lo stesso si può dire anche dell'accompagnamento sonoro, con effetti e musiche tradizionali che si alternano a convincenti motivi realizzati ad hoc. Ultima nota di colore riguardo alla spesso bistrattata funzionalità Street Pass, qui utilizzata per confrontare i propri punteggi con quelli dei giocatori che si incontrano e persino per sbloccare alcune speciali stanze-sfida nelle quali bisogna eliminare tutti i nemici e/o raccogliere tutte le monete entro dieci secondi per ottenere una stella extra.
Conclusioni
Super Mario 3D Land è la killer application di cui il 3DS ed i suoi utenti sentivano tanto il bisogno, ma è anche uno dei platform game più divertenti di questi ultimi anni. La nuova avventura di Mario riesce nell'intento di dare un senso davvero compiuto a tutte le caratteristiche peculiari della console, sfruttate al meglio da EAD ed inserite armoniosamente nel tessuto ludico di quello che è un inedito ibrido tra i vecchi platform a scorrimento e quelli tridimensionali. Proprio la costante giustapposizione di tradizione e novità, unita ad una creatività inesauribile e ad un gusto per la sperimentazione che ha davvero pochi eguali rendono Super Mario 3D Land un'esperienza gioiosa ed esaltante, che ha forse l'unico difetto di finire un po' presto e senza mai dare troppi grattacapi agli utenti più esperti.
PRO
- Divertente come pochi
- Design sempre creativo e ricco di sorprese
- Un perfetto mix di vecchio e nuovo
- Tecnicamente ineccepibile
CONTRO
- Il livello di sfida non è tra i più alti
- Si finisce piuttosto in fretta