Immaginiamo che vi troviate di fronte la bella confezione di Chronicles of Mystery: il Rituale dello Scorpione, ed esaminandola, leggiate quello che riporta sul retro in evidenza: si parla di una grande avventura, magica e avvincente, e piena di enigmi impegnativi. Bene, vi possiamo dire fin d'ora che nulla di tutto questo corrisponde purtroppo al vero. Ma ogni cosa a suo tempo, partiamo intanto dal principio. Sylvie vive a Parigi, dove svolge il mestiere da mantenuta com'è quello dell'"archeologa d'azione". Un bel giorno, viene a sapere da suo zio che una scoperta fatta da lui sull'isola di Gozo, nei pressi di Malta, potrebbe dare un sostegno decisivo alle teorie rivoluzionarie della nipote, e di non attardarsi neppure un minuto a raggiungerlo. Presto detto, Sylvie parte e raggiunge La Valletta, capitale dell'isola, dove scopre che lo zio è scomparso misteriosamente. Da qui prende il via un ricerca che la vedrà muoversi tra Istanbul e Roma, e scoprire un intrigo che riguarda niente di meno che i Cavalieri Ospedalieri, e la distruzione di Sodoma e Gomorra. Tutto bene, verrebbe da dire e invece il gioco, per quanto riguarda la trama e i personaggi, non centra neppure un obiettivo: le locazioni sono troppo poche, e sfuggono via in un baleno, verso un finale prematuro e asciutto, tanto che si rimane a bocca aperta nel veder comparire i titoli di coda. Sylvie è priva di carisma; nient'affatto antipatica, ma proprio anonima, e con lei molti attori secondari, che dovrebbero invece ricoprire un ruolo cruciale: in parte, anche la loro presenza e gli interventi che fanno nel corso della storia sono poco credibili. Ecco, arriviamo poi alla narrazione: va bene che l'archeologa esploratrice non sia una trovata, ma tutto dipende da come si trattano gli spunti, e in questo caso City Interactive aveva tra le mani la lunga tradizione dei Cavalieri Ospedalieri da esplorare. Invece nulla, gli eventi si susseguono in linea retta, senza pathos e privi di una qualunque tensione emotiva.
Se solo la vita fosse così semplice
É ben arduo a questo punto sperare che degli enigmi ben congegnati possano salvare il tutto, poiché un'avventura grafica trasferisce la passione infusa nella risoluzione dei rompicapo ai personaggi e alle circostanze che li hanno portati di fronte a un tale enigma. Qui siamo di fronte invece a una semplicità tale da sembrare un prodotto educativo, dove l'interazione non debba presentare difficoltà di sorta; si arriva al punto che non è neppure possibile dirigersi nella locazione sbagliata, tanto il gioco fa di tutto per far sì che troviate l'oggetto giusto nel posto giusto. La prassi diviene questa: si entra in una nuova schermata, al che via di pulsante per individuare gli hot-spot, che di annoiarsi ulteriormente non si ha voglia, e successivamente si passa alla combinazione degli oggetti presenti nell'inventario. Subito si trova quello che con estrema logicità dovrà essere utilizzato in un tal punto, e di lì si prosegue verso il rompicapo successivo, senza trovarsi mai di fronte a diversi enigmi contemporaneamente. Non saremmo così duri e categorici se Chronicles of Mystery non ce lo concedesse ampiamente: in alcuni momenti ci è quasi dispiaciuto che si dovesse prestare così facilmente alle critiche, perché per un solo, singolo elemento, il gioco può far vanto si sé.
Arte o grafica, a voi la scelta
Parliamo dell'aspetto grafico: fiore all'occhiello di un abito sgualcito. Infatti le locazioni sono splendide, sia nei colori che nella cura per i dettagli, con diversi elementi animati a dare loro un soffio di vita. Un'immagine su tutte, il cruscotto della Vespa a bordo della quale Sylvie farà la spola tra Gozo e la Valletta. Splendido anche il doppiaggio dei personaggi, interamente in italiano, e la traduzione dei sottotitoli, di ottima fattura. Peccato che tanta capacità sia stata messa in crisi dall'aver sottovalutato quelli che sono gli elementi chiavi del genere. Gli sviluppatori di City Interactive sono così arrivati alla loro seconda prova con il fiato corto, e ci auguriamo che la bocciatura serva loro per fare meglio l'anno successivo. Noi comunque ci speriamo.
Commento
Ricordiamo con piacere le schermate di gioco, che sfilano davanti agli occhi come piccoli dipinti. Ma cos'accade al loro interno? In verità ben poco, e anche quello che succede non lascerà traccia di sé nelle emozioni del giocatore, che vorrebbe vivere un'avventura, e invece si annoierà. Scarsi sono pure gli enigmi, troppo semplici e lineari perfino per il neofita. Si potrebbe dire almeno la solita frase di consolazione priva di senso, del tipo che chi proprio è alla sua prima esperienza potrebbe anche provare questo Chronicles of Mystery, e invece lo neghiamo: che forse l'inesperto non debba divertirsi? Ci sono anche per lui avventure grafiche più meritevoli nei negozi.
Pro
- Realizzazione pittorica delle locazioni
- Doppiaggio italiano di livello professionale
- Storia magra e piatta
- Personaggi scialbi
- Enigmi di una banalità soporifera
PC - Requisiti di Sistema
Requisiti Minimi
- Sistema Operativo: Windows XP / Vista
- Processore: 1.5 GHz
- RAM: 512MB
- Scheda video: NVIDIA o ATI da 64 MB di RAM
- DirectX: Versione 9.0c o superiore
- Spazio su disco: 1 GB di spazio libero su disco
- Processore: Intel Core 2 Quad Q6600
- RAM: 2 GB
- Scheda video: GeForce 8800 GT
- Sistema operativo: Windows Vista