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Command & Conquer 3: Tiberium Wars - Recensione

Amo l'odore del Tiberium la mattina. Ha il profumo di NOD.

RECENSIONE di Stefano Brighenti   —   04/04/2007
Command & Conquer 3: Tiberium Wars
Command & Conquer 3: Tiberium Wars
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Command & Conquer 3: Tiberium Wars -  Recensione
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Spoileriamo

Periodo di grandi rivoluzioni per gli RTS: senza andare a perderci nella storia, vale semplicemente la pena di ricordare il recentissimo Supreme Commander, che è riuscito a portare una soffiata di novità in un genere ormai stantio da troppi anni: un genere che, è bene ricordarlo, ha visto il suo apice con il brand creato proprio da Westwood, quel Command & Conquer recentemente acquistato da EA.
Dopo il poco riuscito Generals, addirittura disconosciuto dagli appassionati della serie, si sentiva un po’ la mancanza della cara e vecchia confraternita NOD e dei sempre retti e giusti GDI, delle loro scaramucce e dei colossali Mammoth.

Starship Troopers?
Starship Troopers?

Così, dopo anni di lunga attesa, ecco finialmente arrivato il vero sequel della serie, denominato Tiberium Wars, che vuole proprio riportare i nostalgici al lontano 1995 e, perché no, emulare le gesta del primo capitolo, tentando di divenire la nuova pietra miliare per le generazioni future.
Progetto ambizioso? Mai come quello del disilluso Kane...
L’intreccio vi vede ritornare nei panni di un anonimo Comandante nel lontano 2047, quando ormai la fratellanza dei NOD è stata definitivamente sconfitta durante la Seconda Guerra del Tiberium e sul mondo regna la pace più totale.
Pace destinata a durare ben poco, quando un improvviso attentato NOD fa riaprire i vecchi diverbi a suon di Cannoni a Ioni e Testate Nucleari: fin qui la classica trama della serie, ma inaspettatamente fa la comparsa sullo scenario di guerra una nuova fazione, gli Scrin, alieni poco socievoli venuti da chissà dove per portare (guarda caso) la distruzione dell’Umanità.
Ci si potrebbe domandare come mai questi extraterresti odino a tal punto la Terra da affrontare un viaggio attraverso lo spazio di decine e decine di anni luce ed interminabili code ai caselli, per poi venire comunque eliminati: Tiberium Wars non ci fornisce risposte a queste interessanti domande, ma si limita a far entrare nel binomio videoludico una nuova fazione giocabile, con la gioia di tutti gli appasionati.
Bisogna ammettere che la trama non è sicuramente qualcosa di esaltante, ma fanno la loro ricomparsa gli intermezzi girati utilizzando attori in carne ed ossa: EA, per l’occasione, ha provveduto ad arruolare un cast d’eccezione, tra cui va ricordato Michael Ironside, già visto in Top Gun, e Jennifer Morrison, l’assistente del simpatico Dottor House: inutile dire che per gli oltri 90 minuti di filmati girati in alta risoluzione avrete l’impressione di trovarvi davanti ad un film, che pur non brillando per scripting, senza dubbio permette un coinvolgimento maggiore e riesce a trasmettere quel gusto peculiare che fece la fortuna del primo Command & Conquer.

Command & Conquer 3: Tiberium Wars -  Recensione
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Anche l'occhio vuole il suo Cannone A Ioni

Se vedere la dottoressa Cameron come capo dell’intelligence GDI potesse non bastare, certamente non si rimane meno impressionati ammirando la qualità della grafica di Tiberium Wars. Da un titolo del 2007 non ci si poteva aspettare di meglio; tutti gli scontri saranno un tripudio di effetti particellari, rottami scagliati in aria da violenti esplosioni e distorsioni provocate dalle nostre armi ad ioni: un aspetto gratificante, che trasformerà il campo di battaglia in qualcosa di colorato e veramente piacevole da vedersi, oltre a regalarvi una piccola soddisfazione personale quando vedrete interi edifici crollare sotto i potenti colpi del vostro esercito. Peccato soltanto che, nella precisa intenzione di mantenere intatto il feeling classico della serie (e probabilmente per mascherare una classica limitazione del SAGE engine), lo zoom minimo sia troppo poco "minimo". Ovvero capita in diverse occasioni di sentirsi impacciati per l'impossibilità di avere una visione dell'area di gioco da una distanza maggiore.
La stessa cura negli effetti è stata riposta nel modelling: le unità sono realizzate con estrema cura e, al livello di zoom più elevato, potrete notare anche i più piccoli dettagli; ad esempio, facendo decollare i vostri aerei a reazione, non potrete non notare le sottili scie di calore dei motori, che distorcono leggermente l’area circostante, oppure osservare la polvere alzata da una forte esplosione.
Il retro della medaglia sono dei requisiti di sistema sostanzialmente elevati: benché EA affermi che basta una scheda video da 64 MB (ATI 8500 o NVIDIA 6100), nelle missioni più avanzate con queste configurazioni il titolo risulta assolutamente ingiocabile, specialmente quando si accumuleranno tante unità sullo schermo, facendo così crollare il vostro framerate ai minimi storici: vi consigliamo di avere almeno una 7800 o 1800 per potervi godere al massimo questo capitolo e se state meditando di sostituire la vostra GPU, Tiberium Wars è un’ottima ragione per farlo.
Le parole, tuttavia, non rendono giustizia: vi invitiamo, per rendervi conto dell'ottima qualità grafica, a vedere i filmati messi a disposizione nella nostra sezione Download e le immagini presenti nella Galleria.

Command & Conquer 3: Tiberium Wars -  Recensione
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Ritorno al Passato

Ma la grafica non è l’elemento di forza di un RTS: sotto il profilo del gameplay, questo terzo capitolo si limita a riproporre le stesse, identiche meccaniche di gioco del suo precursore del 1995, senza apportare alcuna introduzione rilevante.
Può sembrare una scelta poco saggia da parte di EA, specialmente alla luce delle innovazioni portate dagli strategici recenti, ma la semplicità, se non scade nella banalità, non è necessariamente un male: in primo luogo si reintroduce un gameplay frenetico, che difficilmente vi lascerà riposare per più di qualche minuto, rendendo le sessioni di gioco realmente adrenaliniche, specialmente se impostate su un elevato livello di difficoltà. Tra l'altro difficilmente le missioni raggiungeranno l'ora di durata, attestandosi molto spesso sui 30 minuti e questo rende il gameplay molto gustoso e immediato nel suo divertimento.
Non pensate infatti che C&C3 sia un banale “raccogli risorse, ammassa truppe e rusha”, ma vi verrà richiesto di meditare attentamente sulle vostre scelte tattiche: la vittoria non si otterrà costruendo semplicemente l’unità più potente, perché anche un intero plotone di queste può essere spazzato via senza troppa difficoltà; vieni quindi ripreso e migliorato il collaudato sistema della morra cinese, che da anni rappresenta la spina dorsale di qualsiasi strategico in tempo reale; dovrete quindi avere bene in mente l’obiettivo primario della vostra missione e solo dopo un veloce lavoro d’intelligence potrete scegliere la composizione migliore per la vostra armata: la situazione più brutta è quella di trovarsi con decine di costosi carri Mammoth, velocemente fatti a pezzi dall’aviazione nemica...

Sbagliato zona...
Sbagliato zona...

I più astuti potrebbero già pensare alla sempreverde “armata mista” (che non è un’insalata, per la precisione), ma anche in questo caso gli sviluppatori hanno posto un sostanziale freno: le risorse di Tiberium, unica risorsa presente nel gioco, sono limitate, benché abbiano un lento coefficiente di rigenerazione, chiudendovi la possibilità di ammassare centinaia di unità per fronteggiare qualsiasi possibile situazione.
Per demolire l’ultimo stile di gioco (dopo quello del rush e dell’ammassatore), in C&C3 non potrete nemmeno corazzarvi dietro ad una base piena di difese: prima di tutto perché avrete bisogno di numerose e indispensabili centrali energetiche, terribilmente fragili a qualsiasi attacco, e in secondo luogo perché le super armi non possono essere bloccate (come invece accadeva in Supreme Commander): “tartarugarvi” dietro a decine e decine di lanciamissili è quindi un’arma pericolosamente a doppio taglio: basterà distruggere le vostre centrali per mettere in ginocchio l’intera base, lasciandola alla mercè dei vostri avversari.
Appare evidente la volontà degli sviluppatori: evitare, per quanto possibile, che l’utente si fossilizzi su uno stile di gioco unico, permettendogli di uscire da qualsiasi situazione ricorrendo sempre e solo ad una determinata strategia: ed è proprio questa insicurezza che rende ognuna delle 35 missioni estremamente adrenaliniche.

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Troppo svegli questi computer...

Se il gameplay non ha subito modifiche nel corso degli ultimi 12 anni, un discorso diverso vale per l’Intelligenza Artificiale, su cui i programmatori di EA si sono particolarmente soffermati: mentre durante la campagna single player questa appare decisamente altalenante, mostrando talvolta un’arguzia senza pari (attirando le vostre truppe in alcune imboscate o cercando un ingresso non protetto nella vostra base), altre volte invece mostra dei veri e propri cali di stile, comportandosi in maniera palesemente irrazionale: si tratta, a ben vedere, di un difetto non eccessivamente rilevante, visto che il più delle volte l’IA terrà un comportamento abbastanza coerente, favorito anche dal fatto che partirà sempre avvantaggiata (con basi avanzate già sviluppate e parecchie unità disponibili), mentre voi dovrete impersonarvi dei selfmade man ed edificare la vostra Roma in meno di 1 ora.

insomma, per parafrasare la Barilla, i vecchi sapori di una volta non deludono. Anche se vecchi di 12 anni

Troppo svegli questi computer...

Non illudetevi quindi di avere vita facile: spesso vi darete degli sciocchi quando cadrete dentro delle trappole abilmente costruite dal computer (quanti Mammoth ho perso sui campi minati) e, benchè chi scriva non sia un Napoleone nato, fino a poco tempo fa si riteneva superiore ad uno sciocco calcolatore (questo per dire che Tiberium Wars vi farà pure porre delle domande esistenzali).
Diverso invece il discorso per le partite skirmish: se dopo qualche ora di gioco vi sentiti stufi di avere sempre la meglio, in questo nuovo capitolo avrete la facoltà di specificare "come" intendete che l’IA si comporti e quali strategie dovrà adottare: impostandola, ad esempio, sulla modalità “Attendista”, l’Intelligenza Artificiale provvederà a strutturare ed edificare una base veramente impenetrabile, con moltissime difese e focalizzandosi unicamente su questo aspetto, aspettando il momento più proficuo per sferrare il suo attacco.
Se invece preferite la modalità “Distruttrice”, preparatevi ad essere letteralmente sommersi da un continuo fluire di unità nemiche, sempre in un numero maggiore e sempre più potenti: si tratta, in definitiva, di una simpatica introduzione che permette di diversificare ulteriormente le vostre sessioni skirmish, permettendovi di impostare fino ad 8 avversari tutti con un proprio comportamento particolare, dando vita a scontri che ricordano, molto da vicino, delle partite multiplayer.

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Commento

Siamo arrivati al termine, e se non fosse trasparito abbastanza dal nostro articolo, Command & Conquer 3: Tiberium Wars colpisce perfettamente nel segno, riproponendo l’ottima giocabilità che da sempre ha caratterizzato la serie. Una classicità che potrebbe spaventare molti, è vero, ma che invece riesce ad essere perfettamente integrata e amalgamata nel gameplay offerto dall'intero progetto.
Questo terzo capitolo si presenta come un RTS frenetico, dove ogni vostra strategia può tranquillamente essere messa in crisi dall’evolversi delle missioni: l’Intelligenza Artificiale vi darà del filo da torcere, mentre l’engine si preoccuperà di rendere il tutto più spettacolare possibile, regalandovi delle convincenti scene di guerra del futuro.
Insomma, per parafrasare la Barilla, i vecchi sapori di una volta non deludono. Anche se vecchi di 12 anni.

Pro

  • Gameplay frenetico e coinvolgente
  • Intermezzi di eccellente qualità
  • IA ben strutturata
  • Grafica strabiliante
Contro
  • Requisiti di sistema elevati
  • Nessuna (ma proprio NESSUNA) innovazione
  • A quando il quarto capitolo?

Hollywood in un gioco?

Se non vi basta l'ex Jester di Top Gun, e nemmeno l'assistente Cameron del Dottor House, eccovi qualche altra stelle ingaggiata a suon di dollari da EA per questo gioco: ritroviamo Joe Kucan, da sempre l’interprete del carismatico capo NOD, la bella Tricia Helfer e l’ombroso Josh Holloway, già visto in Lost; nella fazione GDI incontrerete Billy Dee Williams, attore primario in Lost e in Star Wars: Episode 5 come Lando Calrissian e Grace Park, ufficiale di comando nella fortunata serie Battlestar Galactica.

Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi:

  • Processore: Pentium 4 2.0 Ghz o AMD 2200+
  • RAM: 512 MB
  • Scheda Video: Compatibile Direct 3D con 64 MB
  • Spazio su disco: 6.0 GB
Requisiti Consigliati:
  • Processore: Pentium 4 3 Ghz o AMD 3000+
  • RAM: 1024 MB
  • Scheda Video: Compatibile Direct 3D con 128 MB
  • Spazio su disco: 6.0 GB
Configurazione di Prova:
  • Processore: Intel Core Duo E6700 a 2.7 Ghz
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: NVIDIA BFG 8800 GTX
  • Sistema Operativo: Windows Vista Ultimate

Introduzione

Hai una strana sensazione quando prendi in mano un titolo da Tripla-A: senti come se trasudasse opulenza, come se riuscissi a percepire i milioni di dollari investiti, come se centinaia e centinaia di programmatori avessero lavorato anche al più piccolo insignificante aspetto...
Probabilmente sono solo gli studi in Giurisprudenza che mi riducono così, ma sta di fatto che Command & Conquer 3: Tiberium Wars può tranquillamente essere paragonato ad un kolossal prodotto da Hollywood.
E si, c’è anche la dottoressa bella di Dottor House!