Spoileriamo
Periodo di grandi rivoluzioni per gli RTS: senza andare a perderci nella storia, vale semplicemente la pena di ricordare il recentissimo Supreme Commander, che è riuscito a portare una soffiata di novità in un genere ormai stantio da troppi anni: un genere che, è bene ricordarlo, ha visto il suo apice con il brand creato proprio da Westwood, quel Command & Conquer recentemente acquistato da EA. Dopo il poco riuscito Generals, addirittura disconosciuto dagli appassionati della serie, si sentiva un po’ la mancanza della cara e vecchia confraternita NOD e dei sempre retti e giusti GDI, delle loro scaramucce e dei colossali Mammoth.Così, dopo anni di lunga attesa, ecco finialmente arrivato il vero sequel della serie, denominato Tiberium Wars, che vuole proprio riportare i nostalgici al lontano 1995 e, perché no, emulare le gesta del primo capitolo, tentando di divenire la nuova pietra miliare per le generazioni future. "Progetto ambizioso" Mai come quello del disilluso Kane... L’intreccio vi vede ritornare nei panni di un anonimo Comandante nel lontano 2047, quando ormai la fratellanza dei NOD è stata definitivamente sconfitta durante la Seconda Guerra del Tiberium e sul mondo regna la pace più totale. Pace destinata a durare ben poco, quando un improvviso attentato NOD fa riaprire i vecchi diverbi a suon di Cannoni a Ioni e Testate Nucleari: fin qui la classica trama della serie, ma inaspettatamente fa la comparsa sullo scenario di guerra una nuova fazione, gli Scrin, alieni poco socievoli venuti da chissà dove per portare (guarda caso) la distruzione dell’Umanità. Ci si potrebbe domandare come mai questi extraterresti odino a tal punto la Terra da affrontare un viaggio attraverso lo spazio di decine e decine di anni luce ed interminabili code ai caselli, per poi venire comunque eliminati: Tiberium Wars non ci fornisce risposte a queste interessanti domande, ma si limita a far entrare nel binomio videoludico una nuova fazione giocabile, con la gioia di tutti gli appasionati. Bisogna ammettere che la trama non è sicuramente qualcosa di esaltante, ma fanno la loro ricomparsa gli intermezzi girati utilizzando attori in carne ed ossa: EA, per l’occasione, ha provveduto ad arruolare un cast d’eccezione, tra cui va ricordato Michael Ironside, già visto in Top Gun, e Jennifer Morrison, la bella assistente del simpatico Dottor House: inutile dire che per gli oltri 90 minuti di filmati girati in alta risoluzione avrete l’impressione di trovarvi davanti ad un film, che pur non brillando per scripting, senza dubbio permette un coinvolgimento maggiore e riesce a trasmettere quel gusto peculiare che fece la fortuna del primo Command & Conquer.
Hollywood
Se non vi basta l'ex Jester di Top Gun, e nemmeno l'assistente Cameron del Dottor House, eccovi qualche altra stella ingaggiata a suon di dollari da EA per questo gioco: ritroviamo Joe Kucan, da sempre l’interprete del carismatico capo NOD, la bella Tricia Helfer e l’ombroso Josh Holloway, già visto in Lost; nella fazione GDI incontrerete Billy Dee Williams, attore primario in Lost e in Star Wars: Episode 5 come Lando Calrissian e Grace Park, ufficiale di comando nella fortunata serie Battlestar Galactica.
Anche l'occhio vuole il suo Cannone A Ioni
Se vedere la dottoressa Cameron come capo dell’intelligence GDI potesse non bastare, certamente non si rimane meno impressionati ammirando la discreta qualità della grafica di Tiberium Wars. Tutti gli scontri presentano buoni effetti particellari, rottami scagliati in aria da violenti esplosioni e distorsioni provocate dalle nostre armi ad ioni: un aspetto gratificante, che trasformerà il campo di battaglia in qualcosa di colorato e veramente piacevole da vedersi, oltre a regalarvi una piccola soddisfazione personale quando vedrete interi edifici crollare sotto i potenti colpi del vostro esercito. Peccato soltanto che, nella precisa intenzione di mantenere intatto il feeling classico della serie lo zoom minimo sia troppo poco "minimo". Ovvero capita in diverse occasioni di sentirsi impacciati per l'impossibilità di avere una visione dell'area di gioco da una distanza maggiore. La stessa cura negli effetti è stata riposta solo in parte nel modelling: le unità sono sì realizzate con cura ma al livello di zoom più elevato, potrete notare dettagli non perfetti e anche texture non proprio di grande qualità; di “chicche” comunque ce ne sono, ad esempio facendo decollare i vostri aerei a reazione, non potrete non notare le sottili scie di calore dei motori, che distorcono leggermente l’area circostante con un ottimo effetto blur, oppure le polveri in aria dopo una forte esplosione. Il sistema di controllo è la vera chiave di volta del gioco made in EA; incentrato sul tasto A, che fungerà sempre da “selezionatore”, è usato in correlazione con i bumper e i trigger dorsali permettendoci di effettuare ogni genere di mossa prevista in un RTS, dalla gestione di truppe ed edifici, agli spostamenti per giungere alla formazione di gruppi di unità. Il controllo della visuale è affidato ai due stick analogici che ci permetteranno di ruotare e di zoomare la camera a nostro piacimento. Dobbiamo ammettere che l’invenzione degli sviluppatori americani è ottima, certo all’inizio è un po’ ostico ricordarsi tutti i controlli e il rischio di andare in confusione è presente, ma dopo aver fatto un po’ di pratica saremo in grado di far cresce e prosperare il nostro esercito. La rapidità è forse l’unica cosa che manca ad un controllo basato sul joypad e l’unico vero aspetto nel quale si sente la mancanza del binomio mouse-tastiera. Come vi spiegheremo nel prossimo paragrafo la velocità del gioco è stata aumentata e di conseguenza la velocità di esecuzione delle nostre decisioni sarà fondamentale: non potremo più sbagliare una mossa, pena l’amara sconfitta.
Ritorno al Passato
Ma la grafica non è l’elemento di forza di un RTS: sotto il profilo del gameplay, questo terzo capitolo si limita a riproporre le stesse, identiche meccaniche di gioco del suo precursore del 1995, senza apportare alcuna introduzione rilevante. Può sembrare una scelta poco saggia da parte di EA, specialmente alla luce delle innovazioni portate dagli strategici recenti, ma la semplicità, se non scade nella banalità, non è necessariamente un male: in primo luogo si reintroduce un gameplay frenetico, che difficilmente vi lascerà riposare per più di qualche minuto, rendendo le sessioni di gioco realmente adrenaliniche, specialmente se impostate su un elevato livello di difficoltà. Tra l'altro difficilmente le missioni raggiungeranno l'ora di durata, attestandosi molto spesso sui 30 minuti e questo rende il gameplay molto gustoso e immediato nel suo divertimento. Non pensate infatti che C&C3 sia un banale “raccogli risorse, ammassa truppe e rusha”, ma vi verrà richiesto di meditare attentamente sulle vostre scelte tattiche: la vittoria non si otterrà costruendo semplicemente l’unità più potente, perché anche un intero plotone di queste può essere spazzato via senza troppa difficoltà; vieni quindi ripreso e migliorato il collaudato sistema della morra cinese, che da anni rappresenta la spina dorsale di qualsiasi strategico in tempo reale; dovrete quindi avere bene in mente l’obiettivo primario della vostra missione e solo dopo un veloce lavoro d’intelligence potrete scegliere la composizione migliore per la vostra armata: la situazione più brutta è quella di trovarsi con decine di costosi carri Mammoth, velocemente fatti a pezzi dall’aviazione nemica...I più astuti potrebbero già pensare alla sempreverde “armata mista”, ma anche in questo caso gli sviluppatori hanno posto un sostanziale freno: le risorse di Tiberium, unica risorsa presente nel gioco, sono limitate, benché abbiano un lento coefficiente di rigenerazione, chiudendovi la possibilità di ammassare centinaia di unità per fronteggiare qualsiasi possibile situazione.?Per demolire l’ultimo stile di gioco (dopo quello del rush e dell’ammassatore), in C&C3 non potrete nemmeno corazzarvi dietro ad una base piena di difese: prima di tutto perché avrete bisogno di numerose e indispensabili centrali energetiche, terribilmente fragili a qualsiasi attacco, e in secondo luogo perché le super armi non possono essere bloccate (come invece accadeva in Supreme Commander): “tartarugarvi” dietro a decine e decine di lanciamissili è quindi un’arma pericolosamente a doppio taglio: basterà distruggere le vostre centrali per mettere in ginocchio l’intera base, lasciandola alla mercè dei vostri avversari. Appare evidente la volontà degli sviluppatori: evitare, per quanto possibile, che l’utente si fossilizzi su uno stile di gioco unico, permettendogli di uscire da qualsiasi situazione ricorrendo sempre e solo ad una determinata strategia: ed è proprio questa insicurezza che rende ognuna delle 35 missioni estremamente adrenaliniche.
Troppo svegli questi computer... Troppo svegli questi computer... Troppo svegli questi computer... Troppo svegli questi computer...
Se il gameplay non ha subito modifiche nel corso degli ultimi 12 anni, un discorso diverso vale per l’Intelligenza Artificiale, su cui i programmatori di EA si sono particolarmente soffermati: mentre durante la campagna single player questa appare decisamente altalenante, mostrando talvolta un’arguzia senza pari (attirando le vostre truppe in alcune imboscate o cercando un ingresso non protetto nella vostra base), altre volte invece mostra dei veri e propri cali di stile, comportandosi in maniera palesemente irrazionale: si tratta, a ben vedere, di un difetto non eccessivamente rilevante, visto che il più delle volte l’IA terrà un comportamento abbastanza coerente, favorito anche dal fatto che partirà sempre avvantaggiata (con basi avanzate già sviluppate e parecchie unità disponibili), mentre voi dovrete impersonarvi dei selfmade man ed edificare la vostra Roma in meno di 1 ora. Non illudetevi quindi di avere vita facile: spesso vi darete degli sciocchi quando cadrete dentro delle trappole abilmente costruite dal computer. Diverso invece il discorso per le partite skirmish: se dopo qualche ora di gioco vi sentiti stufi di avere sempre la meglio, in questo nuovo capitolo avrete la facoltà di specificare "come" intendete che l’IA si comporti e quali strategie dovrà adottare: impostandola, ad esempio, sulla modalità “Attendista”, l’Intelligenza Artificiale provvederà a strutturare ed edificare una base veramente impenetrabile, con moltissime difese e focalizzandosi unicamente su questo aspetto, aspettando il momento più proficuo per sferrare il suo attacco. Se invece preferite la modalità “Distruttrice”, preparatevi ad essere letteralmente sommersi da un continuo fluire di unità nemiche, sempre in un numero maggiore e sempre più potenti: si tratta, in definitiva, di una simpatica introduzione che permette di diversificare ulteriormente le vostre sessioni skirmish, permettendovi di impostare fino ad 8 avversari tutti con un proprio comportamento particolare, dando vita a scontri che ricordano, molto da vicino, delle partite multiplayer. Non possiamo di certo dimenticare la modalità multiplayer, il cui unico difetto è quello di essere relegata solo ad Xbox Live senza alcuna funzione in system link o in split screen. In Live il Command and Conquer 3 Tiberium Wars funziona molto bene, il motore di gioco risponde bene non soffrendo mai cali di frame a causa del ritardo di segnale, allo stesso modo molto bene funzionano anche le lobby di giocatori. Ottimo e gradito il supporto alla Xbox 360 Live Vision che permette di vedere in faccia i propri sfidanti e che inserisce un ulteriore elemento di novità che speriamo diventi presto uno standard, non c’è cosa più bella di vedere le reazioni ai nostri attacchi sui volti degli avversari. La versione per Xbox 360 è inoltre stata arricchita da quattro nuove modalità multiplayer: Capture the flag, King of the hill, Capture and hold e l’inedita Siege. In Siege in pratica ogni sfida inizierà con tutti i contendenti circondati da una barriera impenetrabile per un tempo stabiliti, potendo così svilupparsi meditando a fondo ogni scelta, certo che una volta scaduto il tempo la distruzione partirà più feroce che mai.
Obiettivi Xbox 360
Il gioco è diviso in 22 obiettivi, di cui 2 segreti, per un totale di 1000 punti a disposizione; si va dai più classici, come finire le varie campagne con un certo tipo di valutazione (oro,argento o bronzo) o terminare l’addestramento e l’intero gioco, ai più difficili da raggiungere come giocare in multiplayer per 100 ore o raggiungere 100000 unità di Tiberium sempre in partite online. Ottenere tutti e 1000 i punti sarà a dir poco impegnativo.
Commento
Command & Conquer 3: Tiberium Wars colpisce perfettamente nel segno, seguendo la via già tracciata da LOTR2 e riproponendo l’ottima giocabilità che da sempre ha caratterizzato la serie. Una classicità che potrebbe spaventare molti, è vero, ma che invece riesce ad essere perfettamente integrata e amalgamata nel gameplay offerto dall'intero progetto. Questo terzo capitolo si presenta come un RTS frenetico, dove ogni vostra strategia può tranquillamente essere messa in crisi dall’evolversi delle missioni: l’Intelligenza Artificiale vi darà del filo da torcere, mentre l’engine si presta senza dubbio a regalare diverse emozioni senza però portare al massimo l’esperienza visiva con qualche calo di tono in qualche dettaglio e in certe texture. Le ottime modalità su Xbox Live e il pieno supporto alla Xbox 360 Live Vision costituiscono la ciliegina su di una torta certamente ricca e che farà ricredere più di qualche detrattore degli RTS su console.
- Pro
- Gameplay frenetico e coinvolgente
- Intermezzi di eccellente qualità (Cameron del Dr. House not included!)
- Ottima struttura online
- IA ben strutturata
- Contro
- Tecnicamente solo discreto
- Nessuna innovazione nella serie
Quando lo scorso anno abbiamo testato Lord of the Rings Battle for Middle-earth 2 abbiamo avuto da subito una strana sensazione, non sapevamo infatti fino a quel momento se fidarci di quanto affermato dagli sviluppatori di EA, che dichiaravano spavaldi di aver creato un sistema di controllo basato sul joypad di Xbox 360 tale da non far rimpiangere l’accoppiata mouse-tastiera, il binomio fondamentale per godersi ogni RTS. La prova come ormai tutti sanno è andata più che bene e LOTR2 si è rivelato un ottimo gioco, costruito alla perfezione intorno al nuovo metodo di controllo. Con Command and Conquer 3: Tiberium Wars EA ci riprova, portando su Xbox 360 un progetto nato e cresciuto appositamente sulla console Microsoft, perfezionando dove possibile il lavoro fatto in precedenza e soprattutto rendendoci sempre più consapevoli che gli RTS di qualità su console possono essere realizzati.