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Dark Summit

Un titolo sportivo,snowboard in questo caso, con una vera trama alle spalle? Stiamo scherzando? E' tutto vero invece, i ragazzi di Radical Entertainment lo hanno fatto! Finalmente avremo qualcosa da raccontare ai nostri amici alla fine della discesa! La smetteremo di bullarci senza ritegno, fingendo di aver performato un 1080°!!

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   28/08/2002
Dark Summit
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Immagini
Dark Summit
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Bivi e incroci

Come gia detto si inizia impersonando Naya, ma progredendo nel gioco si impersoneranno diversi personaggi, ognuno con proprie caratteristiche peculiari. Si correrà su diverse piste caratterizzate da incroci e bivi, che porteranno su zone della pista che verranno visitate solo dopo aver superato determinate missioni. Il succo del gioco è questo: la non linearità delle piste serve a differenziare i diversi compiti che ci verranno assegnati. Compiti che variano molto e che si sbloccheranno pian piano, ma che ci vedono costretti a ripercorrere molte volte la stessa pista, facendo nascere sentimenti non certo candidi e puri verso gli ideatori del gioco. In più anche il metodo di controllo non ci viene in nostro aiuto. Il titolo THQ nasconde oltre ai segreti del Monte Garrick anche alcuni gravi difetti. Il più importante è l’imprecisione del metodo di controllo e della fisica che sottintende i numeri aerei che andremo a performare durante il gioco Infatti balza subito all’occhio i balzi altissimi e la seguente ricaduta a terra sullo stile della passeggiata sulla luna: si galleggia e più cadere si plana a terra in balia delle correnti ascensionali mi verrebbe da dire. È un bene se si salta da una piattaforma e sotto di noi c’è uno strapiombo sopra il quale darci sotto con numeri e tricks, ma se si deve ricadere su corrimano o su luoghi ben delimitati non è certamente il massimo. In parole povere in certi frangenti il titolo diventa frustrante e poco divertente

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Grafica e sonoro

Graficamente non si ha un quadro di assoluta eccellenza. D.S. non è il paradigma del settore, ma ha dalla sua alcune buone qualità, come l’ottimo design delle piste e l’estrema interazione con i fondali. Sulla pista sono infatti presenti moltissimi oggetti che aspettano solo di essere spaccati al nostro passaggio, da barili a tavoli assortiti, da recinzioni alle sculture fatte con la neve, disintegrandosi in mille pezzi. I Modelli poligonali e animazioni come gia detto non rappresentano certamente lo stato dell’arte attuale: le textures applicate ai personaggi (alquanto spigolosi) sono ben realizzate e soprattutto molto varie, mentre quelle relative alla pista e ai fondali denunciano piattezza e talvolta scarsa attenzione al dettaglio. Del tutto negativo è invece il frame rate che perde colpi molto spesso, e come se non bastasse i caricamenti sono lunghi e molto fastidiosi. Tirando le somme si ha a che fare un comparto grafico sufficiente, con qualche luce ed molte ombre insomma. Musicalmente parlando il titolo si discosta molto dalla tradizione dei titoli sportivi estremi: non c’è quel “muro del suono” tipico di questo genere di giochi, anzi suona decisamente poco ,una scelta insolita visto che questi giochi normalmente sono un’ottima compilation di punk rock sparata a tutto volume.

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The end ?

Alla fine cosa resta di questo gioco? L’impressione è che si sia voluta cercare un approccio diverso al genere sportivo, puntando molto sull’idea ma non sulla realizzazione pratica di essa. Il gioco ha atmosfera, non si corre solamente su piste cercando di fare salti e evoluzioni sempre più spettacolari, ma in un certo modo si viene presi dalla storia peccato che poi la scarsa attenzione al metodo di controllo ci risvegli bruscamente. Le migliori intenzioni non sono bastate, probabilmente un secondo episodio avrà buon gioco ad apportare una serie di modifiche alla struttura di base del titolo. A questo punto, vista la bontà dell’idea di fondo, avremo sicuramente a che fare con un gioco di assoluto valore.

    Pro:
  • trama
  • sonoro non invasivo
  • alta interazione con i fondali
    Contro:
  • metodo di controllo
  • comparto grafico altalenante
  • frustrante
Dark Summit
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Dark Summit, ovvero quando Tony Hawk incontra X Files.....

Dark Summit rappresenta un caso più unico che raro nel suo genere : uno sportivo con una trama vera e propria a sorreggere le fila del gioco. Purtroppo questa è l’unica novità del titolo THQ, che sotto le mentite spoglie di un “avventura sportiva” si rivela un titolo di snowboard estremo tutto sommato ordinario senza nessuna qualità di spicco che lo faccia elevare verso vette qualitative più alte. Ma andiamo con ordine, parliamo innanzitutto della storia. Naya, l’eroina del gioco dovrà già vedersela con il tirannico Chief O'Leary ed i suoi sgherri che hanno il compito di tenervi lontano dal Monte Garrick. Perché? Cosa nasconderà il monte di così segreto? Cosa c’entra l’esercito con un amena località di vacanza? Ma soprattutto perché bisogna balzare sopra a delle puzzolenti chiazze di melma verde che fanno molto discarica nucleare? Quindi il giocatore tramite tricks, salti e evoluzioni varie dovrà dipanare il mistero del “Picco Oscuro”, attraversando le spire di una trama ricca di colpi di scena.