Final Fantasy I
Final Fantasy I fu ideato da Nobuo Sakaguchi e Hiromichi Tanaka sull'onda della popolarità dei primi due Dragon Quest, in un clima da ultima spiaggia per Squaresoft, precipitata in una profonda crisi economica. Il suo successo fu fondamentale, in quanto i propri elementi distintivi sarebbero diventati i paradigmi del genere, dalla linearità ai dungeon relativamente brevi. Il class system, che ci consente all' inizio di scegliere tra sei classi (Fighter, White Mage, Black Mage, Red Mage, Thief, Black Belt), offre un livello di personalizzazione notevole per l'epoca, anche perché le abilità devono essere acquistate e assegnate liberamente, seppure con qualche limitazione riguardo la tipologia di Mago. E' persino possibile ad un certo punto del gioco cambiare classe. L'altra innovazione importantissima riguarda ovviamente il sistema di combattimento, non più visto in soggettiva, ma inquadrato lateralmente. In poco tempo qualsiasi Rpg,a parte il tradizionale Dragon Quest, avrebbe adottato questo metodo,mentre è ancora presto per poter parlare di una trama e una caratterizzazione dei protagonisti degna di nota, che successivamente avrebbe fatto di Final Fantasy un prodotto basato soprattutto sulla narrativa. Per ovviare alla difficoltà originale del titolo (soprattutto per quanto riguarda la scarsità di oro e di punti esperienza rilasciati dai nemici sconfitti) Square ha deciso in questa edizione di implementare due livelli di difficoltà. Tentativo purtroppo non riuscito, visto che la modalità Easy è troppo facile e non rimedia comunque all'elevatissimo tasso di incontri, rendendo FF1 davvero irritante nonostante la sua semplicità. Altre modifiche hanno riguardato il testo, esteso rispetto all'edizione originale, compreso il tutorial, e l'interfaccia, che ora ricorda i Final Fantasy a 16 bit. La grafica poteva essere curata meglio, essendo copia quasi perfetta della controparte Wonderswan, anche se la propria semplicità bidimensionale può dirsi affascinante nel panorama odierno. Cosi come hanno perso pochissimo le composizioni di Uematsu, da lui stesso remixate in questa edizione, che suonano sincere e maestose come la prima volta.
Final Fantasy II
Rilasciato circa un anno dopo, Final Fantasy II è un sequel nella più classica tradizione della serie, stravolgendo interamente i dettami del primo episodio. Le sue caratteristiche erano talmente innovative per l'epoca da essere più tardi ulteriormente espanse per creare Sa-Ga, ma la sua influenza è percepibile anche nelle ultime produzioni Square, ad esempio per quanto riguarda l'assenza dei livelli d'esperienza. L'evoluzione del party è quindi affidata agli Ability Points, conseguiti attraverso l'utilizzo continuo di armi e magie, cosi come dal quantitativo di danni ricevuto in battaglia, che ci permetteranno rispettivamente di incrementare la potenza dell'attacco e il numero di Hit Points a nostra disposizione. Malgrado sembri interessante sulla carta, il sistema si rivela piuttosto lento e frustrante, nonostante i diversi tentativi di riequilibratura rispetto alla versione originale. E' la trama invece a svettare in Final Fantasy II, dove assistiamo per la prima volta alla composizione di uno dei temi più ricorrenti della saga, l'epopea di una compagine di ribelli contro l'impero, in atmosfere drammatiche dominate da eccidi di massa e tragedie sentimentali. Non meno notevole la caratterizzazione dei protagonisti, uno dei primi tentativi in assoluto di realizzare personalità credibili in un videogioco. Come in FF1, sono state apportate diverse modifiche ai dialoghi, ora meno criptici, ricreata l'interfaccia, inseriti i tutorial e una galleria con le splendide illustrazioni di Yoshitaka Amano. Tecnicamente, è da notare l'ottima colonna sonora, ancora capace di offrire momenti di rara intensità nelle versioni arrangiate da Tsuyoshi Sekito. Infine, qualche piccola curiosità: Final Fantasy II è il primo capitolo della serie con Cid, i Chocobo, Ultima e il Leviathan.
Commento
Final Fantasy Origins è una collection destinata quasi esclusivamente agli appassionati della saga. Difatti, malgrado le diverse modifiche apportate per cercare di rinnovare i due episodi, l'esperienza si rivela ancora datata e frustrante, mostrando tecnicamente tutti i propri limiti da conversione WonderSwan. L'assenza di extra veri e propri a parte la galleria di immagini aggrava ancora di più la situazione, relegando FF Origins a poco più di un documentario storico, in cui l'utente comune, se riuscirà a passare sopra a difetti evidenti di gameplay, potrà assistere agli albori del gioco di ruolo, accompagnato dalle intramontabili melodie di Uematsu.
- Pro:
- Due classici del gioco di ruolo
- Diverse modifiche degne di nota
- Musiche eccellenti
- Contro:
- Tecnica inevitabilmente datata
- Frustrante per gli standard odierni
Prima di cominciare, un piccolo "extra" per tutti voi. Se siete interessati a dei fantastici wallpapers del titolo in oggetto, li abbiamo raccolti in un apposito articolo raggiungibile a questo indirizzo
Le iniziative tipicamente retrogaming di Squaresoft in Europa non sembrano aver fine. Dopo aver portato il trio di capolavori dei Final Fantasy per Snes con Anthology e Final Fantasy 6 rilasciato a sè stante, questa volta tocca ad una collection dei primi due capitoli della saga, già precedentemente usciti per Wonderswan, sotto il titolo di Final Fantasy Origins, lasciando fuori purtroppo quello che è probabilmente il miglior rpg per Nes insieme a Dragon Quest 3, Final Fantasy III.