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Hotel Giant

Abbiamo condotto civiltà al loro massimo splendore, abbiamo comandato eserciti verso eroiche vittorie, abbiamo amministrato città verso opulenza e felicità, abbiamo scoperto nuovi popoli alieni e con essi abbiamo stretto alleanze e scatenato guerre intergalattiche. Adesso un po’ di riposo ci farebbe bene, magari in un Hotel di gran lusso, magari in un accogliente e piccola pensione di periferia: e se potremo gestire l’Hotel noi stessi, cercando di soddisfare i nostri bisogni e quelli dei nostri clienti? Paolo Matrascia ha provato a farlo e ci racconta la sua esperienza con Hotel Giant !

RECENSIONE di Paolo Matrascia   —   14/08/2002
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Piccoli arredatori crescono.

Il gioco, completamente tradotto in Italiano (un punto in più quindi nel computo del voto nell’ambito del nostro giudizio globale), può essere approciato con un serie di capitoli introduttivi che ci faranno da Tutorial introducendoci così all’interfaccia ed alle meccaniche di gioco di questo apparentemente complesso titolo.
L’area di gioco è completamente tridimensionale e questo disorienterà il giocatore fin dall’inizio. Spostare la visuale, allargare il campo visivo e districarsi tra i vari corridoi del nostro albergo non sarà certamente cosa da poco. Per fortuna dopo pochi minuti e molte imprecazioni saremo pronti per costruire la nostre prima matrimoniale.
Anche in questo caso l’interfaccia pensata dai programmatori non sembra essere tra le più congeniali, ma per fortuna ci si fa l’abitudine abbastanza in fretta. Oltre a decidere le dimensioni della stanza potremo (dovremo) poi decidere quali accessori metterci dentro. La scelta è grande, non proprio vastissima (del resto ci siamo abituati all’imponente catalogo che oggi ci offre “The Sims”), ma ci permette di personalizzare le nostre camere con accuratezza. Tappeti, comodini, piante, armadi, televisori, telefoni, impianti Hi-Fi, scrivanie, lampadari e tutto quello che vi immaginati possa esserci in una piò o meno lussuosa suite d’Albergo nell’inventario di Hotel Giant esiste. Parte degli accessori saranno poi ulteriormente personalizzabili come ad esempio gli impianti televisivi che potranno essere equipaggiati, tra le altre cose, con il collegamento ai canali via cavo. Il tutto ovviamente impostando un certo prezzo di utilizzo da parte del cliente.

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Piccoli arredatori crescono.

Ma il nostro Hotel non sarà certo formato solamente da camere matrimoniali o singole. A seconda della grandezza del nostro Hotel potremo infatti decidere di costruire anche dei servizi aggiuntivi. Tra questi ricordiamo la Sala Giochi (con tanto di Biliardo, flipper e Cabinato dell’ultima generazione), la piscina interna, il centro benessere (no, vi assicuriamo che nessun giocatore di calcio si è fatto vedere sui nostri monitor durante le numerose ore di gioco), la palestra, il Bar ed il ristorante.
Ognuna di queste sottolocazioni avrà – ovviamente - un set specifico di oggetti e vi assicuriamo che potrà portarvi via davvero parecchio tempo la progettazione di ognuna delle sezioni del vostro Hotel.
La personalizzazione del vostro esercizio non si ferma certo qui. Tra le varie opzioni sarà infatti possibile scegliere le livree del nostro personale ed il livello di professionalità di quest’ultimo: personale meglio pagato corrisponderà, nella maggior parte dei casi, ad un cliente più soddisfatto.
Ai simulatori più accaniti non potranno però non sfuggire alcune mancanze. Ad esempio non è possibile progettare gli esterni del nostro esercizio, oppure non potremo decidere la forma del perimetro esterno dell’Albergo cosi come non sono previsti piani interrati o la progettazione dei parcheggi. In generale non è prevista la gestione di tutte quelle locazioni di servizio che non possono mancare in Alberghi di un certo rango; stiamo parlando delle lavanderie, della sala caldaie, del magazzino e di tutte quelle componenti che l’occhio del cliente raramente vede. Non sono certo dettagli importanti ma fanno già presagire come la componente più puramente “simulativa” sia stata lasciata in secondo piano.

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Pretty Woman.

Una volta costruito il nostro Albergo o una volta prese le redini di uno già esistente (questo dipenderà dal tipo di scenario scelto) dovremo finalmente (?) cominciare a far lavorare la nostra materia grigia ed a sfruttare (?) le nostre grandi doti manageriali che da sempre ci hanno contraddistinto in ogni settore dell’economia mondiale (doppio ?).
Purtroppo questa è la sezione che ci ha più deluso, o meglio, che più potrebbe deludere i giocatori alla ricerca di una accurata simulazione gestionale. Si perché l’acume economico necessario per portare avanti la baracca è decisamente scarso e utilizzato per lo più nelle fasi di progettazione iniziale. Ogni oggetto e mobilio che compreremo per l’Albergo avrà infatti un suo costo d’acquisto ed uno di mantenimento. Una semplice televisione a colori costerà infatti molto meno (sia per costi iniziali che di mantenimento) di una con abbinato il decoder satellitare tuttavia sarà meno “di richiamo”. Allo stesso modo attrezzare i bagni pubblici della nostra sezione benessere con Box Wc o rubinetterie di bassa lega potrà far storcere il naso a più di un cliente. Se poi pensavate di risparmiare con un impianto di illuminazione “sotto tono” sappiate che la clientela ve lo farà notare esigendo un’illuminazione più solare. Insomma, la maggior parte del vostro tempo da direttore d’Albergo lo dovrete passare scandagliando le impressioni dei vostri ospiti e d ovviando alle lamentane che questi manifesteranno, magari tenendo sott’occhio anche lo stato del vostro portafoglio.
Per fortuna i designers della Enlight hanno deciso di includere alcune particolari features come la possibilità di farsi pubblicità su tutti i maggiori media o come quella di ideare particolari offerte a “pacchetto” che ci permetteranno di attirare nuovi clienti grazie ad offerte davvero “irrinunciabili”. Ma sono solo magre consolazioni.
Molto del tempo passato negli uffici direzionali del nostro Hotel lo passeremo, infatti, davanti alle telecamere del circuito interno. Se prima avevate il dubbio che questo titolo fosse vagamente ispirato a “The Sims” adesso ne avrete la quasi certezza. Osservare i nostri clienti nel corso delle loro operazioni giornaliere potrebbe davvero essere divertente. Almeno per chi ha passato alcuni mesi a guardare trasmissioni come il Grande Fratello.
La varietà e la qualità delle animazioni che potremo ammirare durante l'evolversi del gioco è davvero di prim’ordine. Nel corso delle 24 ore virtuali (che poi tanto virtuali non sono perché sarà anche possibile far avanzare il tempo a velocità reale) sarà possibile assistere ad un numero impressionante di situazioni. Dal cameriere che porta le pietanze alla famigliola del tavolo numero 15, alla coppia che si sfida ad un partita di biliardo, al vecchietta che si rilassa sotto le sapienti mani di uno dei rudi massaggiatori.

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Aggiustando il rubinetto della 314.

Il settore più debole dell’intera produzione è sicuramente quello tecnico. La grafica seppure precisa, pulita ed ottimamente animata non raggiunge un tra i principali obiettivi che un titolo di questo genere dovrebbe porsi: ovvero la funzionalità. Troppo spesso infatti ci si ritrova a cambiare selvaggiamente visuale per seguire meglio quel dipendente o per posizionare in maniera più accurata quel letto … ma senza successo.
La stessa interfaccia grafica richiede un po’ troppo spesso l’utilizzo della tastiera ed anche per operazioni “banali” come quella del ruotare un armadio od una porta ci capiterà spesso di dover rieffettuare l’operazione perché non riusciremo a fare quelle che ci eravamo prefissati. Il gioco poi sul nostro sistema di prova (Athlon 1600Xp + 256Mb di RAM + Windows XP) si è dimostrato ben lungi dall’essere pienamente stabile portandoci in maniera diabolicamente metodica al Desktop. Per fortuna è uscita da poco una patch correttiva che dovrebbe risolvere numerosi problemi soprattutto per quello che riguarda la famiglia Windows 95/98 ma anche installando quest’ultima la stabilità non sarà ancora perfetta. Anzi.
Come se non bastassero i bugs poi esistono una serie di scelte tecniche che ai nostri occhi appaiono davvero opinabili. La risoluzione di gioco ad esempio non è impostabile ma risulta fissa su una - per molti - vetusta 800x600, inoltre ogni 3-4 minuti (il tempo di una canzone) il gioco si blocca inspiegabilmente (?) per pochi ma fastidiosissimi secondi. Dopo minuziose ed accurate ricerche da parte del nostro centro Ricerche&Sviluppo abbiamo trovato l’origine del problema nel fatto che le magnifiche (?) musiche di accompagnamento sono incise direttamente su CD. Purtroppo il problema è che per ogni singolo scenario viene riprodotta ad libutum una singola traccia audio così, alla fine di questa, il sistema si blocca una manciata di interminabili secondi per riposizionarsi all’inizio della traccia. Tristezza e disperazione: l’unico modo per ovviare a questo inconveniente è stato quello di disabilitare le musiche.
Per fortuna che non ne sentiremo la mancanza, sia per qualità artistica (avete presente le musiche di sottofondo che si sentono in quegli squallidi piano-bar di periferia?) che tecnica (ci abbiamo messo qualche minuto per convincerci del fatto che quelle non fossero semplici file MIDI) il settore audio appare quanto mai sottotono. Gli effetti sonori stessi non sono nulla di esaltante - anzi - e di certo non ci faranno alzare il giudizio su questo aspetto del gioco.

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Rifacciamo le valigie.

Se devo esser sincero aspettavo con una certa trepidazione questo titolo, capiamoci, nulla di particolarmente eclatante, tuttavia questo titolo poteva avere tutte le carte in regola per rappresentare un titolo godibile e appassionante per ogni appassionato di simulazioni gestionali.
A conti fatti, invece, Hotel Giant sembra più uno strano mix tra il titolo Maxis più venduto della storia ed un gestionale all’acqua di rose. Per carità il tempo scorre abbastanza in fretta durante la progettazione dei locali del nostro Hotel e passa pure abbastanza in fretta seguendo le operazioni quotidiane degli abitanti del nostro piccolo microcosmo alberghiero. Peccato che tutto questo divertimento rischia di terminare dopo poco tempo in virtù di una controparte gestionale davvero monotona e poco profonda. Gli obiettivi da raggiungere poi, seppure gli scenari proposti cerchino di mascherare questa limitazione, sono sempre molto simili tra loro e, alla fine dei conti, propongono sempre gli stessi obiettivi da raggiungere con le solite tecniche da sfruttare. Questo, unito al fatto che il feeling che avrete con i pixel animati che popoleranno il vostro tubo catodico non potrà mai neppure sfiorare quello che si raggiunge con il pluricitato “The Sims”, fa si che il gioco rischi di invecchiare troppo precocemente. Se poi aggiungiammo tante piccole ma pur sempre noiose magagne tecniche non posso che rammaricarmi ancora di più.
Insomma, siamo davanti ad un buon diversivo estivo per chi vuole staccare dai titoli più blasonati o per chi vuole giocare un gestionale non troppo complesso. Tutti gli altri meglio che ci pensino quattro volte prima di spendere qualche soldino. Almeno che non abbiate sempre sognato di poter costruire l’Albergo dei vostri sogni: Hotel Giant, con tutte le sue limitazioni, lo permette.

Hotel Giant
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Giant, Hotel Giant.

Ebbene sì, la Enlight Software - guidata da Trevor Chan - cerca d'introdurre qualcosa di nuovo nel panorama delle simulazioni gestionali dandoci la possibilità di vestire il doppiopetto di un efficientissimo direttore d’Albergo.
Magari non è famoso come Sid Meier o apprezzato come Jeff Minter tuttavia Trevor Chan, il designer dagli occhi a mandorla e fondatore della Enlight Software, è abbastanza conosciuto tra gli appassionati di simulazioni gestionali e non. Seven Kingdoms, ad esempio, fu un apprezzato ed innovativo RTS, la serie Capitalism (ormai arrivata al secondo capitolo) ha fatto gioire migliaia di Rockefeller in erba mentre Virtual U è un apprezzatissimo simulatore di vita scolastica, tanto apprezzato che è utilizzato massicciamente da alcuni Campus universitari per simulare le vere situazioni che si vengono ad avere gestendo la normale vita universitaria. Non è senza una minima aspettativa quindi che abbiamo provato la sua ultima opera videoludica.
I designers di Hotel Giant hanno fondamentalmente cercato di suddividere il gioco il due macro-sezioni la prima è quella che più ci ricorda i titoli della Maxis (con “The Sims” che più di una volta viene citato non proprio involontariamente) la seconda invece è, purtroppo, solo un mero tentativo per far avvicinare anche i cultori dei gestionali più “professionali” che si sono fatti le ossa su titoli come i vari “Tycoon” o lo stesso Capitalism. Ma non bruciamo le tappe e cominciamo ad analizzare questo titolo.