Nato come manga nel 2003 ad opera di Tsugumi Oba e Takeshi Obata, per poi diventare un anime di straordinario successo alcuni anni dopo, Death Note racconta la storia di Light Yagami, uno studente modello che un giorno trova un misterioso blocco note recante un'indicazione tanto precisa quanto agghiacciante: "l'umano il cui nome sarà scritto su questo quaderno morirà".
Dopo aver sperimentato con successo il potere del Death Note trascrivendo il nome di un paio di criminali, Light entra in contatto con Ryuk, lo Shinigami che possedeva in precedenza il quaderno: una creatura che solo il ragazzo può vedere e che decide di restargli accanto, curioso di scoprire quale uso farà di questa potentissima abilità.
Come trasporre nella maniera più fedele possibile una storia del genere in un videogioco? Death Note Killer Within prova a fornire una risposta, nella forma di un social deduction game in stile Among Us che risulta decisamente discutibile sul fronte della presentazione ma dotato di un indubbio potenziale.
Lo scontro fra Kira e L nella trama di Death Note
La trama di Death Note Killer Within riprende lo scontro fra Kira e L che si vede appunto nell'anime. "Kira" è lo pseudonimo che Light sceglie per portare avanti la propria opera di pulizia del mondo, scrivendo ogni giorno centinaia di nomi di criminali conclamati sul suo quaderno infernale e determinandone la morte per arresto cardiaco, in mancanza di altre indicazioni.
La scomparsa di un tale numero di persone allerta però l'Interpol, che si rivolge a un geniale investigatore per trovare il colpevole. Entra così in gioco "L", anche in questo caso uno pseudonimo e non per un motivo banale: il collaboratore della polizia ha già capito che Kira riesce a uccidere chiunque solo laddove ne conosca il vero nome.
Lo scontro fra queste due menti così astute caratterizza gran parte degli episodi di Death Note e si arricchisce di tante sfaccettature ed elementi aggiuntivi, ad esempio il fatto che Light sia figlio di un poliziotto ed entri lui stesso a far parte della squadra investigativa che dovrebbe scoprire chi sia davvero Kira al fine di arrestarlo; oppure l'arrivo di Misa Amane, una idol innamorata di Light ed essa stessa proprietaria di un Death Note.
Killer Within non si perde in chiacchiere né prova a portare questa narrazione nel gioco, limitandosi a dare per scontato che i giocatori sappiano già chi siano Kira ed L per mettere in scena un confronto che si consuma nella forma di un vero e proprio gioco da tavolo, ambientato all'interno di una piccola mappa tridimensionale con tanto di pedine, ruoli differenti e condizioni di vittoria diametralmente opposte.
Regole, ruoli e gameplay di Death Note Killer Within
Death Note Killer Within include naturalmente un tutorial che illustra il funzionamento del gioco, le sue regole e i quattro ruoli disponibili per i dieci utenti che andranno a comporre le due squadre contrapposte (con tanto di eventuali spettatori), nonché una modalità di allenamento che serve per acquisire familiarità con tali meccaniche pur al netto di un'interfaccia che definire macchinosa e dispersiva è poco.
Diciamo che, in generale, il tie-in prodotto da Bandai Namco sembra impegnarsi davvero tanto per scoraggiare i giocatori, a partire da una presentazione tecnicamente imbarazzante: lo spettacolo che si para di fronte ai nostri occhi è talmente basilare, manchevole, generico e arretrato sul piano tecnico da risultare inferiore a un mobile game moderno di modesta fattura, figuriamoci a un gioco per PS5.
Ciò nonostante, come accennato, il gameplay di Killer Within può contare su elementi di indubbio interesse, che in termini di complessità e potenziale strategico si spingono spesso oltre la formula del già citato Among Us; a cominciare appunto dai ruoli che è possibile interpretare durante la partita: Kira, L, investigatore o seguace di Kira.
I seguaci di Kira e Kira stesso, infiltrati nella squadra investigativa, hanno il compito di rubare i documenti e dunque scoprire il nome degli agenti per poterlo scrivere sul Death Note, in maniera diretta (se controlliamo Light Yagami) o indiretta (se siamo uno dei suoi seguaci e dobbiamo comunicargli il nominativo), con l'obiettivo finale di uccidere L.
Di contro, gli investigatori si troveranno a dover interrogare civili, controllare scene del crimine e ottenere in questo modo degli indizi che li porteranno ad accusare determinati componenti del team, con una resa dei conti alla fine di ogni turno in cui il giocatore indicato verrà arrestato, con la possibilità però di tornare subito in libertà laddove non abbia addosso prove che lo incastrino.
Le sfaccettature presenti nella formula ideata da Grounding sono numerose, così come le possibilità a disposizione delle due squadre, vedi ad esempio l'uso delle carte speciali; il loro impiego, tuttavia, dipende dall'esperienza degli utenti e ciò va a influenzare inevitabilmente la qualità e la durata di una partita, con la chat vocale che diventa un requisito indispensabile per poter coordinare le azioni.
Comparto tecnico e problemi di gioventù
Purtroppo gli aspetti a cui abbiamo già accennato, come la macchinosità dell'interfaccia e il comparto tecnico assolutamente modesto, per nulla attraente, si pongono come ostacoli non da poco rispetto alla crescita di una community che su PlayStation viene incoraggiata dalla gratuità del gioco per gli abbonati a PlayStation Plus, e in generale da un prezzo di appena 9,99€.
Tantissime persone hanno dunque provato Death Note Killer Within senza troppa convinzione, trovandosi di fronte appunto un prodotto tecnicamente e artisticamente discutibile, il che ha fatto immediatamente scemare il loro entusiasmo, producendo comportamenti tossici che vanno dalle disconnessioni intenzionali al turpiloquio, passando per nickname ben poco rispettosi delle religioni.
Una situazione che ha trasformato i primi giorni in un vero e proprio calvario di partite interrotte, insulti e bestemmioni, al punto che gli sviluppatori sono dovuti intervenire per limitare questi fenomeni: una mossa che per il momento ha prodotto risultati positivi, ma potrebbe essere arrivata tardi rispetto a un boom iniziale che andava gestito decisamente meglio.
Ad ogni modo, anche sul piano quantitativo l'offerta di Death Note Killer Within lascia a desiderare: sarebbe stato sciocco frammentare l'utenza introducendo da subito diverse modalità, ma degli scenari alternativi e un maggior numero di attività avrebbero senz'altro aiutato a rendere più appetibile un'esperienza così... particolare.
Conclusioni
Death Note Killer Within è un social deduction game in stile Among Us che prova a portare sullo schermo l'avvincente confronto fra Kira e L, nell'ambito di partite competitive dotate senz'altro di molteplici sfaccettature e di un indubbio potenziale strategico, che diventa più evidente a seconda dell'esperienza dei giocatori. Purtroppo sul piano tecnico e artistico il titolo sviluppato da Grounding è decisamente bruttino e ha così tante criticità anche in termini di interfaccia che dovrete davvero essere degli appassionati del genere per apprezzarlo.
PRO
- Il gameplay nasconde un certo spessore
- Crossplay, server divisi per paese e stanze private
- Una possibile alternativa ad Among Us
CONTRO
- Tecnicamente e artisticamente è inguardabile
- Interfaccia macchinosa e dispersiva
- Community a dir poco tossica nei primi giorni