Easier than the average
Il Pianeta del Tesoro è un platform 3D dalla struttura decisamente “old style”: nei panni del protagonista Jim, il giocatore ha il compito di attraversare una ventina di livelli divisi fra cinque diverse ambientazioni tratte dalla pellicola cinematografica. Obbiettivo di ogni stage è di attivare i cinque segnali disparsi al suo interno, operazione possibile completando altrettante sotto-missioni. Due di queste sono fisse per ogni livello, e consistono rispettivamente nel raccogliere tutte le monete e le sfere d’energia presenti, mentre le rimanenti tre variano costantemente, pur rimanendo concettualmente sempre simili fra loro. Non mancano ovviamente all’interno dell’area di gioco i nemici, eliminabili sfruttando i calci e i pugni eseguibili con prontezza da Jim. A venire incontro ad un gameplay altrimenti fin troppo blando interviene un fattore che riesce perlomeno a dare un po’ di carattere in più ad una produzione finora piuttosto anonima. Si tratta di Morph, uno svolazzante esserino rosa che accompagna Jim lungo tutta la sua avventura, e che ha la peculiarità di potersi trasformare in diversi oggetti sfruttando i pod adeguatamente sparsi lungo i livelli. Morph può diventare un jetpack, oppure fornire a Jim un paio di braccia bioniche estremamente potenti, o ancora trasformarsi in una mano in grado di azionare leve e meccanismi vari. Per quanto concettualmente interessante, il ruolo di Morph all’interno del gioco si rivela fin troppo “meccanico”, con i pod adibiti alle varie trasformazioni posizionati nelle immediate vicinanze dell’area interessata al loro utilizzo: insomma, il tutto si rivela più un’operazione obbligata e ripetitiva che un vero e proprio elemento strategico. Questo fatto, unito ad un level design decisamente lineare e in generale ad un livello di difficoltà decisamente basso, rende Il Pianeta del Tesoro un titolo estremamente facile da completare in ogni sua parte per un qualsiasi utente con un minimo di esperienza nel genere.
L’insostenibile leggerezza del gameplay
Evidentemente consci della ripetitività dello schema platformistico del proprio titolo, gli sviluppatori di Bizarre hanno ben pensato di dedicare una buona parte dei livelli che compongono il gioco all’utilizzo del Solar Surfer, una sorta di hoverboard a vela abilmente gestito dal nostro protagonista. Gli stage in questione vedono l’utente intento a guidare questa insolita tavola all’interno di circuiti dotati di varie diramazioni e pullulanti di ostacoli, nei quali le sotto-missioni necessarie ad attivare i segnali appaiono concettualmente simili a quanto visto nei vari Tony Hawk. E’ necessario, ad esempio, eseguire dei grind in determinati punti, o distruggere alcuni oggetti, o ancora raggiungere un tot di punti eseguendo trick. La maggiore frenesia dell’azione rende questi stage decisamene più interessanti delle preponderanti sezioni platform del gioco, per quanto anche le sezioni a bordo del Solar Surfer soffrano di una certa ripetitività di fondo e dell’immancabilmente basso livello di difficoltà. A livello tecnico, invece, Il Pianeta del Tesoro dimostra sostanzialmente buone doti, seppur inferiori a produzioni quali Jak & Daxter e Ratchet & Clank. Graficamente il titolo Bizarre sfoggia una ragguardevole modellazione poligonale delle ambientazioni di gioco ed un buon uso degli effetti di luce, mentre sollevano qualche dubbio le animazioni del personaggio principale e la spigolosità dello stesso. Ottimo invece il comparto sonoro, con musiche e voci di alta qualità ed effetti sonori decisamente all’altezza.
Conclusioni
Il Pianeta del Tesoro è, come volevasi dimostrare, un prodotto riservato ad un’utenza giovane, in grado di apprezzare un gameplay semplice ed immediato che può invece apparire agli occhi dei più esperti come banale e fin troppo facile. Questo non significa ovviamente che il titolo Bizarre sia un pessimo platform: tecnicamente buono e godibile dal punto di vista ludico, Il Pianeta del Tesoro è tutto sommato un tie-in ben riuscito, volutamente indirizzato ad una fascia d’utenza bassa. E poi, i “grandi” possono sempre sollazzarsi con Ratchet & Clank…
- Pro:
- Semplice ed immediato
- Ottimo comparto sonoro
- Contro:
- Troppo semplice
- Design migliorabile
E’ tradizione ormai consolidata, in casa Disney, accompagnare l’uscita delle proprie pellicole nelle sale cinematografiche con tie-in videoludici riservati verosimilmente allo stesso pubblico giovanile cui i film della casa di Topolino sono principalmente diretti. L’interesse che i suddetti titoli possono dunque suscitare nell’utente è realisticamente inversamente proporzionale alla sua età, nonché alla sua esperienza nel campo dei videogiochi. Una tendenza, questa, che sembrava poter essere interrotta dal tie-in dell’ultimo film Disney, “Il Pianeta del Tesoro”, il cui sviluppo è stato affidato al team anglosassone Bizarre Creation: la speranza era infatti che la nota software house potesse realizzare un platform in grado di soddisfare anche gli utenti più smaliziati. Purtroppo per i più anziani, però, il risultato si è rivelato nuovamente un prodotto vietato ai maggiori di 14 anni…