Copiando The Settlers
Dal titolo dei fu Blue Bytes, questo IC2 attinge a piene mani, prevedendo un’amministrazione delle risorse strutturata a catena di montaggio: dovrete partire dalle risorse prime, come legno, carne e cereali, e tramite una serie di edifici sempre più avanzati (in ordine falegnameria, macelleria e panettiere), dovrete arrivare a fornire alla vostra città il prodotto finito, in modo da soddisfare le pressanti esigenze di ogni classe sociale.
Se, su carta, può sembrare decisamente semplice, la pratica viene complicata dalla presenza di aree d’influenza associate a ciascun edificio: perché la vostra catena funzioni senza interruzioni, dovrete preoccuparvi di far restare il ciclo produttivo all’interno di questi rognosi circoletti, col rischio che un edificio non riceva i materiali per la sua produzione e resti, quindi, inattivo.
Se vogliamo continuare a vedere tutto in quest’ottica pessimistica, un edificio inattivo porta non solo al degrado dell’aspetto del quartieri in cui si trova, ma aumenta sensibilmente il rischio d’incendi, vere e proprie calamità da scongiurare in qualsiasi modo, ricorrendo o ai gratificanti trucchi (e così ci siamo giocati il rispetto degli hardcore gamers), oppure alle Prefetture, edifici civici che si preoccupano, tra le altre cose, di salvaguardare i cittadini onesti dai malfattori, ladri ed inquietanti caporedattori calvi e maligni.
In sostanza, ogni vostra partita ricorderà vagamente un Tetris a tre dimensioni, dove passerete il tempo a far incastrare circonferenze su circonferenze, nel disperato tentativo di rendere la vostra metropoli meno incasinata di Torino, alla faccia di qualsiasi piano regolatore e tutto in funzione delle esigenze della vostra cittadinanza: tuttavia, proprio questo gioco fatto di intersezioni ed unioni porta, inevitabilmente, al Caos e molto raramente riuscirete ad evitare il collasso della vostra città.
A meno che…
Attingendo da Rise of Nations
A meno che, avranno pensato gli sviluppatori, non prendiamo a prestito un’altra idea che arricchisca le attuali meccaniche di gioco.
Fanno così il loro trionfale ingresso le Tabulae (non avremo mai pensato che 5 anni di latino sarebbero tornati utili, almeno adesso sappiamo che si legge TABULE), sostanzialmente delle carte missioni che prevedono bonus, malus (la recensione inizia ad assumere un tono intellettuale) ed eventuali obiettivi da raggiungere per completare lo scenario: ebbene sì, l’unico modo per non arrivare al tipo di game over sopracitato è proprio quello di completare, il prima possibile, i compiti assegnati.
Le Prefetture, edifici civici che si preoccupano, tra le altre cose, di salvaguardare i cittadini onesti dai malfattori, ladri ed inquietanti caporedattori calvi e maligni
Attingendo da Rise of Nations
Un’escamotage in piena regola, che presenta tuttavia degli aspetti interessanti: ogni carta missione, pur prevedendo quasi sempre l’obbligo di costruire un certo numero di edifici o raggiungere un determinato livello di benessere, viene integrata da un’interessante descrizione storica che vi illustra le ragioni per cui il Senato, nell’antica Roma, assegnava davvero priorità di questo tipo.
Scoprirete quindi le ragioni per cui era necessario accumulare grandi quantità di pietre durante l’inverno, il perché gli acquedotti romani dovevano essere svuotati periodicamente, lasciando la città senz’acqua per qualche tempo, ed altri interessanti retroscena della vita in quel periodo: purtroppo, dal punto di vista meramente ludico, queste Tabulae variano sì l’azione di gioco, ma alla lunga si rivelano non solo troppo semplici da completare, ma anche piuttosto ripetitive.
Alla luce di quanto detto, non ci sentiamo di promuovere come un vero e proprio punto di forza questo sistema a carte, ma almeno non avrete l’impressione di perdervi in una lunghissima sessione di sand box.
Attingendo da Total War
In un gioco sull’Antica Roma non può, materialmente, mancare dell’aspetto che più caratterizzava la società di quel periodo: la guerra.
Anche IC2 non fa eccezione e, benché non si sia neanche lontanamente prossimi alla profondità tattica dei vari Total War, anche voi dovrete preoccuparvi di arruolare legioni per difendere il vostro insediamento e (nella perfetta ottica della pace preventiva), massacrare le popolazioni barbare limitrofe.
Attingendo da Total War
Che il titolo di FX Interactive sia incentrato sulla gestione della città è evidente, visto che l’aspetto bellico si riduce, semplicemente, nel costruire una caserma per arruolare, in alternativa, Equites (soldati a cavallo), Pedites (soldati appiedati) ed Arcieri, seguendo quindi il collaudato sistema della morra cinese.
Una volta formate le vostre armate, potrete decidere di assaltare i villaggio presenti sulla mappa, oppure limitarvi a tenere le truppe per eventuali scontri difensivi, magari in seguito all’apertura di una Tabula che vi scatena contro un’orda di sanguinari barbari: l’impressione è che gli sviluppatori abbiano dovuto inserire quest’aspetto per forza, curandolo alla meno peggio ed abbassando così il senso di curatezza che invece permea l’intera produzione.
Senso di curatezza che vi si presenta attraverso una grafica che non ha niente da invidiare alle già citate produzioni milionarie (qualcuno ha parlato di Empire Earth 3?), mostrandovi una città ricca di dettagli, che vedrete vivere sotto i vostri occhi e specchiarsi su eventuali pozze d’acqua: ogni edificio anche se appartenente alla stessa tipologia (ad esempio, le case), sarà sempre differente dalle precedenti costruzioni, dandovi la sensazione di non trovarvi davanti ad una perfetta città IKEA, ma a qualcosa di più personale, dove sono gli abitanti stessi a personalizzare le proprie strutture.
Segnaliamo inoltre, tra le chicche che raramente si vedono in un titolo budget, un’interfaccia piuttosto intuitiva e pulita, che farà immediatamente prendere confidenza anche a chi non ha mai preso in mano un gioco di strategia, ed un menù di costruzioni strutturato a ruota, particolarmente ordinato e ben riuscito.
Commento
Siamo arrivati alla conclusione ed è quindi nostro dovere rispondere alla fatidica domanda se vale spendere i 19.90€ per questo gioco, o se è meglio investirli in una serata in pizzeria.
Prescindendo dal fatto che chi scrive odia la pizza (blasfemia! ndTanzen), senza dubbio Imperium Civitas 2 è un RTS che diverte e senza false ambizioni: si tratta di un gioco venduto a prezzo budget, ma che avrebbe tranquillamente potuto essere uno a prezzo pieno, vuoi per la qualità non solo del titolo stesso, ma anche per la bontà con cui è stato realizzato l’insieme (tra cui, menzioniamo, un manuale di 63 pagine tutte a colori).
Acquistatelo non solo se amate il genere, ma anche se questa è la vostra prima esperienza: passerete parecchie ore a divertirvi ed, in fin dei conti, è proprio questo che un gioco deve fare.
Pro
- Prezzo molto conveniente
- Divertente
- Grafica piacevole
- Ripetitivo sulla distanza
- Vi farà rosicare d'aver speso 50€ per EE3
Hardware
Requisiti Minimi:
- Processore: Pentium 4 2.0 Ghz o AMD 2200+
- RAM: 512 MB
- Scheda Video: Compatibile Direct 3D con 64Mb
- Spazio su disco: 3.0 GB
- Processore: Pentium 4 3 Ghz o AMD 3000+
- RAM: 1024 MB
- Scheda Video: Compatibile Direct 3D con 128Mb
- Spazio su disco: 3.0 GB
- Processore: Intel Core Duo E6700 a 2.7 Ghz
- RAM: 2 Gb
- Scheda Video: NVIDIA BFG 8800 GTX
- Sistema Operativo: Windows Vista Ultimate
Il gioco si presenta, sulla configurazione di prova, ovviamente fluido, mantenendo un framerate costante intorno ai 35/40 fps, con tutti i dettagli al massimo e a 1650*1050; tuttavia, come moltissimi giochi di strategia, non appena la vostra città inizierà ad assumere dimensioni ragguardevoli, noterete sensibili cali nel framerate.
Nulla di fastidioso comunque.
Imperium Civitas II è disponibile per PC.
Piccola Digressione Filosofica sul Senso del Budget
Quando un giocatore di vecchia data acquista un titolo budget sa, più o meno consciamente, che il gioco in questione lo deluderà almeno sotto un profilo, sia esso di secondaria importanza (un manuale stampato su carta riciclata di una sola pagina) o magari più fondamentale, come una grafica obsoleta o grossolani errori di programmazione.
L’errore in cui spesso, troppo spesso si cade, è quello di associare il concetto di gioco budget a quello di titolo da cestone per supermercati: in realtà alcune produzione, tra cui questo Imperium Civitas 2, non hanno nulla da invidiare a tanti altri falsi titoloni da tripla A.
Anzi, per essere venduto a 19.90€, ha parecchio da insegnare…
Non aspettatevi rivoluzioni del genere, da questo nuovo titolo FX Interactive: Imperium Civitas 2 (IC2, per brevità, che sennò consumiamo tutti i caratteri a disposizione) non è altro che l’ennesimo, sempreverde e gratificante gioco di strategia in tempo reale nel quale, volente o nolente, il giocatore verrà chiamato ad amministrare la sua città, assicurandosi di adempiere a tutti gli ingrati compiti che spettavano ad un governatore romano.
Suona di riciclo? Lo è, però IC2 evita lo scoglio della noia, riuscendo a catturarci con i suoi tanti pregi e mascherando, abilmente, alcuni piccoli difetti: se infatti il gameplay si presenta come il solito minestrone riscaldato, fatto di raccolta risorse, costruzioni di edifici e tentativi mirati a soddisfare le esigenze della nostra popolazione, il vero punto di forza risiede in un simpatico connubio dei più riusciti elementi dei migliori RTS.