Tartarughe mutanti
I protagonisti di questo nuovo lungometraggio animato sono alcuni animali, er, “selvatici”; principalmente un procione, una tartaruga, una volpe, una puzzola, una coppia di ricci ecc. ecc. Vivono tutti insieme in un bosco e si procurano cibo e comodità trafugandoli dalle case limitrofe, conquistandosi dunque le antipatie (termine eufemistico, in questo caso) di una serie di persone. Lo scenario è un po’ quello di una guerra senza quartiere, che si reitera ogni volta che la “gang” effettua una nuova spedizione. Il gioco riprende le scene principali del film, trasformandole in altrettanti stage e adottando dunque delle soluzioni piuttosto classiche. Invece di variare la propria struttura a seconda della situazione, però (quante volte abbiamo visto dei tie-in “misti” in quanto a genere tra un livello e l’altro?), La Gang del Bosco preferisce la via della brevità, cercando di arricchire il più possibile i pochi stage presenti. Ne risulta un prodotto oltremodo breve, che può essere terminato in pochissimo tempo ma che ben si presta alla rigiocabilità per una serie di motivi: in primo luogo, ogni livello può essere affrontato nuovamente e con un personaggio diverso, in modo da accedere a zone prima inaccessibili; in secondo luogo, a compendio degli stage “normali” ci sono alcuni simpatici minigame.
Volpi esagitate
La meccanica di gioco è estremamente semplice: si parte con i due personaggi principali e in ogni stage c’è una serie di semplici obiettivi da completare, con gli elementi di contorno del caso: raccolta di extra, rifornimento di energia vitale, raccolta di armi ecc. ecc. Gli ostacoli sono rappresentati innanzitutto dall’ambiente ostile e ricco di trappole tecnologiche, in secondo luogo da alcuni ratti poco amichevoli che ci attaccheranno in gruppo. Per difenderci avremo a disposizione un attacco principale, ovvero un colpo di mazza, e un attacco secondario a distanza, con cui effettuare dei colpi mirati. È interessante notare che è possibile dar vita a manovre offensive di coppia qualora i due personaggi si mettano l’uno sull’altro. E sono altrettanto interessanti sia la possibilità di passare dal primo al secondo personaggio tramite la pressione di un pulsante, in qualsiasi momento, sia la flessibilità con cui La Gang del Bosco si presta al multiplayer cooperativo: anche a partita avviata, un secondo giocatore può prendere il controllo del nostro compagno e assecondarci nella lotta, così come potrà abbandonare la partita e restituire alla CPU la gestione del personaggio.
Una volta portati a termine tutti gli stage, che sono ovviamente inframezzati da sequenze animate tratte dal film per dare un filo narrativo, ci si ritrova nel “quartier generale” della gang ed è possibile rigiocare ogni livello con dei personaggi diversi, per accedere a situazioni precedentemente nascoste. Oppure ci si può cimentare con i minigame, che rappresentano una gradevole variazione nel gameplay pur non disponendo di un impianto di spessore.
Realizzazione tecnica
La Gang del Bosco è un prodotto che sotto alcuni aspetti risulta piuttosto curato e ben fatto, sotto altri aspetti lascia molto a desiderare. La grafica, innanzitutto, contrappone personaggi ben disegnati e dotati di buone animazioni a scenari spesso spartani e poco dettagliati, interagibili solo in funzione degli obiettivi di gioco e la cui “visuale” è bloccata in modo predeterminato. Questo significa che non potremo regolare la telecamera virtuale come ci è più comodo, ma che dovremo sottostare a delle visioni volutamente limitate, laddove affrontare il medesimo stage con un personaggio diverso ci aprirà “nuovi orizzonti”. Per quanto concerne il sonoro, la prima cosa che salta, er, all’orecchio è il buon doppiaggio in Italiano. Come spesso accade, i doppiatori utilizzati per la localizzazione del gioco non sono gli stessi del film, ma ne fanno le veci in modo adeguato e offrono una prestazione di buon livello, di cui non ci si può proprio lamentare. In tutto questo, musiche ed effetti passano un po’ in secondo piano: pregio o difetto?
Commento
Dotato dell’impostazione classica per un tie-in, La Gang del Bosco è un prodotto indirizzato ai soli appassionati del film da cui è tratto, oppure ai videogiocatori più giovani e meno esigenti. A un gameplay semplice ma nondimeno semplicistico si affianca una gestione degli stage quantomeno opinabile, venendo a mancare la curiosità per “cosa viene dopo” dato lo scarso numero di location, che vanno eventualmente affrontate da capo con personaggi diversi. La presenza dei minigame, divertenti ma tecnicamente al di sotto del gioco vero e proprio, è un buon surplus ma non cambia le carte in tavola di un videogame da cui era lecito aspettarsi qualcosa in più.
- Pro:
- Immediato
- Doppiato in Italiano
- Realizzazione tecnica con alti…
- Contro:
- …e bassi
- Poco longevo
- Solo per i fan del film
Dall'omonimo film Dreamworks arriva puntuale il videogame de “La Gang del Bosco”. E in questo paragrafo introduttivo si potrebbe tirar via la solita tiritera sul rapporto tra industria cinematografica e videogiochi, parlare del fatto che le sole cose certe a questo mondo sono solo la morte e i tie-in, sottolineare che spesso e volentieri questo genere di prodotti sfruttano la popolarità del film ma si rivelano qualitativamente scarsi. Ecco, si potrebbe anche non farlo… Come? L'abbiamo fatto senza nemmeno accorgercene?