L’ennesimo gioco tratto da un film sbarca sulle console next generation, di sicuro sarà una sorpresa, ma se positiva o negativa lo scopriremo solo alla fine della recensione. I tie-in troppo spesso sono sviluppati con superficialità con il solo intento di giovarsi della pubblicità data dall’uscita cinematografica o dalla fama della serie, ma con Beowolf nutrivamo qualche speranza di poterci discostare da questo malefico trend.
Gameplay?
La Leggenda di Beowulf è un poema epico la cui trasposizione cinematografica è appena uscita sugli schermi dei cinema italiani, non poteva certamente mancare un gioco che parlasse delle gesta dell’eroe norvegese. Gli sviluppatori si sono distaccati da quanto raccontato nel film da Zemeckis, andando invece a narrare le gesta del guerriero nei 30 anni non presi in considerazione dal regista. Nei panni di Beowulf ci troveremo a viaggiare per raggiungere la Danimarca e portare il nostro aiuto al re Hrothgar le cui terre sono devastate dal mostruoso Grendel. Nell’avventura di questo action game impostato come un picchiaduro a scorrimento non agiremo da soli, ci seguiranno i nostri uomini, i fedeli Cavalieri che combatteranno insieme a noi ed insieme a Wiglaf il nostro migliore amico ed alleato. Verremo subito gettati nella mischia e dopo una gara con lo stesso Wiglaf, in sostanza una sorta di tutorial, ci troveremo a lottare con un gigantesco serpente di mare con diverse teste che dovremo sconfiggere sfruttando la nostra agilità e una buona dose di potenza bruta. In questo primo scontro già si intravedono due caratteristiche che costituiscono l’essenza del titolo sviluppato da Ubisoft, i real time event e la Furia Carnale. I primi vengono utilizzati durante il gioco nelle sequenze più epiche per far compiere a Beowulf le giuste azioni nei tempi stabiliti, si tratterà di premere al momento giusto i pulsanti del nostro joypad, in caso di errore l’attacco o l’azione falliranno miseramente e dovremo riprovare, non a caso il sistema era sfruttato in maniera eccezionale sia da Shenmue che da God of War. La Furia Carnale è invece un’abilità particolare del guerriero norvegese che gli consente di andare in una sorta di “berserk mode”, di essere accecato dalla violenza e dalla voglia di distruzione, aumentando così a dismisura la propria forza ma perdendo la proprio umanità. Questa abilità andrebbe utilizzata il meno possibile per venire poi ricompensati dal gioco, il problema è che la difficoltà è stata impostata veramente male, tanto da rendere frustranti molte situazioni, per questo è in pratica impossibile non usare a più non posso la Furia Carnale. Fateci aggiungere inoltre che il sistema che dovrebbe premiare l’uso o meno di questa abilità speciale è stato implementato in maniera decisamente approssimativa e la “ricompensa” è assolutamente insufficiente. Come anticipato ci muoveremo sempre insieme ai nostri soldati i quali ci seguiranno ovunque e staranno sempre ai nostri ordini. I Cavalieri si occuperanno ad esempio di condurre la nostra barca nella giusta direzione, di spostare con la loro forza tutti gli ostacoli sul nostro cammino e soprattutto di combattere contro ogni avversario lungo la strada. Durante le azioni corali, nei panni di Beowulf dovremo indicare loro quali gesti compiere, incitandoli e sostenendoli emotivamente; questo sistema è strutturato come una sorta di rythm game visto che le situazioni corali devono essere sempre scandite dal giusto ritmo per funzionare, e noi seguendo dei canti nordici tradizionali dovremo spingerli all’azione. Nella pratica dovremo premere con tempismo i tasti del joypad e vedremo i soldati cantare ed esultare al successo dei loro sforzi. Le musiche sono molto epiche, gli incitamenti ai Cavalieri sono assolutamente efficaci come le loro esclamazioni certamente realistiche. I problemi grossi nel controllo dei nostri uomini si hanno durante le battaglie in campo aperto, purtroppo la gestione affidata alla i.a. del gioco è davvero pessima e in pratica in ogni scontro vedremo i nostri uomini restare “imbambolati” e fermi in attesa di un attacco nemico. In sostanza dovremo combattere per salvare non solo noi stessi ma anche tutto il gruppo, questo porta a momenti di vera frustrazione anche perché una volta che vedremo soccombere uno a uno tutti i cavalieri il game over sarà assicurato. Più di una volta ve lo confessiamo abbiamo dovuto rigiocare una scena per colpa della i.a.. L’ulteriore elemento che aumenta a dismisura la frustrazione è dato dalla Furia Carnale che sì ci rende bestie sanguinarie e fortissime, ma ci rende anche capaci di ferire e uccidere i nostri stessi soldati, e dato che le mischie sono alquanto caotiche e mal organizzate questa situazione si ripete molto spesso nel corso di tutta l’avventura.
Combattimenti di gruppo
Potremo dare dei semplici comandi ai nostri uomini avendo sempre la speranza che li eseguano in maniera corretta, ma come già affermato poche righe fa gli effetti saranno quasi sempre indesiderati. I combattimenti si riducono ad una mera combinazione casuale di tasti, azioni basate su combinazioni semplicissime che variano molto poco da X + X + Y, di certo gli sviluppatori non hanno considerato questo aspetto in maniera sufficientemente adeguata, la profondità dei combattimenti è di fatto inesistente. Le armi che potremo utilizzare nel corso dell'avventura e che incontreremo nel nostro percorso sono soggette all'usura e dopo alcuni scontri perderanno la loro efficacia, ci troveremo quindi a combattere anche a mani nude fino all’incontro con una nuova spada o un martello da guerra. Tecnicamente siamo in presenza di un titolo assolutamente mediocre, realizzato in velocità e con superficialità, sembra di essere tornati indietro di una generazione di console. Le animazioni sono abbastanza buone anche se durante i combattimenti più di una volta verremo feriti per aspettare la fine di una concatenzione di movenze del nostro personaggio, non potremo così rispondere all’attacco nemico con il giusto tempismo. Gli scenari sono assolutamente lineari presentando una unica via da seguire, con tanto di muri invisibili che non consentono l’esplorazione dell’area di gioco. I boss di fine livello sono realizzati in maniera abbastanza buona a livello tecnico (non parliamo della loro intelligenza) e offrono un buon colpo d’occhio grazie all’applicazione di diversi effetti grafici e a movenze sufficientemente fluide. Il comparto audio è forse una delle cose migliori di tutto il gioco, buone le musiche e buono anche il doppiaggio in italiano.
Xbox 360 - Obiettivi
Ottenere i 1000 punti in palio non sarà facile, soprattutto per colpa della frustrazione che permea l'intero gioco. Gli obiettivi sono dei più vari, oltre ai punti classici per la fine dei due atti che compongono il titolo Ubisoft, li guadagneremo distruggendo oggetti sullo schermo, utilizzando armi diverse, combattendo a mani nude e uccidendo i boss di fine livello.
Commento
La leggenda di Beowulf si è purtroppo dimostrato l’ennesimo tie-in sviluppato in fretta per sfruttare il traino pubblicitario del film di Zemeckis, dobbiamo ammettere di essere rimasti delusi, ci aspettavamo decisamente di più. Un'intelligenza artificiale “ingenua” e molte situazioni frustranti sono mancanze troppo evidenti per essere compensate da qualche discreta scena di combattimento e dai buoni real time event, tanto da non lasciarci spazio che per una bocciatura per questo nuovo prodotto di Ubisoft Shangai.
- Pro
- I real time events
- Qualche discreto combattimento
- Contro
- I.a. "ingenua"
- Gameplay frustrante