Wolverine è da sempre riconosciuto come uno dei personaggi più carismatici e veri dell'universo Marvel. La sua forza felina e la capacità di rigenerarsi da qualsiasi ferita, unite alle ossa completamente coperte d'adamantio, un metallo rarissimo e indistruttibile, ne hanno fatto uno dei mutanti maggiormente amati e ricchi di fascino.
Le Origini, in coppia con il film che è uscito al cinema in contemporanea, narra le vicende che l'hanno portato ad essere quel che è, alternando flashback sul suo passato da membro di un corpo paramilitare formato da mutanti e agli ordini del colonnello Stryker, a sequenze, sempre collegate tra loro, nel presente in cui i mutanti sono oramai riconosciuti da alcuni come una vera e propria minaccia, mentre Logan si confronta con Victor Creed, suo fratello e col colonnello stesso. Il gioco inizia in Africa, in una giungla incastonata di antiche rovine abitate da creature magiche e anch'esse mutanti, che fanno di tutto per contrastare il cammino di Logan e della sua squadra alla ricerca dell'adamantio, fino agli eventi che lo porteranno a subire l'operazione che lo trasformerà per sempre. Queste fasi, come detto, si alternano a quelle ambientate nell'"oggi"dell'universo Marvel, in cui oramai già esistono gli X-Men, e quando ormai gli Homo Superior (questo il nome "scientifico" della genia mutante) hanno preso coscienza di sé e del fatto che forze oscure stanno cercando di eliminarli dalla faccia della terra, mettendogli alle calcagna le Sentinelle, giganteschi robot praticamente indistruttibili, e che qui appaiono in uno degli scontri più spettacolari del gioco.
Menare gli artigli!
Proprio i boss fight sono uno degli elementi in cui questo Wolverine non riesce a graffiare, visto che, a parte gli scontri con alcuni dei mutanti che compaiono nel gioco - il più bello senz'altro quello con Gambit - le creature che chiudono le diverse fasi sono sostanzialmente due, levando un po' al pathos dell'insieme della struttura del gioco e facendo in parte scemare la soddisfazione che si ha a superare i livelli. Dal canto suo, il combat system è pieno di rimandi a quello che è oramai considerato un vero e proprio punto di riferimento per il genere, ovvero God of War. Raven, però, ha fatto un buon lavoro nel cercare di inserire elementi distintivi a sufficienza da scansare qualsiasi equivoco sull'impegno profuso nel cercare di dare a questo Wolverine una sua precisa identità. Uccidere i nemici porta ad accumulare dell'esperienza e a salire di livello, acquistando nuovi poteri e punti abilità per migliorare le diverse caratteristiche del protagonista. Nascosti negli stage, inoltre, ci sono dei mutageni che possono essere combinati sino ad un massimo di tre alla volta e che conferiscono degli ulteriori bonus fino a quando il nostro eroe non si trasforma in una vera e propria macchina da guerra indistruttibile, munito di un carnet di animazioni di tutto rispetto e che permette di eseguire combo e mosse speciali con estrema facilità. Proprio questi piccoli elementi, uniti a molte sorprese, item da collezionare e citazioni anche ad universi estranei a quello Marvel (vengono in mente i riferimenti a World of Warcraft e alla serie televisiva Lost, in particolare), costituiscono un bel diversivo per chi decida di spendere del tempo fino al raggiungimento dell'epilogo del gioco, che viene chiuso un po' bruscamente dopo circa otto/nove ore, anche per non svelare troppi elementi della trama del film. Dopo, soprattutto gli appassionati di obiettivi e trofei, possono dedicarsi al perfezionamento delle statistiche del personaggio per raccogliere ulteriori punti, ma con una piccola nota negativa, ovvero l'impossibilità di portare al livello di difficoltà ulteriore il personaggio faticosamente costruito attraverso il primo passaggio attraverso gli stage. Raven non è la prima software house che opta per una scelta del genere, ma il problema è che, anche soltanto iniziare una partita settando il livello di difficoltà più alto, solo per vedere com'è, porta a sovrascrivere il precedente salvataggio, cancellando per sempre tutte le statistiche e l'esperienza accumulate.
Obiettivi Xbox 360
Wolverine è piuttosto generoso di punti e anche solo portandolo a termine nelle ore previste per il livello di difficoltà base, consente di portarsi a casa intorno ai 600 punti. Gli altri sono legati al ritrovamento degli item nascosti nei livelli e al perfezionamento delle abilità. Fate attenzione a maxare il personaggio, prima di andare a sbloccare l'obiettivo della massima difficoltà, perchè così facendo cancellerete il salvataggio base, perdendo tutti i livelli e abilità acquisiti in precedenza.
Una giungla lussureggiante
Raven ha utilizzato l'Unreal Engine 3 per dare vita a Wolverine, alle ambientazioni e agli altri mutanti, e anche questa volta il motore di Epic si fa notare per la pulizia e la definizione di gran parte delle texture che coprono ogni elemento. Ottima la realizzazione dell'effetto che riproduce lo smembramento progressivo di Logan, fino a rivelarne lo scheletro, e che lentamente si ricompone segnalandone il livello di energia vitale residua, così come le animazioni delle tante mosse a disposizione. Diverse inquadrature sottolineano le combo e i poteri usati, con anche le uccisioni da un colpo solo spettacolarizzate dall'inquadratura che stringe il campo fino a rivelare i dettagli delle membra dei nemici che volano da ogni parte. I livelli si alternano tra lo stage africano e quelli "contemporanei", ma mancano di una continuità di realizzazione, alternando buoni spunti ad una lunga serie di prigioni, caserme e laboratori, non spingendo quasi mai sull'acceleratore, un po' come succede con i boss di fine stage. Tranne le notevolissime eccezioni del combattimento contro Gambit e quello contro la gigantesca sentinella, dove si capisce più chiaramente la scelta fatta dal team di eliminare i QTE, in favore della pressione libera dei tasti e dell'uso della leva analogica. Scelta che, in definitiva, ha dato buoni risultati.
Conclusioni
Raven è una software house d'esperienza e si vede. Questo Wolverine non è il mero sfruttamento di una licenza molto popolare tirata a lucido esclusivamente per far cassa, ma un gioco con meccaniche articolate e con diversi punti riusciti. L'originalità non è forse il suo forte, richiamandosi in maniera evidente ad altri giochi di questo tipo, ma è innegabile che chi ama gli action si divertirà con un prodotto confezionato con tutti i crismi. Se tutti i livelli fossero della stessa qualità e se i boss di fine stage un po' più vari, si sarebbe potuto salire ancora con la valutazione. Già così, comunque, i fan di Logan, che qui mantiene intatto tutto il suo grande fascino, troveranno carne per le loro zanne.
PRO
- Il carisma di Wolverine
- Il combat System
- Le animazioni
CONTRO
- La qualità dei livelli
- I Boss di fine livello spesso ripetuti
- Mancanza di salvataggi multipli