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Loco Mania - Recensione

Chi non vorrebbe tornare ai giorni spensierati dell'infanzia? Chi non vorrebbe tornare a giocare con il trenino abbandonato alla polvere di una buia soffitta? Perchè non giocare a Loco Mania allora...?

RECENSIONE di La Redazione   —   16/11/2006
Loco Mania
Loco Mania
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Loco Mania - Recensione
Loco Mania - Recensione

Fermati, maledetto treno!!!

A volte l'industria del videogioco partorisce indisturbata titoli come questo. Loco Mania non ha nessun tipo di pretesa, non vuole imporsi sul mercato come un titolo rivoluzionario, ma solo portare una ventata di gioiosa e leggera allegria nelle case di videogiocatori legati ai piaceri semplici e agli antichi cliché. In sostanza si tratta di un gioco basato su un paio di regole estremamente semplici capace però di impegnare il giocatore anche per ore. Il meccanismo è sempre il medesimo. Ogni livello si apre su una mappa tridimensionale in cui in maniera accurata è rappresentato il tracciato dei binari che costituisce la porzione di rete ferroviaria interessata. Disseminati lungo la mappa troviamo dei punti di accesso presso i quali compariranno i vari treni in arrivo. Mediante la pressione del tasto “tab” è possibile richiamare la mappa sintetica del percorso, in cui vengono evidenziati punti di accesso, stazioni, treni in movimento e scambi ferroviari. Ogni punto della mappa è cliccabile; una volta premuto il tasto del mouse la telecamera si sposterà sul punto indicato. Scopo del gioco fare arrivare tutti i treni a destinazione nel minor tempo possibile. Un'interfaccia estremamente sintetica ma allo stesso tempo funzionale ci ricorda al contempo quanti treni mancano prima del raggiungimento della fine del livello e qual è il nostro tempo di gioco per il livello corrente. La vera sfida consisterà poi nell'esporsi sulla classifica online e realizzare il miglior tempo in assoluto per ogni singolo livello, affermandoci come miglior capo stazione del mondo.

Loco Mania - Recensione
Loco Mania - Recensione

Semplicità e sfida

La semplicità della meccanica di gioco è tale da risultare quasi allarmante ed in più di un'occasione ci si rende conto di avere a che fare con la versione rivista e dotata di un motore grafico tridimensionale di un rompicapo sviluppato in flash. I treni escono dagli appositi start point disseminati sulla mappa, portando sulla vettura un'icona che ne indica la destinazione. La regola è basilare. Treno verde va in direzione verde, se c'è il simbolo della stazione rossa il treno verde deve passare e fermarsi per la stazione rossa. Man mano che gli obiettivi determinati per il treno vengono portati a termine l'icona scompare. Gli unici gradi di interazione con l’ambiente prevedono l’attivazione dei semafori che consentono o meno il transito dei treni, l’attivazione dello scambio sui binari e la possibilità di cambiare la direzione del treno (impostando la retromarcia).

è facile trovarsi nella situazione di dover entrare in sincronia mentale con il movimento di tre o più treni in marcia verso il medesimo incrocio e dover gestire semafori ed inversioni nel modo più opportuno

Semplicità e sfida

Ogni singola interazione è attivabile mediante il semplice click sull’oggetto interessato. Unica cosa da ricordare è che l’inversione di marcia del treno comporta un malus che obbliga a dover gestire un ulteriore treno prima della conclusione del livello. L’ingresso dei treni nella mappa avviene in maniera casuale impedendo di imparare a memoria lo schema di ingresso; l’abilità di saper o meno concludere un livello è legata alla capacità di gestione del giocatore, non tanto alla sua capacità di memorizzare la sequenza dei treni. Durante i primi minuti di gioco ci si rende conto che la sfida è più complessa di quanto non si possa pensare, poiché quando i treni in gioco iniziano ad essere tanti ci si trova nella situazione di dover gestire situazioni non banali. Esistono due tipologie di treni, quelli standard e quelli superveloci. Di per sé questo fatto rappresenta uno dei più grossi cavilli da tenere in considerazione nel più o meno complesso groviglio ferroviario sul quale siamo chiamati a controllare il traffico di una serie di treni con diverse destinazioni e tempi di percorrenza differenti utilizzando gli stessi binari e passando sui medesimi scambi con velocità tanto elevate da trasformare la frenesia nel leit motiv di tutto il titolo. E’ facile trovarsi nella situazione di dover entrare in sincronia mentale con il movimento di tre o più treni in marcia verso il medesimo incrocio e dover gestire semafori ed inversioni nel modo più opportuno, calcolando che a volte la perdita di qualche punto guadagnato può essere l’unica via d’uscita per il completamento del livello. Qua si nasconde tutta la complessa semplicità di un gioco che non ha da offrire grande varietà, ma che su una semplicissima impalcatura di regole può comunque offrire una sfida continua ed eternamente rinnovabile.

Loco Mania - Recensione
Loco Mania - Recensione

Conclusioni

In sostanza cosa ha da offrire Loco Mania? Un sistema di gioco semplice quanto il soggetto che si tenta di riprodurre, il gioco del trenino elettrico. Far sì che ogni treno arrivi a destinazione passando per i relativi checkpoint può sembrare una banalità ma non lo è affatto. Per portare a termine uno dei 12 livelli disponibili ci vuole astuzia, molta attenzione e riflessi pronti. In pratica un gioco adatto a tutti, ma non per tutti.

Pro

  • Divertente e frenetico
  • Sistema di ranking online
  • Interfaccia essenziale ma funzionale
Contro
  • Può risultare monotono
  • All'atto dell'installazione è doveroso ricorrere immediatamente alla patch, rintracciabile sul sito del produttore

Giocattoli abbandonati

Esiste ancora il gusto antico di giocare con i giocattoli abbandonati alla polvere di soffitte poco illuminate? Esiste nella fantasia dei bambini di oggi la passione per le cose semplici? Forse sì o forse no. Forse i giocattoli di legno sono solo un ricordo di generazioni scomparse, ma questa regola non vale per le grandi ed eterne passioni, per quel tipo di gioco che segretamente anima le nottate di insospettabili appassionati. Il treno, il trenino, quello che tutti noi avremmo voluto avere in camera da letto. Un grande, gigantesco plastico che riproducesse valli e montagne, in cui i binari potessero correre liberi in una sequenza fantasiosa di otto, di incroci, di scambi complicati e di binari morti, di rimesse.
Alzi la mano chi ha il coraggio di negare fantasie ludiche di questo tipo, di escludere il gioco del treno dall'immaginario della propria infanzia.
E se vi dicessero che qualcuno ha pensato di porre un rimedio a questa sete di scorribande ferroviarie? E se vi dicessero che il trenino elettrico è sbarcato sul PC.