Puzzle x Music
Prima di passare ad un'analisi più approfondita di Lumines, è bene illustrare la meccanica puzzle del gioco. Ad una prima occhiata il titolo ricorda vagamente Tetris: vi ritroverete in una griglia composta da 16x10 quadratini, che ospiterà blocchi formati a loro volta da quattro tasselli. Questi tasselli possono essere di due colori diversi, posizionati in tutte le combinazioni possibili, e lo scopo ultimo è quello di formare, sempre nella griglia, blocchi di almeno 4 tasselli dello stesso colore, disposti in quadrato. Non sarà preclusa la possibilità di creare forme più complesse, ma il prerequisito minimo per eliminarle dal campo di gioco è sempre quello menzionato poche righe più su. Una volta acquisita piena padronanza della meccanica di base, non sarà raro inoltre eseguire vere e proprie combo che coinvolgono anche 9 o 10 blocchi. La possibilità di eseguire queste combo è data dal fatto che i quadrati così formati non verranno eliminati immediatamente, ma solo dopo il passaggio di un indicatore posto in alto sullo schermo, che scandirà l'area di gioco in maniera temporizzata e sequenziale. La partita verrà considerata persa quando tutta la griglia sarà riempita e non ci sarà più spazio per ulteriori tasselli, la difficoltà invece è sancita tra le altre cose dalla velocità differente con cui cadranno i blocchi e da quella dell'indicatore, che sarà relazionata alla skin con la quale stiamo giocando. Si, perchè per la neonata console portatile di Sony, la scelta è ricaduta su un puzzle game che ne sposasse anche le notevoli capacità multimediali, restituendo un'esperienza di gioco che va aldilà del coinvolgimento derivato da una meccanica puzzle ben riuscita, ma che cerca di immergere completamente il giocatore toccandone tutti i sensi.
La caratteristica distintiva di Lumines è l'integrazione tra gameplay, grafica e sonoro che fa da sottofondo. Ogni skin "veste" infatti la griglia di gioco, a partire dallo sfondo animato e dalle texture dei tasselli, fino ad arrivare alla base musicale, i cui battiti al minuto determineranno anche la velocità dell'indicatore temporale che cancella i tasselli quadrati dello stesso colore. Ogni qualvolta ruoteremo un blocco oppure lo posizioneremo sul campo da gioco, emetteremo un suono che accrescerà la base musicale. Quando invece cancelleremo una o più serie di blocchi, arricchiremo la base musicale con una nuova traccia (cantata o non) e lo sfondo con effetti grafici. Le skin non rappresentano quindi un mero orpello grafico accessorio, ma sono parte integrante dell'esperienza di gioco, regolano la difficoltà, il coinvolgimento e la presa sul giocatore. Ne sono presenti ben 40, sbloccabili proseguendo nelle varie modalità (che spiegheremo nel prossimo paragrafo) e rappresentano una forte componente che aumenta la longevità del titolo.
Per la parte musicale Mizuguchi si è affidato ai Mondo Grosso e ad Eri Nobuchika, con pezzi che si alternano tra industrial, electronica. trance e altri generi musicali, per certi versi simili come tendenza a quelli presenti nel mai troppo lodato Rez. Non mancano i brani cantati (Shinin' e Shake your body su tutti) che seguono pedissequamente grafica (ma sarebbe meglio dire il contrario) e interazione del giocatore, garantendo un'esperienza musicale al pari di quella visiva e puramente ludica.
Trance Experience
Lumines è strutturato secondo diverse modalità, sia in singolo che multigiocatore. Nel primo caso abbiamo come fulcro principale il challange mode, nel quale avremo su schermo il nostro avatar e alcune statistiche come la durata di gioco, il punteggio ed il numero dei blocchi eliminati. Ogni tot punti saliremo di livello, ed ogni 4 livelli (dovrebbero essere più di 100, noi siamo arrivati a 90) cambierà la skin, che verrà aggiunta alla lista di quelle disponibili. Nella modalità denominata single skin potremo infatti dilettarci, senza limiti di tempo e finchè non perderemo, in una delle skin sbloccate, secondo la più classica modalità libera. Mai tale modalità si rivelerà però così interessante, proprio perchè ogni skin è dotata di grafica e sonoro differenti, che sono parti integranti del gioco. Non manca nemmeno la presenza del time attack, nel quale dovremo eliminare più blocchi possibili in un lasso di tempo predefinito.
Le skin non rappresentano quindi un mero orpello grafico accessorio, ma sono parte integrante dell'esperienza di gioco, regolano la difficoltà, il coinvolgimento e la presa sul giocatore.
Trance Experience
Nella modalità multigiocatore sarà invece possibile sfidare la cpu in diverse ambientazioni: lo schermo verrà inizialmente diviso a metà e il giocatore più veloce (ovvero quello che eliminerà un maggior numero di blocchi) ruberà spazio all'avversario, fino a lasciargli a disposizione solo una piccola porzione di griglia. Vince chi rimane in gioco e, proseguendo tra le varie sfide, aggiungeremo la skin sbloccata alla nostra "collezione". La stessa sfida può essere replicata con altri giocatori dotati di PSP, mediante Wi-Fi e l'apposita modalità presente nel gioco. L'ultima opzione presente è quella denominata "puzzle", nella quale lo scopo è quello di replicare alcune figure rappresentate su schermo, scontornate da tasselli vuoti o dell'altro colore.
Se non siete sazi della nostra recensione e delle immagini, è disponibile un filmato in presa diretta del gioco, di oltre 6 minuti!
E' stato molto difficile associare una valutazione numerica a Lumines, ma alla fine abbiamo deciso di premiarne il valore oggettivo e il genio creativo del suo creatore. Certo, non è un titolo per tutti, ma chi sa apprezzare questa maniera atipica di fare videogiochi troverà una vera e propria esperienza ludica, fatta di un ottimo puzzle game, che raggiunge vette di eccellenza grazie alla perfetta integrazione tra gameplay, grafica e sonoro. Le skin e la meccanica di gioco terranno il giocatore incollato ore ed ore al piccolo schermo di PSP, per un titolo che assieme a Ridge Racers rappresenta un prepotente biglietto da visita per la nuova console portatile Sony. C'è solo una controindicazione: potreste trovarvi ad immaginare di incastrare tasselli mentre guardate la tv o parlate con le persone, noi vi abbiamo avvisati.
- Pro
- Meccanica di gioco fresca e additiva
- Comparto audio/video coinvolgente
- Tante skin da sbloccare e utilizzare
- Contro
- E' un puzzle game atipico, ma è da considerarsi un difetto?
Ci sono diverse maniere di fare videogiochi, che seguono un approccio classico oppure meno convenzionale, come nel caso di quello intrapreso da Tetsuya Mizuguchi. Vero e proprio Autore di videogiochi, troviamo questo famoso designer e producer dietro titoli dal calibro di Sega Rally, Space Channel Five e Rez che rappresentano, soprattutto negli ultimi due casi, un'espressione videoludica che cerca di coinvolgere il giocatore secondo un'accezione più sensoriale. Dopo la chiusura forzata e a malincuore di United Game Artists, probabilmente la divisione più artistica di Sega, Mizuguchi ha lasciato la gloriosa software house Giapponese formandone una ex novo, la Q entertainment, che sotto etichetta Bandai si è messa subito all'opera con Lumines, per PSP, e con il futuro Meteos, per DS. Lo scopo ultimo è quello di sfruttare le caratteristiche di ogni console in maniera tale che il gioco possa rappresentare qualcosa di più per il giocatore. Secondo Mizuguchi infatti, il fulcro di un gioco ben riuscito, oltre ai canoni standard, rimane sempre lo scarto tra l’uso previsto e quello che il giocatore riesce a creare. Nello spirito per cui “quando consegno il mio prodotto finale a un giocatore, il gioco non sono più solo io”.