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Mafia Day Two: GamePlay

Ieri abbiamo parlato di come si presenta la veste auodiovisiva di Mafia. Oggi il nostro diario di viaggio parlerà di quello che dovremo fare durante le sessioni di gioco. Ancora una volta Paolo "Shye" Bersani ci guida nell'universo di Lost Heaven tra banche, bombe e corse automobilistiche. Respect.

RECENSIONE di La Redazione   —   17/09/2002
Mafia: City of Lost Heaven
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It's my life ...

In ogni caso, come ho detto, spesso mi toccavano le imprese più assurde. Come entrare in un Motel zeppo di membri di un clan rivale per salvare Sam o, addirittura, dover sostituire il nostro pilota di fiducia in una VERA corsa, e tutt'altro che facile. Se ci ripenso ora mi passa un brivido per la schiena.
E l'intelligenza di quei maledetti era incredibilmente alta. Che si trattasse di qualche infame che voleva farti provare un brivido svoltando nella tua corsia durante una qualsiasi giornata alla guida, uno sbirro che non era contento di quanto gli passavamo mensilmente e voleva incastrarci in un modo o nell'altro o quei luridi piloti della corsa automobilistica; ognuno sembrava quasi indemoniato e ben deciso a renderti la vita un inferno.
Questo era Lost Heaven, a quei tempi ...
La città era sempre e comunque qualcosa di spettacolare, in ogni caso. Capitava di passare per Giuliano Bridge di notte e vedere un'ingorgo stradale causato da un incidente, beccarsi una multa per eccessiva velocità (per aver scordato di inserire il limitatore) o semplicemente incontrare qualche rivale mentre si sta pensando a tutt'altro, magari pregustando il caffè del Bar Salieri.
Spesso mi chiedevo se davvero avevo la faccia e la stoffa del mafioso vero.
Questo perchè le richieste a volte mi sembrano davvero assurde, quasi inumane.
Odiavo anch'io con tutto il mio cuore quel maledetto di Morello, ma addirittura piazzargi una bomba sotto la macchina..oppure quelle richieste di omicidio o di rapina in banca ... ma che volete, dopo un po' ci si abitua a tutto purtroppo. O per fortuna.
In ogni caso le cose da fare cambiavano sempre e con grande varietà, non c'era davvero di che annoiarsi. Le persone con cui parlare tantissime, e tutte interessanti e stimolanti, mai piatte, mai banali.
Che bello poi quando Ralphie mi insegnava a rubacchiare qualche macchina, di livello e di difficoltà sempre maggiore.
Anche se non ero proprio un fenomeno nel campo, imparavo in fretta e la cosa poteva tornarmi utile durante l'azione vera e propria.
In ogni missione comunque le cose da fare erano sempre molteplici: a volte il boss credeva che fosse uno scherzo affidarmi 4 o 5 cose di fila da fare nel giro di mezzora, e guai a sgarrare di un minuto ...

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2 Ball and 1 Strike

Usare la mazza da baseball o armi di questo tipo, in ogni caso, mi piaceva di più che usare pistole, bombe o molotov varie.
Se non altro mi sentivo più con la coscienza a posto, anche se il concetto potrebbe risultare strano.
In ogni caso le ho usate spesso, e dovreste vedere come andavano in frantumi facilmente le vetrine, i finestrini e i denti dei nostri nemici ...
Andare in giro armati comunque non era una grande idea; i miei concittadini si spaventano facilmente e poteva capitare che chiamassero a gran voce la polizia, creando fastidiosi grattacapi al sottoscritto o agli altri.
Alla guida comunque c'era davvero da divertirsi, soprattutto osservando la reazioni incredule degli altri guidatori quando compivo una qualche manovra azzardata.
Il più delle volte erano strombazzate di clacson o insulti veri e propri che volavano in mia direzione. Poi, alla fine di ogni missione, generalmente i complimenti del capo o subito altre grane; ma il tutto vissuto con tale intensità da farmi quasi pensare di essere dentro ad un film.
Sì, tutto sembrava come un film, tanto era la 'vita' che si respirava per Lost Heaven.
La stessa intensità con cui gli altri membri della famiglia affrontavano, ancora più del sottoscritto, gli eventi quotidiani. Sembravano attori, attori eccezionali.
Le cose da fare, come detto prima, eravano veramente infinite e tutte varie, c'era davvero di che divertirsi a quei tempi a Lost Heaven ...

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Una scelta obbligata

Essì, dovreste aver capito che Lost Heaven era piena di colori e suoni indimenticabili a quei tempi. Ma in realtà facevo ben fatica ad accorgermene, con tutto quello che avevo da fare...
Entrai nella Famiglia dei Salieri più per caso che per altro e a quel punto, abbandonata la carriera di tassista, non mi restò altro che mettermi agli ordini del Don nella più disperate missioni che mi venivano affidate.
Si cominciava dal dover portare questo o quell'altro tizio in giro per la città; non era male girare con macchine d'epoca per giorni interi, ma ogni tanto c'era qualcosa che non capivo. Ad esempio il comportamento dei miei concittadini.
Alcuni di loro sembravano quasi camminare sulle nuvole da quanto erano assorti; se mi capitava di sbagliare una manovra e finivo sul marciapiede all'inizio sembravano quasi non accorgersene e solo dopo parecchi colpi di clacson e le mie ruote che gli passavano a 20 cm dalle gambe sembravano finalmente rendersi conto di quello che stava succedendo.
Ma a parte queste piccolezze tutto il resto filava che era un piacere..o almeno mi faceva piacere pensare così.
Andare troppo forte significa spesso finire nei guai con la legge; da una semplice multa all'arresto, e guai a scappare. Finivi per essere ricercato da tutti i poliziotti della città.
Quei maledetti: erano capaci di organizzare addirittura posti di blocco e sfuggirgli era davvero un'impresa. Dimostrano un'intelligenza fuori dal comune, quasi fossero persone reali e non stupidi sbirri.
Poi c'era sempre il rischio di fare danni a cose e persone, naturalmente. Per fortuna però Lost Heaven era una specie di rifugio di velocissimi e bravissimi restauratori, perchè da una missione all'altra i danni agli edifici, per esempio, erano sempre perfettamente sistemati. Che città ragazzi...
Poi c'erano tante altre cose di routine; come il raquet ad esempio. Peccato che all'epoca lo chiamassero 'Raccolta' e non c'erano certo imprenditori o negozianti che si sognassero di rifiutare.
In ogni caso spesso queste missioni si rivelavano più semplici del previsto.
Mi limitavo ad accompagnare Sam o Paulie qua e là per la città.
Tranne un paio di volte, dove a causa di spiacevoli imprevisti mi toccava entrare in azione per salvare i membri della Famiglia da qualche bastardo che si intrometteva nei nostri affari. In genere erano quelli di Morello, un boss rivale che non aveva grande simpatia per Don Salieri...