0

Marvel: La Grande Alleanza - Recensione

La più grande lega di supercattivi mai creata minaccia l'universo. Solo una cosa li può fermare. La più grande lega di supereroi mai creata prima.

RECENSIONE di Mattia Armani   —   17/11/2006
Marvel: La Grande Alleanza
Marvel: La Grande Alleanza
News Video Immagini
Marvel: La Grande Alleanza - Recensione
Marvel: La Grande Alleanza - Recensione
Marvel: La Grande Alleanza - Recensione

Piccolo grande gioco

Purtroppo il termine colossal, che ben si addice ai contenuti, stride invece con la parte giocabile del titolo. La giocabilità è infatti inficiata, sia in single che in multiplayer, da alcuni problemi. Prima di esaminare i difetti è comunque necessario illustrare quello che La Grande Alleanza mette in campo. Si parte potendo utilizzare Capitan America, Thor, Spider-Man e Wolverine per arrivare prima a 18 supereroi e infine a 25. Ogni personaggio possiede un certo numero di mosse caratteristiche e da utilizzare in gruppi composti da quattro elementi il che consente di costruire una squadra che possieda le caratteristiche ottimali per superare una determinata missione, un determinato boss di fine livello o per eliminare rapidamente nemici con particolari vulnerabilità agli elementi. La torcia umana, per esempio, è in grado di generare un'ampia fiammata continua per colpire più bersagli, mentre Iceman può congelare gli avversari. Facendo un rapido conto tra i poteri disponibili inizialmente e quelli sbloccabili proseguendo nel gioco si arriva ad un numero di mosse esorbitante.

tra i poteri disponibili inizialmente e quelli sbloccabili si arriva ad un numero di mosse esorbitante

Piccolo grande gioco

Ogni mossa rispecchia fedelmente le capacità e le movenze del personaggio relativo e consuma un determinato quantitativo di energia, rappresentata con la canonica barra blu affiancata a quella rossa che rappresenta la salute. Le mosse base sono la presa, il colpo standard e quello caricato ma leggermente più lento e premuti in combinazione generano tre combo differenti che terminano una con una spazzata, una con un uppercut e una con un calcio. Per selezionare i personaggi durante il gioco è sufficiente un click sulla croce direzionale e premendo il grilletto destro più X, Y, B o A possiamo decidere quale atteggiamento, da difensivo ad aggressivo, dovranno tenere i personaggi non utilizzati direttamente. Richiamando il menù è possibile potenziare i personaggi della squadra durante l'azione spendendo le monete raccolte fino a quel momento, mentre per cambiare o resuscitare i membri del team è necessario essere in corrispondenza di punto destinato al salvataggio della partita. Infine è d'obbligo accennare alla modalità cooperativa che permette, anche online, di comandare la squadra in quattro utilizzando un supereroe a testa ma non aggiunge nulla di notabile se non l'insostituibile valore aggiunto del giocare in compagnia. Fin qua la ricetta dell'hack & slash è rispettata al millimetro ed il numero di personaggi, moltiplicato per il numero di mosse, garantisce una varietà assolutamente invidiabile. Paradossalmente è proprio questo il punto dove La Grande Alleanza mostra il fianco visto che numerose mosse sono pressochè inutili, mentre alcune sono praticamente identiche da un personaggio all'altro e variano semplicemente nella componente estetica. D'altro canto vedere Wolverine affettare un avversario o Tempesta evocare fulmini conserva un suo fascino emozionale e anche un compito funzionale considerando che parliamo di un titolo che fa del suo punto di forza la possibilità di impersonare supereroi già affermati nell'immaginario collettivo.

Marvel: La Grande Alleanza - Recensione
Marvel: La Grande Alleanza - Recensione
Marvel: La Grande Alleanza - Recensione

Nel dettaglio

La grande Alleanza è un titolo molto ricco e offre extra, personaggi e mosse in quantità senza contare una lunga serie di missioni dedicate alla vita passata di ognuno dei supereroi disponibili. I personaggi crescono seguendo lo stile classico degli hack and slash con elementi ROG. Inizialmente è disponibile una sola mossa speciale, poi, proseguendo nel gioco, se ne sbloccano via via di nuove, potenziabili raccogliendo le monetone che schizzano copiose da numerosi suppellettili distruttibili. Inoltre uccidendo mostri d'ogni genere e boss si ottengono potenziamenti permanenti alle caratteristiche e utili oggetti in grado di potenziare le diverse caratteristiche e abilità. Come aggiunta nel caso di eventi particolari, bombe da disinnescare o boss particolarmente incavolati compaiono sulle schermo sequenze di tasti da schiacciare rapidamente per portare a casa la pellaccia. Purtroppo, a mio avviso, i riscoperti quick time events, che sono riemersi di prepotenza dal passato, pur uniti a tutta la ricchezza succitata non riescono a dare profondità al titolo. La responsabilità di questa superficialità non è imputabile né alla strutturazione dei personaggi, né al gameplay ma piuttosto è da ricondurre ai nemici, veri e propri tontoloni privi di qualsivoglia iniziativa. Gli stessi boss, dotati di mosse speciali e giri all'insegna della miglior tradizione di genere, si bloccano facendo semplicemente uscire il nostro eroe dalla stanza, oppure si incastrano. Nel migliore dei casi si limitano a correre, eseguire la loro mossa di punta e tornare a correre o volare a seconda del supercattivo di turno. Certo negli hack & slash si tende a perdonare l'intelligenza artificiale che non rappresenta, almeno nella maggior parte dei casi, uno dei punti di forza del genere, ma questa mancanza risalta decisamente meno in diversi altri titoli dello stesso genere, grazie una maggiore pianificazione degli attacchi avversari e delle loro abilità. Un esempio concreto di quanto intendo viene direttamente dall'utilizzo di una potenzialmente molto interessante. Quando gli avversari sono dotati di scudo o di altre armi è possibile strapparglieli di mano premendo rapidamente il tasto destinato alle prese. Il problema spunta quando ci troviamo orde di nemici dotati di scudo e l'unico modo per sbarazzarcene rapidamente è togliere loro lo scudo o cambiare rapidamente i personaggi in modo da coglierli alle spalle, il che si traduce nella pressione continuativa di uno dei due tasti per periodi piuttosto prolungati.

Alti e bassi

Dal punto di vista tecnico Marvel:LGA si difende su XBox e GameCube, cede qualche frame per secondo su PS2 e delude su 360 pur godendo di effetti luminosi e particellari in quantità, ma non avvicinandosi quanto basta agil standard della next generation. Al di là del mero tecnicismo quello che uccide l'occhio è la monotonia delle ambientazioni che è inversamente proporzionale alla varietà. Il titolo ci porta infatti in quasi tutti gli ambienti familiari ai super eroi Marvel ma questi ambienti sono ricreati con poche texture ripetute, casse o vasi in quantitativi industriali, e qualche sporadica variante quando compaiono oggetti destinati ad enigmi. D'altro canto i personaggi sono più che riconoscibili, nemici, guest star e boss di fine livello inclusi e le animazioni contribuiscono a ricreare l'illusione di avere tra le mani una squadra di autentici supereroi Marvel. Di contro, soprattutto nei primi livelli, troviamo schiere di nemici fotocopia che si differenziano solo per colore o dimensione.

La colonna sonora sfrutta e ricombina i 50 minuti di sinfonica d'autore a disposizione abbracciando letteralmente ogni situazione di gioco

Alti e bassi

Il sonoro rispecchia l'immaginario che film, cartoon e predecessori hanno creato intorno ai supereroi, alle loro voci e agli effetti dei loro poteri. La colonna sonora stessa, di elevata qualità, sfrutta e ricombina i 50 minuti di sinfonica d'autore a disposizione abbracciando letteralmente ogni situazione di gioco come accade nel più blasonato dei superhero movie da botteghino. Un fattore negativo che ricade sotto il profilo tecnico riguarda il cooperativo online. Purtroppo il netcode non è impeccabile, anzi, è piuttosto imbarazzante, tanto da generare una latenza (ritardo) impressionante anche se uno solo dei partecipanti alla partita non ha una connessione ottimale.

Marvel: La Grande Alleanza - Recensione
Marvel: La Grande Alleanza - Recensione
Marvel: La Grande Alleanza - Recensione

Obiettivi 360:

Superati i primi punti ottenuti grazie a uccisioni in serie e altre azioni semplici è necessario portare a termine la trama per raggiungere il grosso degli obiettivi. La maggior parte dei punti si ottiene sconfiggendo i boss, prima 15 punti l'uno e successivamente 45, e liberando o sbloccando determinati personaggi alcuni dei quali sono dispersi nei livelli del gioco mentre altri obiettivi richiedono il completamento del gioco o di alcune missioni specifiche.

Commento

Un altro piccolo grande universo approda nel mondo del multipiattaforma. Ci troviamo di fronte a un titolo dichiaratamente dedicato agli appassionati del genere "super", ma che gode di una produzione di livello superiore a quella a cui ci hanno abituati operazioni di trasposizione di questo tipo negli anni passati. Nonostante questo, il dislivello in termini di design e di divertimento con altri rappresentanti dell'hack and slash si sente e può risultare piuttosto pesante per chi li mastica da tempo. Sicuramente, in forza dell'incredibile numero di personaggi, della cura nella realizzazione e delle storie che lo popolano, La Grande Alleanza è consigliato ai fan della Marvel, ma anche a chi apprezza particolarmente questo genere.

Pro:

  • una vera folla di supereroi e supercattivi...
  • e di supermosse
  • colonna sonora cinematografica

Contro:
  • situazioni banali mortificano l'abbondanza di mosse
  • design dei livelli piuttosto povero
  • netcode insufficiente

Marvel: La Grande Alleanza è disponibile per PC, PlayStation 2, Xbox e Xbox 360
La versione utilizzata per questa recensione è quella Xbox 360

Intervista al disegnatore della copertina italiana

Multiplayer: Ciao e complimenti. Com'è nata la collaborazione con Activision?
Gabriele Dell'Otto: L'iniziativa con Activision è maturata durante la fiera di Lucca Comics and Games 2005, lo stand dove stavo lavorando era affianco al loro; ci siamo incontrati e mi hanno parlato di un progetto a cui stavano lavorando, Marvel la Grande Alleanza, appunto.

M: Il tuo apporto al gioco in cosa è consistito?
D: Ho disegnato fronte e retro del pack. Entrambi studiati appositamente per il pubblico italiano, appassionato di personaggi quali Spiderman, Capitan America, Thor e Wolverine, tutti presenti sulla cover.

M: La sorte ha tra l'altro voluto che questi quattro super eroi fossero quelli inizialmente proposti nel gioco. Hai avuto voce in capitolo nello sviluppo del gameplay?
D: Purtroppo no, mi sarebbe molto piaciuto. In ogni caso la partecipazione al progetto si è concretizzata in un secondo momento, quando le decisioni erano già state prese.

M: Parlaci del tuo rapporto con i videogiochi.
D: Mi piacciono, ricerco quelli visivamente più appaganti e pur non avendo molto tempo per utilizzarli mi rendo conto che oramai hanno raggiunto livelli stilistici notevolissimi.

M: Il genere Action/RPG a cui Marvel la Grande Alleanza appartiene ti intriga?
D: Apprezzo i momenti d'azione, meno quelli di sviluppo del personaggio. Il massimo sarebbe che qualcuno sviluppasse per me le abilità e poi mi lasciasse combattere! (ride)

M: All'interno del roster dei personaggi giocabili, quali preferisci usare?
D: Certamente Wolverine, per il solo gusto di poter tirar fuori gli artigli...

Durante la mia tormentata giovinezza, ed in parte ancora oggi seppur senza il fanatismo brufoloso del passato, ho seguito le gesta degli eroi Marvel che hanno caratterizzato la storia del fumetto americano degli ultimi anni. A dire il vero il termine brufoloso è più adatto a definire la mia giovinezza piuttosto che descrivere le gesta di supereroi che di albo in albo hanno affrontato ogni catastrofe storica e fantascientifica immaginabile, flagellati da sentimenti terribilmente umani e da tragedie familiari degne delle peggiori biografie belliche. Con un tenore più leggero e più adatto all'occasione Marvel: La Grande Alleanza propone una storia che, pur tirando in ballo decine di supereroi e supercattivi, oltre ai 25 utilizzabili, sembra mantenersi in pieno accordo con le trame cartacee e con l'universo originale Marvel. Tale affermazione è da prendere con le pinze, soprattutto da parte dei fan sfegatati, perchè potrebbe essere frutto di pecche culturali del sottoscritto e soprattutto dell'immane quantitativo di personaggi coinvolti in questo colossal videoludico.