L'unione fa la forza
La nuova avventura di Megaman X è decisamente più originale del solito, anche se conduce alla solita corsa di stage in stage, di boss in boss, che caratterizza da sempre i capitoli della serie e che porta direttamente allo scontro finale. Le cose però son cambiate parecchio, e se le scorribande di X, Zero e Axl in giro per il mondo saranno motivate da una trama un po' più logica e avvincente rispetto agli ultimi episodi, lascerà di certo esterefatti i fan della serie lo scontro finale che, nonostante le premesse, non vedrà i nostri eroi opporsi alle malefatte di un certo, odiatissimo villain. Fattostà che è sempre Megaman X e si gioca sempre allo stesso modo: un cospicuo numero di stage da affrontare nell'ordine preferito, un boss per ogni livello da sconfiggere per ottenerne i poteri specifici (ai quali sarà più vulnerabile un altro boss, a catena, stabilendo di fatto un ordine segreto per la progressione), una sorta di negozio virtuale nel quale comprare upgrade per i nostri beniamini, armature e power-up segreti... C'è tutto quello che ha reso la serie famosa, insieme a qualche altra novità. Il team-up, per esempio: adesso all'inizio di ogni stage non sceglieremo un solo personaggio tra X, Zero e Axl, ma due. In qualsiasi momento, durante il livello che si sta affrontando, è possibile switchare i due Maverick Hunter selezionati per far fronte agli ostacoli sfruttandone le peculiari abilità (la spada laser e il doppio salto di Zero, la levitazione e le mitragliatrici rapide di Axl, le caratteristiche bilanciate e l'X-Cannon di X e via dicendo), e in più, una volta che un'apposita barra si sia completamente caricata, è possibile lanciare sul nemico di turno uno spettacolare super-attacco combinato, infliggendogli una quantità spropositata di danni (e che di fatto semplifica di molto i boss-fight). La possibilità di affrontare gli stage con due personaggi influisce davvero poco sulla meccanica classica e collaudata, infatti non la stravolge ma, anzi, le dona un'interessante componente strategica, basata su una scelta iniziale che può rendere un livello semplicissimo o talmente difficile da doverlo riniziare con una nuova combinazione di protagonisti. Tra l'altro, prima di ogni stage non bisognerà scegliere soltanto gli Hunter da inviare in missione, ma anche il loro Operatore: oltre alla solita Alia abbiamo adesso due nuove Reploid, e ognuna delle tre influenza la missione in modo differente, anche se non trascendentale, con consigli sulla posizione di item, power-up, passaggi segreti e altro. Se già queste scelte regalano una certa originalità a un gameplay che soffre ormai il peso degli anni, anche la varietà degli stage contribuisce a rendere piacevole l'esperienza ludica: oltre ai soliti livelli side-scrolling abbiamo stage dal sapore shoot'em-up a bordo di veicoli volanti, missioni in cui un movimento sbagliato in una discesa frenetica può comportare una fine prematura, mix di tutte queste cose e altro ancora. Ve l'avevamo detto, X è tornato ed è in gran forma. Anche tecnicamente.
Ritorno alle origini...?
Come si diceva in apertura, il più grosso difetto di Megaman X 7 era stato la scelta a dir poco coraggiosa di Capcom di forzare il gameplay di una serie storicamente bidimensionale e calarlo in un ambiente 3D, mixando nei livelli le fasi a scorrimento laterale tipicamente 2D con segmenti in cui la telecamera si spostava alle spalle del nostro alter-ego, provocando un'infelice transizione che finiva per confondere il giocatore. In Megaman X 8, invece, Capcom rielabora il motore grafico di Megaman Network Transmission per GameCube, che in pratica finge di essere tridimensionale: gli ambienti, i personaggi e i nemici sono tutti completamente poligonali, ma la telecamera fissa riprende l'azione lateralmente (nella maggior parte dei casi) e così sembra di giocare un action-game a due dimensioni. Il risultato, questa volta, è convincente e tutto funzionerebbe alla perfezione, se non si verificassero alcuni sporadici ma fastidiosi rallentamenti. Per il resto, la cura riservata da Capcom a quest'ottavo episodio della serie X di Megaman è davvero sorprendente, così i modelli poligonali sono dettagliati e colorati, sia dei protagonisti che degli avversari, ma sopratutto i vari stage sorprendono per la quantità di dettagli e cromatismi, dalla foresta allo scavo archeologico, per non parlare della splendida città notturna nella quale è ambientato un feroce inseguimento tra neon e insegne luminose. Peccato per le animazioni, un po' legnose e prive della fluidità alla quale eravamo abituati con gli episodi bidimensionali, segno che ancora Capcom deve prendere la mano con questa nuova incarnazione del Blue Bomber. Immancabile un commento sull'audio: le tracce musicali degli stage, benchè non particolarmente ispirate, accompagnano degnamente l'azione senza appesantire il giocatore, e sono perlopiù decisamente azzeccate, di gusto tipicamente rock.
Megaman X 8 non è certo il miglior action-game disponibile su PlayStation 2 (ora che gira mister Kratos, poi...) ma è di sicuro uno dei più divertenti e di certo piacerà non solo ai fan di Megaman. Dopo il mediocre prequel, Capcom con Megaman X 8 ha voluto correggere gli errori del passato: un gameplay riveduto e corretto, varie novità nella meccanica, una storia accattivante e più originale del solito "Sigma è tornato, salviamo il mondo" che comunque si collega alla saga e ci regala nuovi personaggi, tra alleati e avversari, che rivedremo di sicuro nei prossimi episodi dell'infinita serie X. L'idea delle "coppie", benchè non particolarmente incisiva relativamente al gameplay nudo e crudo, è decisamente una novità gradita, e non possiamo che aspettarcene eventuali evoluzioni già dal prossimo episodio. Se Capcom riuscirà a tradurre il feeling della serie X in un gioco veramente tridimensionale, senza tradire le origini illustri della serie, allora potremmo trovarci di fronte a una saga che ha ancora molto da dire ai casual-gamers e ai fan, ma fino ad allora il compromesso raggiunto da X 8 è abbastanza soddisfacente e non mancherà di divertire chi cerca un action-game di non troppe pretese, difficile al punto giusto ma, purtroppo, non troppo longevo. Consigliato.
- Pro:
- Mantiene il feeling degli episodi bidimensionali
- Tecnicamente molto curato
- Valide innovazioni al gameplay
- Contro:
- Poco longevo
- Qualche rallentamento di troppo
Il primo Megaman X uscito su PlayStation 2, settimo episodio della celebre saga, non fu un vero successo. Piacque ai fan del Blue Bomber Capcomiano, più che altro perchè introduceva un nuovo interessante character nella mitologia della serie (Axl), ma sopratutto perchè dopo tanto tempo era un piacere rivedere Megaman, Zero, Alia e compagnia bella, che avevamo salutato su PSOne, al termine dell'ottimo Megaman X 6. Tuttavia la scelta di Capcom di inserire a forza il gameaply collaudato di Megaman X, da sempre associato alle due dimensioni, in un nuovo ambiente tridimensionale, per quanto interessante, non fu vincente: Megaman X 7 era un ibrido 2D-3D non troppo riuscito, in cui l'incertezza che ne derivava influiva negativamente sui controlli e sulla precisione dei movimenti, elementi cruciali in un gioco del genere. A un anno di distanza, Megaman X 8 non prometteva certo faville, mantenendo apparentemente le stesse caratteristiche del prequel, ma i fan della saga ne saranno deliziati e gli appassionati del genere piacevolmente stupiti: X è tornato, ed è in gran forma.