0

Moto GP

Biaggi e Vale Rossi si sfidano sulla nostra console portatile preferita in un interessante gioco dedicato al mondo delle due ruote. Chi sarà questa volta a tagliare per primo il traguardo?

RECENSIONE di La Redazione   —   10/05/2002
Moto GP: Ultimate Racing Technology
Moto GP: Ultimate Racing Technology
News Immagini
Moto GP
Moto GP

Lo scenario che scorre veloce!

Per chi non l’avesse ancora capito (ma credo proprio nessuno), “Moto GP” è un videogame che tratta le competizioni a bordo dei bolidi a due ruote. Il vostro obiettivo è uno e sempre lo stesso: vincere! Tagliare primi il traguardo significa non solo fama, gioia personale oppure orgogliosa soddisfazione, ma anche nuove piste, nuovi piloti e così via, fino al massimo arricchimento possibile ed immaginabile in un gioco del genere (ovvero non aspettatevi donnine nude o robetta del genere). La cosa che più colpisce di questa cartuccia è senza dubbio la sua realizzazione tecnica di ottima fattura. Infatti, dando uno sguardo al gioco, sembra di trovarsi di fronte ad un videogame sulla Psone! Potere dei 32 bit. L’asfalto fila via che è una meraviglia; le moto così come le animazioni dei piloti sono molto curate e, dulcis in fundo, la sensazione di velocità regala adrenaliniche emozioni essendo riprodotta molto fedelmente. Proprio così. Scordate i giochi in cui il contachilometri segna una velocità mentre in realtà si corre come le lumache (penso di aver reso l’idea). La palette dei colori è ottima e svolge bene il lavoro che le compete, proprio mentre la testa del pilota si guarda attorno per assicurarsi di non essere seguito in scia. Davvero realistico! Anche l’aggiornamento video è meritevole d’attenzione e non perde colpi in nessuna fase di gara, neanche nelle situazioni più affollate. Le uniche critiche da sollevare dal punto di vista grafico riguardano solo la povertà dei fondali e l’inquadratura. I primi, infatti, risultano a dir poco scarni, non tanto nella varietà ma quanto nella quantità di particolari (ridotti all’osso forse per guadagnare in fluidità). Mentre la visuale soffre di alcuni problemi d’angolazione nel seguire la corsa dalle spalle del proprio Max Biaggi virtuale. A causa di ciò accade in ogni momento che la telecamera rimanga fissa al centro della pista anche se la moto controllata dal giocatore spazia ai bordi di essa. Questi, intendiamoci, non sono grossi problemi tecnici che influiscono pesantemente sulla qualità tecnica del prodotto. Infatti sotto questo profilo il titolo THQ si difende benissimo e rappresenta (almeno sul piano cosmetico) uno dei migliori prodotti in circolazione sul GBA. Purtroppo ogni cosa ha i suoi lati negativi, e questo “Moto GP” non rappresenta un’eccezione, anzi…

Moto GP
Moto GP

Un nuovo “Hang On”?

Come in ogni serio gioco di motomondiale che si rispetti, anche qui troviamo tutti i reali bolidi con i rispettivi piloti che se le danno in pista di santa ragione a suon di acceleratore e marmitte. Una cosa che può piacere (il “può” non a caso) di “MGP” è senza dubbio il modo in cui si lascia giocare, ovvero la semplicità dei comandi e la loro intuitività. Proprio come nei giochi del passato (in stile “Hang On” di Sega). Fin dalla prima partita è possibile cimentarsi in buone performance corsaiole. Prima ho scritto che il gameplay PUO’ piacere proprio perché a qualcuno potrebbe non andar bene. Infatti non tutti ormai desiderano i giochi old-school in cui l’impostazione arcade regna sovrana. Certi videogiocatori prediligono una maggiore profondità d’azione e maggiori possibilità di customizzazione di alcuni parametri in-game. Elementi che, di fatto, mancano nel prodotto THQ. A prova di ciò sono solo due i tasti utilizzati, ovvero A e B (rispettivamente acceleratore e freno); oltre ovviamente alla croce direzionale necessaria ad affrontare le curve ed a impennare la moto per darle una scossa di adrenalina in più (previo riempimento della barra in basso a sinistra dello schermo). Più semplice di così! Un aspetto che mi ha lasciato amareggiato è l’assenza della facoltà di settare il cambio automatico o manuale. Per tutto il gioco dovrete affrontare le varie competizioni senza poter cambiare i rapporti del motore, operazione lasciata nelle “esperte manine” della CPU. Veramente inspiegabile. Altra nota dolente è il sistema di salvataggio della partita. Questo non sfrutta direttamente la RAM interna del software ma bensì delle “password” che vengono assegnate dal computer in determinati momenti (ad es. fine campionato, fine gara). Questo appare ridicolo se si pensa che spesso si passano sessioni di gioco lunghe circa venti minuti prima che si possa salvare la partita. E questo, per un portatile, pesa parecchio. Altro appunto è mosso a sfavore della difficoltà nell’affrontare le curve, impostata sul livello “bambino di 5 anni”. Infatti basta un semplicissimo gioco di frenata ed accelerazione per uscire indenni e ad altissime velocità anche dai tornanti più ostici. Però questa non vuole essere una critica troppo rilevante. In fondo da un arcade game non ci si poteva aspettare di più. Lasciamo da parte collisioni reali, soste ai box ecc. Comunque a dispetto di questi piccoli difetti sul piano della giocabilità, “MGP” si gioca molto bene e, soprattutto, diverte parecchio qualsiasi videogiocatore. Figuriamoci i fans delle due ruote!

Moto GP
Moto GP

Io scelgo V. Rossi

Se si vuole completare il gioco in singolo, la longevità del prodotto non rappresenta il massimo. Ciò vuol dire che alla lunga il tutto diventa un po’ ripetitivo. E’ vero che per sopperire a tale inconveniente sono presenti diverse modalità (come ad es. Campionato del mondo e Torneo), ma è anche vero che alla fine si fa sempre la stessa cosa e per di più con una moto che rimane tale e quale per tutta la durata delle stagioni virtuali. Oltre alle succitate troviamo l’ormai nota modalità Quick Race e la classica prova a tempo. Si, il Campionato mondiale vi terrà impegnati per qualche giorno ma, una volta completato, difficilmente rinfilerete la cartuccia THQ nel gioiello di mamma Nintendo. La situazione, per fortuna, cambia radicalmente se ci si trova a gareggiare con altri amici (che per l’occasione battezzerò “GBA friends”). In questo caso la longevità parte alle stelle e le competizioni s’infuocheranno come non mai. L’unica precisazione è che ogni giocatore deve necessariamente possedere la propria copia del gioco per usufruire del multiplayer mode. Situazione un tantino difficile, si sa. Il numero dei piloti (una quindicina) e quello dei tracciati (sedici) riesce solo in parte ad aumentare la varietà del prodotto che quindi va a porsi lì nel mezzo sul piano della longevità. Il comparto audio del gioco si attesta su livelli mediocri. Se da una parte la corsa delle moto è corredata da effetti sonori abbastanza carini, dall’altra le musiche dei menu e quelle che si ascoltano durante la gara (peraltro non eliminabili) offrono poco sotto il profilo qualitativo. In conclusione questo “Moto GP” di THQ rappresenta un buon titolo, molto bello da vedere quanto giocabile, che saprà regalare parecchie ore di accanito divertimento a fan delle due ruote e non. Un titolo che ricorda tantissimo, nella struttura, il mitico “Hang On” di Sega. Bello esteticamente ed arcade fino alle ossa. Se desiderate un buon gioco di moto questo è ciò che fa per voi. Mentre se preferite un titolo più simulativo, vario, profondo e dotato di maggior spessore, recate altrove il vostro amico “Mr. Euro”.

    Pro:
  • Bello da vedere
  • Semplice e divertente
    Contro:
  • Forse troppo arcade
  • Sistema di salvataggio assurdo
Moto GP
Moto GP
Moto GP

L’odore dell’asfalto…

Come molti avranno già capito, il titolo in questione segue la scia del filone motoristico che ha fatto breccia nei cuori di mezzi possessori di Playsation 2. THQ non sta a guardare cercando di ripetere il proprio successo anche sul piccolo portatile Nintendo. Sviluppato da Visual Impact Productions, Moto GP salta subito all’occhio per la sua particolare realizzazione tecnica la quale si attesta su ottimi livelli. Proprio grazie a ciò il prodotto riesce subito a catturare l’attenzione del giocatore. Molto curato, non c’è che dire. Un titolo bello da vedere ma senz’anima? Lo scoprirete tra breve.