Questioni di adattamento
Dall’uscita della versione PS2 (di cui potete leggere la recensione a questo indirizzo) all’uscita della versione PC è passato più di un anno. Se i videogiochi fossero vino questo tempo avrebbe reso Onimusha 3 una pietra miliare del genere action su computer (su PS2 la concorrenza è tanta… su PC non si sono poi molti titoli di questo genere). Purtroppo, nonostante si possa dire senza paura di smentita che si tratta di un buon prodotto, si sente distintamente che il vino sta rischiando di diventare aceto. In primo luogo il porting è stato totale… talmente totale da poter essere considerato spregiudicato. Come spesso accade in questi casi, gli sviluppatori non si sono preoccupati minimamente di adattare il gioco alle diverse peculiarità dei computer rispetto alle console. La cosa emerge prepotentemente ogni volta che viene fatto riferimento al sistema di controllo, visto che le varie azioni fattibili vengono illustrate con il controller della PS2. Questo comporta la necessità di fare maggiore pratica con i controlli, soprattutto se si utilizzano i classici mouse e tastiera. In un solo caso, comunque, la questione controlli diventa frustrante: molto avanti nel gioco bisognerà affrontare un enigma in cui si dovranno premere dei tasti in un preciso ordine… peccato che sullo schermo verrà visualizzato sempre il solito joypad della PS2 e che, se si sono mappati i tasti in modo molto dissimile da questo, sarà difficile riuscire ad inserire la combinazione mostrata. Il consiglio è quindi quello di mappare i 4 tasti principali a croce seguendo lo schema originale, mentre ideale sarebbe disporre di un joypad decente in modo da risolvere quasi completamente questo problema.
il porting è stato totale… talmente totale da poter essere considerato spregiudicato
Questioni di adattamento
Altro comparto trapiantato senza pensarci troppo è quello tecnico. Poco male per il sonoro (le musiche sono molto belle così come gli effetti); purtroppo però, la grafica mostra dei limiti piuttosto fastidiosi. In primo luogo le texture: non si potevano migliorare in definizione e dettagli? L’effetto slavato è preponderante per tutto il gioco così come una cubettosità diffusa degli oggetti sparsi per gli scenari (forse alla Capcom non hanno mai ingrandito un’immagine bitmap… chissà). I modelli dei personaggi principali e dei nemici sono fatti veramente bene (in alcuni primi piani si sfiora il fotorealismo), ma è tutto il resto ad apparire decisamente “datato”. La grafica che su PS2 è definibile eccezionale, infilata in un PC medio del 2005, risulta quantomeno inadeguata (ad essere buoni). Si poteva fare decisamente di più senza impegnarsi poi troppo.
A che gioco giochiamo?
Chiarito che sarebbe il caso di impiegare maggiore cura nel trasportare un titolo da console a PC (i problemi indicati per il prodotto Capcom affliggono molti altri giochi convertiti in fretta e furia), cercando quantomeno di aggiustare a dovere il sistema di controllo per adattarlo all’accoppiata mouse + tastiera, non ci resta che convenire sulla bontà di questo Onimusha 3: Demon Siege che si pone ai vertici del genere senza fare troppa fatica. Per chi non lo conoscesse già, stiamo parlando di un action adventure in terza persona con grande enfasi posta sui combattimenti. Alla guida dei due personaggi summenzionati (con la possibilità di guidarne un terzo in tre occasioni) dovremo spaccare le ossa demoniache all’esercito dei genma sia nel passato che nel futuro. Ad unire le due “epoche” ci penserà un altro personaggio molto particolare, una specie di fatina alata, che salterà da un eroe all’altro accompagnando entrambi per tutta l’avventura. Il suo ruolo sarà, comunque, molto importante: aiuterà nella raccolta di oggetti e, a seconda del vestito indossato, fornirà un supporto sovrannaturale aggiungendo poteri molto interessanti quanto determinanti (ad esempio può essere utile per far crescere l’esperienza più velocemente facendo uscire più sfere dello spirito dai nemici uccisi); in un paio di occasioni farà anche da corriere fra le due epoche (ma è meglio non anticipare troppo la trama). La struttura di gioco è molto lineare e prevede gli elementi tipici del genere: moltissimi combattimenti con mostri assortiti di varia natura conditi da enigmi elaborati e piacevoli seppur di facile risoluzione. Non manca proprio nulla, rispetto ai canoni del genere: combo, segreti da scoprire, due set di armi potenziabili (tre se consideriamo anche il terzo personaggio utilizzabile), un bestiario variegato e piuttosto elaborato, gli immancabili boss e una serie di scenari esotici che vanno a sfruttare le due culture di riferimento della storia.
un action adventure in terza persona con grande enfasi posta sui combattimenti
A che gioco giochiamo?
Castelli giapponesi volanti, la Torre Eiffel indemoniata, l’Arco di Trionfo rimpinzato di creature ghignanti più molte altre location tipiche, faranno da sfondo alle nostre imprese eroiche.
Onimusha 3 riesce perfettamente nell’essere quello che è: una megaproduzione studiata in ogni suo dettaglio per catturare il giocatore nelle sue spire luccicanti
Varie ed eventuali
Al di là di tutte le considerazioni fattibili, Onimusha 3 riesce perfettamente nell’essere quello che è: una megaproduzione studiata in ogni suo dettaglio per catturare il giocatore nelle sue spire luccicanti. Abbandonata ogni ambizione innovatrice, presente nei precedenti episodi, ci si ritrova tra le mani un prodotto leggero ma articolato che raggiunge il suo apice nelle scene ambientate nel mondo dei demoni (si tratta di scene nascoste ma molto semplici da raggiungere) dove, potendo far cadere ogni maschera e non dovendo rispondere ad alcuna logica o coerenza, il gioco mostra la sua struttura più pura: quella di frenetico picchiaduro. Si tratta di metasequenze in cui i personaggi possono esprimere al meglio la loro essenza senza la necessità di raccontare nulla.
Passando ad altro non ci resta che citare qualche altro dato interessante: per finire completamente l’avventura ci vorranno circa 15 ore anche se, alcune sequenze più difficili, potrebbero costringervi a ritentare più volte aumentando leggermente la longevità. Una volta finito il gioco si sbloccheranno vari extra validissimi che aumentano ulteriormente il tempo in cui terrete installato Onimusha 3 sull’harddisk. Parlando di giocabilità siamo a livelli veramente elevati con mosse semplici da realizzare quanto belle da vedere e con un aumento progressivo della sfida che si sposa alla perfezione con il potenziamento dei personaggi.
Box Hardware
Onimushua 3: Demon Siege non ha dato alcun problema su due PC differenti: il primo un Pentium 4 a 3,4 GHz con 2 GB di Ram ed una scheda grafica GeForce 7800 da 256 MB, il secondo un Athlon 2800 MHz con 1 GB di Ram ed una scheda grafica GeForce Fx 5900 XT. In entrambi i casi, pur settando tutti i dettagli al massimo, non si sono riscontrate incertezze nel framerate e non si sono rilevati bug troppo invasivi. Per farlo girare decentemente, comunque, consigliamo almeno un processore a 2 GHz, 512 MB di Ram ed un scheda video dalle GeForce 4 (o equivalenti) in su.
Commento finale
Peccato. Onimusha 3 è un bel gioco ma, senza lo stupore per la bellezza visiva che caratterizzava la versione PS2, il risultato complessivo è nettamente inferiore rispetto alla controparte. Per il resto rimangono le zone d’ombra e quelle di luce che lo contraddistinguevano anche nella precedente incarnazione: una narrazione solida per una storia di una banalità disarmante; un gameplay immediato e rifinito ma troppo orientato all’azione pura; un’elevata cura delle “scenografie” che però mancano di fantasia e sono piuttosto assimilabili a delle cartoline… Un buon titolo, insomma, che sicuramente va provato dagli amanti del genere sprovvisti di una console, ma che poteva essere molto migliore se soltanto fosse stato curato leggermente di più.
Pro
- Su PC non esistono molti titoli di questo genere
- Ben bilanciato nei suoi elementi
- Divertente dall’inizio alla fine
- Trama banale e prevedibile
- L’adattamento poteva essere nettamente migliore
- Manca qualcosa rispetto alla versione PS2
Jean Renò Direct 3D
Arriva finalmente su PC il terzo capitolo della saga Onimusha di Capcom, dove il buon Samanosuke Akechi, protagonista del primo episodio, dovrà vedersela con il tentativo, da parte dei Genma, di invadere il pianeta Terra nell’anno 2000. Ad aiutarlo nella sua impresa sarà Jacques Blanc (interpretato da Jean Reno), burbero poliziotto dei nostri giorni, che si troverà catapultato nel Giappone del 1500 dove dovrà farsi strada verso casa, vedendosela con gli stessi nemici di Samanosuke. Insomma, un polpettone in salsa Giappo-Francese con qualche risvolto interessante e moltissime digressioni che spesso sfociano nel patetico, raggiungendo a volte il trash spinto (come non citare Jacques che salta su una nave, da un molo, con la sua moto finita misteriosamente nel 1500 insieme a lui?). C’è da dire che, se dal punto di vista della fabula siamo messi male, da quello della narrazione le cose migliorano. Nonostante incongruenze e dettagli lasciati al caso, Onimusha 3, pur non avendo particolari colpi di scena, è raccontato decisamente bene con filmati d’intermezzo frequenti ma ben equilibrati con l’azione, girati discretamente e mai troppo prolissi o ridondanti. [C]
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