Per qualcuno che ha passato 1200 ore su Overwatch - non giudicate - al PC, il primo impatto con la versione Switch è a dir poco traumatico. Abituati alla precisione concessa da mouse e tastiera a 60 fotogrammi al secondo, impugnare i Joy-Con con un frame rate dimezzato è un compromesso cui pochi sarebbero disposti a scendere per il piacere di giocare lo sparatutto a squadre Blizzard dappertutto o, almeno, dove prende il segnale Wi-Fi. I ragazzi di Irvine hanno già portato Diablo III sulla console ibrida Nintendo con ottimi risultati, ma Overwatch è un animale completamente diverso e una conversione per un hardware come quello di Switch era una sfida durissima da affrontare. Una sfida che Blizzard ha superato soltanto in parte, e in un momento particolarmente scomodo, con Nintendo stessa a remargli contro a causa della debacle Blitzchung. Vediamo, insomma, come se l'è cavata con questa conversione nelle prossime righe.
La conversione
Dando per scontato che non serva una disamina delle dinamiche di gioco, già ampiamente discusse in fase di recensione all'uscita del titolo e riesaminate periodicamente a ogni aggiornamento importante, preferiamo sfatare immediatamente ogni dubbio circa la questione più rilevante: l'aspetto di Overwatch in versione Switch. Ebbene, Overwatch gira a 900p con la console nel Dock e a 720p in modalità portatile, ma la risoluzione è dinamica in entrambi i casi e scala a seconda di quanto si faccia concitata la situazione a schermo. Giocando sul TV, il declino qualitativo appare più evidente, ma si verifica anche nei momenti più caotici, quando per esempio partono diverse Ultra contemporaneamente o la maggior parte dei dodici giocatori in partita si radunano intorno all'obiettivo per uno scontro diretto. Per riuscire nell'impresa, i ragazzi di Irvine sono dovuti scendere a ovvi compromessi. Il gioco gira a un livello di dettaglio paragonabile alla qualità minima/media nelle impostazioni per PC e questo significa che nella conversione si sono persi alcuni dettagli visivi: qualche ombra, alcuni effetti particellari, fili d'erba e altri oggetti scenici negli angoli delle mappe.
Le texture sono in bassa risoluzione, ovviamente, e mancano alcuni shader come i riflessi sui capelli o i costumi di alcuni personaggi. Sono piccoli sacrifici che in modalità portatile neppure si notano, per la verità, ma che diventano giocoforza più evidenti se si gioca sul TV e si conosce bene Overwatch nelle precedenti incarnazioni per PC, PlayStation 4 e Xbox One. Nonostante ciò, la versione Switch pecca su un dettaglio assolutamente fondamentale, e cioè il frame rate che, purtroppo, non si mantiene sempre arroccato sui 30 fotogrammi promessi, ma perde qualche fotogramma negli scontri più caotici e nelle mappe strutturalmente più compresse. Sia chiaro che non parliamo di crolli inesorabili ma di piccole interferenze, e tuttavia anche quando si mantiene sui 30 fotogrammi non si può fare a meno di avvertire una fastidiosa sensazione di ritardo che certo non aiuta in uno sparatutto frenetico e dinamico com'è Overwatch. Chi non l'ha mai giocato prima a 60 fotogrammi, per esempio su PC, noterà meno questa discrepanza, e questo è uno dei motivi che ci porta a sconsigliarne l'acquisto proprio a chi può goderselo su hardware più performanti.
A scanso di equivoci, Overwatch su Switch non è un mica disastro, ma solo una conversione discreta. Blizzard è riuscita a preservare l'identità artistica della sua creazione in tutto e per tutto, senza ritoccare o degradare i modelli dei personaggi, la fisica, la struttura di ogni mappa e tutti quei dettagli che impreziosiscono questo best seller. Fortunatamente, la coloratissima natura cartoonesca del gioco sopperisce a queste mancanze sul fronte visivo, laddove in un titolo realistico sarebbero saltate all'occhio più facilmente. Giocandolo in modalità portatile, per esempio, i problemi summenzionati a malapena si notano, al netto di un'interfaccia che sullo schermo minuscolo può risultare un po' invadente. In ogni caso, è davvero una strana sensazione tenere Overwatch nel palmo di una mano. Anche il comparto sonoro, che è assai importante in un gioco come questo, è stato riproposto nella sua più completa nitidezza, col pacchetto audio del doppiaggio italiano da scaricare a parte e la funzionale chat vocale integrata che non dipende dalla patetica app targata Nintendo.
La soggettività dei controlli
Anche le dinamiche di gioco sono rimaste intatte, sebbene sia emersa qualche magagna di ordine logistico che è difficile contestualizzare. Al di là di una discreta ma prevedibile lentezza nei caricamenti, abbiamo constatato un feroce lag a inizio partita che ritarda la comparsa dei modelli poligonali intorno a noi. Consapevoli che potesse essere un problema di connessione - vi ricordiamo che dovete essere collegati a Internet e aver pagato l'abbonamento mensile al servizio Nintendo - abbiamo effettuato diversi test e rilevato frequentemente lo stesso inghippo nelle killcam, oltre che al cambio di personaggio, mentre ogni altro sistema si collegava senza alcun problema alla rete Wi-Fi alla massima velocità. Che si tratti di una congestione dei server sembra poco probabile, dato che ci è capitato di attendere anche diversi minuti prima che il sistema ci trovasse un posto in partita, sebbene la durata della coda vari a seconda del momento della giornata. C'è qualcosa, comunque, che intacca la fluidità del gioco e la sua fruizione, insomma: richiamare il menù delle opzioni per cambiare un'impostazione al volo nel mezzo di uno scontro genera un evidente ritardo, specialmente se si gioca con la console nel Dock.
A questo proposito, vogliamo ribadire un concetto che non è poi così ovvio: giocare a Overwatch su Switch non è esattamente il modo migliore per godersi il titolo Blizzard. Le problematiche discusse finora, in misura maggiore o minore, vanno comunque a incidere su un sistema di controllo poco ideale per sua natura che sulla console Nintendo ci è sembrato dare il peggio di sé. Sia chiaro che questo non è stato il nostro primo rodeo e che abbiamo già giocato altri sparatutto su console senza mouse o tastiera - il più recente Borderlands 3, ma anche Doom per Switch - ma è stata davvero dura trovare una configurazione vagamente ideale su Overwatch. Il problema è che lo sparatutto Blizzard impiega tanti pulsanti contemporaneamente che le impostazioni predefinite distribuiscono in modo controverso sui controller: va da sé che se volete premere il tasto B per ricaricare l'arma mentre spostate la mira con lo stick analogico destro, magari mentre attivate la vostra Ultra associata al tasto X quando con lo stick sinistro state ballando la lambada tra i proiettili degli avversari... ecco, non è esattamente il massimo della praticità.
C'è da dire che la schermata delle opzioni offre una pletora di parametri diversi che potete personalizzare genericamente o salvare per ogni singolo eroe, e vi consigliamo di passare un po' di tempo nella zona di addestramento a provare tutte le possibili combinazioni numeriche di sensibilità, mira assistita e così via, ma anche dopo aver provato il gioco col Controller Pro non abbiamo potuto fare a meno di rimpiangere la precisione di mouse e tastiera, una sensazione esacerbata dal frame rate di cui sopra.
L'inedito sistema di controllo giroscopico congegnato per questa versione Switch ci ha lasciati interdetti. Molto meno preciso rispetto a quanto giocato in Splatoon 2, può rappresentare comunque un'alternativa per chi vuole provare un'esperienza diversa ma a noi ha causato non pochi giramenti di testa. Inutile dire che dovreste completamente escluderlo se giocate in modalità portatile, a meno che non vogliate agitare l'intera console come scalmanati; paradossalmente, i controlli giroscopici ci sono sembrati più validi giocando eroi con un'arma ad aggancio come Moira o Symmetra, totalmente inutili nei panni di personaggi hitscan come Widowmaker, Soldato-76 o McCree.
Ma la valutazione del sistema di controllo è qualcosa di estremamente soggettivo, sia chiaro, e pur sottolineando i ritardi, il frame rate non sempre costante e tutto il resto, sarebbe meglio provare il gioco prima di acquistarlo per capire se esiste una configurazione che faccia al caso vostro dato che in Overwatch, tutto sommato, si spara dall'inizio alla fine. In questo senso, è importante precisare che il pacchetto per Switch comprende il gioco nella sua più recente incarnazione, comprensivo di tutte le mappe, le modalità e, ovviamente, gli eroi pubblicati gratuitamente fino a questo momento. Ciò significa che, lanciandolo in questi giorni, troverete l'evento di Halloween in corso e Sigma, l'ultimo tank a essere stato aggiunto, insieme alla recente Coda ruoli che ha fatto tanto discutere la community. Una community che rimane orribile ma che, fortunatamente, gli utenti Switch non saranno costretti a sopportare in chat. D'altra parte, ci sarebbe piaciuto avere la possibilità di incrociare il nostro nuovo profilo su Switch con quello giocato tanto su PC ed ereditare quindi costumi, spray, pose vittoriose, highlight e via dicendo: nonostante sia possibile collegarsi a un account Blizzard già esistente, i profili mantengono progressioni completamente distinte, e questo significa rinunciare a tutte le ricompense sbloccate su PC o sulle altre console.
Conclusioni
Giocare a Overwatch su Switch significa, sostanzialmente, accontentarsi. Difficile consigliarne l'acquisto a chi lo ha già provato in soluzioni più performanti, a meno che non senta l'impellente necessità di rigiocarlo in modalità portatile. I neofiti che si avvicinano allo sparatutto Blizzard per la prima volta forse non coglieranno tutte le problematiche segnalate nella recensione e magari si adegueranno più facilmente ai sistemi di controllo: in questo senso, Overwatch è sempre Overwatch, nel bene e nel male, coi suoi pregi e difetti, ma pur sempre un titolo divertentissimo che consigliamo a chi ama questo genere, non l'ha mai giocato e possiede solo la console Nintendo.
PRO
- È l'ultima versione di Overwatch con tutti i personaggi, le mappe e le modalità
- La conversione tutto sommato è dignitosa, al netto di qualche sacrificio tecnico
- Modalità portatile convincente
CONTRO
- Il sistema di controllo giroscopico lascia a desiderare
- I 30 fotogrammi al secondo si fanno sentire parecchio, specialmente se avete giocato le altre versioni
- Non potete trasferire i progressi compiuti nelle altre versioni