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Pathway to Glory

N-Gage tira fuori dal cilindro il suo coniglio migliore, con un titolo finalmente capace di mostrare le reali potenzialità della console Nokia

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   29/12/2004
Pathway to Glory
Pathway to Glory
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Tra le linee nemiche

Dicevamo della meccanica di gioco, che si identifica nel genere degli strategici a turni di stampo occidentale; per chi ha qualche anno sul groppone, buona memoria e ottimi gusti in fatto di videogiochi, basti pensare allo splendido Jagged Alliance, gioco Sirtech per Pc ormai di 10 anni fa. In poche parole si tratta di guidare un manipolo di soldati attraverso varie missioni con degli obiettivi da portare a termine, preferibilmente senza perdere alcun uomo negli scontri a fuoco col nemico. La gestione dei singoli è subordinata ad un tot di punti azione, da spendere nella maniera più intelligente possibile. Correre è la soluzione meno dispendiosa in termini di punti, ma mette anche pericolosamente scoperti alle armi dell’altra fazione in guerra; meno pericoloso è strisciare a terra, ma la quantità di action point in questo caso è decisamente maggiore. Ovviamente anche utilizzare le armi in proprio possesso richiede un esborso in questo senso, con la possibilità di considerare la variabile relativa alla precisione di tiro. Disporre i propri soldati all’interno del terreno, farli muovere con cautela, utilizzare il terreno e le strutture per ripararsi sono gli aspetti fondamentali da tenere in considerazione in Pathway to Glory, con un ritmo di gioco lento e ragionato ma non per questo poco coinvolgente. La varietà è senza dubbio uno degli elementi più interessanti della produzione Nokia, tanto nella diversificazione degli obiettivi (distruggi un edificio, supporta degli alleati, fatti strada tra le linee nemiche) quanto negli strumenti a disposizione del giocatore. Ad un cospicuo numero di armi “convenzionali” come pistole, fucili e bombe a mano si aggiungono bazooka, bombe a frammentazione, addirittura bombardamenti aerei e via dicendo… A ciò va aggiunta la buona interattività offerta con gli elementi presenti nelle ambientazioni; è così possibile occupare le torrette nemiche e utilizzare i potenti mitragliatori, ma è soprattutto l’utilizzo dei mezzi ad offrire un ulteriore spessore strategico al gioco. Camionette, jeep e carroarmati dispongono infatti di diverse caratteristiche di mobilità, così come di un diverso potenziale offensivo e difensivo; saperli sfruttare nel modo migliore spesso può rivelarsi la chiave per avere la meglio del nemico. Il sistema di controllo sfrutta praticamente tutti i tasti della console: dopo un iniziale smarrimento, tale soluzione permette di avere il pieno controllo della situazione, e di eseguire rapidamente qualunque tipo di azione disponibile. Ogni missione viene preceduta da una breve introduzione che chiarisce non solo i punti focali da portare a termine, ma inserisce anche il tutto in un contesto storico reale e fedele. L’azione si svolge infatti a partire dal 1943, partendo dall’invasione americana della Sicilia fino ad arrivare all’ingresso in terra di Francia, con un crescendo emozionante e capace di incollare letteralmente il giocatore allo schermo dell’N-Gage.

La guerra non guarda in faccia a nessuno

Pathway to Glory è un titolo curato a tuttotondo, praticamente privo di evidenti sbavature. L’intelligenza artificiale dei soldati controllati dalla CPU è credibile e valida, mettendo spesso in difficoltà anche il giocatore più navigato. Certo, difficilmente si vedranno i plotoni avversari cooperare assieme o stupire per abilità tattica, ma singolarmente gli uomini dell’opposta fazione non prestano quasi mai il fianco a comportamenti irrazionali o stupidi. Il che è certamente un bene, soprattutto nell’ottica di un gioco di questo tipo. Il gioco stimola inoltre a prestare particolare attenzione nel salvaguardare l’integrità dei propri uomini tramite un sistema di crescita che, missione dopo missione, ne migliora le caratteristiche e la precisione di tiro. Ma l’abilità dei programmatori viene fuori anche dal punto di vista del level design, sempre perfettamente bilanciato e capace di offrire ambientazioni anche molto ampie ma mai eccessivamente dispersive; la tensione è sempre costante, con il continuo senso di pericolo e la paura di vedere un proprio uomo stramazzare sotto i colpi di un soldato ben nascosto. Validissimo il sonoro, con tanto di temi musicali orchestrati evocativi e perfettamente a tema e addirittura capace di offrire le voci dei nemici effettivamente nella loro lingua. Ecco quindi francesi, tedeschi, americani e italiani che usano frasi nel loro idioma; benché a volte non proprio ben recitate, tali espressioni contribuiscono a fornire un’esperienza credibile e soprattutto danno un ulteriore segnale dell’attenzione riposta in ogni aspetto del gioco. Non per ultima va citata la grafica, che attraverso una visuale a volo d’uccello ripropone paesaggi renderizzati ricchissimi di dettaglio e disegnati con un tratto particolarmente realistico. La maestosità di certi edifici diroccati, così come la desolazione di alcuni scorci vittime dei bombardamenti gratificano l’occhio e immergono in un’esperienza davvero di alto livello. Leggermente meno riuscite le animazioni, un po’ legnose e dalla varietà non eccezionale. Ad elevare la longevità complessiva ci pensa la completissima modalità multiplayer presente; via bluetooth è infatti possibile sfidare altri avversari umani all’interno del raggio d’azione della console, gestendo di turno in turno le proprie forze e attendendo la risposta dell’altro utente. A ciò si aggiunge la possibilità di affrontare sfide online in tempo reale tramite N-Gage Arena: una caratteristica sulla carta interessantissima, ma parzialmente minata dall’instabilità della connessione GPRS, dal suo costo e dallo scarso numero di utenti presenti.

Commento

Pathway to Glory è esattamente quello che mancava ad N-Gage. La produzione Nokia è infatti un gioco che sfrutta realmente le potenzialità della console, e lo fa nel migliore dei modi offrendo un titolo profondo, appagante, coinvolgente, ma soprattutto curato davvero sotto ogni aspetto. Dispiace che Nokia sia riuscita a trovare la giusta strada per sfruttare il suo handheld solo dopo molto (troppo?) tempo, ma è certamente ammirabile la sua volontà di continuare ad imparare da un ambiente del tutto nuovo, proponendo titoli di qualità crescente e capaci di gratificare chi ha voluto dare fiducia all’avventura di N-Gage.

    Pro
  • Meccanica di gioco molto valida
  • Tecnicamente ottimo
  • Perfettamente adattato alle caratteristiche di N-Gage
    Contro
  • A tratti un po’ troppo difficile
  • Non adatto ai giocatori occasionali
  • Modalità multiplayer online non pienamente sfruttabile

Malgrado sia sicuramente stato offuscata dal recente debutto di Nintendo DS e Sony PSP, questa fine 2004 per N-Gage non è stata affatto avara di titoli di buon livello come Asphalt Urban GT, Pocket Kingdom e Colin Mc Rae Rally. Ma sicuramente il gioco di punta per la console Nokia dell’interno anno, e non solo, è identificabile in Pathway to Glory, produzione sulla quale la casa finlandese ha sempre scommesso moltissimo. E i motivi sono sempre stati molto chiari: il gioco in questione ha infatti fin dal principio solleticato l’interesse sia per un aspetto grafico di tutto rispetto, sia per una meccanica di gioco e un’ambientazione –la Seconda Guerra Mondiale- a dir poco stimolanti. In sintesi, Pathway to Glory è nato ed è cresciuto per sfruttare perfettamente le caratteristiche di N-Gage, cosa che non si è certo potuta dire per fin troppe altre produzioni dirette verso l’handheld Nokia.