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Pocket Kingdom

Sega torna su N-Gage con l'ambizioso progetto di portare gli MMORPG su console portatili

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   15/12/2004
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Gestire è meglio che combattere

La struttura di gioco di questa promettente produzione Sega è però diversa dai tradizionali MMORPG, fondandosi infatti quasi esclusivamente su aspetti gestionali e organizzativi. In Pocket Kingdom il giocatore è infatti chiamato a vestire i panni di una sorta di generale all’interno del mondo di Ulgress, con il semplice e ambizioso obiettivo di riuscire a conquistarlo e diventarne quindi sovrano assoluto. Dicevamo della struttura di gioco: con una scelta sicuramente apprezzabile, i programmatori hanno deciso di svelare passo per passo le possibilità offerte al protagonista, tramite una sorta di costante tutorial che però non impedisce di iniziare fin da subito la propria opera. I primi passaggi si limitano quindi alla possibilità di acquistare dal negozio delle truppe, divise in varie classi, per andare a formare delle piccole squadre di 4 soldati ognuna; questo passaggio è uno dei fondamenti di Pocket Kingdom, dal momento che proprio tramite queste squadre è possibile andare alla scoperta del territorio nella mappa principale, scovare castelli nemici ed eventualmente attaccarli. All’interno di ognuno di questi gruppi il giocatore può controllare alcuni aspetti di primaria importanza, come la posizione nello “schieramento” (maghi dietro e soldati davanti, come al solito), la loro attitudine durante i combattimenti e il loro equipaggiamento. Quest’ultima variabile, l’equipaggiamento, porge il fianco per una delle scelte più discutibili di Pocket Kingdom, dal momento che ad ogni unità è infatti possibile associare un solo oggetto. Quindi c’è da scegliere: meglio fornire un’arma per avere maggiore potere d’attacco oppure un’armatura, per garantire una elevata difesa? Malgrado tale limitazione possa anche essere letta in chiave strategica, avremmo preferito poter avere maggiore libertà nell’equipaggiamento dei nostri uomini. Dispiace inoltre non vedere l’effettiva implementazione estetica sull’aspetto di questi ultimi, che manterranno sempre le stesse sembianze qualsiasi oggetto gli si faccia indossare. L’importanza della fase di organizzazione delle proprie truppe è un vero cardine del gameplay offerto da Pocket Kingdom, dal momento che le durante le battaglie il giocatore non ha alcuna facoltà di interazione; tutto ciò che si può fare è infatti osservare le proprie forze scontrarsi con quelle avversarie, e attendere il verdetto finale determinato dalle caratteristiche dei due schieramenti. Sicuramente questa scelta rappresenta il nodo principale da affrontare per chiunque desideri tentare l’avventura della produzione Sega: mentre gli amanti della strategia potrebbero infatti apprezzare tale meccanica, al contrario chi è maggiormente incline all’azione potrebbe trovare inappagante l’esperienza offerta. Non manca la possibilità, tramite l’utilizzo di appositi emblemi, di sviluppare il livello di ogni singola unità, aumentando così le sue caratteristiche.

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La pazienza è la virtù dei forti

Perdere uno dei propri soldati in combattimento significa perderlo per sempre, assieme al suo equipaggiamento. Ecco quindi che Pocket Kingdom offre la possibilità di curare i feriti al costo di qualche loot, la moneta utilizzata nel gioco. Ma ovviamente non è tutto; dopo aver introdotto agli aspetti relativi al controllo e gestione delle proprie truppe, la produzione Sega mette il giocatore di fronte ad un ulteriore aspetto di basilare importanza nell’economia complessiva, ovvero la creazione di armi ed armature. I passaggi sono semplici, ma estremamente importanti: anzitutto bisogna comprare uno stampo e un metallo, la cui qualità sarà ovviamente proporzionale al suo prezzo e alla sua rarità. In secondo luogo si potrà decidere se aggiungere anche un paio di ulteriori “ingredienti”, come ad esempio delle pietre preziose capaci di donare caratteristiche secondarie agli oggetti. A mettere parzialmente i bastoni tra le ruote ad un aspetto tanto interessante interviene però l’impossibilità di acquistare, vendere o gestire più di un elemento alla volta, rendendo ripetitivi e frustranti alcuni passaggi non solo del processo di creazione degli oggetti, ma anche di numerosi altri momenti di gioco. Non poter acquistare per esempio 10 pezzi di metallo in un colpo solo, ma doversi ridurre a ripetere per dieci volte il processo per ogni singolo pezzo è francamente una scelta di design semplicemente stupida. Più in generale, giocare a Pocket Kingdom dà in più di qualche occasione la sensazione di una pesantezza e lentezza nella navigazione tra i menù che si sarebbe potuto sicuramente evitare tramite alcuni semplici accorgimenti, come l’assegnazione di “scorciatoie” ai numerosi tasti dell’N-Gage. Al contrario, i programmatori hanno deciso di utilizzarne solamente due: il 5, per confermare, e il 7, per rifiutare o tornare indietro nelle schermate. Dal punto di vista tecnico, la produzione Sega risulta gradevole e caratterizzata da uno stile apprezzabile: l’utilizzo di un design fumettoso e super-deformed contribuisce infatti a sdrammatizzare le vicende, e l’ottimo utilizzo dei colori unito all’elevato livello di dettaglio delle ambientazioni rende nel complesso la componente visiva di Pocket Kingdom del tutto adatta allo scopo. Non altrettanto si può dire del sonoro, composto da pochi e noiosi brani di sottofondo e effetti ridotti all’osso. La modalità online permette di far scontrare le proprie truppe migliori contro quelle di avversari umani sparsi in tutto il mondo, ma non solo: i programmatori hanno inserito anche un divertente sistema di aste per la vendita degli oggetti, una specie di chat testuale e una classifica mondiale da scalare vittoria dopo vittoria.

Pocket Kingdom
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Commento

Pocket Kingdom è un gioco unico nel suo genere. Pur senza stupire per particolari picchi di originalità, la produzione Sega risulta infatti un prodotto atipico, grazie ad un gameplay basato quasi esclusivamente sul fattore gestionale e tattico senza concedere alcuno spazio all’azione. Il che, se da una parte potrebbe sicuramente far apprezzare il titolo in questione agli amanti del genere, dall’altra potrebbe indispettire chi mal digerisce i ritmi ragionati e la inevitabile ripetitività delle meccaniche proposte. A ciò vanno aggiunte alcune scelte di design davvero discutibili, che se risolte avrebbero reso Pocket Kingdom sicuramente più godibile. Ciò nonostante la fatica di Sega ha senza dubbio delle qualità, è realizzata con cura, e nell’attuale lista di giochi disponibili per N-Gage trova perfettamente il suo spazio.

    Pro
  • Meccanica di gioco stimolante
  • Buon impianto tecnico
  • Interessante componente online
    Contro
  • Alcune scelte di design poco intelligenti
  • Stile di gioco non adatto a tutti
  • Sonoro insufficiente
  • Alla lunga ripetitivo

Tra le caratteristiche peculiari di N-Gage, una delle più interessanti ma allo stesso tempo sottoutilizzate è stata senza dubbio N-Gage Arena, ovvero il servizio per l’online gaming lontanamente simile nella struttura ad una sorta di X-box Live su cellulare. Malgrado l’idea di sfidare ovunque in tempo reale altri giocatori umani fosse infatti indubbiamente stimolante, i limiti di trasferimento dati del GPRS uniti ad i costi tutt’altro che abbordabili di tale tecnologia hanno scoraggiato tanto gli sviluppatori quanto i giocatori. A mettere fine a questo spreco di risorse chi voluto pensare Sega, sviluppando una sorta di MMORPG in esclusiva per la console di casa Nokia. Pocket Kingdom, questo è il nome dell’ambizioso progetto, è finalmente ora finalmente nelle nostre mani: missione compiuta?