Problemi intestinali?
La trama di Rayman 3 è più che altro una scusa per dare un senso al peregrinaggio del protagonista, ma una scusa senz'altro originale ed incredibilmente spassosa: Globox, l'amico tontolone di Rayman, ha ingerito per sbaglio un Lum oscuro che potrebbe avere nefasti effetti sul suo organismo. Almeno, così pensa Rayman: in realtà il Lum oscuro è Andrè, il capo degli Hoodlum, lum corrotti, malvagi e intenzionati a conquistare il mondo. E adesso tutti sono sulle traccie di Globox: Rayman per salvarlo e i suoi vecchi nemici (come Razorbeard) per sfruttarlo, tutti pedine del perfido Lum nero che trama nell'ombra della sua nuova base, l'intestino di Globox, infidi piani di conquista... Come potete intuire, la trama di Rayman 3 dissacra i platform più canonici e porta una ventata d'aria fresca in un genere nel quale il plot più complesso vede di solito un diabolico nemico rinchiuso nell'inespugnabile fortezza che puntualmente viene demolita dal buono di turno. E questa è senz'altro una buona premessa...
Let's play a game!
Rayman 3 rievoca i fasti dei prequel, presentandone la medesima struttura, quasi come il riassunto delle precedenti puntate di un telefilm: il giocatore deve percorrere una lunga serie di livelli tipicamente platformici, sfruttando le abilità in possesso per superare determinati ostacoli e recuperando i lum imprigionati, che gli garantiranno l'accesso ai prossimi livelli. All'inizio, Rayman è provvisto di due capacità basilari: può lanciare il suo pugno (ricordo che gli arti di Rayman sono "staccati" dal corpo) e può usare i suoi capelli a mo' di eliche da elicottero. Procedendo nel gioco, però, sarà possibile usare nuovi poteri, alcuni già visti altri decisamente nuovi: per esempio, una volta appresa la capacità di "agganciarsi" a degli appositi appigli, Rayman sarà in grado di dondolarsi a mezz'aria per superare eventuali burroni senza fondo; oppure, la new-entry rappresentata dal doppio cazzotto, consentirà di abbattere ostacoli di grosse dimensioni e atterrare più facilmente eventuali avversari, così come un'altra nuova abilità, quella di scalare le pareti, ci consentirà di raggiungere altezze impossibili... La progressione nel gioco relazionata alle skill che si apprendono pian piano non è una novità: già il primo Rayman presentava questa struttura ludica, però da allora di acqua sotto i ponti ne è passata... Comunque, per compensare lareale mancanza di innovazione, Ubisoft ha ben pensato di inserire dei bonus che permettono a Rayman di trasformarsi e ottenere capacità aggiuntive, nonchè una serie di livelli extra che spezzano il ritmo lineare delle sequenze platform, come ad esempio una sorta di sci acquatico (direttamente da Rayman 2) o una specie di go-kart che ricorda mostruosamente, nell'engine grafico, Mario Kart e Konami Racers. Insomma, la varietà non manca, il divertimento neppure, e se si riescono a superare i primi livelli (invero un po' monotoni) Rayman 3 decolla trascinando il giocatore in un vortice di puro godimento ludico non troppo innovativo ma senz'altro di grande qualità, grazie anche a dei controlli sempre precisi e reattivi.
Un piccolo gioiello
Tecnicamente, Rayman 3 su Gameboy Advance rasenta lo splendore visivo. Anche se a tratti il vecchio Rayman presenta una qualità generale più elevata (merito specialmente del maggior numero di cromatismi), Rayman 3 è caratterizzato da tocchi di classe davvero d'eccezione. Tanto per cominciare, gli sprite sono di grandi dimensioni e animati divinamente: lo stesso Rayman, dal design più moderno e "cool", si muove con una fluidità e una naturalezza impressionanti; non da meno sono i suoi nemici, folli al punto giusto (talvolta ricordano quelli del sempreverde Earthworm Jim) e caratterizzati ciascuno da design e movenze ben precisi, sopratutto gli enormi e sempre spettacolari boss. Per quanto riguarda le ambientazioni, poi, non c'è che dire, si rimane spiazzati: la molteplicità dei livelli di parallasse, effetti speciali come i lampi che illuminano l'intera schermata, farfalline che svolazzano serenamente sull'erba, raggi di sole che filtrano tra i rami della foresta... il tutto caratterizzato da una varietà di colori non sempre azzeccata (come nel caso del cielo "viola" dei primi stage) ma ampia e gradevole. Gli stage bonus, poi, fanno pesantemente uso del mode7 per garantire la sensazione di tridimensionalità con rotazioni fluide e precise. Ci si può lamentare, forse, di alcuni sporadici rallentamenti e della monotonia strutturale che affligge alcuni livelli, ma non si tratta di lacune troppo gravi. Dal punto di vista sonoro, invece, ci troviamo di fronte a un ottimo lavoro: perlopiù le tracce musicali sono remix di quelle già ascoltate nei precedenti Rayman, mentre quelle totalmente inedite sono orecchiabili e piacevoli. Presente anche qualche esclamazione, strillo o verso digitalizzato, sopratutto da parte di Rayman: niente di trascendentale ma, vista la qualità, doveroso citare anche questo particolare. In sostanza, Rayman 3 è un prodotto tecnicamente di ottima fattura, che sul Gameboy Advance non raggiunge gli apici qualitativi di Yoshi's Island ma che fa comunque la sua gran bella figura. E questo non è poco...
Commento
Rayman 3 si prefigge un obbiettivo: essere, nel 2003, uno dei migliori platform bidimensionali disponibili sul mercato. E ci riesce, superato solo dai due capolavori assoluti disponibili per GameBoy Advance: Yoshi's Island e Super Mario World. Considerando la qualità assoluta e indiscussa degli avversari, Rayman 3 si dimostra decisamente alla loro altezza, ma anche e sopratutto all'altezza delle aspettative dei suoi fan. La versione a 32bit del terzo episodio della serie dedicata alla melanzana più simpatica del mondo videoludico, non è un semplice porting dei fratelli tridimensionali (Rayman 3: Hoodlum Havoc, ricordiamo, è disponibile anche per GameCube e presto per PlayStation 2 e Xbox), ma è in realtà una sorta di summa di tutta la serie, un episodio che comprime il meglio sperimentato dai giocatori nei prequel, ancora oggi splendide esperienze che vale la pena di giocare. Tuttavia questa caratteristica originale della versione GBA di Rayman 3 ne è anche la pecca più evidente, in quanto questo terzo capitolo è fin troppo simile nella struttura squisitamente ludica a quanto già visto anni fa in Rayman e in Rayman 2: ben lungi dall'essere un grave difetto, questa similarità pesa parecchio sull'originalità del concept e del gioco in sè che alla fine è semplicemente... qualcosa di già visto. In ogni caso, tutti gli amanti del genere dovrebbero senz'altro procurarsi questa fatica made-in-Ubisoft, che merita davvero di essere giocata, considerando anche che, collegando la versione GBA di Rayman 3 a quella GameCube, è possibile scaricare livelli inediti e simpatici mini-game da una all'altra console. Pollice in alto, dunque, per il ritorno di Rayman, nella speranza che il prossimo episodio porti però qualche innovazione in più.
- Pro
- Trama esilarante e originale
- Realizzazione tecnica eccellente
- Struttura ludica ottima...
- Contro
- ... ma poco originale
- Alcuni stage sono un po' monotoni
- Difficoltà a volte non troppo ben calibrata
Ci sono dei personaggi nel mondo dei videogiochi che o si amano o si odiano, senza vie di mezzo. Se ne potrebbero contare a centinaia, e fra questi solo alcuni, probabilmente, andrebbero ricordati: Rayman, per esempio. L'uomo-melanzana, come è stato soprannominato sei anni fa al suo esordio su PlayStation, è un personaggio controverso, alcuni lo trovano simpatico, altri appena gradevole se non altro nell'aspetto, ci sono giocatori che lo odiano e altri che lo adorano, ma su una cosa la maggior parte concorda: Rayman era un gran gioco. Non un gioco indimenticabile, niente di nuovo per certi versi, un platform come tanti; ma dotato di una qualità tecnica e di una varietà davvero incredibili, e di un sistema di gioco e di progressione davvero ben realizzato. Rayman 2, volendo, è stato ancora meglio: parliamo di poco meno di due anni fa, parliamo del salto alle tre dimensioni dell'uomo-raggio e di un piccolo capolavoro del genere (sopratutto nella versione Dreamcast). E adesso, come si comporterà Rayman sul GBA nei confronti dei giocatori della nuova generazione, ritornando al 2D che gli ha dato i natali?