Melanzane alla parmigiana
Il primo impatto con Rayman Raving Rabbids è fuorviante: i primi stage mostrano tutto sommato un engine poligonale solido e una buona varietà cromatica, che grazie al 3D illusorio rende quest'avventura molto più a simile a un platform bidimensionale anche nell'esecuzione, sorprendendo con improvvisi movimenti di telecamera che riprendono l'azione da un'altra prospettiva durante alcuni passaggi che si mantengono, idealmente, a scorrimento lineare. In realtà, si resta presto interdetti da alcune carenze audiovisive che di certo pongono Rayman Raving Rabbids al di sotto di prodotti perfino più anziani come Super Mario 64 DS: in particolare, le texture sono a tratti veramente povere, e i modelli poligonali delle varie creaturine, dei Rabbids in particolare, sono poco ispirati e decisamente grezzi. Spicca invece Rayman, come al solito ottimamente animato, che tira pugni a destra e manca, saltellando con i suoi arti fluttuanti, adeguandosi al frame rate scostante e ai rallentamenti che si verificano di tanto in tanto nelle situazioni graficamente più complesse.
Non solo, c'è una serie di bizzarre considerazioni da fare in merito al reparto audio: alcuni brani musicali, per fortuna pochi e rari, sono seriamente insopportabili, in particolare l'intermezzo tra alcuni stage, un'accozzaglia di frastuoni unita ai versi irritanti dei Rabbids. Però, nulla si può dire contro l'esilaranti e irresistibili tracce musicali che riproducono canzoni come "Girls just wanna have fun" ad alta velocità, con una vocina folle che canta mentre si salta da una piattaforma all'altra: bizzarra idea sulla carta, decisamente vincente in-game, considerando il risultato ottenuto. Con tutti i suoi difetti estetici, gli stage in Rayman Raving Rabbids divertono per un festoso e divertente accompagnamento musicale, intrigando il giocatore nei pur semplici passaggi ludici proposti dal titolo Ubisoft.
Rayman Touch'n'Go
La maggior parte degli stage mantiene una struttura decisamente classica, con Rayman che deve saltellare verso un interruttore o una piattaforma fluttuante, sfruttando magari i costumi speciali che si otterranno progredendo nell'avventura: tramite il potere del fuoco sarà possibile bruciare ostacoli e far esplodere pareti, con il costume legato al potere della terra si potranno generare macigni e utilizzarli come scalini, e via discorrendo. L'acquisizione di un nuovo super-potere implica spesso anche una certa dose di backtracking nei vari livelli, per raggiungere un nuovo stage o per scoprire vari segreti.
Le sequenze ludiche più interessanti sono comunque quelle che implicano l'utilizzo del pennino e del touch-screen del DS, che Ubisoft ha saggiamente sfruttato, integrandole bene con il resto del game-design "importato" dalle console casalinghe. A differenza di molti produttori che in questo genere di porting annega in un bicchier d'acqua, il lavoro svolto è encomiabile: gli stage appositamente ideati per questa conversione sono semplici ma divertenti. Escludendo i mini-game in cui bisogna ricomporre dei puzzle, per esempio, di tanto in tanto saremo chiamati a utilizzare il pennino per interagire con l'ambiente intorno a Rayman, impegnato a correre autonomamente verso un traguardo, mentre noi tagliamo corde per abbassare ponti, facciamo esplodere i nemici o gli ostacoli, manteniamo abbassate delle passerelle o premiamo interruttori a tempo e via discorrendo: le azioni richiedono solo un intuitivo contatto con il touch-screen, muovendo il pennino come richiesto, e vengono messi alla prova riflessi e tempismo. Sono certamente gli stage più divertenti del gioco, che si arricchiscono di volta in volta di nuovi ostacoli combinati a tutti i poteri in possesso della nostra Melanzana animata, complicandosi sempre di più senza mai risultare frustranti.
Probabilmente indirizzato ai più piccini, Rayman Raving Rabbids si rivela un platform intrigante e semplice, valorizzato dagli stage che necessitano dell'utilizzo del touch-screen. Graficamente si sarebbe potuto fare molto di più sopratutto a livello di texture e FPS, il comparto visivo è quindi bilanciato da un reparto audio che si rivela gradevole specialmente per le parodie esilaranti di alcune famose canzoni, che rendono l'esperienza ludica frizzante mantenendo quell'impostazione cartoonesca ed esuberante alla quale ci avevano abituato le avventure dell'uomo-melanzana Ubisoft. Di certo non un platform indimenticabile, ma con delle ottime idee che speriamo siano riprese da tutti quegli sviluppatori che non sanno che pesci prendere quando c'è il touch-screen di mezzo.
Pro
- Alcune tracce musicali sono gradevolissime
- Gli stage che utilizzano il touch-screen sono divertenti
- Platform classico e gradevole
- Visivamente davvero migliorabile
- Effetti sonori non all'altezza
- Troppo facile
Oltre una decade fa, Rayman fu un fulmine a ciel sereno per le console sulle quali girava, sprovviste di platform bidimensionali degni di questo nome: non che fosse un gioco veramente ispirato o originale, ma l'utilizzo allora sorprendente dei parallassi multipli, il design cartoonesco curatissimo e lo stile estetico accattivante e moderno (nonostante le fattezze del protagonita, una sorta di zucchina!) lo resero decisamente famoso per chi era in possesso di Saturn, PlayStation o Jaguar. E in fin dei conti, si lasciava giocare che era un piacere, mantenendo quel feeling classico combinato a qualche nuova ed interessante idea a livello di gameplay.
I cazzotti volanti di Rayman colpirono spesso negli anni a seguire, in varie incarnazioni per differenti console: dai portatili alle sorelle maggiori, Rayman invase anche il PC, diventando perfino una specie di party-game. La fama della buffa creatura made in Ubisoft andò affievolendosi col passare degli anni, e dopo lo splendido Rayman 2 (su Dreamcast, in particolare) la mancanza di ispirazione e innovazione rese Rayman "uno dei tanti", senza arte ne parte.
La nuova avventura, Rayman Raving Rabbids appunto, si propone sulle macchine casalinghe come un ritorno ai fasti di Rayman 2, ma su DS c'è una sfida decisamente nuova da affrontare...