Sono un buffone e le mie texture perdono colore.
Lo ammetto, ma descrivere seriamente la poca trama sotto Red Faction 2 con toni più consoni e "professionali" sarebbe stato ridicolo in sé, ma ora è il momento delle chiacchiere serie su questo secondo episodio della piccola saga dei Volition. Partiamo subito mettendo le mani avanti: è un porting da console, niente di più e niente di meno, quindi troverete tutto quello che potete immaginare, da un gameplay fin troppo arcade e facilotto ad una relazizzazione tecnica non degna delle costosissime schedine che voi smanettoni del PC amate tanto montare. Le varie 9700 e FX piangeranno di tristezza davanti alle scialbe texture, monotone, slavate e poco, forse troppo poco dettagliate, di tanti livelli di RF2. Le gpu avran ben poco da sudare con i pochi poligoni che costruiscono l'architettura dei livelli, generalmente piattini, e poco caratterizzati. Male, male? Beh, in verità proprio male non è, troverete comunque l'uso delle luci e di certi effetti di pixel e vertex shading particolarmente carini ed efficaci, inoltre i poligoni dei vari modelli, seppur non animati benissimo, saranno più che guardabili.L'altro punto di forza del motore del gioco è rappresentato dal cosiddetto "geo-mod". Già presente fin dal primo episodio, è quella fetaure particolare che dovrebbe consentirvi di aprirvi la strada per i varii livelli polverizzando tutto ciò che vi troverete davanti. Nonostante molti si siano espressi in termini entusiastici verso questa gradevole aggiunta alla routine dei soliti FPS, a mio parare la cosa andrebbe ridimensionata. Intendiamoci, dà soddisfazione tirare giù una parete con un missile e passare da una stanza all'altra senza usare le porte, ma attenzione: non vi è sempre permesso e quando vi troverete a dover affrontare un passaggio obbligato, scoprirete come, anche in RF2, una parete di cartongesso possa resistere a dieci cariche di C4 ben piazzate. Non più di una piacevola aggiunta quindi, che rende alcune scene d'azione particolarmente gratificanti, ma non influenza il gameplay in maniera sufficientemente incisiva, a mio avviso.
Odo dolci suoni.
L'audio invece è decisamente su un altro pianeta: buono, molto buono. Le armi tuonano, la gente urla, il fuoco crepita e le caprette fanno "ciao" (34 gradi, metteteci voi davanti ad un pc a scrivere). La parola del giorno è "coinvolgente", un gioco senza audio è come una pizza senza il pomodoro e il titolo dei Volition ha la farcitura tripla. La cosa che mi dà più soddisfazione è usare la combo di mini-uzi, quei piccoli delinquentelli urlano come un gatto scannato mentre vomitano piombo sui soldatini del Commonwealth. Ah… adoro l'odore del Napalm di prima mattina, ha il profumo della vittoria… Ok c'entra e non c'entra, comunque l'accompagnamento musicale di RF2 è decisamente soddisfacente e unito ai già ottimi suoni vi farà ghignare di cattiveria, mentre staccate la testa al malcapitato di turno, o mentre vi aggirate guardinghi nei laboratori di Sopot ("Con Sopot, i piatti li vuol lavare lui"). Il sonoro quindi viene promosso a pieni voti, buoni suoni e buone musiche vi terranno compagnie mentre vi aggirate per il Commonwealth, senza mai infastidirvi troppo.
E il gameplay?
Abbiamo visto come il prodotto si infiocchetta, ma ora è il caso di vedere cosa abbiamo "veramente" fra le mani. Red Faction 2 è un titolo, facile, molto facile. E' pure un titolo molto corto, io sono un giocatore veramente scarso e l'ho finito in meno di dodici ore divise in due sessioni giornaliere: veramente pochino. Sia per l'intelligenza artificiale limitata degli avversari, che sanno giusto sparare e non si mettono le dita nel naso, sia per il design semplicino dei livelli e la totale mancanza di un minimo di enigmi (almeno il meccanismo base: "trova chiave apri porta") tutta l'avventura vi scorrerà davanti agli occhi a 'mo di Serious Sam. Dovrete trovare munizioni e poi slogarvi l'indice sinistro per sparare in continuazione, oppure per chi si ricorda i Simpson, potreste sempre costruire un picchio di legno a contrappeso, che continui a picchiettare il tasto del mouse per voi… e forse un giorno vi scriverò una guida alla realizzazione di tale marchingegno. L'unica difficoltà starà nel non spararvi in faccia da soli, se riuscite a fare questo potrete pensare di finire il gioco in meno di una giornata. Nonostante questo giocarci è stato maledettamente divertente, i programmatori sono stati molto attenti a creare una finta trama a missioni che in qualche modo giustifica la vostra presenza devastante all'interno del Commonwealth e sono stati molto abili nel creare una certa varietà di ambienti come non vedevo da un po' di tempo. Ok, sono i soliti luoghi comuni del genere: l'ufficio, il cimitero, le fogne e così via, ma sono messi insieme con un certo stile un po' kitsch, ma molto simpatico e originale. Inoltre a spezzare la monotonia dell'FPS tradizionale intervengono numerose sequenze a bordo di veicoli, alcune realizzate in maniera sufficiente e altre decisamente ben congeniate dal punto di vista tecnico e della giocabilità, e mi riferisco in maniera particolare al momento in cui la trama ci spinge a prendere il controllo di un mezzo subacqueo, per scovare un'ingresso nascosto alla base del solito dittatore.
Multiplayer e conclusioni astruse... o no.
Il multiplayer sarebbe bello se ci fosse, non si riesce a capire perché mai sia stata implementata un'inutile modalità chiamata "bot-match", ma non il tradizionale bastonamento online. Il "bot-match" è pure realizzato con una discreta cura, sono presenti svariate modalità di gioco anche a squadre, è possibile costruirsi un personaggio ad hoc da utilizzare nelle arene e ci sono parecchi livelli costruiti apposta per le varie modalità. Purtroppo i livelli stessi sono ancora più scialbi e bruttini di quelli del gioco in singleplayer e l'intelligenza dei vari bot lascia molto a desiderare anche al livello di difficoltà più elevato. Insomma, niente di eccezionale, nè giustificabile senza la presenza di una vera modalità di gioco in rete, la cui presenza avrebbe giustificato l'esistenza del bot-match come modalità di allenamento offline. Questo Red Faction è un buon titolo mancato, non di molto… se solo avessero aumentato la risoluzione delle texture nella versione pc, se solo avessero ritoccato un minimo l'I.A. dei varii bot, beh ne sarebbe venuto fuori un bel giochino. Così invece abbiamo davanti un piccolo scacciapensieri, un titolo da giocare in fretta per poi buttare, una antipasto prima dei grossi titoli dell'autunno. Il problema è che quest'antipasto lo pagate e quindi forse potreste non averne realmente voglia e alla fin fine, potreste, morigeratamente, attendere le grosse portate dell'autunno.
- Pro:
- Ottimo sonoro e musiche
- Abbondanza di armi di ogni tipo
- Disimpegnato e divertente
- Contro:
- Grafica datata e poco curata
- Lo finirete in un paio di giorni al massimo
- A.I. pessima
Un po' di screenshots.
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Old-style tiritera
E' dura la vita sulla Terra nel 2161, è dura soprattutto se si sta dalla parte sbagliata: come me. Sono un esperto in demolizioni, un soldato e combatto per la resistenza. Contro il perfido governatore Sopot ("Usa Sopot per il calcare del tuo water" oppure "Basta una pastiglia di Sopot e ritroverete il vostro equilibrio intestinale"… insomma, credo abbiate afferrato il concetto) non c'è stata altra scelta che alzare la testa e combattere, per impedirgli di completare i suoi progetti che vedrebbero l'intero pianeta schiacciato sotto il suo fetido stivale. Le nanotecnologie sono il mezzo che gli consentirà di ottenere il potere, creando un esercito di imbecilli iperpotenziati vestiti in tutina rossa come le "Spintarelle". La popolazione non reggerebbe a questa vista terrificante e lui avrebbe vinto. Io non posso permetterlo, ho un gruppo di superamici nanopotenziati che mi spalleggia: sono super armati, super forti, c'hanno armi più potenti di mazinga zeta e hanno tanta fiducia in me che mi mandano avanti usandomi come scudo umano oppure come ariete per sfondare le porte, a volte mi mandano avanti e basta e se provo a tornare indietro mi sparano... dicono che è per il mio bene, per far accrescere la mia autostima, chi altro può vantare dei così cari amici? Comunque io sono l'anello fondamentale della catena, l'elemento portante per ogni missione, il soldato nanotecnologico più perfezionato: io sono Alias. Si lo so, è un po' come chiamarsi "Ovvero", inizialmente i miei genitori avrebbero voluto chiamarmi "Quantunque" o "Imperocché", ma poi pensarono a quanto sarei stato felice a spendere metà del mio stipendio in psicologi per recuperare i traumi subiti dai bambini delle elementari che ancora oggi, quando mi vedono, mi tirano le pietre (i bambini dell'epoca, che oggi hanno una quarantina e si portano pure dietro i figli, i bimbi delle elementari di oggi). E' stato per questo scherzo crudele del destino, che decisi di riscattarmi socialmente intraprendendo la mia carriera militare di demolitore.