Felicità a momenti e futuro incerto.
Rifts: Promise of Power fa calare il giocatore all’interno di uno scenario post-apocalittico, 300 anni nel futuro, nel quale il misterioso rilascio di massicce quantità di onde di energia psichica ha causato l’apertura di numerosi squarci spazio-temporali in tutto il pianeta, aprendo la strada all’invasione di mostruose creature. E mentre la popolazione terrestre viene decimata senza pietà, solo sparuti gruppi di cyborg e di super-umani combattono coraggiosamente una disperata guerra contro questi misteriosi aggressori. Il giocatore, manco a dirlo, finirà a far parte proprio della resistenza, con la storia del gioco che si dipana in tal senso passando attraverso varie locations (America, Scozia, Cina, Nuova Repubblica Tedesca ecc.) fino ad arrivare allo scontro finale con l’entità a capo degli invasori alieni. Come in ogni RPG che si rispetti, Rifts: Promise of Power offre anzitutto all’utente la possibilità di creare il proprio personaggio, permettendogli do selezionare una tra le tre classi di partenza e di settare a proprio piacimento le statistiche relative alle abilità del protagonista. Già da qui si intuiscono la profondità del titolo Backbone e la sua assoluta fedeltà al libro da cui è tratto: numerose sono le possibilità di manipolazione del proprio personaggio, tali da permettere la sua crescita all’interno di un ventaglio di ben 12 classi diverse. A questo proposito, gli estimatori dell’opera di Simbieda non potranno che essere felici di ritrovare nel gioco figure quali il cyborg Glitter Boy, il mago Mind Melter ed il potentissimo Juicer, oltre ad una quantità considerevole di nemici (50) ed armi (100) tutti di rigorosa provenienza cartacea. Sotto il profilo della completezza, Rifts: Promise of Power è quindi certamente un RPG di razza, che non manca comunque di dimostrare il proprio valore anche in fase di gameplay: il titolo Backbone alterna con scioltezza le fasi di combattimento a turni (simili per meccaniche a prodotti quali Final Fantasy Tactics Advance) a sezioni dedicate all’esplorazione, all’acquisto di oggetti e ai dialoghi con gli NPC, mostrando inevitabilmente il fianco ad alcune fasi di gioco piuttosto lente ma in linea di massima dimostrandosi sempre avvincente.
Brave new (isometric) world
Oltre ad essere stati capaci di riversare in maniera convincente l’universo di Rifts all’interno di una piccola scheda di gioco N-Gage, gli sviluppatori di Backbone hanno anche fornito la propria opera di un comparto tecnico all’altezza, sicuramente tra i più piacevoli e funzionali visti finora sull’handheld Nokia. Graficamente, Rifts: Promise of Power fa uso di una visuale isometrica ruotabile a piacimento dall’utente, che inquadra scenari in 3D ben curati sui quali si muovono personaggi bidimensionali magari non dettagliatissimi ma comunque discretamente modellati ed animati. Sorvolando su una certa quale monotonia delle ambientazioni, la cosmesi del gioco svolge il proprio compito in maniera egregia, senza nemmeno risparmiarsi qualche gustoso effetto grafico in occasione di magie ed abilità speciali varie. Il sonoro, spesso e volentieri tallone d’Achille dei giochi N-Gage si rivela più che discreto, con musiche sufficientemente varie e non troppo invadenti ed effetti sonori ridotti al minimo sindacale ma non per questo disprezzabili. Analizzato nella sua globalità, Rifts: Promise of Power non può che considerarsi un prodotto decisamente ben riuscito, che colma con merito il lacunoso reparto turn-based RPG della softeca Nokia. Oltre ai suoi pregi tecnici e ludici, il titolo Backbone merita una menzione particolare per quanto riguarda la propria longevità: ben 40 sono le ore di gioco necessarie per portare a termine l’avventura, con in più la presenza di 4 diverse modalità multiplayer (Deathmatch, Defender, King of The Hill e Capture The Flag) fruibili per un massimo di quattro giocatori sia attraverso Bluetooth sia connettendosi al servizio N-Gage Arena.
Commento
Rifts: Promise of Power è un buon tactical-RPG, che fa della fedeltà all’opera cartacea e della notevole profondità di gioco i suoi principali punti di forza. Curato per quanto riguarda la trattazione dello storyline e meticoloso nel riproporre a modo nemici, armi e personaggi creati da Simbieda, il titolo Backbone convince anche sotto l’aspetto prettamente tecnico, con un comparto audiovisivo funzionale e piacevole. Promosso anche il gameplay, capace di unire in maniera fluida le fasi di combattimento a quelle di esplorazione. In definitiva, Rifts: Promise of Power riesce con facilità ad imporsi come il prodotto di riferimento per i possessori di N-Gage amanti del genere.
- Pro:
- Comparto audiovisivo curato
- Gameplay profondo e ben strutturato
- Grande longevità
- Contro:
- Piuttosto complesso per i novizi
- Migliorabile gestione dei menu
E’ certamente inusuale il fatto che ci siano voluti quasi 15 anni perché l’universo di Rifts, storico gioco di ruolo pen-and-paper, si estendesse anche all’interno dei confini videoludici. Ed è forse altrettanto inusuale che il primo prodotto relativo all’affascinante mondo creato da Kevin Simbieda abbia visto la luce proprio su N-Gage. Motivo in più per i possessori dell’handheld Nokia di gioire, considerando come Rifts: Promise of Power sia certamente uno dei titoli più interessanti e profondi disponibili per la loro console.