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Ristar

Affamati di platform? Saziatevi con la Virtual Console.

RECENSIONE di Alessandro Bacchetta   —   22/01/2007
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The Shooting Star

Quasi tutte le società all’epoca si cimentavano nella creazione di platform, quindi la concorrenza era forte: tra le tante spiccavano Nintendo, SEGA, Treasure, Konami, Rare e Capcom. Era il tempo delle icone, di Mario e di Sonic, entrambi protagonisti di giochi straordinari, ma era il tempo anche di un immenso gruppo di platform mediocri, dal quale non era facile emergere; lo si poteva fare in due modi: uno era quello di sviluppare un gioco dal concept classico come quello di Mario, facendolo così bene da differenziarsi dalla massa; l'altro consisteva nel creare un protagonista con delle abilità inedite, in modo tale da edificargli attorno un titolo che, male che fosse andata, sarebbe stato comunque originale. Ristar appartiene indubbiamente alla seconda categoria: uscito nel 1995, nato da uno dei personaggi candidati a rivestire il ruolo che poi sarebbe stato di Sonic, si può definire senza esagerare lo Yoshi's Island della SEGA. Il protagonista, che dava anche il nome al gioco, era una stella dotata di braccia allungabili: tutta l'interazione con l'ambiente era basata proprio sull'uso degli arti superiori. Questi ultimi potevano essere orientati in tutte le otto direzioni consentite dalla croce del pad del Mega Drive, ed erano utilizzati per fare qualsiasi cosa: distruggere oggetti, uccidere nemici, aggrapparsi alle tante travi presenti negli stage. Ristar era un gioco anomalo, sicuramente divertente, con delle trovate di design eccezionali, ma non poteva contare su dei controlli validi come quelli proposti dai migliori esponenti del genere: il salto, fondamentale per qualunque platform, non era molto sensibile all'intensità con la quale si premeva il pulsante, tantomeno all'andatura del protagonista.

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Stelle cadenti

Come abbiamo specificato nell'introduzione, al momento non ci sono molti platform per Wii da giocare: inevitabile quindi che se foste degli appassionati del genere, o semplicemente voleste conoscerlo meglio, dovreste scegliere forzatamente un titolo dalla Virtual Console (oppure comprarne uno per Gamecube). Ristar sicuramente rappresenta un ottimo candidato, sia perché non molti sono riusciti a giocarlo all'epoca - al contrario di Mario e Sonic - sia per l'elevata qualità che lo contraddistingue. Il platform SEGA è indubbiamente un gioco vecchio stampo: il salvataggio è affidato alle password, può essere completato tutto in un'unica lunga sessione, valorizza molto di più i punti che gli obbiettivi secondari; non vi durerà quindi tanto quanto Donkey Kong Country, per citarne uno che è già disponibile su Virtual Console. Ristar è diviso in sei pianeti, ognuno composto da due livelli e due boss: non è facile, ma una volta finito non c'è alcun incentivo a rigiocarlo, se non la volontà di ripetere l'avventura ad un livello di difficoltà più elevato. Caldamente consigliato agli appassionati del genere che non se lo erano goduto nel 1995.

Inutile negarlo: negli ultimi anni il genere dei platform ha subito una grande crisi. A parte qualche graditissima eccezione, con l'inizio dell'era 32/64 bit è cominciato anche un lento ma costante declino; se all'inizio l'accoppiata Nintendo/Rare era riuscita a mascherare la situazione attraverso una serie di giochi di un certo calibro, la verità è uscita prepotentemente allo scoperto quando si è interrotta la collaborazione tra queste due società. Ristar, gioco per Mega Drive recentemente inserito su Virtual Console, appartiene a un periodo opposto, cioè all'epoca d'oro dei platform: quella dei 16 bit.