Un eroe in calzamaglia
Addentrandoci in questo Robin Hood non possiamo che notare piacevolmente fin da subito che i nostri occhi saranno trattati con tutti i riguardi. Si comincia dal filmato iniziale; credo di averne visti raramente di più belli. Non sarà di qualità blizzardiana ma è comunque sorprendentemente bello e sufficientemente lungo. Niente di particolarmente originale; Robin si presenta al grande pubblico salvando un paio di popolani Sassoni in difficoltà di fronte ad un non meglio imprecisato gruppetto di soldati Normanni, inserendoci tutte le features del caso: entrata a sorpresa, uscita di scena ancora più a sorpresa, movimenti fulminei, frecce mortalmente precise e così via. Ci si poteva aspettare qualcosa di meno? Non credo. Ottimo anche il doppiaggio e la qualità dell'audio, in ogni caso.
Ed eccoci finalmente catapultati nei menù; questi sono simili a quelli che troverete poi all'interno del gioco e dell'azione vera e propria; niente di inarrivabile ma sicuramente curati, piacevoli, semplici ed intuitivi. Le opzioni presenti sono ben poche ma a questo possiamo sicuramente soprassedere.
La storia del buon Robin (l'esempio per antonomasia del Caotico Buono di Gidierresca memoria) è arcinota a tutti; in ogni caso sappiate che al ritorno delle crociate troverete vostro padre trapassato, le vostre terre trapassate anche loro (in mano del fratello del re) e la vostra unica speranza raggiungere il fido Godwin in quel di Lincoln. Solo che non sarà facile, come potrete capire dalla quantità di soldati in giro per quelle terre..
Ha inizio così 'Robin Hood, la Leggenda di Sherwood', titolone che vi permetterà di calarvi nella parte e nella calzamaglia del celeberrimo bandito che ruba ai ricchi per dare ai poveri e che nell'impresa in questione di soldi dovrà invece tenersi stretto una bella quota, visto che gli serviranno per il riscatto dell'amato Re Riccardo Cuor di Leone.
40 missioni ambientate tra la cupa Foresta di Sherwood, covo dei ladroni buoni, York, Lincoln, Leicester castelli, imboscate e quant'altro vi possa venire in mente con quest'ambientazione.
Come abbiamo già detto nell'anteprima e come potete facilmente intuire la realizzazione grafica del titolo è di primissimo livello. La decisione di sviluppare in 2d e con una visione 'lontana' ha permesso la creazione di fondali assolutamente spettacolari, 'vivi', pieni di particolari e di perle visive. Ruscelli in movimento, animali 'animati' splendidamente, campagne rigogliose e una foresta da lasciare senza fiato. Peccato che nella visione Ravvicinata, indispensabile per motivi tattici, la qualità perda un po' di impatto e finisca per scadere nei tipici 'pixelloni', ma da così vicino lo si può accettare.
I suoni della foresta
Questione audio: anche qui siamo vicini all'eccellenza. L'unica critica che mi sento di fare è legata alla grande ripetitività del tutto. 'Girando' per un particolare tratto può capitare di incappare in mendicanti, guardie o popolani che hanno, naturalmente, voci ed effetti sonori personalizzati. Ma se dovesse capitarci di dover restare (magari nascosti o in attesa) in quel posto per un po' la loro voce ci darebbe veramente la nausea a causa della continua ripetizione delle stesse identiche cose. Per il resto le voci sono molto belle ed aiutano a calarsi nell'atmosfera e non vedo particolari difetti neanche nelle musiche di 'heart-beating' che cambiano ritmo a seconda della situazione in cui Robin o qualcuno dei suoi fidi compari versa in quel momento. Bello, decisamente bello. Ora non possiamo che passare ad esaminare l'aspetto cruciale di un titolo del genere, ovvero l'AI (Intelligenza Artificiale per i meno abbienti) dei nemici, vero e proprio fulcro di un titolo di questo genere. Beh, direi che il test è passato alla grande.
Esempio pratico; il nostro Robin sgattaiola fino ad un cespuglio dove poco oltre sono assiepati 4 soldati Normanni. Teso l'arco e scoccata una freccia i soldati diventano 3.
I 3 in questione vedendo il compagno cadere a terra prima gli si avvicineranno controllando l'accaduto, poi si guarderanno intorno cercando il colpevole mentre esclamano frasi (non proprio geniali..ma sono soldati in fondo, che diamine) come "Ehi, non si muove più..è morto!" o "Ma chi è stato??", fino alla probabile individuazione di Robin e in quel momento potete immaginare come finirà..il tutto con l'ausilio di icone (punto esclamativo o interrogativo) sulla testa dei soldati, identificatori chiari dell'atteggiamento in quel dato momento dell'unità in questione.
In generale comunque le unità nemiche risponderanno sempre in modo più o meno credibile, anche in situazioni difficili come in caso di nebbia o di notte (bellissime le locazioni in quei casi).
E per finire...
Naturalmente non dovrete/potrete usare solo Robin di Lochsley ma tutta l'allegra combriccola di mattacchioni; inutile che vi ripeta i loro arcinoti nomi. Sappiate che ovviamente ognuna delle 40 missioni dovrà essere risolta con l'aiuto delle abilità (spesso incrociate) di 1,2,3 o più 'merry-man' adatti alla circostanza e che quindi l'astuzia e la programmazione sensata pagheranno molto più di un attacco indiscriminato e frontale. Tutta con la presenza di molte chicche; pergamene lasciate per terra che vi daranno informazione utili su aspetti fondamentali del gioco, abilità ed altro. 'Npc' con cui interagire come i mendicanti, che vi daranno fondamentali informazioni in cambio di denaro sonante, recuperabile perlopiù dai cadaveri dei nemici o da furti, imboscate e quant'altro.
L'ambiente è estremamente interattivo; potrete scalare persino l'edera, nascondervi dalla vista nei nemici in qualsiasi (o quasi) casa o casolare troviate sul vostro cammino e tante altre cose. Il tutto sarà condito da perle vere e proprie; ad esempio nella missione iniziale (una specie di tutorial) per distrarre le guardie all'interno del castello di Lincoln dovrete colpire da lontano un bersaglio facendo così credere al loro comandante che i soldati in questione abbiano finalmente migliorato le capacità di tiro e mandandoli tutti al refettorio per premio, lasciandovi così campo libero nel piazzale.
Le altre guardie potrete stordirle (abilità propria) od attaccarle a tutti gli effetti; il combattimento è realizzato in maniera piuttosto semplice. Click del mouse e rotazione dello stesso serviranno per attaccare o pararvi, attaccare da sinistra o destra o tentare qualche improbabile numero. Piuttosto ben riuscito e d'effetto, anche se forse un po' troppo semplice.
Ma d'altronde sarà uno dei pochissimi difetti che troverete in questo Robin Hood, un titolone di grande effetto visivo e strategico. Niente di nuovo sotto il sole, ma una minestra riscaldata alla grandissima e dall'ottimo sapore.
Che altro state aspettando? Lady Marian è non è una donzella da far aspettare troppo a lungo!
Benvenuti a Sherwood
Qualche anno fa Commandos aprì un filone, si sa. Non invento nessun elemento, ma li fuse così bene da creare uno strategico d'azione in tempo reale così azzeccato in quanto a giocabilità, suspence, impianto grafico e multimediale e soprattutto sensazione di pericolo imminente che sapeva trasmettere. E' storia vecchia ormai; il titolo ebbe grandissimo successo e ben presto uscì un famoso (o famigerato) Data Disk di una difficoltà impressionante, ma che se non altro servì a dare una rinfrescata al gioco in attesa di un imminente seguito.
Passò qualche anno e finalmente arrivò il momento per gli iberici Pyro Studios di presentare il secondo capitolo della Saga. Inutile aggiungere che il titolo, bellissimo, è stato uno dei giochi più venduti di quell'annata e il livello di attenzione che era riuscito a calamitare era altissimo.
Forse anche troppo alto visto che, per forza di cose, un titolo analogo nelle intenzioni teoriche e di produzione degli sconosciuti Spellbound uscì nello stesso periodo. Cosa successe lo abbiamo già raccontato nell'anteprima pubblicata qualche mese fa. Per farla breve, Desperados riuscì nella mission impossible di strappare un certo numero di fans dalla fortunata saga di Commandos e i primi commenti che parlavano di 'clone mal riuscito' furono in breve sostituiti da altri di ben altra considerazione. Anche qui niente di nuovo, se non qualche piccola innovazione legata al gameplay. Soltanto una realizzazione curatissima, una grafica spettacolare, immersione totale e grande coinvolgimento. Ora è finalmente il momento di vedere cosa hanno combinato gli ormai famosi spellboundiani tedeschi.
Immagino senza troppa fatica che il problema più grosso che si siano posti in fase di preproduzione sia stato quello di trovare un'ambientazione diversa, originale e carismatica, magari legata ad una qualche leggenda di sicuro fascino. In una parola, benvenuti a Sherwood amici miei...