Extraterrestre, portami via ...
Il racconto introduttivo di questa nuova avventura cita i fatti, realmente accaduti, che portarono il 4 Dicembre 1872 al ritrovamento della "Mary Celeste": un rugantino rinvenuto completamente intatto a circa 600 miglia ad ovest dalla stretto di Gibilterra. Gli effetti personali dell'equipaggio, il diario di bordo ed il carico stesso della nave erano ancora intatti ... ma si era persa ogni traccia dell'equipaggio.
Un veloce salto temporale ci porta nel 2083 quando i primi umani atterrarono sul suolo di Argilus: un pianeta di chiare origini aliene che presentava intere città, abitazioni e manufatti di raro splendore ancora intatti. Peccato che tutto il pianeta risultasse disabitato. A nulla servirono le numerose spedizioni di scienziati atti a svelare il mistero di questo pianeta, anzi, gli scienziati stessi cominciarono a sparire inspiegabilmente uno ad uno.
Il giocatore dovrà impersonare Sam e Hannah: i componenti dell'equipaggio della nave "Angel" giunta su Argilus per una normale missione di routine. I due sventurati si ritroveranno dapprima costretti ad un atterraggio di fortuna e poi, una volta giunti sul suolo, dovranno cercare il modo di riunirsi e, possibilmente, riuscire a svelare i misteri di questo affascinante pianeta.
... vorrei una stella che sia tutta mia.
Il primo impatto con Schizm è già una grossa delusione. L'impostazione grafica ricorda moltissimo i titoli della trilogia di Myst e da certi punti di vista potrebbe anche essere definita di livello superiore. Gli scenari di gioco sono stati riprodotti utilizzando una lussoriasa grafica tridimensionale pre-renderizzata. L'ambiente di gioco non offre nessuna soluzione di continuità (al contrario, ad esempio, dell'ormai anzianotto ma sempre valido Gabriel Knight 3) ma è diviso in diverse locations predefinite, gli spostamenti tra una location e l'altra sono rappresentati da eleganti animazioni precalcolate che, a volte, ci danno la sensazione di giocare ad una sorta di incrocio tra Quake III e Dragons Lair.
Questo vuol dire che i nostri movimenti saranno molto "forzati": potremo ruotare il nostro sguardo a 360° in ogni singola locazione ma non potremmo alzare od abbassare lo sguardo (se non in pochi e predeterminati momenti) e spesso non potremo neppure raggiungere determinati luoghi che, pur essendo visibili, risulteranno inacessibili perchè i designer hanno deciso così.
... vorrei una stella che sia tutta mia.
Tutto ciò tuttavia ci assicura un resa grafica quasi fotorealistica, le ambientazioni sono molto varie: si passa da onirici paesaggi aerei a claustrofobici cunicoli sotterranei o complicati meccanismi biotecnologici. Inoltre le varie schermate grafiche non sono sempre fisse ma qualche volta ci potranno regalare il dolce moto del mare o l'incerto sventolio dei drappi al vento.
A questo punto parlare di delusione potrebbe sembrare un controsenso se non dicendo che, purtroppo, la risoluzione grafica del gioco è stata impostata ad un anacronistico 640x480 pixel. Troppo spesso davanti al nostro 17'' dovremmo chiudere un occhio di troppo davanti a Pixel grossi come una casa o filmati che ricordano le sequenze Full Motion Video di titoli vecchi di almeno 2 o 3 anni. In fase di pre-sviluppo il gioco fu infatti pensato per essere distribuito unicamente su supporto DVD, le previsioni degli sviluppatori furono però troppo ottimistiche ed oggi, a fronte di una diffusione dei lettori DVD-ROM non ancora all'altezza, si sono ritrovati a dovere "piallare" tutti i contenuti multimediali per far stare il gioco sui ben 5 CD-ROM della versione attuale.
Buone notizie invece dal reparto audio: il sonoro è molto pulito, gli effetti sonori sono veramente azzeccati e d'atmosfera. Inoltre viene implementato il sistema Q-Sound per il positioning tridimensionale delle sorgenti sonore. Veramente ben fatto.
Il gioco è interamente doppiato nella nostra lingua madre in maniera abbastanza soddisfacente. Peccato che gli interpreti utilizzati (definirli attori mi sembrerebbe eccessivo) durante i vari filmati sembrano fare a gara, in quanto ad espressività, con le migliori performances di Lassie e Rex.
Extraterrestre, vienimi a trovare ...
L'interfaccia di gioco è ... essenziale. Mai la definizione "punta e clicca" fu più appropriata: in effetti il massimo dell'interazione con lo scenario è proprio quello del cliccare, qua e la, sui pochi "Hot spots" concessi dalla bontà programmatori. L'utilizzo dell'inventario è quasi inutile, raramente ci capiterà di trasportare qualche oggetto con noi e raramente potremmo utilizzarlo in luoghi diversi da quello designato dagli autori. Dimenticatevi poi la gestione "ad albero" dei dialoghi di gioco, sopratutto perchè tutti dialoghi (sarebbe meglio dire monologhi ma non voglio rovinarvi troppo la scoperta della trama di gioco) non prevedono un minimo di interattività da parte del giocatore.
Chi pensa che il gioco, con un'interfaccia ridotta così all'osso, possa risultare semplice sbaglia in maniera clamorosa. Gli enigmi di gioco sono infatti mostruosamente difficili e difficilmente il gioco vi darà qualche aiuto. La natura dei problemi da risolvere è poi di tipo "settimana enigmistica per i nuovi Einstein del 2002" e ci porterà a stabilire coordinate spaziali mediante astrusi calcoli matematici in base 12 o a dover decifrare simboli ideografici partoriti da chissà quale mente aliena (nonchè malata).
A complicare il tutto troviamo poi il fatto che dovendo comandare due personaggi distinti dovremo anche trovare il modo di farli collaborare in modo fruttuoso (in maniere molto particolari tra l'altro ... ma anche adesso non voglio rovinarvi la sorpresa)
... voglio un Pianeta su cui ricominciare.
"Peccato": più volte mi sono ripetuto questa parola giocando a Schizm. Peccato per lo spreco di cotanto splendore grafico con una risoluzione video così misera. Peccato per la splendida atmosfera di gioco minata da enigmi che più di una volta vi faranno sbattere la testa contro il muro per la disperazione. Peccato per la poca interazione con gli scenari di gioco e per la poca libertà di movimento che più di una volta ci estraeneranno dall'ambiente di gioco e ci daranno la spiacevole senzazione di giocare ad una specie di "Slide Show" interattivo.
Purtroppo mi sento di consigliare questo titolo solo ad avventurieri esperti, e per esperti non intendo giocatori abituati a giocare a questo genere di giochi dai tempi di Monkey Island, ma giocatori che abbiano la pazienza e la voglia di cimentarsi in enigmi a volte davvero improbabili. Fidatevi: se volete un gioco per rilassarvi la sera a casa guardate altrove, se invece volete mettere seriamente alla prova la vostra materia grigia appagando tuttavia (seppur con qualche rimpianto) vista ed udito allora avete trovato il titolo che fa per voi.
Introduzione
Un tempo era solo il verbo (testuale) ed esso veniva predicato dalla Infocom, poi Magnetic Scrolls pensò che sarebbe stata cosa buona e giusta appagare la vista e creò le prime avventure grafico/testuali. Fu per merito di una simpatica signora di nome Roberta Williams che il mondo delle avventure potè fregiarsi a tutti gli effetti dell'aggettivo "grafiche" ed infine fu per opera di un celeberrimmo acronimo (SCUMM: Script Utility for Maniac Mansion) che le interfaccie grafiche entrarano definitivamente nelle case di tutti i videogiocatori del mondo. Nel 1994 esce quindi Myst: titolo che riuscì, almeno secondo molti, a restituire il feeling che capolavori come la saga di Zork aveva saputo regalare a milioni di appassionati.
Schizm cerca di seguire le orme del titolo targato Cyan e lo fa con l'aiuto di Terry Dowling, apprezzato scrittore di fantascienza australiano.