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Serious Sam 2 - Recensione

Sam Stone non ne ha abbastanza e l'universo ha ancora bisogno di lui. Sarà in grado il testardo eroe terrestre di salvare i popoli delle galassie? Riuscirà finalmente a confrontarsi con il crudele, diabolico Mental? Ma soprattutto, deve proprio farlo con le Sneakers rosse e quell'assurda maglietta?

RECENSIONE di Matteo Caccialanza   —   19/10/2005
Serious Sam 2
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Now, that's some SERIOUS firepower...!

Abbondantemente menzionato nei titoli di testa, il Serious Engine 2 è il nuovo motore grafico realizzato appositamente per questo gioco, e del quale avete già avuto modo di leggere il diario di sviluppo di Croteam medesima.
Se le parole e i toni forse un po' entusiasti di Roman Ribaric non vi avevano convinto appieno, lasciate che vi tolga ogni dubbio: Serious Sam 2 è una gioia per gli occhi.
La quantità di poligoni ha del miracoloso, considerando le dimensioni dei livelli e la quantità di nemici su schermo contemporaneamente, che nei momenti "clue" del gioco raggiunge facilmente le svariate decine. Eppure, se gli edifici e i livelli in generale non vantano particolare complessità in termini di modellazione - ma le texture impiegate sono quanto di meglio ci sia in circolazione - difficilmente riuscirete a individuare lo spigolo vivo di un poligono sui nemici, che pur senza raggiungere il livello di dettaglio delle produzioni più recenti, sono assolutamente adeguati e moderni.

...il gameplay si conferma lo stesso di sempre - un acefalo massacro perpetrato con abbandono e godimento...

Now, that's some SERIOUS firepower...!

E non dimentichiamoci dell'inimitabile palette di colori che è il marchio di fabbrica di Serious Sam, rimasta giustamente immutata negli anni: ambienti luminosissimi dalle tinte vibranti su pianeti alieni con due o tre soli, prati verdi, foreste lussureggianti e spiagge da cartolina. Solo Far Cry si è spinto ad ambientare un FPS in scenari così inusuali. Serious Sam 2 si è spinto ancora oltre, con esplosioni di colore come la città a tema cinese o il mondo fiabesco con tanto di cittadelle volanti e drago malvagio (chi ha visto Shrek può farsene un'idea) dove il re è "King" di nome e di fatto (ovvero, è Elvis).
Al tempo stesso il gioco ci offre anche qualche ambientazione più convenzionale, anche se non meno stereotipata ed estremizzata, come il pianeta vulcanico popolato da non-morti (ottenuto dal malvagio Mental scaricandoci sopra alcuni milioni di tonnellate di napalm...) o il classico livello nelle fogne (talmente classico che Sam è il primo a dire che in un videogioco non poteva assolutamente mancare).

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Come potete vedere l'ironia è come una seconda pelle per Serious Sam: non solo commenti entusiasti una volta raccolte le armi più carismatiche - il Duca in questo è il suo maestro - ma in apertura e chiusura di ciascuno dei circa 40 livelli che compongono il gioco, sono stati inseriti dei filmati realizzati con l'engine semplicemente spassosi, che fanno da "collante" fra una sequenza d'azione e l'altra e ci illustrano meglio di qualunque altra cosa, l'aberrante e imponderabile ottusità del nostro protagonista, dei suoi alleati e dei suoi nemici. Un universo intero di tangibile stupidità che non potrà non conquistarvi.
Nanerottoli dalle fattezze inquietanti e dai grandi poteri, che si oppongono al dominio intergalattico di Mental, i tre odiosi alieni che ci hanno richiamato dalla Terra sono costantemente protagonisti di un teatrino comico in cui ci chiedono se Sam possa o meno essere l'Eletto destinato a sconfiggere Mental - "Lo dicevi anche di quel tizio biondo qualche anno fa... ed era sempre in ritardo", no comment! - rendendosi generalmente responsabili delle disavventure che ci capitano una volta raggiunta la superficie dei pianeti ostili.
Si tratta di un'aggiunta più che gradevole e un esempio lampante della flessibilità del Serious Engine 2, che con i suoi multipli editor permette di manipolare in vario modo e con grande semplicità i contenuti dei livelli.
Al tempo stesso però qualche difetto si fa sentire, due in particolare, gli stessi che vanno poi a influenzare il comparto tecnico dell'intero gioco: il sonoro e le animazioni.
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Come dire... anche gli eroi si stufano e decidono di tagliare corto.
Come dire... anche gli eroi si stufano e decidono di tagliare corto.
Il livello 'gigantesco' è fra quelli in assoluto più belli da vedere.
Il livello "gigantesco" è fra quelli in assoluto più belli da vedere.
Queste fetide lucertole sono il classico esempio di carne da cannone buona per gli Uzi.
Queste fetide lucertole sono il classico esempio di carne da cannone buona per gli Uzi.

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Double the gun, double the fun!

Molte delle armi in Serious Sam 2 provengono dalla gloriosa tradizione degli FPS "tamarri": il doppio shotgun e quello automatico non necessitano spiegazioni naturalmente, così come l'enorme lanciagranate o il bazooka, che ha lo stesso inconfondibile feeling del lanciamissili a ripetizione di Duke Nukem.
Altri gingilli di morte e distruzione sono però idee originali e del tutto fuori di testa che non troverete altrove: un esempio è il cannone portatile, il classico da cartone animato della Warner Bros, in grado di sparare (ovviamente) enormi palle da cannone imbottite di uranio impoverito, che non solo falciano i ranghi nemici come una meteorite in un campo di fiori, ma al termine della loro corsa esplodono in modo devastante.
Altrettanto folle è il pappagallo kamikaze, un simpatico pennuto verde armato di esplosivo, ideale per abbattere aerei ed elicotteri perché a mò di homing missile, ne seguirà la rotta facendosi esplodere all'impatto.
E come non citare la madre di tutte le bombe, la Serious Bomb. L'arma definitiva, questa grossa sfera nera è ancora una volta la classica bomba a miccia, da far saltare stavolta direttamente nelle nostre mani: mentre noi rimarremo al sicuro all'interno di un campo di forza protettivo, l'abbacinante esplosione farà piazza pulita di tutti i nemici presenti in quel momento.

Serious Sam 2 - Recensione
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Double the gun, double the fun!

Si contano in totale ben 15 armi ed è il caso di dire che qualunque ulteriore aggiunta sarebbe stata ridondante dal momento che si copre l'intero spettro dei possibili mezzi con cui causare dolore al prossimo.
Del resto l'offerta di carne da cannone del diabolico Mental è quanto mai diversificata. Ce n'è davvero per tutti i gusti, dalle rivisitazioni di vecchie glorie come i soldati esplosivi senza testa e i montoni-rinoceronti ad alcune new entry assurde come i broker non-e morti italiani (che si lasciano andare in colorite imprecazioni quali "maledetto!", "bastardo!" "mamma mia!") o gli zombie cinesi esperti di kung-fu (che però tra un "banzai" e un "sayonara" devono aver piuttosto studiato giapponese).
Ogni mondo ha il suo set di creature a tema assieme a un certo numero di onnipresenti "evergreen", come gli orchi in armatura spaziale e i diavoli-carri armati con i lanciamissili al posto delle braccia che sembrano usciti freschi freschi da DooM.

...il titolo raggiunge e supera il predecessore di un margine significativo...

Double the gun, double the fun!

Se il gameplay si conferma lo stesso di sempre - un acefalo massacro perpetrato con abbandono e godimento - ciò non significa che non ci venga offerta qualche occasionale escursione fuori dai canoni. Da anni la bandiera di sedicenti FPS innovativi è l'introduzione dei veicoli e Serious Sam, non potendo essere da meno, ci offre un'ottima rassegna di eccentrici mezzi di trasporto.
Effettivamente, alcuni come il velociraptor, il disco volante o la letale "palla da criceto", fanno un'unica comparsa in tutta l'avventura, o vengono usati troppo sporadicamente per essere significativi in una valutazione globale, mentre altri come l'hoover da combattimento vengono impiegati più spesso e sono addirittura indispensabili per finire il gioco.
Pertanto, si ha la vaga impressione che una volta inseriti nel gioco non si sia riusciti a trovare il modo di integrarli a dovere con il gameplay al di là di brevi episodi fini a loro stessi, ma costituiscono comunque un'aggiunta originale e tutto sommato divertente al complesso di comico e di assurdo che è Serious Sam.
A proposito: giocatelo in modalità Serious o vi perderete il meglio!

Serious Sam 2 - Recensione
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Nonostante qualche sbavatura nella realizzazione (effetti sonori non sempre all'altezza, animazioni altalenanti e un motore fisico che è poco più di un tentativo), Serious Sam 2 si guadagna un ottimo giudizio, non solo per non aver disatteso le aspettative, ma anche per essersi rivelato un titolo solido e abbondante nei contenuti, al di là della fissazione maniaco-ossessiva dei ragazzi di Croteam per gli sparatutto classici.
In questo senso il titolo raggiunge e supera il predecessore di un margine significativo e in un periodo in cui non c'è grande abbondanza di nuovi FPS in uscita, la seconda avventura di Serious Sam è qualcosa che un appassionato non dovrebbe perdere l'occasione di provare.
La campagna in singolo vi regalerà non poche soddisfazioni, soprattutto ai livelli superiori di difficoltà, dove completare i livelli più affollati vi darà l'impressione di essere veri e propri titani che calcano la terra. Il modo migliore di fruire il gioco è però lo stesso del primo capitolo, un'ulteriore concessione ai nostalgici del genere. Due parole: multiplayer cooperativo!

Pro

  • Bellissima grafica
  • Giocabile e divertente
  • Ambientazione sconclusionata e fuori di testa
Contro
  • Effetti sonori così così
  • Doppiaggio originale migliorabile
  • Poco longevo in singleplayer

Multipiattaforma

In uscita contemporanea su PC e Xbox, Serious Sam 2 rientra perfettamente entro le capacità della console Microsoft, pagando, rispetto alla controparte PC, sostanzialmente solo in termini di definizione e risoluzione delle texture.
Considerando poi che la bontà grafica del gioco è in ampia misura attribuibile anche all'inconfondibile stile e cromatismo adottati da Croteam, piuttosto che essere esclusivo frutto dello spremere le nostre schede video, possiamo considerare le due versioni virtualmente identiche.
Ciononostante, doveste essere nel dubbio, vi consigliamo comunque la versione PC: l'immediatezza di giocarlo con mouse e tastiera non è semplicemente eguagliabile con il pad, e in un titolo di questo genere (un action game che si preoccupa esclusivamente diaction) è una caratteristica fondamentale difficilmente sacrificabile.

In particolare, se le musiche sono assolutamente ideali e a tema, gli effetti sonori non sono decisamente all'altezza della bontà della grafica. I rumori delle armi sono generalmente convincenti, ma molti dei suoni ambientali appaiono un po' artigianali, dai passi di Sam sulle diverse superfici (a tratti sembra di camminare sulle patatine fritte) all'effetto del fuoco, che ricorda molto l'olio che frigge in padella.
Parimenti si nota subito come il doppiaggio (quello originale, il gioco è localizzato in italiano soltanto nei menu) non sia stato realizzato da professionisti, e se sulle prime il fortissimo accento degli interpreti (presumibilmente croati dipendenti di Croteam, almeno a giudicare dal filmato finale del gioco) può essere divertente sulla bocca dei piccoli alieni fonte delle nostre tribolazioni, dopo un po' capirete il perché dei sottotitoli e la ragione per cui non sono disattivabili...

Altri gingilli di morte e distruzione sono idee originali e del tutto fuori di testa che non troverete altrove: un esempio è il cannone portatile...

Infine le animazioni. In un titolo così ricco di contenuti, è comprensibile qualche piccola carenza da questo punto di vista, ma si ha l'impressione che in questo frangente ci si sia limitati al minimo indispensabile. I nemici ne hanno sostanzialmente solo due, il che non è generalmente un problema, dal momento che non fanno altro a parte muoversi e sparare, ma non si può non notare la quasi totale assenza delle animazioni in "idle state", ovvero il semplice loop di respirazione, piccoli movimenti della schiena e del busto, normalmente associati a un personaggio "fermo" in un punto che non sta facendo sostanzialmente nulla.
Si tratta di un dettaglio utile a far sembrare "vivi" i personaggi anche quando non fanno nulla di preciso, se ne fa uso dai tempi di Unreal Tournament e ormai non ci si fa quasi più caso... a meno della sua mancanza.
I mostri di Serious Sam 2 sono quasi sempre attivi, attirati dalla nostra posizione o creati dal nulla nelle vicinanze a battaglia già in iniziata, ma non è insolito vederne alcuni "disattivati", o perché incastrati in un angolo o perché presenti in un'area sin dall'inizio del livello e non ancora "risvegliati" dal nostro passaggio in una determinata zona.
In questi casi si rivelano essere delle vere e proprie statue di cera, immobili e inanimate. Il medesimo fenomeno poi è quasi una norma nel caso degli NPC, i buffi alieni indifesi che incrociamo durante i nostri viaggi. Alcuni hanno compiti specifici, come correre, fuggire, prendersi la testa fra le mani, salutarci. Altri se ne restano in piedi a fissare il nulla con un'espressione vuota, nella staticità più assoluta. [C]

Quegli ominidi blu sono una delle quattro razze pacifiche che incontreremo sui diversi pianeti.
Quegli ominidi blu sono una delle quattro razze pacifiche che incontreremo sui diversi pianeti.
I Kleer sono invece fra i migliori cattivi del primo Serious Sam. E anche fra i più copiati: l'avete giocato Painkiller no?
I Kleer sono invece fra i migliori cattivi del primo Serious Sam. E anche fra i più copiati: l'avete giocato Painkiller no?
Come sempre, anche per salvare il mondo, la cosa più importante è avere un buon piano.
Come sempre, anche per salvare il mondo, la cosa più importante è avere un buon piano.

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Time to get Serious!

Al tempo della sua uscita nel 2001, Serious Sam fece un discreto scalpore nella rete proponendosi come un FPS "genuino" che raccogliesse l'eredità dei capostipiti del genere in termini di frenesia, immediatezza del gameplay e soprattutto portata della carneficina. Condendo il tutto con un'ambientazione semidemenziale e piena di nonsense e un protagonista che era una palese caricatura del buon vecchio Duke Nukem.
Si trattava di qualcosa in netta contro tendenza rispetto alla moda del momento, che dopo Half-Life e Operation Flashpoint, ormai da tempo offriva esclusivamente sparatutto seriosi (ma non serious! Ridete, è una battuta!), dalla trama impegnativa e magari con un sistema di controllo tentacolare.
In Serious Sam al contrario, c'eravamo solo noi e i cattivi e in un certo senso questo fu ciò che risvegliò l'interesse del pubblico e dei publisher, almeno quanto il livello tecnologico raggiunto da uno sviluppatore così piccolo e fino a quel momento sconosciuto, come Croteam.
Serious Sam divenne insomma una sorta di fenomeno di costume, la dimostrazione che l'idea della software house indipendente da "garage" poteva ancora funzionare, realizzare prodotti allineati con il mercato e offrirli ai publisher con successo. In questo caso almeno, la cosa funzionò e dopo il primo capitolo, un'espansione e una conversione su Xbox, ci apprestiamo a testare con mano il lavoro compiuto sulla continuazione delle avventure di Sam Stone (che per chi non lo sapesse, è il vero nome del protagonista).