Le "variazioni sul tema" non sono una novità in ambito videoludico, del resto quando un personaggio ha successo si cerca di sfruttarne la popolarità in ogni modo, anche rendendolo protagonista di vari spin-off che poco hanno a che fare con le intenzioni di partenza. Nel caso di SOCOM, però, il discorso è diverso: ci troviamo di fronte a una serie di grande successo, targata Sony, che ha caratterizzato il periodo della maturità di PlayStation 2 e ha spinto sul pedale dell'online gaming in tempi non sospetti. Il passaggio su PSP è stato inevitabile, con due episodi davvero ben fatti ma che non introducevano particolari novità e si limitavano a riprodurre, invero nel migliore dei modi, quanto visto su PS2. Complice il recente restyling e la conseguente spinta nelle vendite, la PlayStation Portatile si prepara all'arrivo di una nuova ondata di titoli di grande spessore; e a quanto pare c'è posto anche per gli esperimenti, come dimostra questo Tactical Strike.
Obiettivo salvezza
Nonostante l'approccio strategico, SOCOM: Tactical Strike conserva una impostazione classica per quanto concerne le missioni, divise per obiettivi da raggiungere prima di portare la squadra al punto di estrazione. Purtroppo, però, rimane l'annoso problema dei salvataggi: esattamente come negli altri episodi per PSP, non avremo la possibilità di salvare il progresso in qualsiasi momento, bensì dovremo aspettare di raggiungere dei checkpoint da cui ripartire in caso di game over. In ambito portatile si tratta di un limite di non poco conto, ma gli sviluppatori si ostinano a mantenerlo inalterato...
Qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo...
La schermata di avvio e l'interfaccia dei menu del nuovo SOCOM per PSP non lasciano intendere il cambiamento di rotta apportato dagli sviluppatori, ma tutto diventa chiaro mentre si è alle prese con l'immancabile tutorial introduttivo. Dopo aver selezionato la nostra squadra di quattro specialisti fra quelle disponibili (una per nazione, in teoria, con i personaggi che parlano una lingua diversa a seconda del paese di appartenenza - e l'Italia non manca all'appello), potremo muovere i soldati non comandandoli direttamente, bensì utilizzando un cursore e un sistema di controllo pensato appositamente per Tactical Strike: il tasto dorsale R seleziona la coppia Alpha o Bravo, mentre il tasto dorsale L ci permette di utilizzare un singolo personaggio. Il pulsante Cerchio è deputato al movimento: una volta premuto, sullo schermo appare un cursore che possiamo spostare con lo stick analogico e che ci fornisce una "anteprima" della posizione che assumeranno i soldati una volta a destinazione, quindi si preme il pulsante di nuovo perché gli uomini obbediscano all'ordine. Similmente, il pulsante X è deputato all'attacco: basta inquadrare un bersaglio mettendolo al centro della visuale, quindi premere X per ordinare al team di fare fuoco. Il pulsante Quadrato serve per accedere all'inventario dei singoli soldati, dove possiamo trovare dei kit medici ma anche delle granate di vario tipo o il fucile da cecchino, per abbattere i nemici molto distanti. Il pulsante Triangolo, infine, ha la funzione di annullare l'ordine appena impartito. Le azioni effettuabili, comunque, si moltiplicano tenendo premuti i pulsanti Cerchio, X e Quadrato: diventa quindi possibile decidere se muoversi in modo furtivo o normale, se sparare a un solo bersaglio o tenere d'occhio un intero quadrante, se irrompere in un edificio in silenzio oppure facendo molto rumore, ecc. ecc.
Arma letale
Come in tutti gli episodi della serie, anche in Tactical Strike avremo a disposizione un enorme arsenale e potremo decidere quali armi assegnare a ognuno dei nostri quattro soldati. Le informazioni a corredo sono interessanti, ma purtroppo non danno l'idea di come ogni arma si comporterà realmente in azione: dovremo per forza provare con mano. Per migliorare la situazione, comunque, potremo accedere a un sistema di potenziamento che ci permette di rendere i membri della squadra più resistenti, più esperti e più precisi nel tiro, spendendo i punti guadagnati in missione.
Gli ostacoli del cuore
Dopo pochi minuti di gioco, la meccanica di SOCOM: Tactical Strike appare chiara: le location all'aperto sono costellate da oggetti (che siano casse, mura o veicoli) dietro cui bisogna ripararsi al termine di ogni movimento, per poter affrontare eventuali scontri nel migliore dei modi. Disporre le due coppie di soldati in modo intelligente, magari in postazioni distanti, ci permette di avere almeno un campo di tiro favorevole per fare andare a segno le nostre raffiche di mitra. Al contrario, tenere i personaggi tutti vicini può tradursi in una situazione di stallo, che richiederà un rischioso movimento senza riparo per essere risolta. Ed è proprio in questo tipo di situazione che il gioco mostra uno dei suoi limiti più gravi, ovvero la scarsa IA: quando non c'è un riparo, i nostri soldati risultano oltremodo vulnerabili agli attacchi nemici, incapaci di controbattere in modo rapido ed efficace nonché di muoversi per evitare di essere colpiti. Dunque attaccare a viso aperto si traduce in una lotteria che può essere vinta poche volte, nel corso di una partita. Quando ci ritrova all'interno di edifici, poi, è il sistema di movimento a mostrare il peggio di sé: il cursore, infatti, deve muoversi sullo schermo come un qualsiasi membro della squadra e dipende dalla visuale del team. Questo rende estremamente complicato muoversi fuori da una stanza (ci sono le mura a impedire la visuale), così si finisce per procedere "a tappe" e bisogna farlo per entrambe le coppie. In situazioni a rischio, questo difetto assume proporzioni enormi e ci rende di fatto incapaci di difenderci quando i nostri soldati sono esposti e bisogna agire rapidamente per evitare che vengano colpiti.
Realizzazione tecnica
Tactical Strike vanta una grafica di ottima fattura, merito soprattutto di un motore che riesce a gestire in modo efficace i vari personaggi e lo scenario, senza perdere colpi. SOCOM su PSP è molto più fluido di quanto non sia su PS2, e fa sfoggio di un gran numero di elementi su schermo (di cui ben pochi sono interagibili, in verità) che contribuiscono a creare un'ambientazione convincente e plausibile, che si perde solo in alcuni frangenti ma il cui fascino è intaccato da un uso dei colori poco ispirato e ripetitivo. Il comparto sonoro, come accennato, è arricchito dalla presenza di una grande quantità di parlato mentre passano un po' in secondo piano sia gli effetti che le musiche, comunque nella media per la serie. Il gioco è completamente localizzato in Italiano, sia nei testi che nei dialoghi, e si tratta di un lavoro fatto con una certa cura. La modalità multiplayer ci permette di accedere a partite per un massimo di quattro giocatori, e si tratta di un'aggiunta di un certo valore in quanto aumenta non di poco la longevità del prodotto.
Commento
SOCOM: Tactical Strike introduce un gameplay completamente nuovo per la serie e ricco di spunti interessanti, che meriterebbero un approfondimento anche in altri contesti. Purtroppo il cambiamento è spesso foriero di problematiche non trascurabili, e questo gioco non fa eccezione: i personaggi non riescono a tenere un comportamento intelligente quando si trovano vittime di imboscate o comunque quando non vengono piazzati nel migliore dei modi in prossimità di uno scontro a fuoco, e questo ci porta a procedere sempre in modo molto cauto e a piccoli passi, rallentando il ritmo dell'azione. Il sistema di movimento non aiuta, risulta spesso macchinoso e troppo limitato per tutte quelle situazioni in cui serve un intervento rapido. Tecnicamente ottimo e dotato di una modalità multiplayer di sicuro interesse, Tactical Strike si propone come una valida alternativa al classico SOCOM, pur con gli evidenti difetti che il cambio di rotta ha portato con sé.
- Pro:
- Tecnicamente ottimo
- Buona longevità
- Sa essere molto coinvolgente...
- Contro:
- ...nonostante alcuni limiti evidenti
- Sistema di salvataggio scomodo
- Macchinoso nelle situazioni di emergenza