Le novità fondamentali di Soldiers stanno nel massiccio inserimento dei veicoli e nella presenza di vere e proprie battaglie in campo aperto.
Orizzonti di gloria
L’elemento preponderante è comunque quello tattico con momenti che ricordano molto da vicino il capolavoro Eidos. Le novità fondamentali di Soldiers stanno nel massiccio inserimento dei veicoli (che sono anche direttamente guidabili con la tastiera) e nella presenza di vere e proprie battaglie in campo aperto. Ovviamente in questi frangenti ci si trova al comando di ben più che un manipolo di uomini: si arriverà a comandare dei piccoli eserciti impegnati in scontri frontali con il nemico di turno. Non fraintendete quello che ho scritto: ammassare le truppe e attaccare a testa bassa non è una tattica che paga in alcuna situazione e ben presto si finirebbe annichiliti.
Pianificare le proprie mosse con attenzione rimane essenziale anche nei momenti più concitati ed è anche l’unico modo per riuscire a superare i livelli avanzati. Ma occorre fare un deciso passo indietro. Avviando il gioco si potrà scegliere di affrontare una fra quattro differenti campagne (ogni fazione ha la sua). In ogni campagna guideremo truppe differenti che dispongono delle armi specifiche del proprio esercito (ma durante i livelli potremo anche raccogliere le armi dei nemici morti). Un’altra differenza fondamentale con Commandos appare evidente sin dalla prima missione: le mappe di gioco sono spesso molto grandi così da consentire la convivenza di un buon numero di armate; non mancheranno mappe più piccole in cui solitamente si guidano un numero limitato di uomini e si deve riuscire a non far scoprire la nostra presenza.
Quella sporca dozzina
Dal punto di vista tecnico Soldiers si è dimostrato veramente ben realizzato. Non solo è fluido anche su configurazioni medio – basse ma è anche molto bello da vedere: le texture sono ottime così come i diversi modelli degli edifici e dei veicoli. I soldati sono ben disegnati anche se mancano di qualche frame di animazione risultando piuttosto legnosi nei movimenti. A livello di effetti speciali Soldiers non si fa mancare nulla: esplosioni, nebbie, luci dinamiche ecc. nei momenti più concitati delle battaglie sembra di trovarsi davanti a un vero film di guerra hollywoodiano. Peccato per una certa confusione di cui parlerò più avanti. Insomma, il dettaglio del 3D non è ancora allo stesso livello di un ottimo 2D ma ci si sta avvicinando paurosamente. Dal punto di vista sonoro siamo sugli stessi livelli della grafica: buone musiche e ottimi effetti sonori condiscono l’azione in modo piacevole. Forse (e purtroppo) le voci dei soldati tradotte in italiano non sono granché belle da sentire e le lingue originali non avrebbero guastato.
Se questo è un uomo
Ma veniamo al gioco vero e proprio e approfondiamo alcuni degli accenni fatti poco sopra.
In primo luogo ci si accorge di buona parte dei pregi e di alcuni difetti del sistema di controllo sin dall’inizio. Da una parte c’è una certa macchinosità nell’imparare alcune funzioni che non è da considerarsi cosa negativa a priori, anche perché, una volta interiorizzati i vari comandi, risultano invece adeguati alle varie azioni che si possono compiere. D’altra parte sono immediatamente evidenti alcune imprecisioni nella risposta dei nostri soldati. Facciamo un esempio: per superare una staccionata basta cliccarci sopra così che, le truppe selezionate, ivi si recheranno saltando dall’altra parte. O almeno dovrebbero farlo. Alcune volte, invece, tenderanno a mettersi al lato dell’ostacolo e se ne staranno ferme come se lo avessero superato. Non capita spessissimo, ma durante una battaglia può risultare veramente fatale visto che gli avversari non dimostrano grande pietà per un nemico in panne.
Altro problema è rappresentato dall’intelligenza artificiale. Gli uomini, lasciati da soli, tenderanno quasi sempre a comportarsi in modo piuttosto intelligente. Il “quasi” della frase precedente sta ad indicare invece quei momenti in cui l’intelligenza li abbandona senza preavviso lasciandoli in balia di un’idiozia piuttosto marcata. Ma facciamo il solito esempio. Ho appostato un uomo dietro un muro e un altro dietro un tronco d’albero. Decido di utilizzare direttamente un terzo uomo che apposto dietro una macchina. Siamo al centro di un villaggio e alcuni nazisti sono di pattuglia. Esco dalla copertura e faccio fuoco appena li ho a portata di tiro. I miei compagni mi danno manforte sparando con una certa precisione. Fin qui tutto bene. Purtroppo l’intelligentone dietro l’albero decide di prendere una sua personalissima iniziativa: lascia misteriosamente la copertura e si sdraia al centro della strada mettendosi a sparare contro i nazisti. Ovviamente un bersaglio allo scoperto non è un bersaglio difficile da colpire. Senza avere tempo d’intervenire ecco che il mio ex-soldato si trova crivellato di colpi e stramazza al suolo senza vita. Altri problemi di intelligenza artificiale sono evidenti nelle grandi battaglie dove a volte perderete truppe sempre per delle loro opinabili iniziative.
Ad onore del lavoro svolto dai ragazzi della Best Way va sicuramente menzionato l’ottimo bilanciamento delle missioni che risultano abbordabili a livello easy mentre sono decisamente impegnative al livello massimo di difficoltà. Questo consentirà di entrare nel gioco anche a quelli che hanno trovato la serie Commandos sin troppo difficile da domare. [C]
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Una delle feature più interessanti vantate da Soldiers è la possibilità di guidare direttamente i veicoli. Bene, possiamo dire che, per una volta, le promesse sono state mantenute. Basta tenere premuto il tasto [CTRL] per prendere il controllo del mezzo su cui abbiamo posizionato i nostri uomini. La cosa si rivela piuttosto divertente durante le battaglie di massa in cui l’abilità nel combattimento diretto sarà un’arma in più per vincere gli scontri. Chi teme il rischio che l’azione diventi troppo “arcade” può stare tranquillo: non è mai possibile prendere un carrarmato e fare strage di tutti i nemici (se non, forse, al livello di difficoltà di gioco più basso). Se non si mantiene un minimo di tatticità nei propri movimenti si viene comunque spazzati via in men che non si dica. E poi nel gioco ci si trova a fare tante e tali azioni differenti che staccare sparando contro qualche nemico inerme (questo è sadismo da videogiocatore frustrato) si rivela un piacevole diversivo. Forse il rischio vero è che si generi una certa confusione nelle battaglie che vedono più truppe in campo. Anche in questo caso purtroppo va detto che l'intelligenza artificiale non aiuta certo il giocatore nel compito di tenere tutto sotto controllo.
Commento
Soldiers: Heroes of World War II è un ottimo gioco che pecca parecchio in alcune rifiniture. Se fossero state limate alcune imprecisioni e se l’intelligenza artificiale fosse stata implementata meglio adesso potremo parlare di un capolavoro. Forse alcuni problemi potranno essere sistemati con una o più patch. Comunque i difetti non compromettono l’esperienza di gioco e, con qualche accorgimento, si riesce a limitarli in modo da renderli secondari e da non considerarli quasi più mano a mano che si procede con i livelli e si acquista esperienza. Certo, trovare un soldato armato di pistola che spara allo scoperto di sua iniziativa contro un mortaio fa venire un po’ da ridere ma mette anche una certa tristezza. Insomma, una buona alternativa a Commandos e affini, tecnicamente eccellente, che merita di essere considerato soprattutto per alcune delle novità che porta con sé.
- Pro:
- Tecnicamente ottimo
- Un Commandos dal respiro più ampio
- Gameplay equilibrato
- Contro
- Intelligenza artificiale migliorabile
- Confusionario negli scontri più accesi
Orizzonti di gloria
La Seconda Guerra Mondiale va indubbiamente di moda. Di titoli aventi come sfondo i fatti storici del più grande e drammatico conflitto mai combattuto dall’umanità ne escono un paio al mese. Freud probabilmente sarebbe interessato al “più grande” e studierebbe il fenomeno partendo da qui.
Noi videogiocatori possiamo limitarci al lato drammatico, sia mentre giochiamo sia mentre parliamo del gioco. Forse… il popolo che non ha bisogno di eroi non esiste. È soprattutto durante le guerre che la produzione di miti autoctoni aumenta a dismisura, come sta accadendo in questi giorni, del resto.
Il rischio di inflazione è remoto e riguarderà probabilmente le generazioni future. Soldiers: Heroes of World War II parte dal presupposto (presente già nel titolo) che ognuna delle fazioni in lotta nella Seconda Guerra Mondiale ha avuto i suoi eroi da celebrare. Prepariamoci quindi a guidare truppe Inglesi, Americane, Russe e Tedesche in missioni che ricordano in parte Commandos e in parte un normale strategico in tempo reale.