Riguardo l’aspetto percorsi, bisogna dire che i programmatori canadesi hanno cambiato quel tanto che basta i tracciati da non far infuriare troppo i possessori del prequel; hanno aggiunto infatti diverse scorciatoie in più e alcune sono veramente ardue da trovare. Per il resto, a parte gli straordinari effetti grafici, i veri cambiamenti sono a livello di morfologia dei terreni, ora ben più acclivi. Come nel precedente titolo, anche ora è possibile sbloccare personaggi, piste e tavole più performanti procedendo con successo nel World Circuit, potendo anche migliorare le caratteristiche del proprio alter ego virtuale poiché per ogni gara vinta vengono dati dei punti da poter distribuire nelle varie barre tipo handling, speed, trick, ecc…un po’ più difficile risulta sbloccare le varie “tutine” che gli snowboarders possono indossare, tra l’altro perfettamente inutili dal punto di vista delle prestazioni dei personaggi stessi, infatti occorre completare tutti i sei trick chapter con relative mosse, alcune davvero impossibili da eseguire, credo infatti che occorra essere un mago del pad per arrivare a certi livelli di contorsione e mentale e manuale….un plauso a chi riuscirà a completare tutti i sei capitoli, io mi sono fermato al quinto e a fatica…. La difficoltà non è comunque elevata e si arriva, previa una massiccia dose di pratica sul campo, senza troppi problemi primi in ogni competizione.
Tornando alle evoluzioni, sotto questo aspetto l’unico vero cambio è stata l’aggiunta degli Uber Trick, spettacolari mosse eseguibili solo quando la barra del boost è carica e la sfera rossa in alto lampeggia, con una vocina che ti esalta non poco dicendo “Let’s Tricky Tricky….” ; è infatti adesso che tramite la semplice pressione del tasto quadrato e di uno o due tasti posteriori (a seconda del personaggio) si possono eseguire questi incredibili trick che a dire il vero sono più scenici che fondamentali, visto che non sempre c’è la possibilità di farli e, alla fine del tracciato ci si arriva bene lo stesso, anche con i semplici salti che, se ben eseguiti, innalzano non poco la barra dell’adrenalina. Passando all’aspetto grafico affiorano i veri nei di questo titolo. Non vi preoccupate, non sono né molti né troppo gravi, solo che dopo un anno e tutta l’esperienza di EA alle spalle, non mi sarei mai aspettato che il frame rate scendesse sotto la soglia minima tanto da far rallentare il gioco! Eh si, in casi di eccessivo affollamento (leggi 3-6 personaggi contemporaneamente su schermo) il tutto scatta e senza essere troppo fastidioso ad un giocatore esigente potrebbe dar fastidio. Altro aspetto di cui non mi capacito è l’utilizzo (o meglio dire mancato uso?) dell’antialiasing. Ma è possibile che ancora, sebben in minor misura, ci devono essere le scalette su alcune textures?? Ma allora GT3 è stata una presa in giro? In quel gioco tutto era perfetto e non credo che ad oggi i programmatori non riescano ancora a sfruttare l’emotion engine a dovere….mah. Ad onor del vero bisogna dire che il gioco è un vero tripudio di colori e una gioia per gli occhi, con piste ben costruite e vastissime e momenti in cui in solitario e alla massima velocità si sfiorano i 60fps. Aggiungo solo che avrei gradito qualche frame in più nella dinamica dei personaggi, peraltro discretamente caratterizzati e vari.
Per quanto riguarda l’aspetto sonoro fa il suo debutto la codifica DTS dinamica in un videogioco. Questo è un grosso passo in avanti per tutti i possessori di un impianto 5.1, poiché finalmente si riuscirà anche a giocare in multicanale e non solo “sentire” i film. Certo come resa non è eccelsa, infatti stranamente il canale centrale non viene utilizzato e l’effetto avvolgimento sarebbe migliorabile, ma sentire i rumori girarci intorno crea il suo fascino e non fa che esaltare le ottime impressioni che il gioco dà. L’opzione a due giocatori è sufficientemente divertente anche se è un peccato poter giocare solo con lo split verticale senza poter scegliere anche quello orizzontale che avrebbe dato maggior campo visivo, però va bene lo stesso. Concludo menzionando la possibilità di poter scegliere nel menu iniziale di esplorare il DVD e accedere a diverse features quali previews, immagini di tricks, delle piste, filmati di veri professionisti a cui i programmatori si sono inspirati e così via. In definitiva siamo di fronte ad un capolavoro che non dovrebbe mancare in nessuna collezione di videogiochi che si rispetti, tanto è il divertimento che questo titolo offre, l’unico appunto riguarda il fatto che è veramente molto simile al primo SSX e chi già lo possiede difficilmente spenderà 120 carte, ops, 60 euro circa per acquistare questo prodotto; un consiglio però, vendete il vecchio gioco e comprate questo, non ve ne pentirete.
- Pro:
- Divertentissimo
- Grafica eccelsa
- Codifica DTS
- Contro:
- Saltuari rallentamenti
- Troppo uguale al primo SSX
A distanza di un anno EA Sports ripropone il seguito della prima vera killer application che la Ps2 conobbe, all’epoca SSX. Remake ma non proprio, questo SSX Tricky non è altro che il primo capitolo della serie abbellito e pompato. E qui si dirà, e questo è un problema? Assolutamente no….ma andiamo per ordine. Chi già conosce il titolo precedente già sa di cosa si parla, per il restante gruppo di persone che avessero vissuto nelle caverne fino a ieri o che si fossero avvicinati al mondo dei videogiochi da poco, ci troviamo di fronte al punto di riferimento per qualsiasi gioco di snowboard, al più esaltante e coinvolgente snowgame mai creato; si potrebbe quasi fare una piccola proporzione ovvero SSX sta allo Snowboarding come Tony Hawk sta allo Skateboarding, non vi pare? Un mito! Passando alla descrizione del titolo bisogna innanzitutto dire che la maggior parte delle piste, dei personaggi, nonché dei tricks sono rimasti invariati da SSX, con ovvie migliorie e aggiunte, si intende. Per esempio ora i tracciati sono diventati otto principali più due segreti, ma ben sei sono gli stessi dell’originale. La prima pista che possiamo percorrere è l’inedita “Garibaldi” che risulta essere molto facile e relativamente corta, in confronto alla spaventosa lunghezza delle altre; pensate infatti che per alcune discese, come Mesablanca, occorrono anche cinque minuti effettivi di gara, tenendo conto anche del percorso seguito e della propria condotta di gara, ovviamente.