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SWING AWAY GOLF

S.A.G. è certamente un buon titolo. Non è la killer appllication che tutti si aspettano, ma in attesa di titoli di maggior rilievo, può tranquillamente divertire per molto tempo.

RECENSIONE di La Redazione   —   08/01/2001
Swing Away Golf
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Immagini
SWING AWAY GOLF
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Grafica, fisica di gioco & CO

Iniziamo dal settore grafico: minimo indispensabile, in breve. Le texture appaiono discretamente definite per quel che riguarda gli abiti dei golfisti: non si arriva all’orgia di dettagli e colori di Dead Or Alive o Tekken, comunque certe particolarità, tipo pantaloni tigrati o mise femminili decisamente sgargianti, sono riuscite abbastanza bene. Le animazioni sono molto ben fatte, e anche il modello fisico della palla, saltando di palo in frasca, sembra essere abbastanza verosimile. Gli effetti di luce che, a seconda della bontà di un tiro sottolineano l’esito del colpo, sono bruttini, visto quello che succede in Fantavision. I fondali e l’ambiente in generale intorno al green, sono piuttosto scarsi: gli alberi sono palesemente in bitmap, l’erba del prato è una massa uniforme di verde per niente definita e senza segni visibili di ingiallimenti e brutture simili. Non è che "realismo" vuol dire giocare per forza a San Siro, ma un minimo di verosimiglianza in più non sarebbe guastato. Onore al merito invece per il sistema di menù e per gli stacchi tra un colpo e l’altro: il primo ricorda molto certi giochi dal look cartoonesco dell’epoca dei 16bit; il “montaggio” tra le varie fasi della partita è realizzato mediante dissolvenze a tendina e a variazioni sul tema della pagina che si sfoglia. Molto importante è il discorso riguardante il metodo di controllo: premetto subito che il titolo EA utilizza tutti i tasti anche quelli poco utilizzati L3 R3, deputati qui allo sfruttamento intensivo della regia personalizzata.

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Mano alle mazze

Come si confà ad ogni buon gioco di golf, ogni parametro tipico influisce sulla riuscita del tiro. Questo significa che a seconda delle esigenze si potrà cambiare mazza, e intanto il solerte caddie commenterà la nostra scelta, la posizione dei piedi, l’effetto e quindi la direzione del tiro e il punto dove colpire la palla. Passata questa parte preliminare si procede con il tiro vero e proprio: appare lo Shot Meter e, tramite questo, decideremo la forza e il tipo di swing da imprimere alla palla. La barra è infatti divisa in due zone fondamentali : quella alta, in cui si decide l’over swing, cioè una potenza fuori parametro, e quella bassa dove se si sbaglia a premere la X a tempo (timing) si otterrà un indesiderato effettone a destra o a sinistra. Premendo una volta la X lo Shot Meter sale, X di nuovo per fermarlo alla potenza desiderata, ancora X per evitare o cercare l’effettone. Più che pratica serve molto occhio, vista che la barra tende a scendere velocemente una volta impostata la forza. Più facile a farsi che a dirsi comunque. Alla luce di tutto ciò il giudizio sulla giocabilità non può che essere estremamente positivo: il livello di difficoltà è ben bilanciato, e anche lo spaesamento nell’effettuare i primi colpi svanisce dopo 5 minuti di gioco. Il divertimento è insomma garantito: il single player, nota dolente di molti titoli sportivi è qui ben congegnato. Lo Story Mode è estremamente lungo e vario ed offre modalità di torneo molto differenti. Lo sbloccare goodies segreti impone anche una tendenza a rigiocare livelli gia superati, non si è mai certi se si è visto e ottenuto tutto. Di conseguenza la longevità ne trae un enorme giovamento. L’editor di percorsi è certamente una chicca in più, non un semplice add on per allungare il brodo. Gli scenari creati si possono infatti utilizzare sia nello Story che nel Normal Mode. Le musichine sono alla lunga molto fastidiose.

SWING AWAY GOLF
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Alla fine, ci piace o no?

Quindi, tirando le somme si può dire che Swing Away Golf è certamente un titolo da prendere in considerazione. Una giocabilità straordinaria e una longevità molto alta sia nel sigle che nel multiplayer, ne fanno un prodotto estremamente vario e longevo. Certo, graficamente parlando non è lo stato dell’arte, non è il software definitivo, nè tantomeno un paradigma del genere: non farà cadere la mascella dallo stupore agli amici in visita, simulativamente parlando impallidisce di fronte a certi prodotti per pc, ma è veramente divertente e immediato. Che altro chiedere ad un gioco?

Iniziamo...

Dopo una sobria presentazione, ci aspettano diverse opzioni: Story Mode, Normal Mode, Options e Create Course. Lo story Mode è il fiore all’occhiello dell’intero prodotto: l’impostazione fa molto gioco di ruolo: si sceglie un golfer, gli si assegnano dei punti alle varie caratteristiche (distanza, accuratezza, controllo e recovery, ovvero la capacità di performare uscite dai bunker o dall’erba alta come se si fosse nel green) poi si inizia a giocare, come illustre sonosciuto dilettante, per conquistare poi il titolo mondiale. Ovviamente anche questo titolo si inserisce nel trend del momento, cioè quello dei goodies da collezionare. Vincere i tornei significa, oltre allo scalare il ranking mondiale, guadagnare anche dei bei soldi da investire in attrezzature nuove di zecca e abiti dallo stile amabilmente pacchiano.In più si sbloccheranno nuove modalità di gioco nascoste. Il Normal Mode ci permette di sfidare uno o più amici nelle modalità Stroke Play o Match Play. Anche qui ci verrà richiesto di scegliere il giocatore da impersonare, ora però con caratteristiche già definite. Fatto ciò si sceglie il caddie, il percorso e via a tirare di mazza. Chiaramente c'è anche una modalità Training per imparare i rudimenti basilari di questo non più elitario passatempo. Create Course è un semplice editor di percorsi, da salvare nella memory card, che ci permette di creare ex novo o modificare green già fatti, sia dello Story che del Normal Mode.