Mi è semblato di vedele un gatto
Ok, il cartone è un altro, ma il canovaccio resta il medesimo: Tom & Jerry, Titti & Silvestro, Road Runner e Wile E. Coyote… In tutti questi fortunatissimi cartoni a stelle e strisce c’è una preda furbissima e mortalmente antipatica e un predatore inetto e sfigato, che dovrebbe essere il cattivo della situazione ma per il quale puntualmente finiamo a parteggiare ogni benedetta puntata. Tales comincia subito male mettendoci nei panni non già del gattone Tom, far sì che finalmente acchiappi Jerry ci disporrebbe di un animo certamente migliore nei confronti del gioco, ma della sua controparte roditrice: compito del giocatore sarà, prevedibilmente, girare per la casa alla ricerca spasmodica di formaggio (ah, un’avvertenza a proposito: giocare a T&JT vi farà venire fame, quel topo mangia come un elefante!) evitando le mille trappole che la scarsa intelligenza felina di Tom vi frapporrà nel cammino, e magari rivolgergli contro i suoi stessi “diabolici” piani; alla fine del gioco (e cioè un’oretta e mezza dopo il suo inizio, per dire…) la casa sarà in condizioni talmente disastrate che i padroni, di ritorno da una qualche commissione, non potranno fare a meno di prendersela col povero micio e cacciarlo di casa. E così, ancora una volta, ingiustizia sarà fatta…
Il titolo Eidos è l’ennesimo a sfruttare la licenza del celeberrimo cartoon
Mi è semblato di vedele un gatto
Guiderete il malefico sorcio sostanzialmente attraverso tre fasi di gioco. La prima la potremmo definire “esplorativa”, tra mille virgolette perché se è vero che vi potrete muovere a piacimento nelle sei stanze in cui è divisa la magione (ma all’inizio avrete accesso solo alla cucina), ciò è reso inutile dal fatto che il percorso da un evento all’altro è chiaramente segnato da una scia di pezzi di formaggio degna di Pollicino… Questi fantomatici eventi non sono altro che le rimanenti due fasi di gioco, i minigames e le fasi platform. I primi sono il trionfo della “citazione”, sempre a voler essere generosi, prevedendo varie tipologie mutuate qua e là senza pietà dai diversi esponenti del genere. Non sarebbe neanche questo il problema, almeno non quanto la realizzazione pessima che prevede risposte ai controlli molto lente, spiegazioni sballate, semplicità disarmante, ritmi pachidermici e nonostante ciò lo stesso una frustrazione latente dovuta alle collisioni quasi completamente campate per aria che vi porteranno spesso e volentieri a morire pur essendo giustamente convinti di aver frapposto chilometri di spazio tra voi e l’ostacolo. Le fasi platform invece prevedono, oltre ai soliti problemi di controlli e collisioni e relative maledizioni a tutto l’albero genealogico di Hanna & Barbera, un level design completamente piatto e inconsistente, che col passare dei livelli, mentre dovrebbe diventare via via più complesso e interessante, in realtà si fa solo convoluto e inutilmente enorme… C’è da chiamare la protezione animali!
Da Oscar!
Abbandonando il campo dei videogiochi, la carriera di Tom & Jerry è giustamente costellata di successi e riconoscimenti. Tra questi ben cinque Academy Awards, i cosiddetti Oscar. Quattro sono per i cortometraggi Yankee Doole Mouse del 1943, The Cat Concerto del 1946, The Little Orphan del 1948 e Johann Mouse, del 1952. Il quinto Oscar li premia per la loro partecipazione addirittura ad un film dal vivo, il musical Canta che ti Passa del 1945 dove i due personaggi, diretti da George Sidney si dimostrano provetti ballerini al fianco nientemeno che di Gene Kelly e Frank Sinatra!
WWF
Le uniche notizie vagamente positive arrivano dal comparto tecnico: la grafica statica, vale a dire i disegni sia nelle cut scenes che nel gioco vero e proprio, è addirittura molto buona, con personaggi e fondali colorati e che rispecchiano appieno lo stile del cartoon. Peccato che non appena il tutto si comincia a muovere, fatte salve poche animazioni del topolino, ritorni a livelli alquanto bassi, con uno scrolling fastidiosamente “impastato” e animazioni scattose e legate male… Stesso discorso per il sonoro, che ci offre jingle neanche brutti che però si rivelano essere pochissimi, brevissimi e che conseguentemente si ripetono all’infinito… Per non parlare degli effetti, realizzati male e fastidiosi anch’essi. La longevità, lo abbiamo accennato prima, si aggira sull’oretta e mezza per un giocatore scafato, ma sarebbe anche di meno non fosse per le morti inspiegabili che costelleranno l’esperienza; essendo il gioco destinato ad un pubblico di bambini è prevedibile che i pargoletti ci mettano un po’ di più, ma siamo del parere allora che con la semplicità dello schema, che c’è tutta ed è sacrosanta visto il target, mal si sposino tutti i difetti riscontrati quali scarsa immediatezza nel capire cosa fare in alcuni sottogiochi, risposta ai comandi lenta, frustrazione e level design incapace di acchiappare l’attenzione anche per pochi secondi. Affossa tutto definitivamente l’arcaico sistema di password utilizzato per il salvataggio, e il quadro è completo.
Il fatto che Tom & Jerry Tales sia un gioco destinato agli under 10 non lo giustifica in alcuna delle sue mancanze. Anzi, siamo convinti che un giocatore alle prime armi debba affrontare una sfida sì semplice, ma sempre ben calibrata e mai frustrante. Dovrebbe essere guidato per mano nelle prime fasi di gioco per poi essere lasciato libero una volta apprese le meccaniche, dovrebbe essere accolto da un design ispirato e coinvolgente, dovrebbe capire per quale motivo ha sbagliato in quel determinato passaggio… Tutte cose che Tales non solo non fa, ma che addirittura si impegna per raggiungerne l’effetto contrario. Le mancanze tecniche altro non fanno che confermare lo scarsissimo impegno profuso dai programmatori, per quella che si rivela sempre più una triste realtà nel panorama dei videogiochi: la combinazione di gioco su licenza e gioco per bambini è letale! Ed è un vero peccato…
Pro
- Buoni i disegni
- Jingle carini
- Banale e piatto
- Semplicistico e frustrante, ma come hanno fatto?
- Anche tecnicamente mediocre
- E ci sono pure le password!
Certo, potrebbe. Peccato, e sgombriamo subito il campo, che non sia questo il caso… Il titolo Eidos è l’ennesimo a sfruttare la licenza del celeberrimo cartoon, e neanche a farlo apposta l’ennesimo che cerca disperatamente di capitalizzare sulla fama che il gatto azzurro e il topo arancione riscuotono presso il pubblico, specie quello dei più giovani, senza fare neanche uno sforzo evidente di proporre qualcosa non diciamo di nuovo, siamo troppo adulti e vaccinati per pretendere novità da un Tom & Jerry qualsiasi, ma neanche di ben fatto o almeno di costruito secondo le regole… Macché: siamo riusciti a cavare ben poco sangue da questa rapa, e quello che segue è il resoconto dettagliato di una simile, triste esperienza…