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Tomb Raider: Anniversary - Recensione

Torna la figlia illegittima di Rick Dangerous, Prince of Persia e Indiana Jones (sono tutti uomini, e poi sono tre... come avranno fatto?), l'archeologa più famosa del mondo, Lara Croft.

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   08/06/2007
Tomb Raider: Anniversary
Tomb Raider: Anniversary
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Tomb Raider: Anniversary - Recensione
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C’è follia e follia

All’inizio si rimane un po’ spiazzati. Pare che i designer abbiano preso molto sul serio il compito di rendere onore a Lara e abbiano deciso volutamente di ricreare le sue avventure ostiche come quelle di un tempo. Pur mantenendo tutte le nuove mosse e pur aggiornando la struttura dei livelli, il feeling è quello di allora e la difficoltà pure. Sono uno di quelli che ha trovato Legend fin troppo facile e il confronto con Anniversary, che procede in tutt’altra direzione, non fa che confermare come negli ultimi anni si sia scelto di favorire la semplicità rendendo di fatto alcuni giochi fin troppo veloci da finire. Un gioco di avventura necessita dell’avventura. Il giocatore vuole trovarci dentro una sfida e una conferma del suo immaginario: tiri una leva e crolla un masso, salti nel vuoto lanci un rampino e arrivi dall’altra parte di un burrone e così via. Insomma, devono esserci tutte quelle situazioni che permettano di confrontarsi con il pericolo sentendolo come presente e che richiedano un minimo di dedizione per essere superate.
Sin da subito Anniversary si rivela una sfida ardua, soprattutto per il giocatore occasionale, abituato a videogiochi in cui basta premere un tasto a caso per fare una strage di nemici o per superare un ostacolo all’apparenza insormontabile. Gli sviluppatori hanno voluto rileggere gli intricati livelli che tanti giocatori avevano fatto innamorare, adattandoli al nuovo motore grafico e rimodellandoli intorno alle nuove mosse di Lara. Il risultato è spettacolare e non vi stiamo nemmeno a spiegare l’emozione di trovarsi di nuovo a saltellare qua e là per le precarie piattaforme di un livello come la Follia di San Francesco, che oggi come allora è un piccolo miracolo di level design; un qualcosa che ci rende fieri di amare i videogiochi nonostante tutto. Certo, è anche vero che gli utenti meno pratici troveranno parecchie difficoltà nell’andare avanti. In questo senso dimenticate completamente Legend, pensato per un'utenza meno smaliziata, e considerate il fatto che in alcune sezioni si muore veramente spesso, soprattutto nei livelli avanzati dove i tentativi per superare delle trappole dovranno essere molteplici.

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Morte al ralenty

Le mosse a disposizione di Lara sono molte: può correre, saltare, accovacciarsi, usare le armi, lanciare un rampino, correre lungo le pareti (solo se è attaccata ad una fune), arrampicarsi, nuotare, tuffarsi e compiere altre azioni in base alla situazione. Come nell’originale ci sono oggetti da raccogliere, leve da tirare e nemici contro cui combattere, anche se questi ultimi sono in numero molto minore rispetto a quelli di Legend, dove alcuni livelli erano dedicati essenzialmente al combattimento.

gli sviluppatori hanno voluto rileggere gli intricati livelli che tanti giocatori avevano fatto innamorare, adattandoli al nuovo motore grafico e rimodellandoli intorno alle nuove mosse di Lara

Morte al ralenty

Una delle novità introdotte riguarda proprio i combattimenti: quando un’aura brilla sulla testa di un nemico, indica che questo si sta preparando per un assalto letale. In questi casi, continuando a mirare il bersaglio e combinando il tasto per abbassarsi con un movimento direzionale, si potrà eseguire una schivata al ralenty, durante la quale appariranno due mirini bianchi che, quando saranno sovrapposti e si coloreranno di rosso, indicheranno la possibilità di eseguire un colpo letale alla testa. Imparare a schivare è essenziale per riuscire a sopravvivere agli scontri perché normalmente gli assalti dei nemici non sono evitabili in altro modo. Inoltre alcuni boss, come il tirannosauro, richiederanno l’uso di questa tecnica per poter essere superati. Il sistema sembra complicato ma non è difficile da padroneggiare. Certo, rispetto ad altri titoli d’azione risulta leggermente macchinoso, ma ben presto ci si abitua e non ci si fa più caso.

Tomb Raider: Anniversary - Recensione
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Lifting e silicone

Come già detto il level design riprende in buona parte quello originale, ma le differenze sono comunque evidenti. Ovviamente si nota subito l’upgrade tecnologico con i livelli meno spigolosi e più armonizzati, in cui le sporgenze sono più in linea con il resto dello scenario. Si nota anche il nuovo modello di Lara, paradossalmente l’elemento grafico più brutto del gioco, che è fin troppo slanciato in proporzione al seno. L’effetto è quello di una scopa con due palloncini attaccati sopra. L’aspetto visivo è in generale abbastanza curato, anche se non stupisce per effetti e qualità delle texture. In generale si è scelto di favorire la fluidità, altissima su macchine medie anche con i dettagli al massimo, piuttosto che implementare caratteristiche a caso che avrebbero reso il tutto poco fruibile su macchine di fascia bassa. Ovviamente ci stiamo riferendo alla versione PC del gioco. Gli utenti console non hanno di che preoccuparsi.

anche quelli che hanno finito più volte l’originale avranno di che spassarsela

Lifting e silicone

Il sistema di controllo è quello classico della serie così come l’interfaccia utente, ridotta all’osso ma completa di tutti quegli elementi necessari all’azione. I possessori di PC, usando il mouse e la tastiera, guadagneranno un po’ di precisione nei movimenti e nei salti, ma verranno penalizzati nei combattimenti che a volte richiedono la pressione quasi contemporanea di quattro tasti (un tasto per il movimento, uno per tenere la mira su un bersaglio, uno per iniziare la schivata e uno per sparare al momento giusto).
Insomma, ci troviamo di fronte a uno dei migliori capitoli della serie, divertente e appassionante, nonostante qualche ombra.

Tomb Raider: Anniversary - Recensione
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Requisiti di Sistema


Requisiti Minimi:

  • Processore: Pentium 4 1.4 GHz o AMD equivalente
  • RAM: 256 MB (Windows 2000/XP) o 512 MB (Windows Vista)
  • Scheda Video: Dalla GeForce 3 Ti o dalla Radeon serie 9 con 64 MB (compatibile con DirectX 9.0c)
  • Spazio su disco: 4.0 GB
  • DirectX 9.0c
  • Lettore DVD
Requisiti Consigliati:
  • Processore: Pentium 4 3.0 GHz o AMD equivalente
  • RAM: 1 GB
  • Scheda Video: GeForce serie 6xxxx o Radeon serie X con 64 MB (compatibile con DirectX 9.0c, vertex e pixel shader 2.0)
Configurazione di Prova:
  • Sistema Operativo: Windows XP
  • Processore: Intel Pentium 4 3,4 GHz
  • RAM: 2 GB
  • Scheda Video: NVIDIA 7800GT

Commento

Di nuovo non c’è quasi nulla ma il lavoro di Crystal Dynamics è puntuale nel riprodurre le atmosfere che tanti giocatori hanno amato nell’ormai lontano 1996. Tomb Raider: Anniversary è un tributo intelligente e ben fatto, capace di divertire per molte ore senza scadere mai. Ovviamente va considerato anche il fattore difficoltà, che potrebbe scoraggiare più di qualche giocatore. Ma vale la pena provare; al limite scaricate la demo e regolatevi con quella. Insomma, un gioco consigliato a tutti gli appassionati della bella archeologa e a chiunque abbia voglia di un action adventure puro e senza particolari difetti.

Pro

  • Bello il design dei livelli
  • Fluido anche su sistemi non all’avanguardia
  • Regala molte soddisfazioni
Contro
  • Difficile per i neofiti
  • Graficamente non eccelso
  • Il modello di Lara è un po’ sproporzionato

Amarcord

Ormai ha più di dieci anni ma fortunatamente ne dimostra qualcuno di più. Era il 1996 quando Lara Croft iniziò ad andare a caccia di tesori nei luoghi più disparati del pianeta su PC, PlayStation e Saturn. Allora non si poteva minimamente sospettare il successo planetario che avrebbe ottenuto il primo Tomb Raider, successo che portò alla realizzazione di ben sei seguiti, di cui l’ultimo è uscito l’anno scorso con buoni risultati. Le vicissitudini della serie le conoscono un po’ tutti: dopo il primo episodio Core Design si è adagiata sugli allori producendo dei seguiti / cloni che non avevano praticamente nessuna innovazione e che alienarono molti fan, ormai più attratti dalle dimensioni del seno di Lara che dal gameplay vero e proprio. In effetti ogni nuovo capitolo era la scusa per discutere delle nuove curve di Lara, che in alcuni episodi avevano raggiunto proporzioni inumane. Nel momento di tentare la svolta con Angel of Darkness, Core fallisce il colpo producendo il peggiore episodio della serie. È il 2003 e la stella di Lara sembra definitivamente tramontata, sepolta sotto i bug e sotto un’interfaccia di controllo pessima, ma Eidos non vuole perdere il suo personaggio più lucroso e affida la produzione di un nuovo episodio a Crystal Dynamics, estromettendo di fatto Core, che riesce a rivitalizzare il brand con il buon Legend pubblicato nel 2006. Poco dopo l’uscita nei negozi del settimo episodio, Eidos annuncia la produzione di un titolo celebrativo della serie, quello che stiamo appunto recensendo, affidato sempre a Crystal Dynamics.
Tomb Raider Anniversary è un rifacimento del primo Tomb Raider sfruttante il motore di Legend. La storia è la stessa, con Lara a caccia dello Scion, artefatto diviso in tre parti che ossessionava prima suo padre e ora ossessiona lei. Anche i livelli sono gli stessi, ma non vi angustiate subito, il lavoro di make up fatto dagli sviluppatori è veramente notevole e anche quelli che hanno finito più volte l’originale avranno di che spassarsela.