Se il primo Tony Hawk comparso su Nintendo DS (American Sk8land, per i più smemorati) verrà ricordato negli anni a venire come il primissimo titolo a sfruttare l'ormai collaudata e gratuita connessione Wi-Fi del portatile touch screen di Nintendo, il secondo (Downhill Jam) verrà invece ricordato come il primo vero spin-off della serie principale. Ora voi direte, è possibile fare uno spin-off di un gioco di skate che verte sul signor Tony Hawk e su quello che meglio riesce a fare, skating? I Vicarious Visions, già sviluppatori delle serie portatili di Tony Hawk, dicono di sì, ed a supporto della loro tesi portano un gioco costruito su folli discese (ecco spiegato il "downhill") con ai piedi il solo fidato skate a 4 ruote, mettendo parzialmente in secondo piano la componente di mosse speciali. Esperimento riuscito o i cosiddetti "tricks" sono ormai tanto radicati nella serie da non poterne più fare a meno? La risposta poco più in basso.
La velocità è nulla senza controllo
Il Tour Mondiale, come precedentemente accennato si suddivide in sei tappe, ognuna delle quali è suddivisa a sua volta in un numero variabile di missioni principali e secondarie da portare a compimento per poter salire sull'aereo alla volta della nuova destinazione. Le missioni proposte non si limitano a mettere il giocatore nella ripetitiva condizione di gara, forniscono piuttosto obiettivi di varia natura che possono andare dall'esecuzione di uno specifico trick ad alta spettacolarità in una particolare zona della città (per fare un esempio: a San Francisco, Tony Hawk chiedere allo skater di turno di eseguire un doppio backflip sfruttando la ringhiera di un sovrappasso), fino ad arrivare ai tre round sulla stessa porzione di tracciato battendo gli avversari con la migliore combinazione di punti e di tempo. Ovviamente nessuno nasce "imparato" e questo il signor Tony Hawk lo sa benissimo, prima di cominciare quindi le gare vere e proprie ogni giocatore sarà obbligato a seguire tutta una serie di lezioni suddivise per difficoltà utili ad imparare i comandi di gioco, l'esecuzione delle evoluzioni di base e soprattutto lo sfruttamento dei boost. Al termine di ogni missione portata a termine con successo ai giocatori verrà data la possibilità di aumentare le proprie capacità di tenuta, velocità e realizzazione di tricks, in modo da raggiungere per la fine del gioco un alter ego virtuale modellato sulle proprie capacità di videogiocatore. Quest'ultimo elemento, unito ad una non troppo eccessiva difficoltà globale del gioco risultano come il difetto principale: vista la facilità con cui è possibile proseguire nel gioco e quindi aumentare le proprie statistiche, molti giocatori si potranno trovare al massimo delle proprie capacità con il minimo sforzo, rendendo eccessivamente sgravata la componente multiplayer offline e online; il personaggio utilizzabile infatti nelle partite contro altri giocatori sarà preso direttamente dal salvataggio single player e i giocatori alle primissime armi si potrebbero ritrovare a gareggiare contro dei veri e propri campioni del gioco, bravi non tanto grazie alle proprie capacità quanto grazie alle statistiche pompate del proprio skater virtuale.
La velocità è nulla senza controllo
Downhill jam non fa segnare particolari passi avanti rispetto ad American Sk8land sotto il profilo grafico, la realizzazione è ancora una volta fumettosa, tipica delle produzioni americane, il risultato non fa gridare al miracolo ma a ben guardare rimane uno dei motori 3d in assoluto più solidi visti fino ad ora su Nintendo DS, con giusto qualche sporadico caso di flickerio. La colonna sonora rimane uno dei punti forti del gioco, con ben 15 tracce prese direttamente dal meglio della scena attuale punk-rock americana e con un ottimo doppiaggio (inglese) presente per tutti i dialoghi realizzati per il gioco.
Ad una prima veloce occhiata questo Tony Hawk Downhill Jam potrà sembrare un gioco abbastanza banale, una volta però grattato via lo strato superficiale quello che ne risulta è un buon gioco, dotato di ottima longevità e di tutta una serie di modalità che potranno intratterenere il giocatore per molte ore, e a questo si aggiunge la componente multiplayer via wi-fi (e ovviamente anche locale) ed una colonna sonora davvero ben costruita. Delude la pressochè totale assenza di utilizzo del touch screen e del pennino, e gli inesistenti passi avanti in materia grafica. Niente che comunque non si possa correggere con una terza apparizione dello skater più famoso del mondo in versione portatile.
- Pro:
- Il motore 3d del gioco funziona alla perfezione
- Decisamente longevo
- Il multiplayer via wi-fi rimane uno dei punti di forza del gioco
- Contro:
- Ci si è dimenticati di utilizzare le peculiarità del Ds
- Graficamente non eccellente
- Gestione dei personaggi online in alcuni casi decisamente sgravata
Il mio nome è Hawk, Tony Hawk.
Nel mondo dello skate, al solo nominare il nome di Tony Hawk molti occhi brillano di ammirazione e molti altri di cocente inviadia, nella restante parte del mondo il nome "Tony Hawk" vuol dire solo una cosa: Skate; questo perchè l'asso americano della tavola ha saputo sdoganare uno sport poco conosciuto e poco diffuso anche in nazioni che è difficile tutt'ora anche solo nominare. Downhill Jam parte da questo presupposto, Hawk è visto come un maestro della sua disciplina e come tale si presenta al giocatore per insegnargli la lunga e tortuosa via per diventare totalmente padroni del proprio skate. Il gioco, come precedentemente accennato, non si presenta come il classico titolo dedicato allo skater americano con gigantesche città piene di elementi utili per compiere tricks in totale libertà, quanto piuttosto come una serie di gare su percorsi prestabiliti dove è possibile compiere evoluzioni per aumentare la propria barra di boost, ma che a ben vedere rimangono un elemento accessorio e facoltativo. La modalità principale che segue il gioco è il cosiddetto Tour Mondiale, in cui tavola alla mano il giocatore affronterà tutta una serie di prove e gare all'interno di sei ben distinte aree a partire dalla città di San Francisco, passando per un bizzarro castello scozzese e finendo sulle pendici innevate del Kilimanjaro. Le Jam Session permetteranno ai giocatori di migliorare il proprio tempo su di un particolare percorso già sbloccato, le Gare Veloci invece saranno una semplice riproposizione delle competizioni a quattro giocatori presenti nel tour mondiale, ed infine lo skate libero permetterà di ripercorrere in totale solitaria le piste già affronate in maniera tale da carpirne ogni più nascosto segreto. Se le modalità fino ad ora elencate non bastasero, i Vicarious Visions hanno pensato bene di inserire un'opzione utile al ripasso dei vari trick eseguibili nel corso del gioco e soprattutto un negozio di skate perfetto per customizzare fino al più piccolo dettaglio il proprio skater virtuale. La personalizzazione del personaggio è sostanzialmente il primo elemento con cui si avrà a che fare nel corso del gioco, modificando parametri quali la capigliatura, il vestiario, la fidata tavola da skate e soprattutto disegnando il proprio logo; proseguendo con il tour, vincendo le gare, si potrà avere a disposizione un certo gruzzolo da spendere al sopracitato negozio di skate, in modo da sbloccare ulteriori tavole, vestiti e personaggi. Ultimo ma non per questo peggiore si segnala anche la presenza di una forte componente multiplayer via wi-fi, con gare fino a quattro giocatori con la possibilità di utilizzo di una chat vocale sia in lobby pre-gara che nel corso della gara (primo esperimento in merito): tramite touch screen si potrà infatti attivare una specie di registratore vocale in grado di registrare pochi secondi di dialogo da inviare successivamente agli altri tre partecipanti alla gara, il risultato non è perfetto per via della lapalissiana differita del messaggio, ma il tentativo è sicuramente interessante e potrà magari trovare altre applicazioni in futuro.