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Ultimate Fighting Championship

RECENSIONE di La Redazione   —   26/12/2000
Ultimate Fighting Championship
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Combatti per sapere chi sei!

Gli americani, si sa, sono un popolo violento, ne sono prova la pena di morte, i Teletubbies e, non ultimo, l'Ultimate Fighting Championship. Forse avete potuto apprezzare qualcosa dell'UFC grazie a qualche servizio ad opera di trasmissioni tipo Target, oppure ricordate la puntata di Friends in cui il fidanzato di Monica si iscrive a tale campionato. In caso contrario vi basti sapere che si tratta di un torneo al quale possono partecipare lottatori di diverse discipline (Wrestling, Sumo, Jui Jitsu etc.) e la cui unica regola è: non ci sono regole! Gli incontri, solitamente molto cruenti (basta dare un'occhiata al filmato introduttivo per farsene un'idea), avvengono all'interno di un ring ottagonale circondato da un rete metallica e terminano con il KO dell'avversario o con la sua resa, in genere a causa di prese particolarmente dolorose (dette submission moves). Il titolo di Crave Entertainment (distribuito in Europa da Ubi Soft) vuole quindi ricreare il più fedelemente possibile questo 'sport' (scusate l'iperbole) e mette a disposizione del giocatore 22 lottatori, fedelmente ricalcati dalle loro controparti reali nelle fattezze e nelle movenze e pronti ad affrontarsi per vincere la cintura di campione dell'UFC. Le modalità di gioco disponibili sono più o meno le solite che trovate in un qualsiasi picchiaduro, si sente la mancanza del Team Battle mentre è accolta con piacere la modalità Carriera, nella quale potrete creare il vostro lottatore (per il nome suggerisco Tyler Durden o Pietro Taricone^_^), assegnargli lo stile di combattimento che preferite e quindi iniziare una serie di scontri/allenamenti. Ogni vittoria contro uno sparring partner vi premierà con un bonus di punti, con questi potrete potenziare alcune caratteristiche del vostro atleta oppure 'comprare' una combo o una presa. State molto attenti nella distribuzione di tale bonus, cercate di ottenere un lottatore privo di punti deboli in quanto l'ultimo fighter che dovrete affrontare è veramente un osso duro: l'arbitro!

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Self destruction is the answer

Dal punto di vista del gameplay, UFC è immediato ma allo stesso tempo complesso, i comandi sono semplici da imparare e le combo abbastanza corte; la complessità arriva quando si tratta di padroneggiare l'uso delle counter. Al pari di Dead or Alive, UFC punta infatti molto sulle contromosse e spesso gli incontri sono vinti da chi ne trae più vantaggio. Ci sono di diversi tipi di counter e variano a seconda della posizione dei lottatori. Quando questi sono faccia a faccia, una contromossa blocca il pugno o il calcio avversario per poi terminare in una presa a terra oppure nella restituzione del colpo. Con il vostro alter ego a terra, sormontato dall'avversario che vi malmena, una counter tempestiva può permettervi di bloccare il cazzotto e quindi rotolare ponendovi sopra di esso. Se il bastardo invece tenta una submission move, una pressione furiosa dei tasti delle counter vi farà svicolare da tale mossa e, in alcuni casi, vi consentirà di restituire il favore con una contropresa 'a cedere'.

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Self destruction is the answer

Molto interessante la gestione della propria stamina, vi sono infatti due barre di energia: una blu che rappresenta la vostra energia vitale e decresce per ogni colpo subìto o parato (ovviamente in maniera minore), ma anche per ogni colpo sferrato. E' sconsigliato quindi l'attacco a testa bassa tramite pressione furiosa dei tasti del joypad, molto meglio aspettare che l'avversario si scopra per castigarlo senza stancare troppo il proprio lottatore. L'altra barra, di colore rosso, è sempre maggiore o uguale a quella blu e rappresenta l'energia massima che il combattente può recuperare astenendosi dagli attacchi o temporeggiando fino alla fine del round. Questo sistema si rivela essere molto azzeccato nell'economia del tipo di combattimento che il gioco vuole ricreare: gli scontri possono durare pochi secondi così come possono protrarsi per tutti i round previsti ed essere quindi decisi ai punti. E' contemplato anche il pareggio.

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The things you own, they'll end up owning you...

Graficamente UFC spacca. Il lavoro del team giapponese Anchor inc (confessatelo: credevate che fosse stato programmato da americani^_^) è stato esemplare, i modelli poligonali dei lottatori sono fedelissimi alle loro controparti reali anche grazie ad un set di texture splendide (quasi fotorealistiche) comprensive di tatuaggi, fasciature speciali, acne etc... Ottime pure le animazioni (se si esclude la camminata di ingresso al ring, un po' troppo 'a gambe larghe' per non poter obiettare nulla sulla virilità dei lottatori), tutte rigorosamente motion captured ed egregiamente linkate tra loro. L'interazione tra i due contendenti è perfetta; le prese sono tutte verosimili, braccia e gambe si 'intrecciano' con quelle dell'avversario a formare pose complesse senza la minima sovrapposizione innaturale dei poligoni. L'impatto di pugni e pedate sull'altrui corpo è di un realismo quasi raccapricciante; questo grazie ad una serie di chicche come gli effetti sonori in stile film di Bud Spencer, i movimenti innaturali della testa dell'avversario che subisce un KO, gli spruzzi di sangue che accompagnano le botte più violente etc... sotto questo punto di vista si può dire tranquillamente che UFC batte Tekken e tutti gli altri picchiaduro in circolazione. Unico neo è forse la rappresentazione del pubblico: un serie di figurine in bitmap scarsamente animate. Intendiamoci, non stonano affatto, ma sicuramente Dreamcast poteva permettersi un pubblico poligonale, anche in virtù del fatto che durante il match gli spalti non sono molto illuminati e comunque la telecamera tende ad inquadrare l'ottagono dall'alto, lasciando poco spazio agli elementi di cornice.

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Where's my mind?

Concludendo, Ultimate Fighting Championship è sicuramente un titolo di qualità e privo di difetti particolarmente macroscopici. Forse i fan dei vari Tekken e Soul Calibur potrebbero storcere il naso ritenendo UFC poco vario, in fondo i lottatori sembrano assomigliarsi tutti, l'arena di gioco è sempre la solita, le mosse non raggiungono vette elevate di spettacolarità. Questo ovviamente perché UFC vuole rappresentare nel modo più accurato una disciplina realmente esistente, accettata questa premessa, UFC si rivela essere un gioco coinvolgente, piuttosto longevo (specialmente contro un avversario umano) e dalla meccanica di gioco originale ed intrigante... consigliato a tutti.

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UFC!

Prima regola dell'UFC: non dovete parlare dell'UFC.
Seconda regola dell'UFC: non dovete parlare mai dell'UFC.

Scegliamo di ignorare le prime due regole dell'UFC per non dover terminare anzitempo la recensione... 1