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X-Men Next Dimension

Riusciranno gli X-Men a rendere grandioso un picchiaduro a loro dedicato? Leggete la recensione per scoprirlo...

RECENSIONE di Andrea Franzone   —   16/03/2003
X-Men: Next Dimension
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…e forse non è un bene.

Come non è un bene che le parole non vengano neppure per continuare. Sforziamoci! Come in tutti i picchiaduro che si rispettano, e che non hanno un nutrito numero di anni sulle spalle, questo XMND ci propone un numero abbastanza elevato di personaggi utilizzabili (24 per essere precisi) che partono da quel gran bel pezzo di modello poligonale di Betsy, per arrivare all’orrendo Toad passando per Cyclope e Magneto, con gran gioia di tutti i fan della serie. Numerose sono le opzioni disponili anche se abbastanza usuali, ovvero Story, Arcade, Versus, Survival, Team e Time Attack di cui solo le ultime due meritano un leggero approfondimento. Con il “Team” si sceglieranno quattro personaggi che lotteranno uno di seguito all’altro, previa morte del compagno precedente, con altrettanti fantocci guidati dalla Cpu, con il Time Attack si vedrà semplicemente aperta la sfida con il tempo necessario a tirar giù il numero maggiore di avversari. E se fino a questo punto tutto è poco originale, un po’ più innovativo appare il sistema di combattimento e di controllo. Innanzitutto si utilizza il più delle volte la croce direzionale che consente di effettuare i movimenti avanti, indietro e salto nonché le varie mosse (e vorrei aggiungere che le critiche alla scomodità della croce del pad del GC si sono rivelate in parte infondate). Lo stick analogico principale è utilizzato (praticamente mai data l’inutilità dell’atto) per gli spostamenti in profondità negli ambienti 3D, ai tasti A e B sono delegati i due tipi di pugni (poco diversii tra loro) mentre premendo i “fagioli” X e Y si comandano i due tipi di calci. L viene usato per le prese e R per le contromosse in parata. Inoltre con lo stick C i personaggi volanti possono prendere il volo, ma anche qui ci troviamo di fronte a tutta una serie di possibilità sprecate. La barra di energia è divisa in due sezioni: una verde ed una rossa. Subito un colpo la barra verde scenderà “scoprendo” il rosso sottostante, ma, se non si subiscono più colpi, pian piano il verde risalirà fino a ricoprire tutta la barra rossa rimasta (calata sicuramente, ma in misura minore di quella verde). Questo consente di recuperare un po’ di energia dato che solo quando la barra verde sarà completamente finita ci sarà la conclusione dell’incontro indipendentemente da quella rossa. Ma le barre non sono finite dato che ne è presente anche una seconda. Questa è divisa in tre settori che si ricaricheranno effettuando le varie mosse (i primi due anche se i colpi non vanno a segno). Per ognuno dei tre settori è disponibile una (a volte anche due) super mossa che effettuata scaricherà solo il settore corrispondente. Esiste anche una mossa particolarmente letale che però scarica tutta la barra. Queste mosse risultano in genere spettacolari e piacevoli a vedersi (come quella della già citata Betsy che porta in un'altra dimensione psichica l’avversario per poi riempirlo di botte, o la serie di artigliate di Wolverine o, ancora, il super fulmine di Havok). Interessante, ma quasi inutile, la possibilità di poter spostare l’energia da un settore all’altro premendo Z e uno dei tasti del Pad.

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Iniziamo a dare qualche giudizio.

Parlando di mosse normali c’è da dire che pur nella sua mediocrità il titolo Exakt propone una buona disponibilità. Tutte decisamente facili da effettuare richiedendo al più un quarto di rotazione o il doppio tocco in una direzione del digital pad. Risultano abbastanza varie e consentono di utilizzare un minimo di tattica nei combattimenti che, soprattutto all’inizio, appaiono fin troppo veloci e confusionari. Sono possibili delle combo aree effettuabili dopo particolari mosse di lancio (dette air seek), e delle parate con colpo di rimando (attraverso la pressione di R e di una delle direzioni a seconda se si vuole parare un pugno o un calcio) che recano parecchi danni, ma che non sono facili da eseguire per una certa incompresibilità dei momenti giusti in cui metterle in pratica. Effettuare le supermosse risulta facile come l’esecuzione di tutte le altre dato che basta pigiare assieme i due pugni o i due calci, ma anche qui non si capisce mai bene quando queste non verranno parate o potranno andare a segno. L’intelligenza artificiale, infatti, (ma solo nei livelli più avanzati dato che in quelli iniziali una volta apprese alcune mosse e alcuni trucchetti si fila lisci e veloci) dovrebbe ricordarsi che ogni tanto sarebbe opportuno lasciar vincere anche il giocatore. Se per un umano non polipoide risulta impossibile usare anche lo stick per muoversi sul terzo asse, per la Cpu è un fatto normale ed automatico e considerando che la maggior parte delle mosse ha un efficacia 2D… Risulta normale sempre per la Cpu anche la possibilità che un avversario pari praticamente qualsiasi mossa, effettui una serie di combinazioni impossibili o ancora passi metà del suo tempo fuggendo per ricaricare energia (soprattutto personaggi volanti come Phoenis). Detto tutto questo vi avverto comunque che il tutto può anche divertire, soprattutto se riuscite a dedicarci un po’ di tempo per imparare le varie mosse o vi impegnate un po’ di più per sfruttare al meglio l’esecuzione delle super che comunque non sempre risultano efficaci. Il rischio di continuare a pigiare i tasti solo per caricare le barre delle super scompare con l’aumentare della difficoltà del gioco.

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E infine concludiamo con la realizzazione tecnica

I vari scenari sono a volte molto vasti e suddivisi in svariate aree. Alcune idee sono anche buone, come la camera “olografica” dove compaiono varie ambientazioni (due… una di un campo di combattimento militare ed un'altra in un anfiteatro romano con tanto di bighe) o la grande villa che permetterà di lanciare a suon di cartoni l’avversario dal salone al corridoio, dalle cantine ipertecnologiche al giardino. Cito ancora la lotta per strada che parte dal grattacielo per cadere al pian terreno e per finire la giungla con i vari piani della cascata ed il laghetto finale. Discreta anche la possibilità di interagire con gli scenari, è possibile gettare il nemico contro un palo, contro una console, dentro un buco, in un raggio teletrasportatore ecc… niente più però, solo lanci. Quello che non convince è la realizzazione tecnica di tutto questo. Non si va mai oltre il discreto scivolando su texture poco definite e dettaglaite, modelli poligonali semplici e colori accostati in maniera poco azzeccata. Discrete sono anche le animazioni, a volte impacciate a volte carenti. Assurdo è invece il conteggio degli Hit per le super mosse. Quando il contatore ne segna 32 non ne avrete visti più di 5 o 6… Quello che invece lascia proprio a desiderare è la telecamera virtuale. Il più delle volte a seguito di una contromossa o nelle vicinanze di qualche parete finirà dietro il fondale offrendovi uno spettacolare schermo nero oppure la scomparsa improvvisa di parti molto consistenti di scenario. Scarsine e monotone le animazioni di presentazione. Il sonoro ripete sempre bene o male gli stessi motivi e gli effetti sonori sono quelli appena sufficienti e necessari. Segnalando infine la “plasticosità” dei personaggi e la scarsità di dettagli che li rivestono passo al commentone globale.

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Commento

Questo X-Men si colloca nella folta schiera di titoli mediocri, non è un gran gioco ma neppure completamente da buttare. modalità di combattimento consente anche un buon divertimento se si ha un po’ di costanza nell’impratichirsi e se non si affonda prima nella noia e nella mancanza di interesse (rischio che è sempre dietro l’angolo). Peccato per alcuni momenti di frustrazione pura, peccato per la realizzazione tecnica troppe volte deludente (mi immagino il livello di spettacolarità nello scenario del laghetto se solo l’acqua fosse stata resa in maniera decente) e peccato per la mancanza di una maggiore profondità nella gestione degli incontri.

    Pro:
  • Frenetico e veloce
  • Può divertire con un amico
  • Ci sono gli X-Men
    Contro:
  • Un po’ superficiale
  • Magagne troppo evidenti di telecamera
  • Realizzazione tecnica sufficiente e poco più

X-Men Next Dimension

A volte risulta dura iniziare una recensione. Mentre per alcuni titoli scaturiscono dall’immaginazione svariate possibilità, per altri, in genere quelli mediocri (e qui vi ho già dato un anticipo di quella che sarà la valutazione globale del gioco, ma continuate lo stesso a leggere!), invece non si sa proprio quali parole mettere una dopo l’altra per dare il via ad un’accurata analisi. X-Men Next Dimension non mi suggerisce altro se non il classico “Si tratta di un Picchia Picchia ad incontri incentrato sulle avventure degli X-Men"...