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Il ritorno del drago di Doujima

Il drago di Doujima è tornato. E questa volta Tokyo non gli basta.

RECENSIONE di Massimo Reina   —   17/10/2007
Yakuza 2
Yakuza 2
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Da Tokyo ad Osaka

Il ritorno del drago di Doujima

Il gameplay è praticamente rimasto invariato, se si eccettuano delle interessanti aggiunte specie nelle fasi di gestione e in quelle di combattimento. Come nel primo Yakuza anche in questo sequel il nostro "dragone" potrà liberamente girovagare per le vie della città, anzi, "delle", visto che oltre a Tokyo (il quartiere semi-reinterpretato di Kamuro) adesso sarà disponibile anche la bella Osaka (Soutenbori e Shinsei, compresa la famosa torre di Tsuutenkaku, che qualcuno nel Paese del Sol Levante ha ribattezzato "la Torre Eiffel giapponese"), imbattendosi in occasionali risse, parlando con la gente o procurandosi svariati item utili per l'avventura. Senza contare gli innumerevoli nuovi mini-games e sotto-avventure nelle quali il buon Kiryuu potrà cimentarsi. Nel primo caso, oltre ad un restyling di quelli presenti nel precedente capitolo, ce ne sono di nuovi molto divertenti, come il bowling o il golf, mentre nel secondo si sfiora il delirio (nel senso positivo del termine): oltre al simulatore di appuntamenti (con le entreneuse che adesso potranno essere invitate fuori dai club) il gioco prevede altri aspetti accattivanti dal punto di vista "sessuale", visto che Kazuma potrà diventare il gestore di uno dei locali "hot" della zona, assoldare nuove accompagnatrici, modificare l'arredamento dei club e male che vada lavorare come gigolò in un "host club" per recuperare danaro. Insomma, la fama di "stallone di Shinjuku" di Ryo Saeba (dell'anime e manga City Hunter -Ndr) è a rischio.

La dura vita in città

Se poi le cose dovessero mettersi male con certi clienti o con gli scagnozzi del clan avversario, il nostro amico tatuato potrà sempre menare le mani. E qui ne vedremo delle belle. I combattimenti in Yakuza 2 sono stati infatti migliorati e di parecchio, e ciò contribuisce a renderli molto più coinvolgenti.

Il ritorno del drago di Doujima

Innanzitutto diciamo subito che il sistema di aggancio degli avversari è stato rivisto: ora se volete passare da un avversario all'altro durante uno scontro vi basterà premere la leva verso di lui per spostare l'obiettivo da un nemico all'altro. Inoltre c'è una maggiore interazione con personaggi secondari e con l'occasionale pubblico delle risse. Siano essi alleati o semplici curiosi, saltuariamente, a seconda del tipo di Pg, vi daranno una mano lanciandovi qualche coltello da utilizzare come arma da difesa oppure tenendo un vostro avversario quando lo scaglierete contro la folla, agevolandovi quindi il pestaggio. Nuove mosse, come ad esempio quella che vi permette di far saltare dalle mani di un avversario l'arma, di far sbattere le teste di due avversari fra di loro o ancora contrattaccare immediatamente prendendo scoperto il nemico premendo nel tempo giusto un tasto rendono molto più appagante questi eventi. Più ancora nuove combo da eseguire in due con un amico e senza dimenticare le terrificanti "Heat Action" eseguibili col tasto Triangolo, rese ancora più devastanti.

Una pesante eredità

Il pubblico "orfano" di quel gioiello videoludico che è stato Shenmue (1 e 2) poco meno di due anni fa ha potuto in parte trovare conforto in un titolo che se non è specificatamente uguale alla saga di Ryo Hazuki, poco ci manca, almeno per molti elementi. Stiamo parlando ovviamente di Yakuza, gioco che ha riportato in auge il marchio SEGA e che ha fatto appassionare milioni di videogiocatori in tutto il globo, al punto da spingere la compagnia nipponica a concepire sotto questo titolo un'intera saga ed un film diretto dal regista Takashi Miike. Proprio in queste settimane, tra l'altro, SEGA ha annunciato un terzo capitolo della serie, stavolta per PS3, cosa resa possibile proprio grazie al successo di vendite fatto registrare da questo secondo episodio di cui tratteremo tra poco. Un autentico trionfo che non può non far piacere agli appassionati di videogames, specie in prospettiva di una eventuale ripresa del progetto Shenmue 3... Ma vediamo di analizzare il perché di tanto successo, basandoci su quanto abbiamo potuto testare di persona giocando all'incomprensibile versione giapponese. In Yakuza 2 il videogamer reindosserà i panni di Kazuma Kiryuu, il membro della mafia giapponese protagonista del primo gioco. La storia è ambientata un anno dopo le vicende narrate proprio in quell'episodio e vi anticipiamo già che la trama riprenderà molti dei punti oscuri ivi lasciati in sospeso, dipanando una storia che se da un lato svelerà qualche dettaglio inedito, appunto, dall'altro svilupperà elementi nuovi. Tutto ruoterà principalmente attorno alla rivalità criminale fra il "Dragone di Doujima", Kiryuu, e il "Kansai Dragon", Gohda Ryuuji, capo della mafia di Osaka, nonché sullo scontro fra due mondi, due culture, due modi di concepire ed essere yakuza.

Il ritorno del drago di Doujima

Anche se agli occhi di noi occidentali non sembra visto dall'esterno, c'è infatti una certa differenza culturale fra le due aree, e questa la si nota ovviamente anche a livello di delinquenza locale, con la mafia di Tokyo tendenzialmente più rigida, dura, e quella di Osaka all'apparenza più rilassata, pacata, ma non per questo meno violenta e pericolosa dell'altra. East vs. West, insomma, sulla falsariga della rivalità fra le gang delle coste occidentali e orientali degli USA. Ma torniamo al gioco e alla sua trama. Koryuu, non più a capo della Toujoukai, e Haruka (la bimba salvata nell'altro episodio che ormai vive con lui) si recano al cimitero per rendere omaggio ai defunti, quando da li a poco giunge il "boss dei boss" Terada, ex membro della yakuza di Osaka, passato ora ad un clan di Tokyo, con la sua scorta personale. Mentre i due si fermano a parlare un commando di killer spara sul capo, uccidendolo. Questi prima di esalare l'ultimo respiro consegna a Kazuma una lettera per il capo di Oumi Rengou, il principale clan della yakuza di Osaka, con il quale Terada voleva stipulare un accordo di pace. E da questo momento in poi, ha inizio una storia molto coinvolgente. Parecchi dei vecchi personaggi del precedente episodio rifaranno la loro comparsa, chi più, chi meno, e molti nuovi personaggi, fra i quali spicca una bella poliziotta di Osaka, Kaoru Sayama, che avrà un ruolo importante nell'avventura, e che nonostante il soprannome, "Yakuza-Hunting Woman", ha un debole per il "nostro mafioso".

Il Giappone in un gioco

Da punto di vista tecnico Yakuza 2 è uno spettacolo per gli occhi. Diciamocela tutta: girando per le vie di Tokyo o Osaka nel gioco, con le loro strade affollate di gente, i loro locali caratteristici dalle insegne colorate e ammiccanti, si ha davvero la sensazione di trovarsi in quelle due splendide città fisicamente, come il nostro buon Tanzen, che le ha visitate più volte di persona, può confermare.

Il ritorno del drago di Doujima

Da questo punto di vista i grafici hanno compiuto un ulteriore sforzo qualitativo, ricreando ancor meglio del primo episodio la realtà di certi quartieri, ripetiamo, magari un po' reinterpretati per esigenze di copione, ma comunque fedeli allo stile e alla realtà locale. Certo permane qualche difettuccio come certi NPC che sbucano all'improvviso dal nulla, ma niente a confronto di tanto splendore, sarebbe come cercare il pelo nell'uovo sfiorando il ridicolo. Insomma, per dirla tutta oramai di meglio, almeno con questo titolo, non si può fare su PS2. Per quanto riguarda il sonoro che dire se non che anche qui tutto appare quasi perfetto: rumori, voci, musichette, tutto ricreato fedelmente e di sicuro impatto.

Conclusioni

Multiplayer.it
8.5
Lettori (31)
8.9
Il tuo voto

Il team capitanato da Toshihiro Nagoshi ha compiuto l'impresa: riuscire ad eliminare i difetti del primo capitolo della saga (lockaggio dei nemici, ad esempio) e ad aggiungere maggiore profondità al titolo, integrando su una base comunque solida, tutto ciò che potesse rendere ancora più appagante l'esperienza videoludica degli utenti. Yakuza 2 è un sequel coi controfiocchi, insomma, che solo per il giapponese stretto dei dialoghi, ovviamente, non si lascia godere bene da noi occidentali. In attesa di poter avere tra le mani una versione linguisticamente comprensibile del gioco, quindi, cioè nel 2008 stando alle ultime notizie provenienti direttamente da SEGA, per poterne apprezzare meglio ogni contenuto, ogni dettaglio o sfumatura, non ci resta che sperare in una sollecita conversione dello stesso per il mercato americano/europeo almeno per i primi mesi dell'anno, perché credeteci, se avete amato il primo episodio della serie, impazzirete per questo.

PRO

  • Grande trama e giocabilità
  • Caratterizzazione dei personaggi splendida.
  • Atmosfera degna di un film.

CONTRO

  • Qualche caricamento di troppo fra un'area e l'altra.
  • Difettucci grafici per via della poca memoria PS2.