Il mercato dei videogiochi è pieno di meteore: sviluppatori che hanno riscosso un grandissimo successo con un determinato prodotto e che passano il resto della loro carriera a inanellare maldestri tentativi di trovare di nuovo quel peculiare, misterioso, sfuggente ingrediente. Nel caso di miHoYo, però, ci troviamo fondamentalmente di fronte al terzo centro consecutivo: clamoroso.
Lo studio cinese, già autore di Genshin Impact e Honkai: Star Rail, non è esploso per caso, da un momento all'altro: dietro lo straordinario riscontro dei suoi titoli ci sono anni di gavetta, rischi e sperimentazioni, sia per quanto concerne determinate meccaniche action (vedi Honkai Impact 3rd, con il suo gameplay alla Bayonetta su mobile) sia, naturalmente, per quanto concerne il bilanciamento degli elementi free-to-play.
Ebbene, Zenless Zone Zero prende tutta l'esperienza maturata finora dal team e la traduce in spettacolari sequenze di combattimento, valorizzate da uno stile anime mai così raffinato e da un contorno di missioni, attività, esplorazione e curiosità disegnate per aggiungere un pizzico di corpo a un'avventura che ha dei chiarissimi limiti ma riesce a nasconderli piuttosto bene.
Storia e ambientazione: benvenuti a New Eridu
Zenless Zone Zero è ambientato in uno scenario post-apocalittico, un mondo del futuro devastato dalla comparsa degli Hollow: misteriosi varchi dimensionali che avvolgono interi territori e al cui interno si muovono creature mostruose e feroci. Ciò che resta dell'umanità si barrica fra le mura dell'ultima città, New Eridu, ed è lì che si svolge la storia di Wise e Belle.
Fratello e sorella, i due protagonisti del gioco sono dei Proxy: abili hacker capaci di navigare all'interno degli Hollow e di guidare le incursioni degli Agenti, ovverosia i combattenti che controlleremo in maniera diretta, per fare in modo che possano sconfiggere i nemici che gli si parano di fronte e al contempo raccogliere le preziose risorse su cui si basa l'economia di New Eridu.
All'inizio della campagna di Zenless Zone Zero, composta al momento da tre capitoli piuttosto corposi (a cui si aggiungeranno ulteriori episodi, ma non è dato sapere quando), ci verrà chiesto se vogliamo impersonare Wise o Belle, ma la nostra scelta non produrrà sostanziali differenze durante il percorso che i due personaggi si troveranno ad affrontare.
Purtroppo la trama di per sé appare generica e poco appassionante, priva di particolari spunti e trovate originali, appesantita anche dalla mancanza di una localizzazione in italiano che finisce per rendere noiosa la lettura dei numerosi dialoghi in inglese. È un peccato, perché titoli caratterizzati da un approccio simile (vedi la nostra recensione di Scarlet Nexus) sono riusciti a fare decisamente di meglio da questo punto di vista.
Il gameplay frenetico di Zenless Zone Zero
Combinazioni frenetiche, passaggi velocissimi fra i tre personaggi che compongono il party e azioni istantanee che riportano alla mente le schivate perfette di Bayonetta (come del resto miHoYo faceva ai tempi del già citato Honkai Impact 3rd), creando bullet time estremamente spettacolari che si miscelano con le manovre corali e le devastanti Ultimate: il gameplay di Zenless Zone Zero è assolutamente frenetico e immediato, su questo non ci piove.
Certo, è un peccato che non ci sia una progressione per il repertorio dei singoli personaggi (sedici, al momento) che vada al di là dell'aumento di livello e dei potenziamenti; e questo incide inevitabilmente sulla varietà dell'azione, che complici le battaglie brevi tipiche dei free-to-play, ambientate spesso negli stessi identici scenari, contribuisce a determinare un inevitabile grado di ripetitività che si fa più o meno tollerabile a seconda del tempo che andremo a dedicare all'esperienza.
Tutto ciò che sta attorno ai combattimenti (incluse le sezioni "puzzle" con il nostro Bangboo che naviga fra gli schermi CRT), alla fine dei conti, è puro e semplice "abbellimento": il tentativo di costruire una struttura sensata attorno a un impianto ben eseguito ma chiaramente limitato, che si traduce in qualche pur piacevole sessione esplorativa fra le colorate strade di New Eridu, dove avremo modo di interagire con vari personaggi e con gli automi che gestiscono locali come il ristorante di ramen o la caffetteria.
Girando per i quartieri potremo anche accedere a una sala giochi che però si rivela un'occasione sprecata, visto che i coin-op al suo interno sono meri cloni di Snake et similia, e non hanno dunque davvero nulla a che spartire con i Club SEGA di Like a Dragon. Sbloccando l'automobile e recandoci presso determinati luoghi potremo partecipare a sfide extra che però ruotano sempre attorno al combattimento: è quello il fulcro di Zenless Zone Zero, e non si scappa.
Gacha e struttura free-to-play
Come certamente saprete, il termine "gacha" deriva dai Gashapon, le macchinette di origine giapponese che in cambio di una moneta restituivano una capsula di plastica con all'interno una sorpresa. Nei giochi che utilizzano questo sistema il concetto è lo stesso: spendendo determinate tipologie di valuta virtuale (ottenibili giocando o acquistabili con denaro reale) è possibile "tirare la leva" e ottenere un oggetto in-game più o meno pregiato a seconda della fortuna e delle probabilità.
Zenless Zone Zero include ovviamente uno shop presso cui effettuare eventuali microtransazioni e ricorre alle meccaniche gacha per regolare lo sblocco degli Agenti (oltre ai cinque che vengono regalati nelle prime ore) e dei W-Engine (dispositivi elettronici che migliorano le caratteristiche dei personaggi in vari modi), nonché per ottenere materiali utili per gli upgrade e nuova valuta, il tutto attraverso quattro "canali" che assecondano l'estetica dei televisori a tubo catodico utilizzata dal gioco in diversi frangenti.
È importante notare che il gioco non presenta rigidi paywall per bloccare la progressione, il che significa che è possibile girare per New Eridu e affrontare le varie missioni, principali o secondarie, senza alcuna limitazione. Lo stesso grado di difficoltà, anche laddove si selezioni in partenza quello più alto, si rivela incapace di offrire una sfida vera e propria, probabilmente per raccordarsi alle esigenze della versione mobile e di un'utenza per larga parte casual.
Diciamo che l'obbligo di potenziare i personaggi oltre un determinato livello (l'attuale level cap è fissato a 60) si manifesta solo nelle fasi avanzate dell'attuale porzione di campagna disponibile, ma procurarsi i materiali per ottenere determinati upgrade non è mai troppo complicato e anzi l'interfaccia fornisce un validissimo supporto in tal senso, indirizzandoci presso le sfide e le attività necessarie di volta in volta.
Grafica e sonoro: lo stile miHoYo
L'esperienza maturata con i precedenti progetti di miHoYo ha contribuito a rendere Zenless Zone Zero l'opera visivamente più matura dello studio cinese, tanto che vederla in azione è davvero uno spettacolo per gli occhi. Sì, i 60 fps dell'unica modalità grafica disponibile su PS5 producono talvolta qualche piccolo singhiozzo che immaginiamo verrà sistemato con i primi aggiornamenti, ma lo stile anime che il gioco esibisce con così tanto orgoglio è davvero splendido.
Senza neppure ricorrere a un eccessivo fanservice, al di là di qualche gonna particolarmente corta e di un paio di seni ballonzolanti, gli sviluppatori hanno dato vita a un mondo in cel shading terribilmente accattivante ed è un peccato che durante l'esperienza di gioco risulti tutto così compartimentato: i quartieri e i locali di New Eridu necessitano di pur brevi caricamenti per essere visitati, mentre gli scenari delle missioni negli Hollow sono davvero piccoli e privi di elementi interattivi al di là di qualche cassa.
È chiaro che l'esigenza di miHoYo era quella di dosare in maniera attenta gli asset e i contenuti al fine di riempire nella maniera più sensata possibile gli attuali capitoli della campagna di Zenless Zone Zero, ma anche a fronte dei precedenti successi del team era lecito attendersi uno sforzo produttivo maggiore, anche al fine di valorizzare lo splendido stile messo in campo, che si estende peraltro all'accompagnamento musicale.
Sul piano della colonna sonora, infatti, il gioco si mantiene coerente con la sua vocazione estremamente colorata, alternando brani differenti e perfettamente funzionali a ciò che viene mostrato di volta in volta sullo schermo. Il doppiaggio in inglese ci è sembrato di discreta fattura, ma visto che i sottotitoli non possono essere disattivati sentitevi liberi di ascoltare le voci in giapponese o in una qualsiasi delle altre lingue supportate.
Conclusioni
Zenless Zone Zero si pone al momento come una delle migliori espressioni di un genere spesso oggetto di feroci critiche, quasi sempre giustificate. Dal punto di vista artistico il lavoro svolto da miHoYo con il gioco è davvero sorprendente e ogni singola sequenza si rivela uno spettacolo entusiasmante, grazie a un impiego straordinario del cel shading e a una direzione perfettamente consapevole delle sue prerogative. I combattimenti sono tanto semplici quanto frenetici, restituiscono senz'altro soddisfazione anche se la sfida latita per gran parte dei contenuti attualmente disponibili e l'azione, complici anche le battaglie troppo brevi e gli scenari piccoli e spesso ripetuti, tende ben presto a diventare ripetitiva.
PRO
- Davvero molto bello da vedere
- Combattimenti immediati e frenetici
- Meccaniche free-to-play tutt'altro che rigide
CONTRO
- Gameplay ripetitivo e banalotto
- Scontri troppo brevi, scenari molto limitati
- Il contorno esplorativo e le attività per il momento deludono