Negli ultimi anni, il mondo si sta ibridando sempre più. C'è mescolanza tra arti, tra media, tra culture. Ne sono un esempio cinema e videogioco, come si può benissimo vedere dal recente Death Stranding, dove l'influenza della cinematografia è palpabile. Ma anche la settima arte ha dimostrato di essere interessata al mondo dei videogiochi e alle sue dinamiche. Lo si può notare in film come Lola Corre di Tom Tykwer o il più conosciuto Source Code di Duncan Jones, dove le basi del gameplay videoludico entrano direttamente nella struttura narrativa del film: un tempo limite, un obiettivo da portare a termine, stessi eventi che si ripetono fino a che non si riesce a "completare il livello", curva d'apprendimento che porta a conoscere sempre più la situazione che ci si trova a vivere in continuazione. Se vi ricorda qualcosa, è perché conoscete molto bene queste dinamiche.
Quest'oggi vi vogliamo parlare di un altro tipo di ibridazione, quella tra fotografia e videogioco: la cosiddetta fotografia virtuale (o virtual photography). In questa prima guida vi illustreremo le sue caratteristiche e i punti di contatto con la fotografia tradizionale. Non solo: ci soffermeremo anche sulla fotografia di paesaggi e i migliori giochi dove sfruttare questo genere fotografico.
Cos'è la fotografia virtuale?
La fotografia virtuale è esattamente ciò a cui state pensando, ovvero l'applicazione delle regole alla base della fotografia tradizionale attraverso i photo mode dei videogiochi (ma non solo), con il fine di immortalare momenti di gioco particolarmente significativi. Ovviamente, le due tecniche sono estremamente diverse sotto determinati aspetti, ma si armonizzano alla perfezione sotto altri. La presenza dell'una non deve far pensare alla predominanza sull'altra. La virtual photography non si incarica di sostituire la fotografia tradizionale, bensì di fornirgli nuove possibilità, in un processo collaborativo che non vede né vincitori né vinti. Un po' come accadde con l'avvento degli effetti visivi nel cinema. Certo, in quel caso questi ultimi sembrano aver avuto la meglio sugli effetti speciali. Tuttavia, al regista e alla produzione resta sempre la scelta di utilizzare gli uni o gli altri (o entrambi), a seconda delle esigenze della pellicola che stanno realizzando. Lo stesso discorso può essere fatto per il rapporto tra fotografia virtuale e tradizionale: sta all'autore scegliere quando è necessario scendere per strada e fotografare il mondo o quando c'è bisogno di un punto di vista diverso dal convenzionale, nascosto in mondi fittizi, ma estremamente significativi.
Un aspetto particolarmente interessante della fotografia virtuale è la libertà di movimento. Certo, bisogna sempre adattarsi alla distanza massima consentita dalle varie modalità fotografiche, ma la libertà che si ha nel muovere la camera virtuale intorno all'avatar di gioco è qualcosa che la fotografia tradizionale non riesce ancora a garantire senza mezzi ingombranti o estremamente costosi. Basta un minimo movimento dello stick o del mouse per avere una visione a volo d'uccello di ciò che vogliamo fotografare, cosa che nel mondo reale si può realizzare solo attraverso impalcature, punti sopraelevati (che non sono sempre disponibili) o, solo ultimamente, attraverso i droni. Ovviamente, premere un pulsante su un pad non è soddisfacente quanto scattare una foto con una vera macchina fotografica, ma non è tanto l'appagamento del fotografo che si cerca in fotografia, quanto piuttosto il messaggio che si vuole trasmettere attraverso l'immagine fotografica. E, in questo caso, la fotografia virtuale riesce finalmente a stare al passo con la tradizione, soprattutto grazie agli importanti balzi in avanti fatti a livello grafico. I volti riescono finalmente a far percepire le emozioni provate dai personaggi creati appositamente per i videogiochi, grazie anche al motion capture e agli investimenti nel settore. La strada è ancora molto lunga, ma le animazioni riescono già a trasmettere qualcosa allo spettatore. Con gli anni, la situazione non potrà far altro che migliorare, ma per il momento dobbiamo lavorare con ciò che abbiamo tra le mani (che, comunque, è di altissimo livello).
La fotografia paesaggistica tradizionale
I paesaggi sono da sempre parte integrante del mondo fotografico. La prima fotografia documentata, scattata nel 1926 da Joseph Nicéphore Niépce, ritrae proprio il paesaggio che si vedeva dalla finestra della sua casa-laboratorio. Ora come allora, la landscape photography è di vitale importanza per la fotografia. Non solo perché è uno dei pochi generi che ancora resiste e persiste a livello commerciale, ma anche perché tutti ne fanno utilizzo. Se si apre un album di vacanze familiari, si troveranno sempre foto di paesaggi, naturali o urbani che siano. Questo perché i panorami sono estremamente facili da immortalare, dato che la maggior parte del lavoro lo fa l'impatto visivo della veduta raffigurata. Ovviamente, "facile" non significa che chiunque può fare delle foto "significative" a livello artistico semplicemente puntando e scattando. Ci sono, come in ogni disciplina, delle regole da seguire. La composizione è sicuramente la chiave della fotografia di paesaggi (come della fotografia nella sua interezza). Senza di essa, la struttura e l'efficacia dello scatto può crollare in un istante.
Uno dei massimi esponenti nazionali della fotografia paesaggistica è sicuramente Franco Fontana che, con il suo progetto Skyline, ha dimostrato (e dimostra tutt'ora) che i paesaggi sono molto più di semplici vedute estetizzanti. Anche un fotografo di fama internazionale come Sebastião Salgado ha immortalato l'importanza del paesaggio naturale con uno dei suoi ultimi lavori, Genesi. In definitiva, tutti i fotografi, chi prima chi dopo, hanno fatto i conti con la fotografia paesaggistica.
La fotografia paesaggistica virtuale
Nei videogiochi contemporanei la qualità grafica è senza dubbio migliorata rispetto anche solo a cinque anni fa. I dettagli ambientali sono aumentati a dismisura, anche se ci sono ancora parecchie sbavature dovute a degli hardware non abbastanza performanti. Di conseguenza, ci si deve adattare di gioco in gioco a ciò che vogliamo immortalare. Sicuramente, i landmark ambientali devono rappresentare i principali soggetti delle nostre foto paesaggistiche, per via di una maggiore accuratezza grafica dovuta all'importanza data alla struttura o alla conformazione naturale. È bene anche "giocare" con i settaggi forniti dai vari photo mode presenti nei giochi (oppure, da PC, con quella svolta che è Nvidia Ansel). Altro elemento da non sottovalutare è la postproduzione (attraverso Photoshop e simili), fondamentale per smussare tutte quelle imperfezioni grafiche che, inevitabilmente, troverete nella fotografia paesaggistica virtuale. Con un buon bilanciamento delle luci e delle ombre, nonché dei colori, riuscirete a trasformare una foto inizialmente non molto performante in uno scatto da incorniciare.
Days Gone
L'ultimo lavoro di Bend Studio presenta una qualità grafica dell'ambiente di gioco invidiabile per molti videogiochi usciti quest'anno. Se la strada, a prima vista, sembra essere la protagonista privilegiata dei vostri scatti, alzare lo sguardo dal magnifico terreno vi farà notare come anche il mondo circostante sia pieno di sorprese, sicuramente più vivo dei non morti che lo abitano. Il paesaggio non è certo l'elemento migliore del gioco da immortalare, ma avremo modo di tornare sull'argomento in guide future.
Forza Horizon 4
Inutile dire che la qualità grafica di Forza Horzion 4 riesce a lasciare facilmente a bocca aperta, soprattutto per quanto riguarda i modelli dei veicoli. In questo caso, potete sbizzarrirvi implementando nel paesaggio che volete immortalare anche le automobili che popolano il mondo di gioco. Grazie a queste ultime, i vostri scatti saranno molto più interessanti e, perché no, riusciranno anche a raccontare una storia o, perlomeno, a incuriosire l'osservatore. Vi consigliamo di utilizzare molto il parametro riguardante la velocità, che renderà le vostre foto estremamente più dinamiche. Un altro consiglio è quello di aggiungere una punta di apertura del diaframma e di posizionare il fuoco sul veicolo, così da "alleggerire" un po' il panorama dalla nitidezza, che altrimenti rivelerebbe delle evidenti carenze grafiche sulla distanza.
Red Dead Redemption 2
Non c'è bisogno di elogiare nuovamente le qualità grafiche di Red Dead Redemption 2, quindi andiamo direttamente al sodo. Solo negli ultimi mesi è stata aggiunta definitivamente la modalità fotografica (che vi permetterà di creare degli scatti ancora più d'impatto), ma prima, quando non era disponibile, vi veniva fornita una macchina fotografica molto simile alle prime Kodak di fine Ottocento, con la quale potevate scattare delle foto senza troppa libertà di movimento (ovviamente questo elemento non è stato eliminato con l'arrivo della photo mode, quindi sta a voi decidere quale metodo utilizzare). Quest'ultima rende l'esperienza fotografica un po' più "di ruolo". Infatti, chi scrive si è immedesimato completamente nella professione del fotografo di fine Ottocento e ha esplorato la mappa di gioco documentando l'America del Vecchio West come se stesse facendo un reportage sulla vita di frontiera. L'esperienza è estremamente stimolante e, se siete amanti della fotografia, è una cosa che dovreste assolutamente provare. Mettete la pistola in fondina e iniziate a sparare altri tipi di proiettili.
Assassin's Creed Odyssey
L'ultimo capitolo della fortunata saga Ubisoft ha da poco compiuto un anno, ma riesce ancora a regalare delle buone perle fotografiche a livello paesaggistico. L'Antica Grecia di Assassin's Creed Odyssey è senz'altro l'elemento migliore del gioco. Ricca di biomi e ambienti unici nel loro genere, non sarà difficile trovare ispirazione per i vostri scatti. Che vaghiate per mare o per terra, le vostre avventure vi porteranno sempre in luoghi degni di essere immortalati. La vasta libertà di movimento, inoltre, vi permetterà di giostrare al meglio la camera, in modo tale da diminuire considerevolmente l'impatto visivo di alcuni elementi grafici non proprio esaltanti.
Assassin's Creed Origins
Anche in Assassin's Creed Origins il mondo di gioco è sempre un passo avanti agli altri elementi. La modalità fotografica è in tutto e per tutto identica a quella già analizzata in Odyssey. Di conseguenza, vi basterà approcciarvi al gioco con lo stesso metodo che avete utilizzato con il suo seguito (o viceversa).
Horizon Zero Dawn
Horizon Zero Dawn regala dei panorami sublimi, merito anche di un'illuminazione di altissimo livello. La protagonista della modalità fotografica è senz'altro Aloy, grazie al suo modello estremamente espressivo, ma anche in termini paesaggistici si può ottenere veramente tanto. Ovunque vi giriate in questo futuro invaso dalla natura, troverete sempre qualcosa da immortalare, che sia un edificio inglobato dalle piante o gli ultimi raggi di sole che fanno capolino dietro le scoscese pareti di un canyon.
Marvel's Spider-Man
Nonostante la mappa non troppo varia a livello paesaggistico, la New York di Marvel's Spider-Man è magnifica da fotografare, soprattutto durante il tramonto. Grazie al fatto che non esiste il ciclo giorno-notte, avete la possibilità di scegliere l'orario della giornata che più vi aggrada e di sperimentare con l'illuminazione sapientemente posizionata a monte da Insomniac Games che, così facendo, ha avuto il pieno controllo artistico degli ambienti di gioco. Vi consigliamo di utilizzare Spider-Man nelle immagini, così da dare quel tocco di unicità e riconoscibilità in più agli scatti.
Uncharted 4: Fine di un ladro
L'ultimo capitolo dell'avventura di Nathan Drake fornisce una modalità fotografica molto interessante. Nonostante gli anni, il gioco tiene ancora testa alla concorrenza graficamente parlando e, grazie alla struttura a livelli, gli ambienti di gioco sono molto dettagliati, permettendovi di scattare delle fotografie veramente stupefacenti.
Questi sono i videogiochi dove la fotografia paesaggistica ci è sembrata veramente di alto livello. Ovviamente, sono solo una selezione delle centinaia di titoli che permettono di scattare delle ottime foto di paesaggi, tra cui vorremmo solo citare No Man's Sky, Shadow of the Tomb Raider, L'ombra della guerra e Batman Arkham Knight. Fateci sapere nei commenti se voi avete trovato altri titoli dove la fotografia paesaggistica virtuale può trovare grande sfogo, così da poter condividere anche con gli altri lettori le vostre scoperte fotografiche. E, perché no, mostrateci i vostri scatti! Siamo curiosi di vedere le vostre opere fotografiche.