Lo scorso weekend le dodici squadre di World of Tanks più forti del mondo si sono nuovamente date appuntamento a Varsavia, Polonia, per contendersi il titolo di campione del mondo 2016 in una due giorni intensissima di scontri fino all'ultimo carro armato. Il pesante monolite della Wargaming.net League rappresenta l'ultimo e più importante traguardo per le decine di giocatori professionisti che lungo questa stagione si sono sfidati nei sei campionati da cui è composta la lega, che ci ha riservato diverse sorprese rispetto a come ci eravamo lasciati l'anno passato. I russi del team Hellrazers avevano sollevato il trofeo contro ogni pronostico, con i NaVi costretti ad abdicare per colpa di un'assenza pesante. Quest'anno entrambe le squadre si presentano ai blocchi di partenza con alte chance di vittoria, ma ci sono altri concorrenti insidiosi come i Wombats on Tanks, ex Virtus Pro, che come ogni anno puntano al gradino più alto del podio che comprende anche un succoso assegno di 150.000 dollari. L'8 e il 9 aprile la Torwar Hall di Varsavia si è quindi trasformata nella meta più abita per gli appassionati di eSport che hanno potuto ammirare dal vivo le prodezze dei pro player, oltre che incontrare parte del team di sviluppo, sempre disponibile con i fan.
Dopo una finale incredibile, alle Grand Finals 2016 di World of Tanks hanno trionfato di NaVi
eSport in costante crescita
Prima di addentrarci nei match che hanno decretato i nuovi campioni del mondo, abbiamo approfittato dell'occasione per scambiare quattro chiacchiere con Nicolas Passemard, Head of Competitive Gaming in Europa, con il quale abbiamo parlato dei cambiamenti che sta attraversando World of Tanks dentro e fuori dalle mappe virtuali. Quest'anno infatti sono state introdotte alcune novità alla formula del torneo, di cui due molto incisive sull'economia delle partite. Innanzitutto la durata di ciascun round è stata protratta da 7 a 10 minuti, tre minuti addizionali resi necessari per lasciare più tempo alle squadre di pianificare la propria tattica senza il costante senso di urgenza trasmesso del ticchettio dell'orologio.
Nei due giorni di competizione abbiamo inoltre constatato come i tre giri di lancetta addizionali abbiano sempre portato allo scontro le squadre in campo, lasciando il tempo necessario agli schieramenti di scovare i nemici evitando fasi di stallo prolungate in cui una squadra fa di tutto per sfuggire all'altra vista la scarsa lunghezza dei round. Il formato rimane sempre lo stesso dell'anno passato con la modalità Assalto 7 contro 7 al centro delle competizioni ufficiali: si gioca al meglio delle 9 partite (13 in finale) con le due squadre contrapposte che si alternano nel ruolo di attaccanti e difensori sulla stessa mappa, prima di passare alla successiva. Per quanto riguarda i carri, la stagione 2015-2016 ha visto il debutto dei Tier X richiesta a gran voce dai fan e dagli stessi pro-player. "Siamo giunti a questa decisione analizzando i tantissimi feedback che la nostra community di giocatori ci invia ogni giorno" ci ha confermato Nicolas Passemard. "Avere a disposizione anche i carri armati Tier X porta maggiore varietà e differenziazione nelle composizioni dei team, che poi si va a riflettere nelle strategie e quindi nello spettacolo di ogni match. Impiegarli in un torneo importante come questo, la finale mondiale, ci dà la possibilità di vedere i migliori giocatori del mondo utilizzare i migliori tank che abbiamo mai creato, uno spettacolo da non perdere". Adattare le regole delle competizioni ufficiali con ciò che viene offerto dal client di gioco è indubbiamente la mossa migliore per far sentire i giocatori più vicino ai professionisti, dai quali possono attingere strategie da utilizzare durante le proprie partite. "Avvicinare il mondo competitivo il più possibile all'esperienza che hanno tutti i giocatori scaricando il client è il nostro obiettivo principale. Questo ci permette da una parte di avere numerose informazioni su tattiche e bilanciamento dei tank direttamente dai pro player, mentre dall'altra un feedback appassionato sulla qualità delle competizioni e la loro spettacolarità". Per Nicolas Passemard quindi si tratta di un unico ecosistema che deve crescere il più possibile in maniera uniforme, in modo tale che l'eSport funga da finestra per attrarre nuovi giocatori e che gli stessi giocatori possano aiutare il settore competitivo a crescere. La strategia è quella vincente, oramai World of Tanks conta decine di milioni di giocatori perlopiù provenienti dai paesi dell'est europeo, ma ci sono incoraggianti segnali di crescita anche negli Stati Uniti, con il titolo che nel 2015 ha raggiunto la sua massima espansione e non sembra propenso a fermarsi.
Conferme e sorprese
A Varsavia sono arrivate dodici squadre provenienti dalle sei regioni in cui si sono tenute le qualificazioni: Asia (El Gaming, Gold Bass), CIS (NaVi Natus Vincere, Not So Serious, Hellraisers), Europa (Wombats on Tanks, Tornado.Rox, Kazna Kru), America (Eclipse, Simp, Red Canids) e Cina (Yato Gaming). Il venerdì è stata la giornata della fase a gironi che non ci ha riservato particolari sorprese, confermando le gerarchie delle varie regioni nel panorama mondiale: nonostante la costante crescita in America, le squadre competitive non si sono dimostrati ancora all'altezza del palcoscenico più importante ed Eclipse e Red Canids hanno dovuto abbandonare la competizioni eliminati già nella fase a gironi.
Con loro i coreani Gold Bass e gli El Gaming, completamente irriconoscibili rispetto all'anno scorso quando si erano fatti strada fino alla finale con il coltello tra i denti e conquistando il secondo posto. L'Asia ha quindi perso entrambi i suoi esponenti, mentre per l'America ne è rimasto soltanto uno, confermando ancora una volta che per quanto riguarda World of Tanks il blocco post sovietico è di gran lunga più competitivo rispetto agli altri paesi. Il sabato è stato dedicato alla fase a eliminazione diretta culminata con la Grand Final, alla quale sono arrivati gli Hellraisers campioni uscenti e i NaVi, beniamini del pubblico più determinati che mai a riprendersi lo scettro di campioni del mondo già conquistato nel 2014. Il percorso degli Hellraisers è stato alquanto movimentato e non privo di insidie già ai quarti di finale nella sfida contro i Tornado.Rox: dopo essere passati in vantaggio 3-1 si sono fatti recuperare sul 3-3, dimostrando anche quest'anno una generale mancanza di lucidità nel dare lo strappo necessario per chiudere la serie, che finisce 5-4 per gli Hellraisers. In semifinale hanno trovato gli americani Not So Serious, e anche qui la fragilità degli Hellraisers è tornata a mostrarsi seppur in modo più lieve. Dopo una partenza a razzo portandosi sul 3-0, i russi si sono nuovamente fatti rimontare fino al pareggio per andare a giocarsi il tutto per tutto nell'insidiosa mappa Cliff, dove il lavoro di squadra è obbligatorio per superare l'avversario. Qui gli Hellraisers sono scesi in campo compatti, pressando gli avversari sia in attacco che in difesa e vincendo entrambi i round per guadagnarsi l'accesso alla finale.
Il tank nella roccia
Chi invece non soffre di problemi di concentrazioni sono gli ucraini NaVi, determinati più che mai a riconquistarsi il trofeo che l'anno scorso furono praticamente costretti a cedere causa mancanza di giocatori importanti nella formazione titolare. Durante tutto l'anno hanno dimostrato una solidità mentale invidiabile, ribaltando partite che molti avrebbero considerato già perse senza lasciare mai nulla di intentato.
Proprio per questa attitudine al non darsi mai per vinti si sono guadagnati il supporto del pubblico, che anche a Varsavia non ha smesso di incitarli per tutti e due i giorni di gara. La potenza dei NaVi è diventata palese quando ai quarti di finale hanno asfaltato i Kazna Kru per 5-0 e in semifinale demolito i Wombats on Tanks con un 5-2 che non ha ammesso repliche, andando a raggiungere gli Hellraisers in finale. Il team dei Wombats on Tanks (ex Virtus Pro) si è poi aggiudicato il terzo posto nella finalina contro i Not So Serious, ma il vero spettacolo è stato tra NaVi ed Hellraisers che hanno dato vita a una serie al fulmicotone nella quale sono state necessarie tutte e 13 le partite in programma per sancire il campione del mondo 2016. Curioso come le prime 4 mappe siano state vinte sia in attacco che in difesa dallo stesso schieramento, portando il risultato su un tesissimo 4-4. Una vittoria per parte nelle mappe Cliff e Steppes, con i NaVi che si sono trovati tra le mani il match point della vittoria ma per un'eccesso di foga si sono fatti cogliere completamente fuori posizione dagli avversari che invece hanno scelto di avanzare compatti. Il risultato è stata una vittoria nettissima degli Hellraisers che hanno portato la serie sul 6-6 senza perdere neanche un tank. L'ultimo round è stato quindi giocato nella mappa Cliff, con gli Hellraisers in attacco e i NaVi a difendere gli obiettivi. Contrariamente alle aspettative entrambe le squadre cercano subito lo scontro diretto, con gli Hellraiser che si trovano sotto ma riescono a rimane in partita finché accade l'impensabile: in vantaggio due contro uno e con la vittoria a portata di mano, applew0w nel tentativo di scendere da un rilievo finisce per incastrarsi contro una roccia senza riuscire a muovere il suo tank e lasciando il povero Griffon oramai con pochissimi punti vita in un 1 contro 1 con Inspirer, che con una cannonata lo ha fatto saltare in aria nonostante cercasse di nascondersi nella vegetazione. Un azione incredibile, probabilmente quanto di meglio si sia visto fino ad ora in una partita competitiva di World of Tanks. A quel punto, essendo i NaVi a difendere, non hanno dovuto fare altro che aspettare lo scadere del tempo per riconquistare il monolite della WarGaming.net League ed essere incoronati campioni del mondo 2016. GG NaVi!