Di Resident Evil: The Darkside Chronicles abbiamo già parlato in numerose occasioni, anche grazie ad approfondite prove che hanno avuto luogo durante le fiere dell'anno. A distanza di circa un mese e mezzo dall'uscita nei negozi, prevista per la fine di novembre, è però con piacere che torniamo a dare un'occhiata al promettente nuovo capitolo dello spin-off di Capcom, stavolta con la comodità di una demo estesa e rinnovata.
Zombie tvb
E' incoraggiante osservare come Resident Evil: The Darkside Chronicles stia migliorando nel corso dei mesi, e questo ultimo incontro prima della nostra recensione non fa che ben sperare per la qualità finale. I contenuti della versione su cui abbiamo potuto mettere le mani sono gli stessi che Capcom ha portato sullo showfloor del recente TGS; tre livelli quindi, di cui due già visti in passato ed uno al contrario inedito. Il primo, intitolato "Memory of Lost City" e che vede protagonisti Claire Redfield e Leon Kennedy è ambientato nel 1998 a Raccoon City, e quindi durante Resident Evil 2. Il secondo invece, "Game of Oblivion", permette di vestire i panni di Claire o di Steve Burnside, e riprende le vicende di Code Veronica.Fino a questo momento quindi nulla di nuovo sotto il sole, nè niente che non avessimo già giocato nei precedenti incontri con The Darkside Chronicles. La novità va cercata quindi nel terzo livello messo a disposizione in questa demo, dal nome "Operation Javier", e tratto dal capitolo inedito che è stato recentemente svelato; in questo caso i personaggi sono Leon e Jack Krauser, compagni di squadra nel 2002 durante una missione in Sud America alla ricerca di un uomo scomparso e ritenuto vicino all'Umbrella Company. Una sorpresa quindi anzitutto a fronte del fatto che, al contrario di quanto Capcom aveva rivelato finora, in The Darkside Chronicles ci sarà spazio anche a location e contenuti non "ripescati" che potranno così aggiungere ulteriori pezzi al grande puzzle rappresentato dalla trama del franchise; e in secondo luogo, Operation Javier rappresenta una ulteriore rivelazione per quanto riguarda la componente tecnica, davvero di assoluto spessore sotto ogni punto di vista.
Dicevamo del setting, un imprecisato e sconosciuto villaggio nella foresta sudamericana; l'arrivo dei due compagni, narrato attraverso una delle numerose e piacevoli sequenze non giocabili, non è certo accompagnato da un caloroso comitato di benvenuto. Il T-virus infatti per qualche oscuro motivo ha raggiunto anche questo luogo, trasformando ovviamente gli abitanti in temibili zombie; ma i non morti non rappresentano l'unica minaccia per il giocatore, a fronte dell'incontro con ragni giganti, strane rane antropomorfe e piranha pronti a saltare dal fiume (dal preoccupante colore giallo) verso la faccia dei poveri Leon e Jack. Fortunatamente l'arsenale a disposizione è abbastanza ricco per quanto riguarda le armi, anche se lo stesso non si può dire delle munizioni che vanno gestite con oculatezza; accanto alla solita pistola con proiettili illimitati abbiamo avuto modo di imbracciare un potente fucile, una mitraglietta, una efficace pistola magnum e lanciare un paio di granate.
Misteri su misteri
Il livello, della durata di circa una ventina di minuti, si è concluso nella chiesa del villaggio, luogo di un doppio incontro; quello con una ragazzina misteriosa di cui ben poco viene svelato, e qualche istante dopo con il boss di fine livello, una sorta di enorme serpente o lucertola marina tutt'altro che amichevole. Dicevamo della componente tecnica, che in questo livello si pone in una posizione nettamente superiore a quella delle altre due ambientazioni. Il motivo fondamentale è legato all'illuminazione; mentre negli altri casi gli eventi si svolgono infatti durante la notte, restringendo quindi la palette cromatica e limitando la quantità di dettaglio e la profondità visiva, al contrario in Operation Javier tutto avviene alla luce del sole. Benchè il Sud America sia molto lontano dall'Africa teatro di Resident Evil 5, il colpo d'occhio è in realtà piuttosto simile; baracche e strade sterrate con sabbia gialla, bancarelle di frutta e la generale fatiscenza del villaggio portano ad una atmosfera analoga, aspetto questo tutt'altro che negativo.
Più in generale, alcuni scorci lasciano davvero sorpresi per la qualità della modellazione poligonale e la quantità di dettagli, rendendo quantomai stucchevole l'incapacità del Wii di utilizzare un'alta definizione che avrebbe reso giustizia al grande lavoro fatto dai programmatori. Della telecamera "alla Cloverfield" abbiamo già parlato, e non possiamo che confermare la bontà dell'effetto finale, capace di slegare il genere dalla staticità visiva a cui era ancorato; ora tutto è molto più dinamico, fluido e coinvolgente, anche se non è da escludere (tutt'altro) che in diversi utenti possa causare qualche effetto di motion sickness. Eccellente il sonoro, capace di sottolineare in maniera perfetta ciò che accade aggiungendo pathos e concitazione alle vicende. In definitiva quindi siamo rimasti positivamente colpiti da Resident Evil: The Darkside Chronicles; a meno di clamorosi scivoloni, chi ha apprezzato Umbrella Chronicles non resterà certamente deluso, e anche i suoi detrattori non potranno non constatare lo sforzo operato da Capcom per migliorare tanto le meccaniche quanto l'aspetto tecnico del fortunato spin-off.
Intervista a Kawata e Noguchi
Intervista a cura di Elisa di Fiore
Quattro chiacchiere con il Producer del gioco Masachika Kawata e Kentaro Noguchi, Lead Graphic Artist di Cavia.
Multiplayer.it: Quanto è cambiata la trama rispetto a Resident Evil 2 e a Code Veronica, entrambi i titoli a cui Darkside Chronicles è ispirato? Potete dirci di più sul nuovo capitolo che sarà incluso nel gioco?
Masachika Kawata: La trama sarà esattamente quella che i giocatori ricordano in Resident Evil 2 e Code Veronica. Abbiamo cercato di offrire una prospettiva diversa, ma fatti e personaggi resteranno gli stessi per una questione di fedeltà nei confronti della serie. Quanto al nuovo capitolo, non posso ancora rivelare molto in merito, se non che sarà centrato su Leon Kennedy e ambientato in Sud America. Ci saranno due nuovi personaggi: Javier, il nuovo antagonista di Leon, e Manuela, l'unica superstite dell'epidemia che ha colpito il suo villaggio. Manuela è un personaggio molto interessante, perciò vi consiglio di tenerla d'occhio nei prossimi mesi.
M.it: Prima la Spagna, poi l'Africa e ora il Sud America: Resident Evil ci sta portando in giro per il mondo. Quale sarà la prossima destinazione della serie? Magari l'Asia?
MK: Hmmm... ci ho pensato a lungo e ovviamente, essendo giapponese, mi piacerebbe ambientare un capitolo di Resident Evil nel mio paese. Ma non so, credo che sparare ai miei connazionali mi farebbe sentire davvero troppo strano. Devo ancora pensarci un pò prima di poter decidere... Nell'ultimo periodo invece ho pensato spesso alla Russia: è un paese affascinante e un Resident Evil tra i ghiacci sarebbe decisamente interessante. E perchè non l'Italia? Ho sempre desiderato visitarla, magari questo potrebbe essere il pretesto giusto per farlo! (ride)
M.it: Dopo tutti gli episodi della serie che abbiamo visto, ci sono ancora storie degne di essere raccontate?
MK: Decisamente si! Quello di Resident Evil è un universo in costante espansione, con storie e dettagli che non sono mai stati raccontati finora. Sarebbe un vero peccato tenerli per noi senza condividerli con il pubblico...
M.it: Sappiamo che il motion sickness rappresenta un disagio piuttosto diffuso tra i giocatori giapponesi che si avvicinano agli sparatutto. Come avete risolto il problema?
Kentaro Noguchi: All'inizio avevamo progettato una telecamera in movimento costante, che rappresentasse bene la sensazione di panico e di urgenza dei protagonisti. Ma in fase di testing ci siamo resi conto che questo sistema era veramente eccessivo per lo stomaco dei giocatori! In seguito ai loro appelli disperati abbiamo quindi ridotto il raggio di movimento della telecamera, senza azzerarlo completamente se non nelle fasi di puntamento vero e proprio. I test successivi hanno confermato che i giocatori sono più a loro agio con questo sistema che con quello precedente. In questo modo abbiamo trovato il giusto equilibrio tra un'atmosfera volutamente inquietante e un sistema di gioco che può essere apprezzato da tutti.
M.it: Avete intenzione di modificare il livello di difficoltà del gioco a seconda dei diversi territori in cui sarà pubblicato? O magari a seconda del personaggio con cui si gioca?
MK: Impostare diversamente il livello di difficoltà non sarebbe leale nei confronti dei nostri giocatori in tutto il mondo, anche se sappiamo bene che in alcuni territori gli sparatutto sono più popolari che in altri. Abbiamo quindi deciso di includere un nuovo livello di difficoltà più facile per tutti, in modo da fare contenti anche i giocatori meno esperti. Abbiamo anche reso più facili i colpi alla testa e implementato un sistema di rotazione delle armi più intuitivo. I giocatori più esperti potranno invece vedere il loro nome sulle leaderboard online. Un titolo come The Darkside Chronicles può essere provato davvero da chiunque. Consideratelo un pò il nostro modo di attirare nuovi fan verso l'esperienza di Resident Evil...
M.it: Quale sarà il ruolo del Wii Zipper nel contesto del gioco? Pensate che renderà l'esperienza migliore?
MK: Il Wii Zapper non è indispensabile, ma contribuirà certamente a rendere l'esperienza più piacevole per tutti quei giocatori che non sono abituati agli sparatutto o che non hanno una presa abbastanza ferma per assicurare un puntamento stabile. Il Wii Zapper sarà venduto in bundle con il gioco in Europa e stiamo pensando a un'offerta del genere anche in altri territori.
M.it: Grazie mille per averci dedicato il vostro tempo e restiamo in attesa di The Darkside Chronicles!
MK: Grazie a voi e non temete, il gioco sarà pubblicato molto, molto presto.
KN: Grazie e speriamo di tornare a parlare di Resident Evil presto, magari con un nuovo titolo.
CERTEZZE
- Il Wii mostra i muscoli
- Numerosi progressi rispetto a Umbrella Chronicles
DUBBI
- Che peccato per la bassa risoluzione...
- Vedremo cosa aggiungerà alla storia il nuovo capitolo