Versione testata: PlayStation 3
Dirt 3 è stato di recente annunciato dai Codemasters, come il più grande gioco di rally mai realizzato nella storia dei videogiochi. Curiosi di tanta sicurezza, ci siamo messi al volante con la versione PlayStation 3, dopo che già avevamo apprezzato tantissimo i due precedenti capitoli, ansiosi di vedere quali novità siano state introdotte e dopo che i tanti video rilasciati sino ad ora avevano stuzzicato la nostra attenzione.
Almeno da queste prime avvisaglie, la demo in nostro possesso permette di giocare solo la prima serie di campionati e gare, Dirt 3 sembra più una rifinitura del secondo capitolo, piuttosto che un deciso passo in avanti come era accaduto tra i primi due, ma principalmente per il fatto che è davvero difficile migliorare uno dei giochi di guida più coinvolgenti presenti sul mercato. È stato evidentemente perfezionato il modello di guida e il motore grafico che muove il gioco, così da dare un'idea di superiore solidità a tutto l'impianto.
Ovviamente, però, non mancano le sorprese e di certo sulla lunga distanza alcune delle idee inserite potranno fare una differenza enorme in un titolo di guida di così grande spessore.
Eccoci all'acqua
50 vetture, 100 nuovi tracciati e un sistema climatico mutuato direttamente da quello di F1 2010 sono le prime cose che saltano all'occhio tra le novità introdotte. La varietà, insomma, la fa ancora più da padrona in Dirt 3. Lasciata alle spalle la Roulotte da cui si dipanava tutta la carriera di Dirt 2, sembra tornata una struttura di gioco più simile a quella del primo capitolo con una serie di campionati che si possono sbloccare raccogliendo punti, maggiori o minori a seconda del livello di difficoltà e di aiuti alla guida scelti, e che si sviluppano grazie ai soliti menu pieni di stile a cui Codemasters ci ha ormai abituato. Ogni gruppo di gare è rappresentato da un triangolo, diviso in quattro più piccoli, ognuno dei quali indica quanti punti ancora dobbiamo fare per accedere al successivo. Si possono, anche questa volta, attivare i danni meccanici, oltre che estetici, e torna la possibilità di tornare indietro nel tempo, fino a cinque volte per gara, per rimediare agli errori più grossolani che abbiano compromesso irrimediabilmente una corsa.
Ovviamente, ricorrere a questo espediente diminuisce la quantità di punti con cui si viene premiati a fine competizione. Le nuove vetture vengono sbloccate grazie a un livello di reputazione che sale indipendentemente dai punti gara e che dà accesso a nuove offerte da parte di nuovi racing team, ognuna delle quali porta in dote nuove auto. Ogni mezzo, per ogni tipo di evento, ha un bonus di reputazione diverso, visto che non è detto che le nuove auto siano in tutto e per tutto migliori delle precedenti, ma può ben darsi il contrario, così che la fama del pilota, in caso di vittoria, è logico che salga maggiormente, vista la maggior abilità richiesta per primeggiare. Come detto, è stato inserito il sistema di mutamenti climatici creato per F1 2010 e che oramai fa parte del motore poligonale proprietario di Codemasters. Laddove in Dirt 2, finalmente, superfici bagnate facevano parte più diffusa degli elementi di fondale su cui correre, qui la pioggia, quando cade, può divenire un vero e proprio torrente. Tra le gare che abbiamo provato non ce n'erano di abbastanza lunghe per poter apprezzare eventuali mutamenti climatici in tempo reale, ma quelle sotto la pioggia hanno reso ben evidente il lavoro fatto sulla guidabilità delle vetture in condizioni estreme, con l'acqua che costituisce un elemento determinante nel gestire la macchina tra derapate e controsterzi, soprattutto quando il controllo si fa davvero più difficile e ogni pozza rappresenta un ostacolo in più da affrontare.
Youtube e poligoni
Un'altra novità importante tra quelle introdotte è senz'altro quella che permetterà di condividere su Youtube i filmati creati dai giocatori grazie al sistema di replay ed editing dei video presente nel gioco. Purtroppo, visto che il PSN era ancora down al momento della nostra prova, non abbiamo potuto sperimentarlo in alcun modo, ma il potenziale di una feature di questa portata è evidente. Vista l'immediatezza con cui sarà possibile condividere in rete le proprie prodezze in solitaria o le umiliazioni inferte ad amici e parenti nelle gare online in multiplayer, non è difficile immaginare centinaia di video che si diffonderanno alla velocità della luce tra Facebook e Twitter in tutto il mondo. Codemasters però ha anche inserito una nuova modalità di gioco, chiamata Gymkhana, che costituiva l'ultimo dei tornei a cui si accede con questa demo. Si tratta di una serie di gare, ambientate dentro arene più piccole, in cui sono disposti ostacoli, rampe da cui effettuare salti, portali attraverso i quali effettuare derapate e una serie di cartoni da distruggere, investendoli con l'auto. Ognuna delle evoluzioni porta a conseguire dei punti, che determinano una classifica che, ovviamente, dà sempre più punti quanto più alta è la posizione che si riesce a raggiungere. Laddove la prima arena costituiva evidentemente un tutorial, non è difficile immaginare come, in quelle successive, elementi del fondale possano costituire i punti attorno ai quali effettuare evoluzioni e derapate controllate alla ricerca spasmodica di punti entro il fatidico tempo limite che scorre inesorabilmente. A fine competizione, infatti, si sblocca un'arena più grande in cui si può accedere liberamente e nella quale realizzare una serie di obiettivi per sbloccare extra e chi sa quale altra diavoleria.
In questa, i coni attorno a cui derapare nella Gymkhana dimostrativa, vengono sostituiti da pali, lampioni e persino il braccio e il corpo di una gru abbandonata accanto a un cantiere. Insomma, viste le premesse ci si può aspettare veramente di tutto. Se questo possa essere abbastanza a differenziare il gioco dall'ultimo episodio, è cosa che andrà verificata in sede di recensione.
Dirt 3 è ormai alle porte, con l'uscita prevista per il 24 di maggio, e siamo certi che già nei prossimi giorni avremo l'occasione per provare una build ancora più aggiornata. Già qui, comunque, lontanissimi sono oramai i ricordi dei problemi di fluidità del primo capitolo e anche i frequenti rallentamenti del secondo episodio. Dirt 3 sembra ancora più solido, pieno dei soliti effetti di luce e con le piste zeppe di dettagli e texture molto definite. Il motore poligonale è ancora più pulito e abbiamo notato qualche incertezza soltanto nelle gare con più vetture su schermo, nelle curve in cui la bagarre si faceva infernale con pezzi di lamiera che volavano da ogni parte e il fumo che saliva dai copertoni portati al limite dell'aderenza. A questo punto non resta che aspettare la data d'uscita!
CERTEZZE
- Youtube e WebRally 2.0
- Le evoluzioni della Gymkhana
- Sempre più bello
DUBBI
- Condizioni climatiche nelle gare più lunghe
- Sostanziali novità rispetto a Dirt 2