Una delle serie horror più amate, se non la più amata in assoluto, tornerà con la sesta iterazione ufficiale (se non si contano gli ormai innumerevoli spin-off, compreso l'imminente Revelations per Nintendo 3DS) alla fine del 2012 e Capcom di certo non ha lesinato sulla spettacolarità di un trailer che, seppur di breve durata, suggerisce parecchio sulla direzione presa dal franchise in questa occasione. Resident Evil era nato come un "semplice" survival-horror nel 1996 e da allora si è trasformato in qualcosa di sempre più complesso, sia per quanto riguarda la storia che il gameplay vero e proprio: basti pensare al quinto, chiacchierato capitolo e come sia riuscito a distanziarsi dalle origini della serie.
Nel '96 eravamo tutti soli alle prese con zombie ed enigmi all'interno di una semplice villa, nel 2009 sparavamo in cooperativa online contro orde di armi biologiche nelle mani di terroristi senza scrupoli. Si è trattato di un lento ma radicale cambiamento di meccaniche, sceneggiatura ed atmosfera che non ha convinto proprio tutti, spaccando in due sopratutto la comunità dei fan di una saga che proprio sulla tensione e sulle emozioni ha costruito il suo successo. Con Resident Evil 6, Capcom intende trovare un punto di contatto tra la vecchia e la nuova filosofia e, a giudicare dal trailer, sembrerebbe esserci riuscita.
Graditi ritorni e nuovi arrivi
Uno dei tre protagonisti della nuova storyline sarà Leon S. Kennedy che, dopo aver salvato la figlia del Presidente in Resident Evil 4, sembra aver sviluppato un rapporto confidenziale con il capo di stato, destinato a concludersi con una probabile pallottola in fronte visto che nelle prime immagini del trailer il presidente ci appare, come dire, un po' pallido. Leon però è un vero duro, indossa ancora una volta una giacchetta alla moda ed esibisce un volto indurito e segnato dal tempo che per qualche strana ragione ci ricorda tanto quello dell'amatissimo Sawyer di Lost.
In quest'avventura Leon ha anche una nuova partner, tale Helena Harper, un agente del governo americano decisamente sexy il cui ruolo nella vicenda è ancora tutto da definire. La missione di Leon non è esattamente chiara: a quanto pare un attentato terroristico ha mutato la popolazione di un paesino chiamato Tall Oaks e quindi rieccoci alle prese con una cittadina di mostri in cui si cela un pericolo dietro ogni angolo. È chiaro che Capcom intende ricreare le indimenticabili atmosfere di Raccoon City in Resident Evil 2, come dimostrano i segni di devastazione e i cittadini tutt'altro che amichevoli che perseguiteranno Leon fin dentro le gallerie della metropolitana. Dall'altra parte del mondo invece, si svolge una trama parallela con protagonista Chris Redfield, ora membro del BSAA (Bio-terrorism Security Assessment Alliance): il nostro storico protagonista si trova a Hong Kong in un quartiere illuminato e meravigliosamente realistico, sotto il fuoco incrociato di curiosi nemici mascherati che potrebbero essere i terroristi a cui sta dando la caccia.
Nel trailer Chris sembra essere avvilito da qualche evento che potrebbe essersi svolto tra Resident Evil 5 e questo sequel: dov'è Jill, viene da chiedersi? La rivedremo in questa nuova avventura o le è successo qualcosa? Mentre ci poniamo queste domande, veniamo immediatamente travolti da alcune sequenze in cui sono coinvolti altri due personaggi completamente nuovi sui quali possiamo fare solo ipotesi: lui viene presentato come uno sfregiato mercenario dall'accento inglese e l'aria da vero duro che parla del suo sangue come se fosse di importanza vitale per qualcuno; lei è una ragazza che lo accompagna, prendendosene cura e insistendo sul fatto che il mondo ha bisogno di lui. Le voci di corridoio azzardano due nomi: Alex Wesker e Ashley Williams. Una cosa è praticamente sicura: questi tre archi narrativi, apparentemente scollegati, finiranno con l'incrociarsi tra loro per concludere la storia con uno scoppiettante finale in cui un megamostro orripilante verrà abbattuto a siluri in faccia. Vogliamo scommetterci?
That's about 70,000 hostiles!
Dal punto di vista narrativo Capcom ha chiaramente deciso di fare le cose in grande, proponendo una storia più dinamica e dallo stacco smaccatamente cinematografico che racconta le vicende di svariati personaggi coinvolti, tutto sommato, nella stessa battaglia. La scelta delle location in cui è ambientata la storia non sembra essere casuale: Tall Oaks indubbiamente cerca di riportare la serie alle origini con i suoi spazi più chiusi e ristretti mentre lo scenario di Hong Kong sembra voler dare maggior risalto alle scene d'azione e guerriglia, come dimostra uno scorcio del trailer in cui possiamo vedere Chris che si sporge da un carro armato.
Le aspirazioni di questo sesto capitolo sembrano insomma enormi, così com'è enorme il team di sviluppo che conta almeno centocinquanta programmatori e uno staff totale di circa seicento persone. L'idea comunque, è quella di creare un collegamento tra il "vecchio" Resident Evil, l'originale survival-horror che ci ha fatto avere paura di ogni ombra, e il "nuovo" Resident Evil più caciarone in cui si affrontavano orde di nemici a colpi di mitragliatori e kung-fu. Il concept del nuovo Resident Evil ruota attorno a due punti cardine: la paura di ciò che può succedere da un momento all'altro e l'idea di poter essere sopraffatti dai nemici in qualunque istante. Chi ha giocato i primi Resident Evil ricorderà certamente alcuni momenti di puro terrore, realizzati sfruttando con abilità situazioni e inquadrature; momenti che si sono fatti via via più rari man mano che la serie intraprendeva una nuova filosofia tutta rivolta all'azione, culminando in un quinto capitolo dal grilletto facile.
Con Resident Evil 6 sembra che si torni alle origini senza però disdegnare il gameplay da action-game degli ultimi episodi, enfatizzato oltretutto da quelle che sembrano delle meccaniche nuove di zecca: verso la fine del trailer possiamo vedere Leon lanciarsi in una scivolata che ricorda molto Vanquish per poi rivolgersi verso i nemici per crivellarli di colpi da terra; in un'altra sequenza, invece, Chris corre verso una copertura per nascondersi dagli attacchi di un'orripilante creatura con uno stile che rimanda tantissimo a Gears of War. Non mancheranno inoltre gli spettacolari attacchi ravvicinati utili a sbarazzarsi dei nemici più invadenti, ma l'azione continuerà a essere ripresa da una telecamera posizionata poco sopra le spalle del nostro personaggio, proprio come dal quarto capitolo in poi. In un apprezzabile tentativo di venire incontro sia ai veterani del franchise che ai nuovi fan, Capcom potrebbe essere sul procinto di sfornare il miglior capitolo di Resident Evil da parecchi anni a questa parte.
CERTEZZE
- Sceneggiatura avvincente
- Il gameplay accontenterà tutti i fan della serie
DUBBI
- Pochi enigmi e rompicapi
- Potrebbe essere improntato troppo sull'azione