Molti hanno sempre sottovalutato le raccolte di videogiochi. Eppure per anni, in periodo pre-emulazione, sono state l'unico modo utile per giocare ad alcuni classici del passato. Con il tempo sono diventate una forma di celebrazione, conservazione e recupero: un modo piacevole e diretto per accedere alla storia di grandi editori con ormai quaranta o più anni di industria sulle spalle. Se vogliamo possiamo considerarle un genere vero e proprio e, in quanto tale, ha i suoi alti e i suoi bassi. Perché in certi casi i giochi non bastano, ma bisogna compiere anche un lavoro di ricerca e proporre al videogiocatore qualcosa in più, dandogli conto in modo approfondito di ciò che andrà a giocare, qualcosa che viene da un tempo diverso dal suo, o che non ha mai vissuto, o che esiste ormai solo nei suoi ricordi. Digital Eclipse è una software house specializzata nella realizzazione di raccolte di videogiochi, la migliore nel suo campo, con all'attivo delle opere antologiche importanti come la Atari 50: The Anniversary Celebration o la Street Fighter 30th Anniversary Collection. Cerchiamo di scoprirne di più.
Il naturale confronto
Per capire le differenze tra una generica raccolta di videogiochi e quelle curate da Digital Eclipse basta fare qualche confronto. Guardiamo per prima cosa alla concorrenza. Ad esempio lanciando la Castlevania Anniversary Collection di Konami veniamo accolti dalla schermata principale che ci porta subito alla selezione dei giochi. Ogni gioco è accompagnato da un breve testo descrittivo. Scorrendo l'elenco dei vari titoli scopriamo di avere accesso anche a un libro con la storia di Castlevania. Aprendolo abbiamo la disponibilità sicuramente di una ricca serie di informazioni, purtroppo non proprio fruibili visto che si tratta di leggere decine di pagine a schermo, con non moltissime opzioni in termini di ricerca all'interno del testo. Stessa cosa accade con l'Arcade Classics Anniversary Collection, sempre di Konami, o il Pac-Man Museum+ di Bandai Namco. Molto peggio fanno altre raccolte, come i due volumi Namco Museum Archives, sostanzialmente dei frontend per lanciare dei vecchi giochi, o la terrificante Videopac Collection 1, che si limita a proporre un elenco testuale dei titoli inclusi, senza spiegare nemmeno cosa sia il Videopac. Il problema pare essere sempre lo stesso: la difficoltà di organizzare i contenuti mettendo in risalto il materiale storico / informativo (quando presente), unico a poter dare uno scopo più profondo a quelli che altrimenti sono solo dei mucchi di giochi del passato confezionati in modo più o meno piacevole.
Avviando invece una raccolta realizzata da Digital Eclipse le cose cambiano completamente e a risaltare è proprio la cura posta nell'organizzare testi e documenti, per renderli il più piacevoli possibili da leggere e consultare. Prendiamo ad esempio la SNK 40th Anniversary Collection: dal menù principale si può accedere direttamente ai giochi oppure andare nel museo. Il secondo è organizzato per sezioni ed è fortemente interattivo. Volendo possiamo quindi leggere la storia completa dei giochi della compagnia, divisa cronologicamente titolo per titolo, visionare materiale di sviluppo o pubblicitario e ascoltare alcuni celebri brani delle colonne sonore dei giochi inclusi nella raccolta. Qualcosa di simile avviene ad esempio anche con la Street Fighter 30th Anniversary Collection, che oltre ai giochi offre un linea temporale interattiva con la storia della serie di Capcom, piene di informazioni e materiale grafico. Quello che a nostro giudizio è però il lavoro migliore di Digital Eclipse è la Atari 50: The Anniversary Celebration, in cui la linea temporale interattiva ha assunto una funzione ludica vera e propria, sia perché legata a degli obiettivi, sia perché dà accesso diretto ai giochi mentre si legge il testo, che vengono quindi trattati come documenti storici. In generale, Digital Eclipse sembra aver capito più di qualsiasi altra software house specializzata in raccolte, che per avere successo con prodotti del genere i giochi non bastano, ma conta anche il modo in cui li si propone e li si arricchisce. Da parte del team di sviluppo c'è un rispetto profondo per le opere che maneggia e per la loro storia, rispetto che lo porta a creare dei contenitori capaci di farle risaltare, oltre che di inquadrarle nel loro contesto.
Breve storia di Digital Eclipse
Fondata nel 1992 da Andrew Ayre, Hans Kim, John Neil e Howard Fukuda a Emeryville, in California, Digital Eclipse ha attraversato diverse fasi, in cui è sempre stata impegnata nel recupero di classici del passato tramite lo sviluppo di emulatori che consentissero di reimmettere sul mercato titoli considerati commercialmente morti. I primi prodotti della compagnia furono Joust, Defender e Robotron: 2084 di Williams Electronics per Mac OS, quindi passò in pianta stabile a sviluppare su Game Boy Color, per cui produsse circa sessanta giochi, tra i quali Klax, Spy Hunter, Moon Patrol, Paperboy, Joust, Defender e 720°.
Nel 2003 si unì a ImaginEngine, diventando Backbone Entertainment. Varie vicissitudini condussero la compagnia verso il completo smantellamento, nonostante le ottime capacità produttive. Nel 2015 ci fu la svolta: Other Ocean Group acquisì il marchio Digital Eclipse e riformò lo studio. Tra rifondatori spiccano Ayre, Mike Mika (che fu direttore tecnico della Digital Eclipse originale) e Frank Cifaldi, ex redattore di Gamasutra. Al team si sono uniti con il tempo anche il veterano Stephen Frost nel ruolo di capo della produzione, e lo scrittore Chris Kohler, specializzato in testi di storia dei videogiochi, in quello di direttore editoriale.
Il mix di veterani dell'industria e storici dei videogiochi che forma lo studio è la traccia da seguire per capire il successo di Digital Eclipse, che segue quattro principi cardine nei suoi lavori: accuratezza, contestualizzazione, presentazione e sostenibilità. In termini pratici, l'obiettivo è quello di presentare i giochi nella maniera più fedele possibile a come apparivano nel loro contesto storico, lavorando con le compagnie committenti per reperire tutto il materiale informativo ancora, ed emulando al meglio l'hardware originale. A livello di gameplay viene sempre data la possibilità di giocare alle versioni pure dei giochi, ma senza dimenticare l'inserimento di opzioni più moderne, utili per quei giocatori meno avvezzi ad accettare le forme di gioco del passato. Digital Eclipse cura moltissimo anche la sostenibilità dei suoi lavori. Ayre e i suoi sanno bene che operazioni del genere sarebbero rifiutate se costassero troppo, perché non mirano certo a vendere milioni di copie. Per questo motivo ha sviluppato una sua tecnologia software, l'Eclipse Engine, che consente uno sviluppo rapido e ha dei costi di mantenimento molto bassi. Insomma, c'è una cura dei prodotti a 360 gradi, che tiene in considerazione sia i desideri dei potenziali acquirenti, sia le necessità degli editori.
Le raccolte di Digital Eclipse
Megaman Legacy Collection (2015)
Raccolta comprensiva di tutti i capitoli storici della serie Megaman, divisa in due volumi.
The Disney Afternoon Collection (2017)
Raccolta dei giochi classici con licenza Disney di Capcom. Include sei titoli usciti su console, compresi i Duck Tales.
Street Fighter 30th Anniversary Collection (2018)
Raccolta del trentennale della serie Street Fighter. Comprende tutti I capitoli principali fino al terzo, oltre ai tre Alpha e agli aggiornamenti del secondo e del terzo episodio.
SNK 40th Anniversary Collection (2018)
Compilation che comprende ventiquattro giochi dello storico produttore giapponese, corredata da un'ampia sezione storica e da molte opzioni di configurazione.
Disney Classic Games: Aladdin and The Lion King + The Jungle Book and MORE Aladdin Pack (2019)
Mini antologia di due dei migliori titoli di Disney in epoca 16-bit, cui se ne può aggiungere un terzo, più le diverse versioni di Alladin, tramite l'acquisto di un DLC.
Samurai Shodown NeoGeo Collection (2020)
Maxi raccolta con tutti i Samurai Shodown classici, corredata di una modalità museo e di varie opzioni aggiuntive, tra le quali la possibilità di giocare online.
Blizzard Arcade Collection (2021)
Raccolta celebrativa del trentesimo anniversario di Blizzard, che comprende tre titoli classici, presentati in diverse edizioni, più una raccolta di reperti storici di ogni gioco.
Teenage Mutant Ninja Turtles: The Cowabunga Collection (2022)
Compilation con tutti I titoli delle Teenage Mutant Ninja Turtles di Konami, tra arcade e console a 8 e 16 bit, corredata da moltissimo materiale d'epoca.
Atari 50: The Anniversary Celebration (2022)
Antologia celebrative dei 50 anni di Atari con più di cento giochi, con il recupero di diversi prototipi, con le rivisitazioni moderne di alcuni classici della compagnia e con una ricchissima sezione storica, fatta di linee temporali interattive.