Two Years Later...
I fortunati (e nippofili) possessori della versione "International" di Final Fantasy X ricorderanno sicuramente il misterioso "Another Ending", ovvero il breve filmato in real-time offerto nel disco extra e che mostrava, due anni dopo lo struggente finale, la protagonista Yuna alle prese con i ricordi del suo amato e scomparso Tidus. Il mondo di Spira è cambiato: il culto di Yevon è stato annientato insieme al dio stesso, la cosiddetta Eternal Calm è scesa sul pianeta e gli uomini hanno abbracciato la Machina Revolution, amalgamandosi con il popolo, una volta ripudiato, degli Al Bhed. Ormai rassegnata alla sua nuova vita in questo mondo rivoluzionato, Yuna si imbatte in una magica sfera in grado di mostrare degli eventi già accaduti quasi come fosse un registratore: in essa, Yuna vede riflesso proprio Tidus, prigioniero di una misteriosa entità. Final Fantasy X-2 ha inizio proprio in questo momento: decisa a recuperare più sfere possibile nella speranza di ottenere qualche indizio in grado di condurla dal biondo ex-protagonista, Yuna mette su una squadra di ricerca composta anche da Rikku e dalla new-entry Paine, nonchè dalla Youth League, una ciurma di avventurieri che le accompagnerà in giro per il mondo a bordo di una sorta di aeronave dal look decisamente particolare, nel tentativo di recuperare i mistici oggetti prima di altri Sphere Hunter, come la sgangherata LeBlanc Gang...
Change of Mind
La trama, vagamente delineata, indica subliminalmente la caratteristica principale del gioco, ovvero la sua assoluta non linerarità: piuttosto che realizzarsi attravero una singola, gigantesca storia, Final Fantasy X-2 è spezzettato in capitoli (o missioni, per amor di precisione), tutti finalizzati al ritrovamento delle sfere e che, legati insieme, costituiscono l'ossatura narrativa dell'avventura di Yuna. Queste missioni saranno disponibili in vario numero contemporaneamente, così che il giocatore possa svolgerle nell'ordine che più lo aggrada; ovviamente, questa struttura allontana di parecchio X-2 dal fin troppo lineare sequel, ma sembra finire anche per disperdere la già leggerina trama di questo sequel. La seconda è più importante differenza tra questo titolo e Final Fantasy X è ovviamente il rinnovato battle system, reso più concitato e spettacolare dal fatto che adesso non esistono più i turni di azione veri e propri: le unità in campo, sia del giocatore che nemiche, attaccano tutte contemporaneamente, senza pause fra un'azione e l'altra (talvolta l'utente è chiamato a controllare direttamente l'attacco dei propri personaggi, per esempio agendo sui tasti dorsali a mo' di grilletto). Contemporaneamente, SquareEnix ha spolverato il vecchio Job System apprezzato su Final Fantasy V, Final Fantasy Tactics e nei recenti Final Fantasy XI e Final Fantasy Tactics Advance, ma per l'occasione ha apportato parecchie modifiche dando vita al Dressphere: in pratica, durante il gioco sarà possibile recuperare delle sfere magiche da posizionare su una particolare griglia chiamata Garment Grid. La combinazione delle varie Garment Grid con le Dressphere in possesso permetterà alle tre eroine di cambiare con gli indumenti anche il proprio assetto di abilità anche direttamente in battaglia, attraverso una serie di spettacolari quanto trendy sequenze non interattive che ricordano le trasformazioni delle protagoniste degli anime Sailor Moon o Wedding Peach. Così Yuna all'occorenza potrà abbandonare la sua nuova coppia di pistole in favore di una spada o di un microfono così come Paine potrà lanciar via la spada per impugnare uno scettro e predisporsi al lancio di letali magie. Il Dressphere sembra concedere al giocatore una gran varietà strategica all'interno dei combattimenti, allorchè i vari posizionamenti delle sfere nelle Grid e l'uso di determinate abilità in battaglia consentono di sbloccare nuovi Dress o poderose combinazioni di attacchi. Per il resto, SquareEnix non si smentisce inserendo come contorno decine di subquest e minigame: non solo Sphere Hunting, insomma.
It suits you well!
Final Fantasy X-2 sfrutta il medesimo engine grafico adottato da SquareEnix per la realizzazione di Final Fantasy X, tuttavia la softco ha giustamente apportato leggere modifiche che rendono la resa visiva sensibilmente superiore a quella del prequel: l'aliasing è stato notevolmente ridotto, così come gli sporadici casi di clipping, ora praticamente assenti. I modelli tridimensionali dei vari personaggi godono ora di un dettaglio decisamente superiore, sia per quanto riguarda il numero di poligoni che l'ottima texturizzazione. Lascia un po' sbilanciati il nuovo look dei vari personaggi: Rikku sempre più sbarazzina passi pure, ma Yuna vestita come Lara Croft desta effettivamente qualche perplessità, nonostante il nuovo abbigliamento voglia sottolineare l'evoluzione caratteriale di questo splendido (quanto purtroppo sottovalutato) personaggio. I Dress, uno dei punti focali di questo Final Fantasy X-2, appaiono invece incredibilmente curati e ricchi di particolari. Il miglioramento grafico ha interessato anche la realizzazione dei menù (veramente spettacolari) e la resa dei già incredibili effetti speciali, sopratutto per quel che concerne lens-flare e effetti luminosi particellari. Sul versante sonoro, troviamo Noriko Matsueda e Takahito Eguchi (già ascoltati in The Bouncer) a comporre e orchestrare temi musicali decisamente più sbarazzini di quelli presenti nel drammatico Final Fantasy X, per sottolineare ancora una volta il cambiamento di tono di questo seguito; un cambio significativo ed evidente fin dall'intro del gioco, che propone Yuna sul palco di una discoteca a cantare Real Emotion con la voce della famosa cantante j-pop Koda Kumi mentre intorno Paine e Rikku si sbarazzano di misteriosi nemici: la qualità del full motion video e della canzone bilanciano la curiosità e il dubbio che insorge nel giocatore guardando la cutscene, decisamente commerciale ad una prima occhiata. La domanda è quindi questa: Final Fantasy X-2 è un titolo commerciale? La risposta potrebbe essere un'altra domanda: quale videogioco non lo è? Resta da vedere se una casa abile come SquareEnix riuscirà ad equilibrare l'aspetto più venale di questo nuovo titolo con una realizzazione generale degna di nota e a nostro avviso Final Fantasy X-2 i numeri per sfondare li ha tutti.
SquareEnix è stata una delle prime software house ad adottare la politica del seguito simbolico, cioè a dare i natali ciclicamente a nuovi episodi delle sue saghe videoludiche come Final Fantasy, Seiken Densetsu o SaGa senza però che fossero allacciati fra loro. Insomma, giocate a Final Fantasy II, poi al IV e poi al VII e non vi sarete persi nessun dettaglio della sceneggiatura, perchè ogni puntata dell'infinita saga è totalmente slegata dalle altre. Se da un punto di vista questa strategia garantisce una grande flessibilità configurandosi contemporaneamente come una tattica commerciale piuttosto subdola (se il prossimo Final Fantasy si chiamasse in un altro modo, probabilmente non genererebbe la stessa attenzione), da un altro tutti vorrebbero veder continuare le avventure dei propri beniamini, sopratutto ora che il trend è quello di produrre finali piuttosto aperti. Parliamochi chiaro, il mondo intero si è emozionato quando la cometa si schiantava su Midgar sotto gli occhi di Cloud e soci nel finale di Final Fantasy VII, ma chi non si chiesto che cosa fosse successo dopo? Si tratta di una domanda piuttosto banale e le storie migliori sono senz'altro quelle con una conclusione, possibilmente a lieto fine, ma è generata nonostante tutto proprio dall'attaccamento che gli sceneggiatori mirano a produrre tra il giocatore e i protagonisti della storia e che verrebbe senz'altro appagato in un eventuale seguito dalla possibilità di rivedere gli amati eroi (Lunar, Arc the Lad e Tales of Destiny insegnano). Dopo aver lanciato la moda (che ha visto proseliti in Wild ARMs e Breath of Fire, per citare due saghe famose) SquareEnix fa ora un passo azzardato, realizzando il suo primo, vero sequel, basandolo sulla decima Fantasia Finale e, quasi a sottolineare questa eccezionale novità, stravolgendone i tratti canonici che l'avrebbero accomunato agli altri JRPG della società di Youichi Wada.